L'impossibilità di vietare.

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Lui ti tradisce?
Ti sei limitata a minacciarlo o hai anche intensificato il numero di agguati orali a sorpresa?

In questi giorni mi sono trovato a discutere su una questione che ritengo sia una spartiacque filosofico: vietare è efficiente?
Si tratta di una questione che divide sia a destra che a sinistra. Ad esempio, si discute molto delle tasse che potrebbero scendere se fossero tutti a pagarle. Si tratta di una proposta sacrosanta. Ma come si fa a ottenere che realmente la maggioranza degli evasori fiscali decida di smettere?
Si inaspriscono le pene per gli evasori?
Si aumentano i controlli?
Li si appende per le parti intime a Piazzale Loreto, tutti i venerdì mattina?
Se si fa così funziona?

Esistono già pene severe per gli assassini ma questo fatto non impedisce che parecchie persone vengano uccise. Alcuni dicono: se ci fosse la pena di morte ci sarebbero meno omicidi. Ma l’esperienza di parecchi stati, gli Usa ad esempio, dimostra che non funziona così. Confrontando il numero di omicidi per ogni milione di abitanti si scopre che negli Usa ce ne sono molti più che in Italia.

Alcuni sostengono che questo dipende dal fatto che ucciderli non basta, ci sarebbero meno omicidi se invece della sedia elettrica si usasse un’affettatrice per il prosciutto, arrugginita. Ma anche qui i dati contraddicono. In epoche nelle quali il trattamento dei criminali era veramente allucinante c’erano molti più omicidi. In Italia nel 1850 c’era una forma di giustizia mediamente sadica e carceri spaventevoli e un numero di omicidi enormemente più grande di quello attuale. Si potrebbe anzi dire che il numero degli omicidi diminuisce via via che le carceri diventano più umane…
Neppure limitare pesantemente il numero delle armi in circolazione serve. Come dimostrò il film di Michael Moore “Bowling a Colombine”, in Svizzera o in Canada c’è un’analoga disponibilità di armi da fuoco in mano ai privati ma molti meno omicidi. Sembra che abbiano più incidenza nel limitare gli ammazzamenti il tempo che i tg dedicano alla cronaca nera e la protezione sociale di cui gode il cittadino (assistenza sanitaria gratuita, servizi sociali ecc).
In questi giorni è uscito il libro “L’erba del Diavolo” che ho scritto insieme a Nina Karen (edizioni Flaccovio). L’obiettivo di questo libro è proprio quello di dimostrare, mettendo insieme tutte le statistiche ufficiali degli ultimi 40 anni (un mare di statistiche), che nei paesi dove le leggi repressive sono meno dure si ottiene la riduzione del consumo di droghe pesanti, quasi si azzerano le morti per overdose, si riducono la quantità di crimini compiuti per procurarsi il denaro per comprare la droga e addirittura si osserva una leggera diminuzione anche nel consumo delle droghe leggere.
Laddove le punizioni sono più aspre e si reprimono allo stesso modo il consumo di canapa (marijuana, hashish) e quello delle droghe pesanti (eroina, cocaina, anfetamine, oppio ecc.) si ottiene sia un aumento del consumo di tutte le droghe e in particolare di quelle pesanti, aumentano i morti, i reati e i reclusi in carcere per ragioni di droga. La qualità della vita dei tossicomani inoltre peggiora drasticamente e diminuiscono quelli che riescono a liberarsi della “scimmia”.
Potremmo dire che, per quanto riguarda le droghe, la realtà dimostra che aumentare le pene non dà forza ai divieti ma ottiene proprio l’effetto contrario.
E questo, lo ripeto, non lo dico io ma i dati ufficiali forniti dai governi e dalle organizzazioni internazionali.
E, come dimostra la storia del proibizionismo sugli alcolici in Usa, i divieti non solo incrementano i crimini ma danno alla malavita strumenti finanziari enormi, capaci di far dilagare la corruzione nello Stato. Il divieto del consumo delle droghe ha fatto crescere a dismisura la mafia dandole i mezzi economici per infiltrarsi nell’economia legale e condizionarla.
E ora torniamo al discorso sulle tasse.
La Cgil ha sacrosanta ragione a chiedere la diminuzione delle tasse su pensioni e salari ma come si fa? Mi permetto di avanzare alcune idee.
Prima di tutto dobbiamo fare come in Danimarca: i lavoratori ricevono tutto lo stipendio e due volte all’anno pagano tasse. Se un operaio che guadagna 1.000 euro al mese nette, ricevesse tutto il suo stipendio, circa 1360 euro mensili, e ogni anno dovesse versare (calcolando tredicesime eccetera) circa 6.000 euro di tasse, prelevandole dal suo conto bancario… ma sai quanto gli girerebbero le palle?
Allora sì che potrebbe iniziare a svilupparsi una coscienza fiscale. E uno si incazzerebbe quando il medico, l’idraulico o il ristoratore non ti fanno la fattura… E poi crescerebbe anche la spinta a occuparsi di come l’amministrazione pubblica butta via i tuoi soldi. Pannella una ventina di anni fa aveva proposto un referendum che aboliva il prelievo fiscale a monte delle tasche del lavoratore. La sinistra osteggiò duramente questo referendum… Una grande occasione persa.
Un’altra azione essenziale sarebbe quella (che Grillo persegue da tempo) di rendere pubblici e consultabili su internet tutti gli elementi relativi all’operato della pubblica amministrazione, a partire dai video dei consigli comunali.
Sai quanti rompicoglioni si divertirebbero a spulciare i conti pubblici?
E’ chiaro che un’operazione simile, unita alla precedente, porterebbe a un aumento esponenziale del desiderio e delle possibilità di un controllo di massa su politici e funzionari.
La terza azione, indispensabile anche per dare una batosta alla criminalità, è l’abolizione del segreto bancario e dei paradisi fiscali (contro i quali sarei disposto perfino a usare i bombardieri… Ma vedrete che quando finalmente la comunità internazionale lo deciderà non ci sarà bisogno di sparare… i banchieri sono pavidi…). C’è poi l’adozione, oggi possibile, della moneta elettronica… Così tutti pagamenti diventano trasparenti… E per far questo bisognerebbe abbattere alcuni capisaldi della privacy (non ho mai capito perché la sinistra sia così attaccata alla privacy… Un conto è vietare lo spamming o le intercettazioni telefoniche non autorizzate dalla magistratura, o le telefonate di venditori assillanti… Un conto è rompermi i santissimi se metto una telecamera che riprende la strada di fronte a casa mia…).
Infine si dovrebbe semplificare brutalmente tutto il meccanismo dei processi… Abolire la possibilità di aggrapparsi ai cavilli più assurdi per non pagare il dazio…

Se chiediamo che tutti paghino le tasse senza dire come si fa non si va da nessuna parte… Oppure otteniamo solo la bancarotta dello Stato italiano, che non conviene neanche agli operai…
A questo punto arriva l’ultima domanda. Nella tua vita privata, di fronte a comportamenti che non accetti nel tuo amante o di tuo figlio o nel socio d’affari, che strategia usi?
Scegli l’imposizione, sostenuta da una minaccia di dura sanzione (non ti voglio più bene!) oppure una strategia che rimuova il contesto perverso che genera il comportamento scorretto? Cerchi mai di andare a scoprire quali sono i meccanismi meno appariscenti di un fenomeno?
Hai qualche esperienza scabrosa da raccontarci?


Commenti

Buongiorno,

io non ho esperienze scabrose da raccontare, ma mi occupo per lavoro (ricerca e formazione professionale/divulgazione/educazione civica) proprio di questi argomenti:

  • Un’altra azione essenziale sarebbe quella (che Grillo persegue da tempo) di rendere pubblici e consultabili su internet tutti gli elementi relativi all’operato della pubblica amministrazione, a partire dai video dei consigli comunali. Sai quanti rompicoglioni si divertirebbero a spulciare i conti pubblici?. Potete trovare tanti esempi (da affittopoli ai souvenir touristici) di come questa filosofia non solo aumenta la trasparenza e riduce i costi pubblici, ma può anche stimolare direttamente l'economia tradizionale, nei miei articoli sui dati aperti
  • con la moneta elettronica...tutti i pagamenti diventano trasparenti

Come esempio di cosa si può già fare, tecnicamente, per rendere i pagamenti davvero trasparenti a TUTTI, non solo a pochi pubblici ufficiali che potrebbero essere corrotti, vi invito a leggere questo mio articolo Se i conti bancari fossero trasparenti e Open Source, avremmo meno bisogno di Wikileaks

Sono disponibile per organizzare semplici incontri, oppure veri corsi e seminari per normali cittadini e piccoli imprenditori, per spiegare come funzionano queste cose e come possono stimolare l'economia e ridurre i costi pubblici. Se interessa, contattatemi attraverso il mio sito.

Buona giornata,
Marco

Caro Jacopo,
da anni credo sia necessario uno sveltimento delle procedure in Italia ed una maggiore trasparenza. Non e' possibile che lo Stato ti mandi una multa e tu non riesca a capire a cosa si riferisca o che esista una casta di persone che ti riempie il modulo delle tasse e che paghi per pagarne di meno o che non si possa scaricare nulla a meno di non avere la partita IVA.

Ho vissuto in vari paesi ed e' sempre stato possibile:
1. riempire il modulo dei redditi da soli, online, senza mettersi a piangere (tra l'altro mi hanno fatto un controllo dopo il quale mi sono state restituite delle tasse pagate in piu')
2. scaricare molte ma molte piu' cose che in Italia. Ad esempio, vivendo all'estero ed affittando il mio appartamento italiano ho scoperto di non potermi scaricare nulla qui ma posso scaricare il controllo del gas, l'idraulico, i mobili che ho dovuto ricomprare, le bollette che ho dovuto pagare quando l'immobile era "scoperto", la percentuale che do' a chi amministra il tutto ed anche quanto dovuto al commercialista. Di tutto questo in Italia non si puo' scaricare NULLA. Ma allora qual e' l'incentivo a farsi fare la fattura se non si puo' riceverne alcun beneficio? Spesso ti viene detto 100 euro senza fattura 150 con. Perche' pagare di piu'?
3. fare il delatore anonimo di persone/societa' che evadono. Non e' bello ma credo sia necessario in questo paese anche per cominciare a capire che lo Stato siamo noi e non "gli altri".

Per quanto riguarda comportamenti inaccettabili credo bisogni agire per far capire il danno che gli altri stanno facendo. Ricordo che quando mio figlio era piccolissimo io ero malandata e lui, approfittandosene, ogni volta che non voleva fare qualcosa si buttava per terra sapendo che non potevo tirarlo su o far altro che attendere che si decidesse ad alzarsi. Un giorno si butto' per terra in cucina ed io, senza pensare, ho detto "basta, non ce la faccio piu'. Mi butto per terra anch'io!". Detto e maldestramente fatto. Il bimbo ha allora guardato suo padre che, prontamente, si e' buttato in terra anche lui. La nonna un po' zoppa si e' girata ed ha infilato la porta. Inutile dire che il pupone si e' messo a sedere, si e' guardato intorno un po' perso e poi si e' alzato con un chiarissimo fumetto sopra la testa che leggeva "ok, questo non funziona piu' e non era proprio una bella cosa che facevo" e ha detto "mamma, papa', possiamo vedere un film?". Vittoria! Punire non ottiene granche', capire e correggere molto di piu'...

Buona domenica, Lu x

Ok per il tono generale ma vorrei affrontare il tema della detrazioni che ogni tanto emerge come rimedio di tutti i mali. Permettere di detrarre una spesa è esattamente equivalente a non dichiarare il guadagno!
Quello che paga il fornitore detrae il cliente e lo stato rimane esattamente in pari; il vantaggio sarebbe quindi solo un discutibile fattore etico a fronte dell'emergenza di fattispecie delittuose come sempre avviene quando avviene un nuovo giro di carte e di soldi.
Se poi lo stato vuole guadagnarci magari riducendo il rimborso o dilazionandolo potrebbe essere ancora preferibile operare in nero a meno di altre considerazioni.
I frutti avvelenati delle delazioni sono i ricatti e mi quindi non mi dilungo lasciando le considerazioni come esercizio di etologia nazionale...

Caro Jacopo anche tu come tanti sei caduto nella trappola che i nostri dipendenti politici hanno costruito ad arte per autoassolversi dalla bancarotta in cui ci stanno portando.
Sono riusciti con un martellante tormentone che il problema di tutti i mali è l'evasione delle tasse e non invece lo sperpero di denaro.
Quindi ancora una volta sono riusciti a mettere contro il popolo bue,i dipendenti che pagano tutte le tasse alla fonte contro gli autonomi che le pagano in maniera diversa ed hanno possibilità di evadere.
Un altro modo di prenderci in giro è quello di averci diviso in destri e sinistri,perchè questi vogliono solo questo, che ci si scagli contro.E loro beatamente una volta il destro l'altra il sinistro se la godono alla faccia nostra.
Non esiste questa storia,la società la viviamo tutti insieme e le migliori cose verrebbero da gente di destra e gente di sinistra,basta cadere nella trappola dell'odio di questi mestieranti della politica il cui unico scopo è mantenere a vita i loro privilegi e farci credere che la colpa di quello che non và è sempre di qualcun'altro.
L'unica grande colpa degli italiani è che gli incapaci e i delinquenti non li mandano a casa subito ma li subiscono finchè non hanno combinato cose catastrofiche di tutti i tipi.

Con affetto un abbraccio
Garrone

Complimenti a tutti, a Jacopo per il post ed a chi ha commentato.
Trovo interessanti tutti questi contributi, anche nelle parti su cui non sono d'accordo.
Come atteggiamento generale sono del parere che sia meglio scoprire le cause, aiutare a capire, realizzare meccanismi che portino naturalmente al comportamento corretto, piuttosto che inasprire le pene. D'altra parte, a volte, preso dall'ira si invocano pene più severe, ma mi rendo perfettamente conto che non sono risolutive.
Nello specifico sulle tasse, siamo tutti d'accordo che le dovrebbero pagare tutti finendo così per pagare meno e creando così un circolo virtuoso che porti ulteriormente a pagarle tutti. Ma come arrivarci?
Non mi piace tanto la proposta di evitare il prelievo a monte per i dipendenti. Riconosco il vantaggio psicologico di avere tutti i cittadini più attenti, ma ci sarebbero anche maggiori costi per l'amministrazione dovendo recuperare anche molte più tasse non pagate, sottraendo così risorse ai già difficoltosi accertamenti attuali.
Di certo le sanzioni dovrebbero essere proporzionali sia all'entità del dovuto non pagato che alla percentuale su quanto pagato. Non è tollerabile che ci siano (come avviene attualmente), pignoramenti per 50€ e che, invece, chi viene scoperto ad aver evaso migliaia o milioni di euro contratti di pagare una percentuale di quanto dovuto, magari anche rateizzata!
Sarebbero di certo risolutive maggiore trasparenza ovunque (anche tornare a pubblicare le denunce dei redditi di tutti, ma soprattutto la lotta ai paradisi fiscali e pubblicazione del dettaglio di tutto quello che viene speso).
Sarebbe di grande aiuto la semplificazione di tutti gli aspetti della tassazione, soprattutto perché in mezzo a questi meccanismi complicati riesce a nascondersi l'elusione.
Nel dettaglio guardiamo un po' quello che si fa altrove, semplicemente si scelgono le strategie che hanno dimostrato di dare migliori risultati, guardando ai paesi dove l'evasione è minore, dove la tassazione è più equa.

In fondo il punto fondamentale è che ci sia la VOLONTÀ di farlo!

Sono molto d'accordo con tutto quello che dice @Garrone (sul fatto che ci mettano l'uno contro l'altro per fregarci meglio ecc.) a parte il suo punto di partenza e cioè che sia più importante la lotta agli sprechi che non l'evitare l'evasione. Sono importanti entrambe le cose!

Sacrosante le considerazioni sul proibizionismo. Il problema è solo quello che, come si vede in Olanda, se un solo stato abolisce questo assurdo dispositivo attrae la malavita internazionale per quanto solo nella fase di approvvigionamento piuttosto che di distribuzione. Un tipico esempio di situazione tipo dilemma del prigioniero. La mia personale opinione è che varrebbe comunque la pena agire in un solo stato.

Viceversa riguardo le tasse temo che non ci siamo: il motivo per il quale ci sono molti evasori è il fatto che le tasse siano troppo alte, e sono troppo alte in quanto stiamo pagando gli sperperi del passato, le pensione baby, i mondiali del '90, Poggiolini, Andreotti e tutto il cucuzzaro.
Ricordo che ogni anno occorre distribuire come soli interessi 70 milioni di euro, praticamente il valore di una manovra finanziaria. Se non li si rimborsa i tassi crescono e quindi l'anno successivo se ne dovrebbero pagare 140...!
L'unica via di uscita è quella di arrivare al pareggio di bilancio per finalmente cominciare ad incidere sul tallone ed introdurre un circolo virtuoso. Quindi in questo momento servirebbe coesione per risolvere questo problema una volta per tutte, auspicando che il prossimo governo non allarghi di nuovo la borsa ributtandoci di nuovo nelle pesti.

Ciao,
mi chiamo Mary e sono una nuova iscritta.
Io non ho molta esperienza e conoscenza a livello fiscale ed economico quindi posso dare un parere solo in base a ciò che so.
Io guardo la società in cui vivo e vedo che la voglia di fare per il bene comune è inesistente.
Noi viviamo in un paese definito "democratico" ma quanta democrazia c'è in Italia?
Io condivido il pensiero che l'imposizione porti l'essere umano a fare tutto ciò che va contro l'imposizione stessa,lo abbiamo visto quando eravamo bambini con i nostri genitori e lo vediamo ora in generale in base a tutto ciò che viene raccontato. Ma senza regole ci sarebbe l'anarchia e allora non so quanto la situazione migliorerebbe.
La cosa che a me preoccupa è che le persone non hanno 1 più ideali nei quali credono,2 non hanno amore per il prossimo,3 non hanno paura. Generalmente,ciò che frena la mano è la paura di quello che ci aspetta,e ho notato che tante persone non hanno paura né delle regole né del giudizio. Fanno tutto ciò che è bene per loro stessi e da un lato può anche essere giusto se si guarda la parte impulsiva ed egoistica dell'uomo,ma se noi fossimo solo animali pieni di istinti,non ci saremmo evoluti e saremmo rimasti all'età della pietra,quindi credo che una cosa giusta sarebbe insegnare all'uomo il rispetto per sé e per gli altri.
Se tutti avessimo rispetto,probabilmente le problematiche sociali diminuirebbero. Ma comprendo che questo sia solo un'utopia....