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Incredibile: un Papa che crede in Dio!

Papa Francesco BergoglioUn Papa che non vive nelle stanze papali inVaticano.
Un Papa che fa fuori i vertici della finanza grigia vaticana.
Un Papa che va in giro con un’utilitaria e non indossa le scarpette di porpora.
Un papa che invece di trasformare i monasteri inutilizzati in hotel di lusso li offre ai rifugiati.
Un papa che parla di matrimonio per i preti, di donne che devono contare nei vertici della Chiesa…
Ma che succede?
Una rivoluzione.
Ma non si tratta solo di cambiamenti formali.
La recente intervista a Francesco, uscita su Civiltà Cattolica, mostra l’intenzione di rovesciare una forma mentis antica.
Gesù predicava l’amore, la comprensione e il perdono. Francesco vuol rimettere il messaggio di Gesù al centro dell’azione della Chiesa. Ma cos’è? Matto?
Vuole che i cristiani smettano di giudicare e usare la spada per separare i buoni dai cattivi. Il compito dei cristiani è praticare la carità, soccorrere i feriti, aiutare i bisognosi.
E chi ha più bisogno di aiuto sono proprio le persone che la società emargina per i loro “peccati”.
Questa riaffermazione del senso della fede è rafforzata dal fatto che il nuovo Papa per prima cosa parla di sé come di un peccatore, un uomo che ha sbagliato, che si è fatto prendere dall’ebrezza del potere, quando è diventato vescovo. Un’ammissione di colpa vera, non la recitazione della frasetta da catechismo…

E l’operato di questo Bergoglio arriva addirittura a riabilitare Ratzinger, che ci era parso tanto stucchevole quanto tradizionalista, con la sua passione smodata per i cappellini.
Quel che evidentemente è accaduto è che Ratzinger ha lottato nell’ombra contro le distorte consuetudini del potere ecclesiastico e visto che, per motivi che ancora non conosciamo, si è reso conto dell’impossibilità di vincere questa battaglia, ha avuto il coraggio e l’etica necessaria per un gesto estremo: si è dimesso preparando contemporaneamente il terreno per l’elezione di un Teppista di Dio, che pare proprio difficile da fermare.
Questa è una grande lezione sulle vie complesse che il cambiamento segue e di come a volte esso sia invisibile ma non meno potente.
Nessuno, neppure preti come Don Gallo, erano così ottimisti da sperare che i vertici della chiesa cadessero in mano di un pugno di demolitori tanto determinati.
E credo che quest’aria nuova sia diffide da chiudere fuori dalla finestra. Il mondo dei cattolici evidentemente covava l’incendio sotto la cenere e le parole e gli atti di Papa Francesco hanno fatto saltare il tappo.
Per rendersi conto di quel che sta succedendo basta ascoltare Radio Maria che improvvisamente ha abbandonato le prediche “di regime” e ora grida sguaiatamente la necessità di riscoprire il senso della fede come sfida umana e etica per i credenti e dimostra una voglia incommensurabile di parole vere e di rottura degli schemi.

La grande lezione che ci viene oggi dai cristiani è che il cambiamento avanza anche quando non lo si vede.
Le orde comuniste e infedeli sono state superate a sinistra da fraticelli e suore. I boy-scout sono la più potente armata ribelle del momento. Sono più antagonisti loro delle Tute Bianche.
Sono una frustata spirituale per chi si piange addosso e mormora che per l’Italia non ci sono più speranze.
E se è cambiato tutto tra i credenti c’è il rischio che anche nelle nostre fila succeda qualche cosa di completamente diverso. Magari improvvisamente si scopre che Epifani è comunista e si mette addirittura a fare qualche cosa di sinistra.
La rivoluzione è inarrestabile e comunque imprevedibile.
Insorgete.
Cantate le lodi del Signore se volete, ma insorgete!