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“Italia Sicilia Gela” approda su Amazon Prime Video

Gela Le Radici del Futuro - Lun, 03/18/2024 - 12:43

La piattaforma Amazon Prime ha scelto di distribuire a livello internazionale, al di fuori dell’Italia, la web serie Italia Sicilia Gela. Un nuovo successo per la web serie e una nuova opportunità per vederla per il pubblico internazionale.

In Italia Italia Sicilia Gela è visibile gratuitamente sul sito gelaleradicidelfuturo.it. Qui il link per vedere le tre stagioni

Italia Sicilia Gela Stagione 1

Italia Sicilia Gela Stagione 2

Italia Sicilia Gela Stagione 3

Realizzata con la regia di Iacopo Patierno e prodotta all’interno del progetto Gela Le Radici Del Futuro realizzato da Jacopo Fo srl  (Gruppo Atlantide), coordinamento di Jacopo Fo e di Bruno Patierno, con il sostegno di Eni e il patrocinio della città di Gela,

La webserie si è articolata nell’arco di 3 stagioni in 21 episodi, ciascuno dedicato alla storia di un cittadino di Gela: da Don Lino, parroco e fondatore della Casa della Misericordia per aiutare i più deboli, a Sandra, kitesurfer; da Silvia, esperta di immersioni subacquee, a Giuseppe, archeologo… Ognuno dei protagonisti della web serie offre uno sguardo diverso sulla città di Gela e ci aiuta a scoprirne meraviglie, difficoltà, prospettive…

Nella web serie Gela assurge a simbolo e metafora di una regione, la Sicilia, e di un Paese, l’Italia, in possesso di enormi potenzialità e di altrettanto grandi contraddizioni.

Italia Sicilia Gela, con 7 primi premi e 36 selezioni ufficiali in altrettanti festival internazionali è tutt’ora la web serie italiana che ha ricevuto più riconoscimenti. Nel 2022 Italia Sicilia Gela è stata anche selezionata tra le finaliste della “Web Series World Cup”. Dal 2015, anno di nascita della Web Series World Cup, è stata la prima volta per una web serie italiana.

Abbiamo chiesto al regista, Iacopo Patierno, a cosa attribuisce le ragioni di questo straordinario successo.

“Nel corso di questa esperienza – ci ha detto Iacopo – ho avuto modo di conoscere bellissime persone, ciascuna portatrice di storie di vita affascinanti, vissute con passione per la propria terra e il proprio lavoro, seppure spesso attraverso difficoltà e problemi. Credo che il successo della web serie sia dovuto al fatto che si avverte la verità: sono persone vere, di grande umanità, così come sono vere le loro storie. Ciò consente allo spettatore di immedesimarsi nei personaggi e nelle loro vite. La web serie restituisce una visione della città di Gela al di fuori dei soliti stereotipi, dando di essa una luce nuova. Non bisogna dimenticare poi che Gela a livello internazionale è una città molto conosciuta anche perché è stata teatro dello sbarco alleato durante la Seconda guerra mondiale e quindi anche per questo le storie che la riguardano sollevano attenzione e curiosità.”

Finora la web serie è stata vista nel mondo da oltre 2.600.000 spettatori.

L'articolo “Italia Sicilia Gela” approda su Amazon Prime Video proviene da Gela Le radici del Futuro.

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Il Parco Appennino Lucano patrocina Cuore Basilicata.

CuoreBasilicata - Lun, 03/18/2024 - 12:24

Il Parco Appennino Lucano Val dìAgri –  Lagronegrese ha deciso di dare il suo patrocinio a Cuore Basilicata.

E’ un nuovo riconoscimento che segue i patrocini già ricevuti dai Comuni di Calvello, Grumento Nova, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Paterno, Spinoso, Tramutola.

Un riconoscimento che ci onora perché  attesta il lavoro che stiamo svolgendo, assieme agli Enti, alle Scuole, alle Associazioni per promuovere l’arte, la cultura, la storia, la natura, le produzioni del territorio.

Alcuni dati del progetto:

  • oltre 600.000 pagine dei siti e dei social di Cuore Basilicata viste dal 2020 ad oggi
  • Oltre 3.000 articoli, video, post, notizie pubblicati
  • quasi 10.000 follower tra Facebook e Instagram
  • premio “Green To Movie Award” nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia al film Due Ma Non Due; premio al “Roma Short Film Festival” e al “Tuscany Film Festival” alla prima stagione della web serie Cuori Lucani, regia di Iacopo Patierno
  • 3 itinerari di visita rispettivamente per giovani. famiglie, amanti dell’arte e della cultura realizzati e presentati a oltre 100 Tour Operator e Agenzie di Viaggio italiani e stranieri

Per Cuore Basilicata il patrocinio ricevuto dal Parco Appennino Lucano è un ulteriore stimolo a guardare ad una prospettiva che abbracci la valorizzazione dell’Alta Val D’Agri nel contesto più ampio del Parco dell’Appennino Lucano, un territorio spesso mediaticamente sottoesposto rispetto a quanto è in grado di offrire.

Dell’importanza della comunicazione per il Parco abbiamo parlato con Rosita Gerardi, Presidente del Parco Appennino Lucano, in una sua pausa tra  incontri con gli studenti, riunioni per risolvere l’emergenza cinghiali, la partecipazione in rappresentanza del Parco a Fiere del Turismo…

“Il Parco è e va vissuto non come un vincolo ma come una opportunità di sviluppo ecosostenibile per tutto il territorio, con possibili importanti ricadute anche economiche – ci ha detto Rosita Gerardi –  Stiamo lavorando a far conoscere questa immagine del Parco che lo riposiziona nella percezione collettiva, anche per questo abbiamo scelto lo slogan “Il Parco c’è”, per segnalare l’attiva presenza e la vicinanza del Parco a tutte le comunità locali. E per far conoscere le tante iniziative in corso e i programmi del Parco stiamo organizzando una serie di incontri di confronto con i  territori, con i giovani e con le diverse categorie produttive. E’ mia ferma convinzione che il Parco possa svolgere bene la sua funzione solo a condizione che ottenga la partecipazione attiva e il contributo di idee di tutti i soggetti interessati ed è per questo nostro dovere e interesse coinvolgerli.

Nel frattempo stiamo realizzando materiali di comunicazione e gadget da diffondere per far conoscere la realtà del Parco.

Ben vengano quindi le iniziative come Cuore Basilicata che danno voce ai territori e li fanno conoscere anche al di fuori dei loro confini. E’ questa la ragione per cui abbiamo ritenuto il Progetto meritevole del patrocinio”.

Il progetto Cuore Basilicata (cuorebasilicata.it) è realizzato da Jacopo Fo srl (Gruppo Atlantide) con il sostegno di Eni e il patrocinio di Comuni dell’area.

 Puoi seguire Cuore Basilicata anche su:

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Stay tuned!

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Montemurro nominata “città dell’olio”

CuoreBasilicata - Sab, 03/09/2024 - 16:06

Avete mai sentito dire “fino come l’olio di Montemurro”? In val d’Agri, e non solo, è un modo per indicare l’alta qualità di qualcosa o di qualcuno. Per attestare quest’eccellenza, il Comune di Montemurro ha aderito all’Associazione Nazionale Città dell’Olio, che ha come finalità quella di promuovere e tutelare il paesaggio olivicolo. Grazie a questo importante passo, Montemurro è diventata ufficialmente una tra le “città dell’olio”, portando avanti politiche e azioni di sviluppo legate all’olio, alla sua produzione, e alle azioni turistiche collegate. Il Sindaco Senatro Di Leo ci spiega l’iter che ha portato a questo traguardo e che cosa comporterà.

Qual è il ruolo che l’olio e la sua filiera rivestono a Montemurro?

«Montemurro ad oggi è conosciuto non tanto per i quantitativi di produzione di olio, ma per la sua qualità. In epoche precedenti era un paese pieno di frantoi, di cui al momento se ne conservano tre principali: il frantoio Dimase, in comodato d’uso gratuito al Comune, il frantoio Lacorazza e il frantoio Carrazza che sono ancora in buono stato di conservazione. Già solo da questo possiamo quindi capire che la tradizione olivicola è antichissima e rivestiva allora ancor più di ora un ruolo centrale

 

 

Quali sono stati gli interventi recenti per dare risalto a questa risorsa?

«Come amministrazione, in questi dieci anni, ci siamo impegnati a garantire la valorizzazione dell’antico frantoio Dimase, allestito con tecnologie multimediali per illustrare il funzionamento degli antichi processi produttivi, grazie al supporto dell’Ibam (Istituto Beni  Archeologici e Monumentali) e al contributo del dottor Antonio Monte. Abbiamo inoltre provveduto ad approvare in diverse occasioni, bandi per la piantumazione di nuove piante di olivo e per il recupero degli uliveti abbandonati. Negli ultimi anni abbiamo anche rivalorizzato la sagra dell’olio. A questo proposito occorre dire che Montemurro si caratterizza nella valle anche per la presenza della Fondazione Leonardo Sinisgalli e per l’attività della Scuola del Graffito Polistrato di Montemurro. Ci tenevamo però ad aggiungere qualcosa che fosse ancora più identitario per tutti i cittadini di Montemurro, semplicemente perché  l’arte, la cultura, la poesia a volte possono essere viste come qualcosa di elitario a cui non tutti si avvicinano. L’olio è qualcosa di più identitario e tradizionale per i  Montemurresi, questo è il motivo per cui ci siamo indirizzati verso questo ambito. Aggiungo poi che mio padre ha trasmesso a me questa passione in particolare e ritengo importante che ognuno possa portare qualcosa che lo appassiona e che sente propria.»

 

 

Cosa vi ha spinto a entrare a far parte dell’associazione e quando è iniziato questo percorso?

«Venendo a conoscenza delle attività di questa associazione, ho subito pensato che facesse proprio al caso nostro, poiché in linea con la strada che avevamo già iniziato ad intraprendere, allargandosi a livello nazionale e con attività che servono a promuovere un po’ tutto il turismo legato all’olio, l’attuazione di strategie di comunicazione e di marketing, l’organizzazione di  eventi sul tema e la diffusione la storia dell’olivicoltura. Abbiamo aderito istituzionalmente nel mese di ottobre, dopodiché  siamo stati accettati e il 9 dicembre è avvenuta la consegna della bandiera di appartenenza all’associazione e, contestualmente, la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra l’Associazione Nazionale Città dell’Olio e l’Unpli Basilicata, con la presenza del Presidente della Pro Loco di Montemurro Rosario Busiello, il Presidente Nazionale dell’Associazione Città dell’Olio Michele Sonnessa, il Coordinatore regionale dell’Associazione Città dell’Olio della Basilicata Pasquale Di Matteo, il Presidente UNPLI Basilicata Vito Sabia, il Presidente UNPLI Nazionale Antonino La Spina e l’Assessore Regionale alle Politiche agricole, alimentari e forestali della Basilicata Alessandro Galella»

Quali sono i risultati ottenuti in questo primo periodo e quali invece gli obiettivi futuri ?

«Ovviamente far sì che Montemurro entri a pieno in un circuito nazionale, con tutto ciò che comporta; ho partecipato all’assemblea dei soci a Siena e si è parlato di tante iniziative che verranno messe in campo e che ci permetteranno di continuare a far conoscere il nostro prodotto al meglio. Già l’attenzione mediatica dopo i diversi richiami da parte della stampa e tv hanno dato diversi frutti, riscontrati in numerose chiamate in più per informazioni sulla possibilità di acquisto del nostro olio. Sono previste anche diverse attività per spiegare l’importanza dell’olio ai ragazzi della scuola,  da aprile a giugno vogliamo realizzare la merenda tra gli ulivi e ad ottobre proporremo la camminata tra gli ulivi. Qui a Montemurro purtroppo al momento non abbiamo un ristorante, ma ci sarebbero molte iniziative legate all’enogastronomia da poter attuare. Stare in questo circuito ci permetterà ovviamente di cogliere gli spunti e le indicazioni che l’associazione, molto attiva, suggerisce (tra cui quelli citati poco fa). Noi mettiamo a disposizione tutto quello che c’è nella nostra piccola comunità, per cercare di utilizzare la visibilità che l’associazione offre, soprattutto ai fini turistici. Da qui ai prossimi anni bisognerà puntare certamente all’apertura di un punto di ristoro e credo che, al di là delle amministrazioni che seguiranno, Montemurro abbia una grande opportunità di sviluppo in questo ambito, che deve e può sfruttare al meglio.»

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R.E.A.D, la lettura come terapia

CuoreBasilicata - Ven, 03/01/2024 - 17:02

Nella Bibliomediateca G. Racioppi di Moliterno è stato presentato il progetto R.E.A.D. Raccontare Esistenze Abbattere Distanze, candidato al bando “Lettura per tutti” e arrivato secondo in graduatoria. L’idea, che sarà sviluppata grazie al finanziamento del Centro per il libro e la lettura, trae spunto dalle recenti ricerche sul potere terapeutico della lettura, andando a creare momenti dedicati alla lettura ad alta voce che fungano da “palestra per il cervello”. Momenti che assumeranno un ruolo importante nella vita dei soggetti convolti, in cui poter dare spazio alla condivisione, ai sentimenti e ai ricordi, oltre che alla lettura in sé. Il progetto sarà sperimentato per la prima volta in Basilicata; a raccontarcelo è Rosita Forastiere, che ha seguito le fasi del progetto dal principio con l’associazione ArtePollino.

Come nasce l’idea di questo particolare progetto?

«L’idea è nata dal dialogo tra due associazioni: ArtePollino (di Latronico) e Sotto il Castello (di Tito). Siamo due realtà molto impegnate nella gestione delle rispettive biblioteche comunali e nella promozione della lettura con diverse fasce di età. In particolare, ci dedichiamo molto ai bambini e alla letteratura per l’infanzia. Dal confronto è emersa piano piano l’idea di iniziare a progettare interventi per una fascia di popolazione, quella anziana, sempre più numerosa nei nostri paesi e in particolare per chi soffre di demenza senile. Si tratta di persone il più delle volte escluse dalla vita sociale e culturale, insieme ai loro parenti e caregiver. Abbiamo iniziato a ragionare su come fare per continuare a far sentire queste persone parte della comunità attraverso la lettura ad alta voce, che da tempo pratichiamo in quanto strumento di crescita e condivisione. Ci siamo documentate, abbiamo cercato, letto, studiato e abbiamo scoperto che esistono alcuni studi sul potere terapeutico della lettura ad alta voce su forme lievi e moderate di demenza.»

Come avverrà la sua realizzazione pratica e quali luoghi saranno utilizzati?

«Abbiamo coinvolto alcuni soggetti pubblici e privati interessati al tema: i Comuni, prima di tutto, e le cooperative sociali che lavorano con gli anziani. L’idea è di portare la lettura lì dove queste persone vivono: RSA, case di cura, di riposo ma anche a domicilio e, ove possibile, creare momenti di incontro e di lettura in biblioteca. Saranno per questo acquistati dei libri e saranno organizzati dei momenti laboratoriali.»

Insieme alle due APS già menzionate, chi sono i partner del progetto?

«Il progetto sarà realizzato in diversi Comuni: Moliterno, Latronico, Tito, San Chirico Raparo, Potenza, Matera e Rotonda. Numerosi sono dunque i soggetti coinvolti: Comune di Moliterno (capofila),  Comune di Latronico,  Comune di Tito, Comune di Rotonda, ArtePollino APS (Latronico), Sotto il Castello APS (Tito), Cooperativa Sociale Il Sicomoro (Matera), Cooperativa Sociale Il Girasole (Moliterno) e Cooperativa Sociale Rete Telematica (Potenza).»

Qual è l’obiettivo perseguito e quali i risultati concreti che vi aspettate di ottenere?

«L’obiettivo principale è riconoscere concretamente il diritto di leggere a tutti, anche a chi è affetto da una forma di decadimento cognitivo, e fare in modo che queste persone possano ricevere quotidianamente e costantemente delle letture per migliorare il loro benessere mentale e sociale. Questa condizione, come sappiamo, può durare a lungo e il più delle volte fagocita l’intera famiglia. A queste persone, ai loro caregiver, bisogna dare la possibilità di continuare a sentirsi parte della società. È un progetto sperimentale ed è per questo che abbiamo scelto di attuarlo in un territorio ampio, insieme a realtà che lavorano nel settore, con l’auspicio di poterlo replicare in altre aree della regione.»

Come Comune capofila, Moliterno ricoprirà certamente un ruolo centrale nel progetto. A questo proposito il sindaco Antonio Rubino ha affermato che è importante comprendere come la cultura e le attività culturali non siano inutili in una comunità, ma vadano invece ad agire in maniera incisiva sulla qualità della vita e sulla vita stessa delle persone. «Questo progetto dà opportunità per i giovani e chi vuole impegnarsi, crea occasioni, momenti di cura e miglioramento dell’esistenza delle persone fragili. Un momento, quindi, di incontro tra generazioni, di creazione di relazioni, di miglioramento dell’inclusione sociale e anche e soprattutto un esperimento molto importante dal punto di vista medico-scientifico per valutare la lettura terapeutica. Infine, un altro elemento fondamentale è quello della rete tra Comuni, lavorare insieme, avere partenariati con cooperative e associazioni creando rete tra i territori della Basilicata.»

 

Fonte immagini: ArtePollino

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Da Gela a Tokyo e Milano: il brand “J’Essentia” di Jennifer Puzzo conquista il mercato internazionale della moda

Gela Le Radici del Futuro - Ven, 03/01/2024 - 16:49

Da Gela al mondo: il talento creativo della gelese Jennifer Puzzo, creatrice del brand J’Essentia, conquista il mercato della moda internazionale.

Artista, Designer e imprenditrice olistica, Francesca Jennifer Puzzo è una donna poliedrica che ha fatto della sua profonda curiosità per il noto e l’invisibile un vero e proprio viaggio alchemico.

La Sicilia, sua terra natìa, è stata punto di partenza e di ritorno dal mondo. Il viaggio parte da Gela, e prosegue prima a Milano e poi a Dublino, per poi proseguire in Sicilia dove l’artista nel 2020 fonda il suo luxury atelier J’ESSENTIA, con la missione di sublimare e diffondere la bellezza dell’arte, della natura e dell’anima attraverso la creazione di dipinti da indossare come accessori e abbigliamento, da vivere e “ascoltare” nelle proprie case o studi professionali, musei e gallerie internazionali, boutique hotel, saloni di bellezza e hairstyle, librerie e negozi esperienziali.

L’atelier alchemico olistico J’ESSENTIA s’ispira all’antica saggezza alchemica e mira a fornire una serie di strumenti per il benessere dell’anima: ogni oggetto, di design o di moda, ha una precisa funzione energetica e può essere utilizzato come strumento nel proprio percorso di crescita interiore.

 

Con il lancio dell’e-commerce e la presenza sui principali marketplaces internazionali, il concept dell’atelier J’ESSENTIA è divenuto una realtà di successo mondiale grazie alla vendita nei mercati esteri e alla presenza nei principali musei europei.

J’ESSENTIA CONQUISTA TOKYO E MILANO

Grazie alla sua unicità, in un incontro creativo tra qualità e arte, il brand di Jennifer Puzzo ha ottenuto vari riconoscimenti sui mercati internazionali.

Dal 6 all’8 febbraio, J’Essentia ha rappresentato l’eccellenza del Made in Italy a “MODA ITALIA E SHOES”, evento tenutosi a Tokyo dal 6 all’8 febbraio.

Durante questa iniziativa, è stata presentata la collezione Autunno-Inverno 24-25 di accessori, scarpe e abbigliamento donna e uomo. La collezione, ispirata al concetto della scacchiera e alle righe Black&White, si propone come una metafora di vita e di “art to wear”.

J’ESSENTIA ha partecipato anche alla Fashion Week di Milano in occasione di “WHITE Milano”. La manifestazione, tenutasi dal 22 al 25 febbraio presso Superstudio in Via Tortona, si è inserita nell’ambito del tema “Women…Magical Creatures”.

La collezione FW24-25 di J’ESSENTIA, intitolata “Geometrie Metaforiche in Bianco e Nero”, unisce in modo impeccabile Arte e Moda, trasformando la scacchiera in una sinfonia metaforica innovativa che intreccia l’estetica della vita con la profondità strategica degli scacchi.

Le linee Black&White, evocative di una scacchiera, narrano l’essenza della dualità e delle scelte, creando un’armoniosa fusione di tonalità contrastanti. Questa rappresentazione visiva suggerisce che la vita possa essere interpretata come un gioco strategico senza rinunciare alla profondità concettuale.

La palette cromatica classica, composta da bianco e nero, permea l’intera collezione, unendo l’essenza dell’artista alle tendenze contemporanee e comunicando un messaggio di modernità e minimalismo.

La nuova collezione Autunno-Inverno 2024-25 è un’esperienza artistica che fonde l’universo della moda con l’espressione personale e unica di Francesca Jennifer Puzzo. In un contesto tridimensionale di una scacchiera, la donna J’ESSENTIA emerge come punto focale, indossando abiti che combinano l’eleganza classica con un tocco contemporaneo.

J’ESSENTIA esplora la femminilità moderna con una visione che abbraccia la forza, la sicurezza e l’indipendenza della donna, creando un total look ricco di dettagli. La collezione comprende preziosi foulard in seta, borse gioiello in raso imperiale o pelle saffiano, eleganti calzature e sneaker, offrendo accessori pensati per esprimere personalità ed eleganza.

La novità della nuova FW24-25 è rappresentata anche dalla nuova proposta per l’uomo, che riprende gli stessi elementi distintivi della moda femminile, offrendo così una proposta completa e sofisticata per entrambi i generi.

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Dalla Val d’Agri a Sanremo

CuoreBasilicata - Lun, 02/26/2024 - 19:26

Ci occupiamo spesso di raccontare antiche tradizioni, con gli usi e costumi che le contraddistinguono, ma quella di cui parleremo oggi non ha certo bisogno di presentazioni! Abbiamo ancora nella mente i ritornelli di quelli che saranno i tormentoni dei prossimi mesi, grazie a uno degli appuntamenti annuali più attesi e seguiti, arrivato ormai alla sua 74°edizione: Il Festival di Sanremo!

Anche la Val d’Agri era presente; tra coloro che hanno partecipato alla kermesse, abbiamo ascoltato infatti Remo Pasquariello: direttore radiofonico, affascinato dalla radio fin dall’infanzia, esordiente nel suo primo programma per Radio Proposta a Paterno, ingrandita e trasformata in seguito nell’attuale Radio Color, emittente di Marsicovetere con sede a Villa d’Agri.

Qual è ruolo che avete ricoperto come radio al Festival?

«Possiamo dire di essere di casa ormai, presenti da circa 20 anni con i nostri inviati. Quest’anno abbiamo partecipato al voto della Sala Stampa Lucio Dalla e siamo stati tra i 180 accreditati della nuova giuria delle radio grazie al lavoro svolto dal Presidente Regionale Corecom e nazionale dei Corecom d’Italia, Antonio Donato Marra, che ha selezionato le emittenti radiofoniche che sarebbero poi andate a comporre questa nuova giuria del Festival di Sanremo.»

Un ruolo molto importante, dunque, poiché questo particolare voto ha avuto un peso specifico nel determinare la classifica di quest’anno. L’obiettivo prefissato dal presidente Marra, infatti, è stato quello di fornire una rappresentazione autentica del Paese, dando voce primariamente alle preferenze dei cittadini venendo a mancare la giuria demoscopica presente invece nelle edizioni precedenti.

Com’è stata accolta questa nomina in rappresentanza della Val d’Agri e nello specifico di Marsicovetere?

«L’amministrazione Comunale di Marsicovetere ha creduto fortemente nelle nostre capacità promozionali, siamo stati molto orgogliosi di portare il nome del nostro paese in un contesto così importante, sentendoci sostenuti dall’amministrazione. Nel corner della Regione Basilicata a Casa Sanremo è stato infatti posizionato anche lo striscione con lo stemma in rappresentanza del Comune di Marsicovetere

Il sindaco Marco Zipparri ha infatti sottolineato come Marsicovetere sia un Comune che conserva una tradizione musicale importante e di lunga data. La presenza e il contributo di Radio Color, l’unica emittente radiofonica di Marsicovetere, hanno rappresentato così la partecipazione ufficiale e riconosciuta della Val d’Agri all’interno della manifestazione.

Qual è stata la presenza lucana e della Val d’Agri che avete riscontrato poi nei diversi ambiti di questo festival?

«Sicuramente bisogna partire dalla vincitrice, Angelina Mango originaria di Lagonegro, per poi passare ad una delle artiste ospiti di questa edizione, Arisa, originaria di Pignola. Quindi abbiamo già la presenza forte di due personaggi di spicco in rappresentanza della nostra regione. A proposito di Arisa, il suo abito per l’esibizione dal palco di Piazza Colombo è firmato da Salvatore Vignola, giovane stilista nostro compaesano.»

Salvatore Vignola è infatti un designer originario di Villa d’Agri, che al Festival di Sanremo ha portato ben tre abiti realizzati appositamente per questa importante occasione, indossati  da Big Mama, da Sissi che l’ha accompagnata nella serata dei duetti e da Arisa. Lucano ma trasferito a Milano, dove tutt’oggi lavora, ha lanciato il suo brand da giovanissimo, a soli ventitré anni. Nelle prime collezioni che ha realizzato è presente tutta voglia di raccontare e far scoprire al pubblico la sua terra e il suo passato. Vivendo poi a Milano, immergendosi in altre realtà ed esperienze,  si è legato sempre di più al mondo della musica.

«In aggiunta erano presenti numerose maestranze lucane negli altri eventi collaterali al Festival, come diversi acconciatori di Calvello e due service di Villa d’Agri.  Da qui parte il nostro vero lavoro, poiché è compito delle radio locali raccontare ai cittadini non solo il Festival, inteso come musica, spettacolo e interviste con cantanti, ma anche valorizzare l’impegno e la creatività dei professionisti lucani.»

Qual è il bilancio generale dell’esperienza di quest’edizione?

«Sicuramente positivo, potrei dire il più bel festival che io abbia raccontato, commentato e vissuto fino ad ora! È stato fatto un lavoro fantastico e vedo la 75° edizione una sfida, poiché questa appena realizzata non sarà facile da eguagliare. Affermo con piacere, inoltre, che quest’anno hanno vinto la musica, lo spettacolo e il sud Italia!»

Fonte immagini: Radio Color

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La Casa del Volontariato – Il “Condominio” che accoglie, informa e aiuta

Gela Le Radici del Futuro - Ven, 02/23/2024 - 15:14

Da ex scuola ad hub che ospita 17 associazioni: la casa del volontariato di Gela è un bene comune da preservare e sostenere.

Nata nel 2006 come hub di connessione tra le associazioni, la Casa del Volontariato di Gela oggi conta oltre 100 soci. La struttura, una scuola mai utilizzata a tale scopo, è stata rigenerata per ospitare questo bellissimo progetto. La guida della casa di “cuori e mattoni”, come gli abitanti di Gela amano definirla, è affidata a Gero Bongiorno, in qualità di Presidente, coadiuvato dal dott. Giuseppe Bruno, in qualità di Vicepresidente e Luciana Vitale, in qualità di segretario e tesoriere.

La Casa del Volontariato è un bene comune che ospita 17 associazioni di volontariato per aiutare, formare e accogliere la comunità gelese, dai bambini agli adulti, e che oggi sostiene circa 800 nuclei familiari.

Dai banchi del cibo, all’outlet del vestito, ai progetti di formazione per adulti e giovani, dai corsi di teatro o di ceramica per disabili, la casa di cuori e mattoni, oltre alle associazioni con sede in loco, ospita anche quelle provenienti dai paesi limitrofi.

Questo hub di condivisione, solidarietà e formazione partecipa a vari bandi di progettualità in rete, di attività rivolte sempre ai cittadini e al territorio. Un bene comune da preservare e sostenere.

Oltre alle attività di volontariato svolte dalle associazioni allocate presso la Casa del Volontariato, il 2023 ha visto la partecipazione anche ad eventi e iniziative per coinvolgere tutta la collettività gelese.

È stata riconfermata, per esempio, la collaborazione al progetto della Regione Sicilia, curato dall’Associazione Teatrale Colatalavica di Catania, che ha attirato, formato e portato su grandi palchi teatrali, ragazzi talentuosi della città, con “L’Urlo del Silenzio”, momento di grande riflessione sulla Shoah.

Nello stesso anno, vi è stata la partecipazione insieme ad Ados (donne operate al seno) alla marcia per la vita, al fine di sensibilizzare tutti i cittadini alla prevenzione del tumore al seno.

Aprendo sempre le porte degli spazi comuni della struttura, è stato ospitato l’OPI, l’ordine professionale infermieristico della provincia di Caltanissetta.

È continuata la collaborazione con la cooperativa incaricata dal Comune per la raccolta di indumenti da dismettere, evitando così, il pericolo di abbandono degli stessi per le vie della città di Gela.

Infine, anche per l’anno 2023 e per il terzo anno consecutivo, la Casa del Volontariato ha ricevuto il riconoscimento di qualità siciliana, da parte di Gela le Radici del Futuro.

Tra i progetti più interessanti promossi dalla casa del volontariato, possiamo citare l’Outlet della Sposa, che dona abiti da sposa, offrendo anche un servizio di sartoria; Gela Famiglia, che si occupa di raccogliere beni di prima necessità, dal cibo ai farmaci da banco, per le famiglie più indigenti; la Formica Operosa, che raduna e offre abiti ai più bisognosi; Associazione Diabetici Eschilo, che fornisce assistenza ai bambini e adulti con diabete di tipo 1; Amautismo, che svolge attività tipiche di sostegno, prossimità psicologica alle famiglie con  soggetti affetti da questa disabilità; Diritto e donna, che offre aiuto psicologico e legale alle donne vittime di violenza; l’associazione Un Balocco per amico, che dona un gioco che faccia sorridere i bambini di famiglie indigenti; Il Centro accoglienza Servirti, banco alimentare storico della Casa del Volontariato, che distribuisce pacchi e viveri a circa 150 famiglie al mese.

Un importante ruolo è svolto anche da Cesvop Palermo, che continua a supportare tutti i servizi richiesti, attraverso dei progetti, dalle associazioni del territorio, realizzando molti corsi di formazione e permettendo, ogni anno, di realizzare il Passaporto del Volontariato con tutti gli istituti scolastici della città.

Tra i progetti in programma per il 2024, possiamo citare la Cena di San Giuseppe, in programma il 19 marzo; la “Tavola di San Giuseppe”, un rituale della tradizione siciliana, è un altare decorato con cibi prelibati e speciali, fiori e altri oggetti per ringraziare il Santo dei miracoli ricevuti. In questo caso, sarà tutta la comunità a donare del cibo per sostenere e aiutare il prossimo in un momento di condivisione e aiuto senza condizioni.

Inoltre, a bollire in pentola c’è anche un progetto di sostegno, attraverso un corso di giardinaggio, ai minori che devono scontare la pena al di fuori dell’IPM.

Le attività di solidarietà e sostegno aumentano di anno in anno, come la voglia di estendere la partecipazione alle attività di volontariato anche ai più giovani.

Vi chiederete quale sia la forza che spinga i volontari a proporre, anno dopo anno, le più svariate attività e a far crescere il numero delle associazioni. La risposta si trova in una dichiarazione del presidente della Casa del Volontariato Gero Bongiorno:

Perché continuiamo a farlo? Quanto ci pagano? Queste, alcune delle domande più frequenti che ci vengono rivolte; noi rispondiamo sempre “SI’”, ci pagano e neanche poco! Ci ripagano con un sorriso, con una benedizione, con un grazie sincero, una carezza affettuosa, un abbraccio, con lacrime di gioia…e noi volontari, siamo consapevoli e felici di avere dato qualcosa di prezioso a qualcuno in difficoltà ed è questo il valore inestimabile che ci fa andare avanti nella nostra mission.”

La solidarietà, la condivisione, il mutuo soccorso tra persone facenti parte di una collettività è una cosa bella e nobile e, come tale, ha bisogno di tutto il nostro sostegno.

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“CHANGED BY WOMEN”: la gelese Sophia Giacchi tra le 99 donne che stanno cambiando il mondo

Gela Le Radici del Futuro - Mar, 02/20/2024 - 18:37

Scommettere sul futuro, ma anche ispirare le prossime generazioni di ragazze che vogliono costruire il loro percorso di vita ed avere un impatto positivo sulla società. Tutto questo è “Changed by Women”, il progetto promosso dalla Università Bocconi di Milano, che raccoglie le storie straordinarie di 99 donne che hanno inseguito il loro sogno e cambiato il futuro.

Sophia Giacchi, cittadina gelese trapiantata a Milano, è stata selezionata tra le 99 donne che, grazie ad impegno, perseveranza e determinazione, sono divenute un esempio di empowerment femminile.

Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Management presso l’Università Bocconi e in seguito a esperienze di formazione a Singapore e Barcellona, Sophia ha iniziato la sua ascesa nel mondo del lavoro, fino a diventare Product Manager di Skinceuticals, un brand di cosmetica e cura della pelle appartenente al gruppo L’Oréal.

Sophia ha commentato così questo importante traguardo:

“Sono entusiasta di condividere con voi una straordinaria opportunità! Sono stata selezionata come una delle 99 donne che stanno cambiando il futuro nel progetto “Changed by Women”! È un onore far parte di questa iniziativa dell’Università Bocconi che celebra il coraggio e la determinazione delle donne nel plasmare il nostro mondo.

Sarò intervistata dalla corrispondente italiana del Financial Times, Silvia Sciorilli Borrelli, insieme a donne incredibili come Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Monica Possa, group chief HR & organization officer di Generali.

Changed by Women è un’opportunità per sfidare le regole già scritte della società e per ispirare le prossime generazioni di donne a perseguire i propri sogni con determinazione.

Non vedo l’ora di condividere questa esperienza e di continuare a sostenere l’empowerment femminile. Unitevi a noi per la presentazione l’08/03/2024 presso l’Aula Magna dell’Università Bocconi.”

Ci auguriamo che Sophia possa rappresentare un esempio positivo per tutte le ragazze che, partite da una cittadina siciliana con un sogno nella valigia, si sono avventurate verso nuovi lidi alla scoperta del mondo e verso il raggiungimento di nuove e soddisfacenti mete.

L'articolo “CHANGED BY WOMEN”: la gelese Sophia Giacchi tra le 99 donne che stanno cambiando il mondo proviene da Gela Le radici del Futuro.

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Comunicato stampa: “Cuore Basilicata” prosegue nel 2024, ecco gli obiettivi

CuoreBasilicata - Lun, 02/19/2024 - 08:42

Contatti: info@cuorebasilicata.it

Il progetto Cuore Basilicata continua nel 2024 e si svilupperà in 3 direzioni collegate tra loro:

  • Far conoscere sempre di più le potenzialità artistiche, culturali, produttive, turistiche dell’area anche attraverso i siti web del progetto (oltre 500.000 pagine viste tra il 2020 e il 2023), i social e iniziative di digital PR;

  • Dare visibilità alle competenze delle risorse locali nel campo delle attività produttive eco-compatibili, della cultura, dell’arte, del turismo, dell’enogastronomia attraverso l’iniziativa Qualità Lucana 2024 (oltre 100 riconoscimenti attribuiti nelle edizioni precedenti);
  • Raccogliere e veicolare “storie esemplari” di persone protagoniste del territorio attraverso una seconda stagione della web serie Cuori Lucani che sarà diffusa anche sui media e nei festival internazionali (qui sotto, la locandina della prima stagione, vincitrice al Roma short Film Festival e al Tuscany Web Fest).

Nelle prossime settimane saranno organizzati degli incontri con le Amministrazioni cittadine, le Associazioni, le Scuole per raccogliere pareri e indicazioni sulle iniziative da prendere assieme.

Il progetto Cuore Basilicata (cuorebasilicata.it) è realizzato da Jacopo Fo srl (Gruppo Atlantide) con il sostegno di Eni e il patrocinio di Comuni dell’area.

 

Puoi seguire Cuore Basilicata anche su:

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Stay tuned!

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La Montagna Grande di Viggiano ospita le gare nazionali: le uniche piste omologate in Basilicata

CuoreBasilicata - Dom, 02/18/2024 - 23:00

In queste giornate soleggiate e dal sapore primaverile, si attende che la neve torni nuovamente ad imbiancare le piste della Montagna Grande, all’interno del suggestivo scenario paesaggistico di Viggiano. Questo periodo rappresenta il vivo della stagione turistica e sportiva invernale e, a tal proposito, un importante riconoscimento è arrivato direttamente dalla sede nazionale della Federazione Italiana Sport Invernali. La FISI ha infatti certificato che le piste presenti all’interno dell’impianto sciistico saranno idonee ad ospitare competizioni nazionali ufficiali in due discipline di sci alpino: lo Slalom Speciale e lo Slalom Gigante; per la prima disciplina sono previste le categorie “Baby/SuperBaby”, “Cuccioli”, “Ragazzi”, “Allievi” e “Master”, mentre per la seconda  troviamo “Baby/SuperBaby” e “Cuccioli”.

Il processo per la conquista del Certificato di Omologazione Nazionale FISI è stato lungo e meticoloso, diretto dal vicepresidente del Comitato Calabro Lucano FISI, l’ing. Alfonso Taranto, e ha richiesto diverse perizie tecniche e numerosi sopralluoghi da parte dei tecnici omologatori, che hanno poi portato ad inevitabili e necessari adeguamenti di sicurezza, subito messi in atto. All’iter hanno partecipato anche i Maestri di Sci della Basilicata, rappresentati dall’allenatrice Antonella Votta. Il sindaco Cicala e l’intera amministrazione hanno espresso grande soddisfazione per questo traguardo, evidenziando l’impegno messo in atto per la valorizzazione degli impianti sciistici e del movimento sportivo della Val D’Agri.

Viggiano si prepara così ad accogliere eventi sportivi di rilievo nazionale con un certificato di omologazione che sarà valido fino al 1° luglio 2033. Occorre inoltre sottolineare quanto questo riconoscimento rappresenti una svolta molto importante non solo per la Val d’Agri, ma per l’intera regione, portando le piste della Montagna Grande ad essere ad oggi le prime ed uniche piste omologate per competizioni nazionali in Basilicata, dall’inizio degli anni Novanta!  È stato quindi presentato un ricco programma di eventi agonistici,  di cui i primi due già svolti (il Trofeo Alta Val d’Agri organizzato dallo Sci Club Volturino e il Memorial Giorgio Nigro organizzato dallo Sci Club Viggiano). Il prossimo appuntamento a calendario nazionale è previsto per  il 3 Marzo, con il Trofeo Sci Club Volturino.

L’omologazione FISI dona sicuramente un valore aggiunto a questo territorio, offrendo rilevanza a livello nazionale con la conseguente opportunità di crescita turistica e sportiva, andando così ad aprire le porte non al solo flusso di turisti e visitatori,  ma anche a talenti ed appassionati di sci, che possono trovare così in Viggiano la meta perfetta per le proprie avventure sportive, o per seguire le diverse competizioni che andranno ad aver luogo in questo lungo periodo a venire. Un motivo in più per visitare i nostri meravigliosi territori.

Fonte immagini: Viggiano Sci

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Il film “Lo Sbarco” vince a Parigi il Festival Bridge of Peace

Gela Le Radici del Futuro - Mar, 01/02/2024 - 18:41

Il docufilm “Lo Sbarco” diretto da Iacopo Patierno ha vinto a Parigi il Bridge Of Peace Film Festival.

Creato in Francia, il Bridge Of Peace Film Festival si pone l’obbiettivo di riflettere e cercare risposte e possibili soluzioni alle problematiche che pervadono il mondo, invaso dalle guerre e dalla violazione dei diritti umani. Tra i vari spunti presentati al festival dai vari autori e cineasti, il film Lo Sbarco ha fatto conoscere una parte della storia del territorio ed ha fatto  arrivare un appello per la pace da Gela.

Giunto alla sua quarta edizione, il Festival è diventato uno dei punti di riferimento della cinematografia indipendente che privilegia nelle sue produzioni le tematiche di attualità della società contemporanea.

Il docufilm “Lo Sbarco”, realizzato in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’operazione Husky, il nome in codice dato allo sbarco degli alleati in Sicilia, ha coinvolto le testimonianze di esperti, cittadini, testimoni dell’epoca e l’attiva partecipazione di studentesse e studenti dell’Istituto Morselli di Gela.

“È sempre bello vincere un Festival – dichiara Patierno – Ricevere un premio in un Festival straniero  ha un valore anche maggiore.”

Il film propone anche una riflessione sui temi di pace e guerra, oggi. “È un periodo molto difficile per il nostro pianeta, insanguinato da conflitti anche vicini a noi. Sembra non ci sia limite alla disumanità. Penso che la pace sia anzitutto convivere serenamente con sé stessi e manifestare il rispetto verso l’altro. Purtroppo c’è chi continua a uccidere, penso che la pace sia ancora lontana e che tutti ci dobbiamo impegnare per essa” afferma il regista.

Il soggetto del film:“Lo Sbarco” segue un gruppo di studentesse e studenti in veste di esploratori della memoria e ricercatori di messaggi di pace. Si immergono nella città di Gela, in Sicilia, alla ricerca della memoria che conserva il tessuto cittadino riguardo all’operazione Husky, lo sbarco delle truppe alleate a Gela avvenuto il 10 luglio 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, un passaggio decisivo per la caduta del fascismo prima e del nazismo poi.

Attraverso le interviste effettuate a cittadine e cittadini, a testimoni dell’epoca, a esperti storici il film indaga il rapporto di quell’evento con i temi di pace e guerra; approfondisce l’impatto che la guerra ha avuto sulla città e sulle persone, sia a livello individuale che collettivo; riprende e registra ricordi e memorie preziosi.

Visitando i luoghi simbolo dei combattimenti nella piana di Gela e sul lungomare, gli esploratori della memoria provano ad immaginare come doveva essere vivere in quel contesto di guerra, impersonificano gli abitanti dell’epoca ed esprimono cosa potessero provare al momento dello sbarco.

Il film esamina anche come la memoria storica possa influenzare il futuro di una città e dei suoi abitanti, stimolare una riflessione sul tema della pace e della guerra al giorno d’oggi.

Quello che “Lo Sbarco” propone è un viaggio tra memoria storica e vita contemporanea; le strade e i molti luoghi nel perimetro adiacente alla città portano ancora i segni dei combattimenti del 1943. Le persone di Gela  lo vivono come un evento lontano e ormai superato, irripetibile? Quali insegnamenti è possibile trovare da quell’evento al giorno d’oggi? E’ possibile trasmettere l’emozione e il senso di urgenza riguardo alla necessità di preservare la memoria storica e di lavorare per la pace?

 

 

“Lo Sbarco” è un film realizzato nell’ambito del progetto Gela Le Radici del Futuro, coordinato da Jacopo Fo e Bruno Patierno, con il sostegno di Eni e il patrocinio della città di Gela.

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Rosita Gerardi: Nel 2024 rilanceremo il Parco lavorando assieme alle sue comunità.

CuoreBasilicata - Lun, 12/18/2023 - 17:05

Rosita Gerardi è da poco più di 2 mesi diventata Presidente facente funzioni del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese. Con lei abbiamo parlato, in una intervista esclusiva rilasciata a Cuore Basilicata, della realtà attuale del Parco e delle sue prospettive, un tema che sta molto a cuore a tutti i lucani e in particolare ai cittadini dei 29 Comuni che lo compongono.

Dottoressa Gerardi, cominciamo da una auto presentazione.

Rosita Gerardi, Avvocato, Assessore Del Comune di Viggiano, Presidente del  Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Potenza, componente del Direttivo della Camera Distrettuale di Basilicata e, da circa due mesi, Presidente facente funzioni del Parco Regionale dell’Appennino Lucano.

Un grande impegno professionale su più fronti quindi… La sua vita privata ne soffre?

Certo, negli ultimi due mesi la mia vita extraprofessionale è diventata più difficile perché con il nuovo incarico il lavoro è quasi raddoppiato, però mi sto organizzando…

Quali sono stati i primi impegni come Presidente del Parco?

Abbiamo dovuto adottare dei provvedimenti urgenti per l’emergenza cinghiali e la peste suina, atti dovuti in risposta anche ad una ordinanza del Presidente della Regione che li imponeva e su cui abbiamo dovuto intervenire per spezzare l’inerzia precedente.

Parliamo di prospettive della Regione. Lei come le vede? Le leggo titoli tratti dalla rassegna stampa che danno un quadro contraddittorio della situazione lucana: “Regione importanti segni di ripresa”; “L’economia lucana va alla velocità di una tartaruga; aumenta ancora la povertà”; “La Basilicata verso il deserto”; “Rapporto Svimez, dati ottimi su scuole e asili nido”. Se la si leggesse da Marte si sarebbe disorientati…

Bisogna essere sempre fiduciosi e ottimisti, noi lucani lavoriamo sempre con impegno, a testa bassa. Non credo che siamo in una fase complessivamente di recessione, vedo ad esempio molto impegno nella definizione di nuovi itinerari turistici attenti alla natura e alla sostenibilità, mentre ci sono settori come il rinascimento rurale su cui ci stiamo impegnando. Certo, viviamo un periodo contraddittorio, anche dal punto di vista sociale. Per esempio dal  mio osservatorio di avvocato riscontro che nel periodo post covid si registrano paradossalmente sia un incremento delle nascite sia un aumento delle separazioni…

Secondo me Jacopo Fo potrebbe farci una pièce.

Parco e PNRR. Che segnali ci sono?

Una volta insediata come Presidente ho fatto un giro di incontri con i Comuni del Parco e posso testimoniare che moltissimi Comuni stanno utilizzando questa opportunità, presentando progetti che riguardano turismo, infrastrutture… per migliorare le condizioni della comunità.

Qual è la funzione che il Parco potrà avere nel 2024?

L’idea di Parco che abbiamo come Consiglio Direttivo è quella di essere più vicini alle comunità. Nel bilancio abbiamo messo delle voci che vanno in questa direzione, come progetti sulla disabilità, aiuti ai Comuni sui fondi clima, uno studio sull’orchidea selvatica che può rappresentare una opportunità economica per l’area, il restauro di edifici storici… Poi come pianta organica siamo sottodimensionati e bisognerà fare nuovi concorsi per avere nuove risorse umane anche queste necessarie per il rilancio del Parco, assieme alle persone che già vi lavorano che sono professionalmente capaci e motivate.

Il punto centrale comunque è il rapporto con le comunità con cui lavorare insieme e per questo è nato il progetto “Il Parco c’è” che abbiamo lanciato con la previsione di un tavolo permanente con le realtà del territorio per definire assieme le esigenze e i modi di soddisfarle.

Quindi l’aspetto chiave per lei è “lavorare insieme alle comunità”. Lei ritiene che rispetto agli obiettivi che vi state dando il Parco abbia le risorse finanziarie sufficienti per soddisfarli?

I fondi che può utilizzare il Parco sono esclusivamente fondi che vengono assegnati dal Ministero, rispetto alle potenzialità del Parco il bilancio è soddisfacente anche se si potrebbe ottenere qualcosa in più.

Un problema particolarmente avvertito sembra essere anche la poca conoscenza del Parco, sia nel suo territorio che ancor più al di fuori di esso. Ci sono delle iniziative per migliorare questo aspetto?

Abbiamo adottato da poco la delibera relativa alla segnaletica all’interno del Parco, stiamo facendo produrre dei materiali di presentazione, brochure in italiano e inglese, pins… per farlo conoscere. La promozione del Parco negli anni scorsi è stata carente e questo ha influito sulla sua visibilità. Stiamo investendo per migliorare anche in questa direzione ora che stiamo uscendo dai primi mesi della mia presidenza in cui abbiamo dovuto rispondere a una serie di  emergenze non procrastinabili.

Vuole mandare un saluto ai lettori di Cuore Basilicata?

Auguro un buon Natale e un ottimo anno nuovo ai lettori con la consapevolezza che dobbiamo ricercare una nuova armonia con l’ambiente, il paesaggio e le persone che lo abitano. Dobbiamo generare insieme energia per il futuro.

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Gli eventi delle Feste nel Cuore della Basilicata

CuoreBasilicata - Ven, 12/15/2023 - 16:53

Il periodo di feste è già iniziato, il Natale è sempre più vicino e i paesi di Cuore Basilicata sono sempre all’opera! Vi segnaliamo in questa piccola raccolta soltanto gli eventi di cui abbiamo già avuto notizia, ma sono solo alcuni dei tanti che si succederanno nel corso di queste festività. Restate aggiornati per non perderne nemmeno uno!

  • Dal 16 Dicembre al 7 Gennaio 2024: Dopo il successo degli scorsi anni, torna a Sarconi, grazie alla Pro Loco Sarconi, “Xmas on Ice”! Tutti i giorni, dalle 16:30 alle 20:30, si potrà tornare a pattinare sul ghiaccio e approfittarne per rifocillarsi in totale relax con gli stand di food e beverage. Quest’anno, inoltre, la pista sarà coperta da una tensostruttura di ben 450mq; quindi, nemmeno il cattivo tempo impedirà di poter trascorrere un entusiasmante pomeriggio! Ci saranno poi mercatini, eventi, dj-set e tanto altro…Vi aspettiamo in Piazza Aldo Moro!

 

 

 

  •  17 dicembre: Graziose e suggestive casette di legno ospiteranno artigiani, hobbisti e creativi, per dare vita ai Mercatini di Natale organizzati dalla Pro Loco Grumento Nova APS. Si proseguirà poi con il Villaggio di Babbo Natale ricco di giochi, musica, spettacoli, il caldo abbraccio delle caldarroste, della cioccolata e il profumo inconfondibile del vin brulè, per un’accogliente atmosfera natalizia!
  • 17 dicembre: Non è Natale senza regali; per averli, però, i nostri bimbi dovranno spedire per tempo le letterine al Polo Nord! Venite a portarle all’Ufficio Postale di Babbo Natale e fermatevi per una foto ricordo a Marsico Nuovo, in Piazza Umberto I, dove prenderà vita il Piccolo villaggio di Babbo Natale. Fate però attenzione al Grinch; cosa combinerà stavolta? L’evento si svolgerà dalle ore 16.00 e sarà curato dall’associazione culturale ” I Mille Colori”!
  •  19 – 21 DICEMBRE: A Paterno si svolgerà il laboratorio “Crea il tuo presepe con noi”, organizzato dalla Pro Loco Terra dei Padri, alle ore 16.00 presso la Ludoteca Comunale di Paterno. Questo emozionante Laboratorio ha l’obiettivo di divulgare l’arte presepiale con l’aiuto di due appassionati ed esperti: Giovanni Laino e Giuseppe Maulella. Il laboratorio è a numero chiuso, quindi affrettatevi!

 

 

 

  • 20 dicembre: La Pro Loco Terra dei Padri di Paterno organizza il laboratorio “Mani in pasta“, un’attività divertente e istruttiva allo stesso tempo, che metterà all’opera i più piccoli, pronti a cimentarsi nella creazione di lievitati a tema natalizio! L’attività si svolgerà a partire dalle 15.30 presso la “Pizzeria 7 Nani” ed è a numero chiuso!

 

 

  • 21 – 28 DICEMBRE: Nel salone San Francesco a Marsico Nuovo, la Proloco Marsico’93 organizza “Natale insieme“. Un’occasione per stare insieme e riscoprire il senso di comunità, naturalmente all’insegna del divertimento, con giochi tipici del periodo natalizio e, per chi vorrà veramente mettersi alla prova, il gioco del “Cervellone“; che vinca il migliore!

 

  • 23 DICEMBRE: C’è forse qualcosa di più natalizio che Babbo Natale in persona? Preparatevi ad essere catapultati nell’atmosfera natalizia del Villaggio di Babbo Natale presso Piazza Plebiscito a Spinoso, a partire dalle ore 30, con tanta animazione per i più piccoli, gonfiabili e consegna dei doni a cura dell’Associazione Culturale “Casale Spinusii APS”.

 

  • 28 DICEMBRE: le magiche note della musica Jazz tornano a risuonare in occasione del Viggiano Jazz Winter 2023, un evento ormai consolidato, in un luogo dove la musica è da sempre protagonista! In questa edizione ascolteremo l’Anthony Morgan’s Inspirational Choir of Harlem in una serata a cura dell’Associazione Culturale Viggiano Jazz e del Comune di Viggiano, che prevede l’esibizione in due turni, quello delle 00 e quello delle 22.00, presso il Teatro Comunale “Francesco Miggiano”. Una serata da non perdere per gli amanti della buona musica e per chi vuole lasciarsi trasportare dal ritmo!

 

  • 30 DICEMBRE: Il Natale si percepisce anche dalla musica che ci circonda. Anche l’animo meno festivo cede di fronte alle canzoni classiche di questo periodo! Così, presso la Chiesa Madre di Spinoso, la Parrocchia S. Maria Assunta organizza “Phoenix Noel”, un concerto di musica classica natalizia che si terrà dalle ore 00 e vedrà la partecipazione del soprano Antonella Orofino, accompagnata da Chiara Lo Fiego al violino e Samuele di Filippo al pianoforte.

 

 

  • Fino al 7 gennaio è possibile osservare a Moliterno il Presepe Itinerante “Tu sei la gioia!” organizzato dallOrdine Francescano Secolare “Santa Croce” Moliterno. Le diverse associazioni di Moliterno, in occasione dell’8° centenario del Presepe di Greccio, interpretano diversi momenti come il fidanzamento di Maria e Giuseppe, la loro vita quotidiana, il loro viaggio verso Betlemme o l’Annuncio dell’Angelo ai pastori, fino ad arrivare alla Natività. Un percorso tra le vie centrali del centro abitato, che ha ridato vita e luce ai luoghi chiusi e si articola in 13 tappe da non perdere!

 

 

 

 

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Capitale della Cultura 2026: Moliterno con Maratea tra le 10 finaliste

CuoreBasilicata - Ven, 12/15/2023 - 16:33

Una grande notizia mette in luce ancora una volta i nostri territori, un grande passo che ci spinge sempre di più a credere nel forte potenziale di questi luoghi: Maratea e Moliterno, unite, tra le 10 finaliste che si contenderanno il titolo di Capitale della Cultura 2026! Oltre a gioire e continuare a fare il tifo, abbiamo voluto ascoltare in merito la testimonianza del Sindaco di Moliterno, Antonio Rubino.

  • Com’è nata l’idea iniziale della candidatura?

«Moliterno, negli ultimi tre anni, ha cercato di puntare su una vocazione particolare, quella culturale, che rappresenta davvero un tratto identitario della nostra comunità, per quello che è stato Moliterno soprattutto nell’Ottocento e per quello che ha rappresentato e rappresenta nella Val d’Agri e nell’intera Basilicata a livello culturale. Per i suoi uomini illustri, per quello che è accaduto qui nel corso dei secoli, ma anche per quelle che sono le testimonianze archeologiche e artistiche che sono presenti sul territorio, da beni culturali come il Castello, la Bibliomediateca G. Racioppi, davvero unica nel suo genere su tutto il panorama Lucano, la Rete Museale MAM; tutti elementi che fanno di Moliterno un paese con una vocazione culturale importante, attorno alla quale poter costruire anche dei percorsi di sviluppo, perché la vera scommessa è esattamente quella: far sì che una vocazione migliori la reputazione di una comunità, ne migliori l’identità, la consapevolezza, ma dia anche la possibilità di creare occasioni di sviluppo sul territorio. Attorno a questo abbiamo costruito un programma nel corso di questi tre anni, sfociato poi nell’idea di provare ad avere un riconoscimento per questa azione. Abbiamo puntato così a quello più importante, la Capitale Italiana della Cultura. »

  • Come si è arrivati alla successiva unione con Maratea?

«Quando sono usciti i nominativi delle candidature ufficiali presentate, abbiamo visto che, oltre a Moliterno, c’erano anche altri comuni lucani,  tra cui Maratea. Maratea è stata scelta per prossimità geografica, ma anche culturale: basti pensare che il maggiore artista di Maratea, Angelo Brando, era un allievo di Michele Tedesco, moliternese. Da questo connubio è così nata una grande idea che è anche un grande messaggio politico e culturale: in Basilicata bisogna unire, non più disgregare. Non più dividere, quindi superare i campanili, superare la rivalità e mettersi insieme in questa sfida. Quando ciò è stato proposto a Maratea, è stato subito accolto e siamo partiti insieme. Dal momento che non era possibile però unire le due candidature, ma una delle due avrebbe dovuto fare un passo indietro per presentare un unico dossier di candidatura, abbiamo riconosciuto a Maratea il ruolo di capofila, scrivendo il dossier insieme ma lasciando l’etichetta di Maratea.»

  • Perché il tema scelto “Il futuro parte da un viaggio millenario”?

«Le due città gemelle vanno verso il futuro e partono da un viaggio millenario, che ha le sue radici nell’antichità. È il tema principale della candidatura perché la scommessa è proprio quella di innovare una grande storia, quindi partire dalla tradizione, dalla nostra storia, dalla nostra identità, ma costruire percorsi di modernità e di futuro.»

  • Quali sono i punti di forza del progetto presentato?

«I punti di forza del progetto sono proprio questi citati poco fa; innanzitutto la capacità di lanciare un grande messaggio di unione, che non è solo la sintesi di due proposte progettuali, ma è la sintesi di due territori: la montagna e il mare. Moliterno come porta d’ingresso dalle aree interne verso la costa, quindi anche qui troviamo contatti millenari lungo le vie della transumanza, dei commerci, ma anche percorsi culturali. Moliterno e Maratea diventano così emblema del paesaggio di montagna che sfocia nello splendido scenario del Tirreno;  ricordiamo che Maratea è detta “La perla del Tirreno” proprio per il suo paesaggio incantevole. Punto di forza è quindi questo connubio tra aree, ma è anche la capacità di una progettualità che va a coinvolgere le comunità e che dovrà far nascere iniziative culturali che coinvolgeranno il mondo della scuola e il mondo delle imprese in nuovi percorsi di innovazione

  • Cosa significa questo per Moliterno?

Questo per Moliterno significa molto. Significa In primo luogo visibilità, possibilità di stare alla ribalta nazionale, grandi occasioni di nuove relazioni e quindi di nuove possibilità sul nostro territorio, e non ultimo poter interagire con dei partner importanti. Ad esempio, il nostro partner per la candidatura è Fondazione Mattei, mentre per Maratea è Fondazione Nitti (che hanno così lavorato insieme al dossier). Ora queste nuove relazioni si inseriscono sul nostro territorio e diventano punto di riferimento anche per i nostri studenti che hanno delle nuove occasioni di confronto e di dialogo. Ecco, questo non è un progetto che fa cadere qualcosa dall’alto, ma deve far accadere qualcosa dal basso. Devono essere le comunità ad interessarsi e far sì che queste nuove relazioni e nuove possibilità creino vere opportunità sul territorio.

  • Dopo questo traguardo, quali sono i risultati attesi?

«Per il momento il risultato atteso è quello di poter vincere questa finale! Siamo nelle prime 10 e vogliamo vincere, però c’è anche un altro risultato più concreto: i progetti del dossier, che nei prossimi mesi saranno presentati, vorremmo anche iniziare a costruirli sul territorio. Quindi uno dei risultati attesi è proprio iniziare un nuovo cammino con Maratea, con gli altri comuni della Val d’Agri e provare a costruire nuove occasioni sul territorio. Per questo chiederemo anche alla Regione Basilicata di sostenere questo sforzo, così che nel nostro comune possano arrivare nuove risorse per poter sostenere questi progetti.»

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“Lo Sbarco” proiettato online il 18 dicembre al Bridge Of Peace Festival

Gela Le Radici del Futuro - Gio, 12/14/2023 - 12:38

Dopo le già 5 selezioni ai festival nazionali ed internazionali, arriva un altro grande traguardo per il docu-film “Lo Sbarco” diretto da Iacopo Patierno!

Il team di Gela Le Radici del Futuro è lieto di annunciare che l’opera verrà proiettata online nel corso del Bridge Of Peace Film Festival.  L’atteso evento si terrà lunedì 18 dicembre ed è possibile registrarsi al link.   Un’occasione per divulgare la storia del nostro territorio al pubblico nazionale ed internazionale. 

Lo Sbarco, che è tra i finalisti del Bridge Of Peace Film Festival concorre  in una scaletta di 46 film totale che saranno proiettati online dal 15 al 21 di dicembre.

Il docu-film –  ricordiamo – vede coinvolti alcuni studenti provenienti dall‘Istituto Morselli. Come già raccontato nelle varie proiezioni già dedicate al film,  i ragazzi hanno impiegato il loro impegno e la loro creatività a esplorare le tappe salienti dell’Operazione Husky nella nostra città. Unendo le forze, hanno intervistato concittadini vari e testimoni diretti dello Sbarco.

“È sempre bello essere selezionati per un festival – dichiara Patierno – Le proiezioni a Gela sono già state un successo, ma ricevere consensi da parte di chi non ha partecipato e non è del posto ha già un valore più assoluto.”

Oltre a cercare di apprendere riguardo la storia della nostra città, lo scopo del progetto è stato quello di riflettere e raccogliere i pareri della comunità sui temi di pace e guerra. “È un periodo molto difficile da quando è scoppiato il conflitto di Gaza. Era già difficile convivere con la guerra in Ucraina, ma adesso va anche peggio. Non c’è limite alla disumanità anche quando pensiamo di avvicinarci a certi valori. Evidentemente per certa gente ancora non è così scontato. Penso che la pace sia anzitutto convivere serenamente con sé stessi e manifestarlo nel rispetto verso l’altro. Purtroppo c’è chi continua a uccidere e senza distinzioni, dunque penso che la pace sia ancora lontana.” afferma il regista. 

Il progetto dunque non poteva che concorrere per una manifestazione più azzeccata. Creato in Francia, il Bridge Of Peace Film Festival si pone l’obbiettivo di riflettere e cercare risposte e possibili soluzioni alle problematiche che pervadono il mondo, ormai invaso dalle guerre e dalla violazione dei diritti umani. Tra i vari spunti presentati a festival dai vari autori e cineasti, si darà l’occasione di far conoscere anche la storia del nostro territorio. Ciò sarà reso possibile attraverso la storia di chi li ha vissuti, ma anche di chi la rivive attraverso le odierne cronache di guerra. 

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Le 5 migliori ricette di Cuore Basilicata per l’inverno

CuoreBasilicata - Ven, 12/08/2023 - 16:51

Arriva l’inverno che ci porta le feste e la voglia di ritrovare i buoni sapori dei piatti caratteristici della stagione. Federico Poletta, autore delle ricette, ci suggerisce le 5 migliori per questo periodo…

  •  La “Cuccìa

Livello di difficoltà: BASSO        Costo: BASSO          Tipologia: CONTORNI, ZUPPE

Link: vai alla ricetta

 

  • Ferricelli al sugo di pezzente e rafano

Livello di difficoltà: MEDIO        Costo: BASSO          Tipologia: PRIMI PIATTI

Link: vai alla ricetta

 

  • Baccalà e peperoni cruschi

Livello di difficoltà: BASSO        Costo: MEDIO          Tipologia: SECONDI PIATTI

Link: vai alla ricetta

 

  • Cartellate

Livello di difficoltà: MEDIO        Costo: BASSO        Tipologia: DOLCI TRADIZIONALI

Link: vai alla ricetta

 

  • Mostaccioli

Livello di difficoltà: MEDIO        Costo: MEDIO          Tipologia: DOLCI TRADIZIONALI

Link: vai alla ricetta

 

L’autore delle ricette

Le ricette sono state selezionate da Federico Poletta, giovane imprenditore che ha deciso di investire sul proprio territorio, la Val d’Agri. È il titolare di “Mea Terra”, un’azienda agricola e fattoria didattica situata a Grumento Nova, a poca distanza dall’importante sito archeologico di Grumentum e dal meraviglioso scenario naturalistico del Lago del Pertusillo. L’idea nasce da Federico con li prezioso supporto della sua famiglia. Mea Terra è una azienda agricola/fattoria didattica che si estende su circa 15 ettari, di cui dedicati a centro aziendale e il restante  ricoperto da boschi e coltivato in parte ad orticole. Il centro aziendale comprende  un’aula multifunzionale (per attività laboratoriali, compleanni ed eventi), una “casa museo” dedicata al mondo contadino lucano, un’ampia area pic-nic circondata da alberi monumentali e antichi tratturi, ricoveri con diverse specie animali (cavalli, asini, galline, oche, pavoni, uccelli esotici, lama…), un vigneto, un’area giochi per bambini.

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“BasilicatA FavolosA”: il territorio raccontato dall’intelligenza artificiale

CuoreBasilicata - Mer, 12/06/2023 - 15:19

Abbiamo sempre sostenuto che i paesi di Cuore Basilicata fossero luoghi “da favola”, ma c’è chi ci ha presi in parola trasformandoli in cartoline dallo stile Disney per racchiudere in un’immagine simpatica e che cattura l’attenzione le caratteristiche principali di vari paesi lucani. Una raccolta di 65 immagini degli scorci più caratteristici, realizzata con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Andiamo a conoscere Giovanni Sapienza che ha avuto questa originale idea e a scoprire il lavoro che si cela dietro alla sua realizzazione.

  • Giovanni Sapienza, ci dica qualcosa di lei, del suo percorso professionale.

«Ho una Laurea in Scienze Politiche Internazionali e specializzazioni post laurea in Direzione Aziendale e Management del Turismo. Nasco organizzatore di eventi nazionali e internazionali, 13 dei quali organizzati sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Per promuovere i piccoli borghi ho organizzato raduni nazionali di camper, ricevendo un premio quale “miglior accoglienza dell’anno in un piccolo borgo”, e diverse manifestazioni, di cui una ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica “per la valenza sociale, di promozione territoriale e turistica”. Dopo altre esperienze lavorative torno alle mie specializzazioni e alle mie passioni con ancora più energia.»

  • Da dove nasce l’idea e in cosa consiste il progetto “BasilicatA FavolosA”?

«Il trend del momento della viralità delle immagini fantasy di località turistiche e non meritava di essere cavalcato in maniera costruttiva al fine di esaltare delle caratteristiche culturali e delle tipicità locali della Basilicata. Il primo obiettivo di “BasilicatA FavolosA” è dare la dimostrazione concreta che l’AI, diretta dall’intelligenza umana e con un piano operativo studiato, può rappresentare un potente aiuto per promuovere il territorio. E questo obiettivo ognuno potrà giudicare se sia stato raggiunto, in che misura e con quale velocità. Ora è necessario aprire una riflessione sull’AI in generale e in particolare sull’impatto che sta avendo e avrà nel settore turistico

    

  • Come avviene la realizzazione delle immagini attraverso l’AI e in che modo ha cercato poi di rendere le diverse peculiarità dei paesi rappresentati?

«Al contrario di quanto si possa pensare, per avere dall’AI il risultato desiderato, bisogna dare dei comandi ben strutturati e azzerare tutto e ricominciare da capo fino a quando non si raggiunge quanto desiderato. I software funzionano tutti più o meno allo stesso modo: bisogna scrivere dettagliatamente quello che si desidera, l’immagine che si ha in mente, e il risultato sarà mostrato a video. Il problema è quanto si vuole essere precisi o quanto ci si accontenti o meno della prima immagine.  L’operazione “BasilicatA FavolosA” ha mirato ad esaltare le tipicità territoriali (prodotti tipici e cultura) e in quasi tutti i casi, grazie a un lungo lavoro, è riuscita a riprodurre anche morfologicamente ampi tratti di territorio. Certo, sono immagini lontane dalla realtà, e per questo in alcuni casi si è aperto un bellissimo confronto costruttivo che vede amministratori o semplici cittadini dare preziosi suggerimenti per migliorare le immagini di alcune località.»

    

  • Al di là della risonanza mediatica, ci sono stati numerosi apprezzamenti e altrettanti critiche a questo lavoro; come vive e gestisce queste interazioni?

«Questo è l’aspetto più emozionante di tutta la vicenda. I tantissimi apprezzamenti di amministratori e cittadini ripagano di un lavoro ideato, studiato a fondo, realizzato e reso virale, ma ancor di più aprono la mente tante riflessioni critiche, in tanti casi ampiamente costruttive e mosse dall’amore per la propria terra. Se avessimo voluto trasformare delle fotografie in cartoon, sarebbero bastate poche ore di lavoro per concludere tutti i comuni della Basilicata applicando semplicemente un filtro alle immagini. Così, con un clic. Queste immagini servono ad ancorare lo stato d’animo alle più radicate emozioni positive umane, quelle legate all’innocenza della fanciullezza, alla spensieratezza, all’ancestrale dimensione onirica. Per questo funzionano oggi attraverso le ricostruzioni dell’AI, hanno funzionato ieri attraverso favole, cartoni animati e fumetti, e funzioneranno domani e sempre.

Tra i tanti commenti sono presenti anche diverse critiche: prendo con estrema serietà e sottolineo quelle con un’intenzione costruttiva. Osservare che un particolare non rispecchia esattamente la realtà fa sorridere, perché il fantasy è il mondo dei sogni, immaginario, idealizzato, il mondo di una realtà/finzione che vede papere che nuotano nei dollari, topolini con scarpe e vestiti e cani che parlano. In diversi casi ho avviato delle fattive interlocuzioni con chi segnala qualche incongruenza o mancanza che va corretta, e in un caso l’immagine è nata dopo ore di lavoro e confronto a distanza con un giovane di un comune non incluso in questa prima tranche di immagini. Questi sono i lucani che fanno bene alla Basilicata. C’è tanto amore per questa terra, basta cercare il meglio all’interno delle comunità. »

    

  • Qual è l’obiettivo finale e quali sono i risultati attesi?

«L’obiettivo finale vero e proprio non esiste, perché “BasilicatA FavolosA” è stata ideata come un punto di partenza. Nei piccoli centri la comunità deve divenire protagonista dei processi decisionali e dell’attuazione di programmi di sviluppo per la creazione di una reale economia circolare. Se delle semplici immagini possono suscitare clamore e far partecipare tanti ad un dibattito sulla promozione, immaginiamo quale effetto possa avere sui territori una tale energia incanalata verso dei programmi di sviluppo in cui il confronto, le proposte e le idee non restino confinate nelle stanze dei bottoni, ma aprano alle comunità nel loro complesso.»

  • Questo progetto segna dunque l’inizio di un percorso futuro?

«L’idea vincente può risiedere nella mente di chiunque e può essere stimolata da un evento qualsiasi. Per far venire fuori le idee e accendere l’entusiasmo, reale motore di qualunque realizzazione, è necessario un percorso con un fine concreto e una continua interazione tra pari. Nei piccoli borghi, in termini di promozione territoriale, solo una comunità resa protagonista può essere motivata a costruire qualcosa di positivo per sé stessa e  contrastare lo spopolamento. Se “BasilicatA FavolosA” contribuirà nel suo piccolo a smuovere qualcosa è solo grazie alle migliori energie delle comunità dei nostri territori.»

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