vincere

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Come fallire per troppo successo

Scrivere questo libro mi sta coinvolgendo sempre di più. Continuo a scrivere capitoli che non leggerete mai perché li butto.
Mi rendo conto che ho scritto un mare di parole per tracciare un sentiero che possa portare alla realizzazione di un progetto ma finora mi sono occupato solo dello stato d’animo giusto che ci può portare al successo e non di questioni pratiche.
È il momento di farlo.
Vediamo quindi alcuni modi particolarmente efficaci per riuscire a fallire.

Realtà e quantità.
A un certo punto la Nasa (tutti scienziati!) decise di costruire un grande capannone per riparare dalle intemperie gli Shuttle. Ma gli Shuttle sono veramente enormi e così dovettero realizzare il più grande capannone mai costruito. Pensarono: non abbiamo problemi a costruire un capannone grande, non avremo problemi a costruire un capannone MOLTO grande.
E lo costruirono, ci misero dentro gli Shuttle e se ne andarono a casa contenti dalle loro famiglie, chiacchierando di stelle e lontani pianeti.
Il giorno dopo il custode del capannone gli telefonò e gli disse: “Scienziati, venite qui un attimo a vedere cosa è successo?”
E quando arrivarono trovarono che il capannone era così grande che dentro si era creato un microclima accelerato con nuvole, pioggia, grandine, fulmini e neve. Un disastro! Tenere gli Shuttle lì dentro era peggio che lasciarli all’aria aperta.
Anche Napoleone non aveva capito che la quantità, quando è tanta, modifica la qualità.
Napoleone aveva già un grande esercito. Decise di invadere la Russia e mise insieme un esercito ancora più grande. Non si rese conto che un esercito molto più grande crea problemi di una classe superiore.
Soprattutto se devi invadere un posto grande come la Russia. Quello che lo fregò non fu la forza dell’esercito russo ma le distanze che i rifornimenti dovevano percorrere. Risultato: le divise invernali non arrivano in tempo per evitare che i soldati muoiano congelati.
Sembra una banalità ma Napoleone, pur non essendo stupido ripetè l’errore compiuto decenni prima dall’armata svedese. E nonostante questi due disastrosi precedenti Hitler si rovinò nello stesso identico modo.
Molti progetti crollano miseramente perché dopo aver compiuto un’osservazione corretta della realtà su piccola scala, la uso per costruire un progetto molto più grande, senza tener conto che la quantità modifica la qualità.
Si tratta di un errore difficile da evitare proprio perché si basa su un’analisi corretta della realtà (il mio esercito è invincibile). L’errore sta nel non capire che le dinamiche di una realtà piccola cambiano qualitativamente quando si espande questa realtà.

Migliaia di ristoranti falliti per troppo successo.
Il ristorante di Alcatraz è sempre stato eccellente e 20 anni fa serviva 80 persone per pasto, massimo 100. Visto che aveva successo decisi di portare i coperti a 130 con punta massima a 150. Dopodichè andai in bancarotta e Alcatraz rischiò di chiudere definitivamente.
Eppure la gente continuava a venire a mangiare ed essere entusiasta del cibo.
I miei calcoli erano semplici se 6 persone, tra cuochi e camerieri danno da mangiare fino a 100 persone assumendone altre 3 arriviamo a 150 coperti.
In questo caso avevo sottovalutato il fattore umano.
Avevo impiegato anni a costruire una squadra affiatata di 6 persone. Trovarne altre 3 dello stesso livello professionale e inserirle nella squadra non è automatico.
Inoltre ci sono problemi di spazio e di organizzazione del lavoro. Una cucina perfetta per 100 persone diventa un disastro se devi cucinarci per 150. Alla fine per non rischiare di far scendere la qualità dovetti assumere non 3 ma 6 persone. Ci fu poi un momento di crisi economica con diminuzione degli avventori e del 15% degli incassi.
Quindi colammo a picco.
Oggi Alcatraz è tornata alla misura di 100 coperti come massimo. E se dobbiamo mandar via qualcuno, ogni tanto, ci dispiace ma questa è la misura massima che riusciamo a gestire senza abbassare la qualità o alzare i prezzi.

La curva Karen
Il teorema di Karen, insigne economista umbro, recita: “Se vendere una spilletta richiede 5 minuti, vendere 10 spillette richiede 50 minuti. Ma vendere 1.000 spillette richiede, a volte, dieci anni.”
Trovare 10 conoscenti disposti a comprare una divertente spilletta non è difficile. E con un po’ di impegno posso trovare 50 persone. Ma a questo punto devo rendermi conto che ho esaurito la mia cerchia di relazioni e che vendere altre spillette sarà sempre più difficile.
Se voglio vendere 1.000 spillette devo cambiare metodo. Ad esempio creare un sito internet.
Ma dev’essere un sito molto visitato. Oggi si considera un ottimo risultato concludere 1 vendita ogni 1.000 persone che entrano in un sito. Quindi devo immaginare che, se il mio prodotto è veramente interessante, devono entrare nel mio sito internet almeno un milione di persone perché io riesca a vendere 1.000 spilette.

Quanto costa un prodotto?

La maggioranza delle persone dovendo ipotizzare un piano economico parte dai costi di produzione dell’oggetto da vendere e lì si ferma.
Una spilletta costa 20 centesimi, la macchina per produrla 100 euro, se vendo 1.000 spillette il costo spilletta + ammortizzazione della macchina = 30 centesimi.
Le vendo a 1 euro e guadagno 70 centesimi.
Vero.
Ma devo aggiungere il costo del lavoro.
Anche se lavoro io.
Se in un’ora faccio 30 spillette impiegherò, calcolando anche il tempo per procurarmi l’attrezzatura, 40 ore per realizzare 1.000 spillette, a 10 euro l’ora sono 400 euro. E sono altri 40 centesimi.
E se poi calcolo anche le spese amministrative e fiscali finisce che la spilletta mi costa più di un euro.
E poi devo anche calcolare in quanto tempo il mio investimento avrà un ritorno economico e quindi gli interessi passivi sui soldi investiti.
A questo punto la spilletta dovrò venderla a un po’ di più…
Sembrano sciocchezze ma io sono riuscito a vendere una ventina di materassi in lattice biologico benedetto, perdendoci 25 euro a materasso.
Avevo fatto tutti i conti.
Mi ha fregato la differenza delle percentuali tra salire e scendere. Una cazzata da prima media che ha distrutto più imprese dei bombardamenti americani sulla Germania.
Voglio incassare 100 euro (cifra alla cavolo) per ogni materasso venduto, e su questo prezzo calcolo poi una percentuale del 30% per un venditore. 100+30=130 euro.
Ma quando il venditore lo vende a 130 euro è su quella cifra che calcola il suo 30%. Quindi vuole 39 euro.
(Se non riesci a capire questo concetto procurati un buon commercialista perché, come me, hai una tara contabile)

 

INDICE DEGLI ARTICOLI PRECEDENTI (in ordine di lettura)

1 - Lo zen e l'arte di vincere

2 - Non esiste un modo certo per avere successo. Esiste però un modo certo per mandare tutto a scatafascio.

3 - Come fallire in maniera pazzesca

4 - Reprimere i desideri fa male, molto male

5 - Le vie della perfezione sono finite

6 - Il senso della realtà. Agire con passione, agire con metodo!

7 - Non ho potuto arrivare in orario perché c’è stato uno tsunami.

8 - Lo spirito di sacrificio o lo spirito del gioco?

9 - Che la grande Illuminazione sia con te

10 - Come fallire per troppo successo

11 - I salti logici uccidono più dell'Aviazione americana

11 - Hai una missione da compiere: alzati e combatti