Qui invece ripubblichiamo la polemica scoppiata qualche giorno dopo l'articolo "Dai una possibilità alla pace"
Care amiche, cari amici,
non abbiamo voluto tediarvi nelle edizioni di Cacao quotidiano perche' essendo un giornale di buone notizie non era il caso di metterci dentro le nostre disavventure.
Fatto sta che e' stata una settimana pesante nella quale abbiamo dovuto ribattere a una durissima campagna di diffamazione. La mail "Dai una possibilita' alla pace", grazie a quanti l'hanno diffusa,
ha avuto un successo straordinario e ha fatto il giro del mondo tradotta in molte lingue. Evidentemente quel testo che conteneva pieta' e dolore, proponeva un'opposizione pacifica ed "economica" alla guerra e mostrava il cinismo del potere e' stato visto come una minaccia grave.
Cosi' e' partita una campagna di diffamazione basata sulla manipolazione del testo originale realizzata dal Corriere della Sera.
Come hanno rovesciato il senso delle nostre parole
Sul Corriere della Sera, sabato 15 settembre il testo della nostra newsletter settimanale e' stato citato invertendo la sequenza dello scritto in modo tale da capovolgere il senso del discorso.
E addirittura l'articolo era intitolato con una frase attribuita a noi che non e' presente nel nostro testo: Dario Fo e Franca Rame:"Uccide piu' la speculazione".
Come si puo' vedere nel testo integrale pubblicato in questa pagina il nostro articolo inizia con l'espressione del nostro dolore per il massacro: "Dai una possibilita' alla pace!!!
Quello che e' successo indurrebbe al panico, al silenzio, alla disperazione. Il mondo e' stato colpito da un ennesimo crudele massacro. Ma e' necessario, anche se doloroso, parlare. Cercare di capire."
Poi abbiamo denunciato il cinismo di chi ha continuato a speculare in borsa mentre la gente moriva: "Le borse del mondo non si sono fermate neppure un secondo, hanno continuato a far soldi, a cercare utili selvaggi..." E si concludeva: "E non c'e' da stupirsi. I grandi speculatori sguazzano in un'economia che uccide ogni anno decine di milioni di persone con la miseria, che volete che siano 20 mila morti a New York?."
Nell'articolo pubblicato dal Corriere invece la prima frase e': "I grandi speculatori sguazzano in un'economia che uccide ogni anno decine di milioni di persone con la miseria, che volete che siano 20 mila morti a New York?"
In poche parole, una denuncia contro l'insensibilita' morale degli operatori dell'alta finanza e' diventata una nostra dichiarazione di cinismo e di disinteresse per la sofferenza umana. E piu' in la' l'estensore dell'articolo ci definisce "duri, provocatori, alternativi"...
Praticamente a un passo dal diventare fiancheggiatori del terrore.
Abbiamo protestato con la direzione del Corriere e abbiamo inviato una lettera con la richiesta di rettifica. E' uscito un articolo che riportava correttamente le nostre posizioni ma non spiegava che il testo pubblicato il 15 settembre conteneva una versione manipolata del nostro scritto.
Quindi, chiaramente, non si e' voluto riparare al danno causato da quella loro manipolazione.
Altre falsificazioni
Un'operazione simile e' stata costruita da Libero, di Vittorio Feltri. Che addirittura ha rovesciato il senso del nostro sdegno per le reazioni di alcuni palestinesi che inneggiavano ai kamikaze terroristici. Noi abbiamo scritto: "Altra immagine agghiacciante: la gente per strada, nei quartieri
palestinesi, dilaniati dalla guerra civile, che festeggiava il massacro..."
Il giornalista di Libero ha invece falsificato il nostro discorso mettendoci in bocca le seguenti parole:"Sangue chiama sangue ed e' comprensibile che i Palestinesi dei territori occupati festeggino il macello di New York e Washington. E' normale che i popoli sfruttati si ribellino" Anche in
questo caso abbiamo telefonato al direttore che si e' rifiutato di parlarci. Abbiamo chiesto una rettifica tramite una lettera senza ottenere nessun risultato. Ora e' evidente che ci siamo rivolti ad un legale per ottenere soddisfazione del danno che abbiamo ricevuto.
Come prevedibile questi articoli sono stati ripresi da decine di testate italiane e straniere, radio e televisioni, e noi ora ci troviamo, come altre volte negli ultimi 50 anni, nella sgradevole situazione di essere vittime di un linciaggio immotivato.
Alcuni sono arrivati a affermare che accusiamo dell'attentato alle Torri Gemelle i sionisti. E anche qui ci sarebbe da darci, giustamente, dei pazzi, ma ancora si tratta di una citazione scorretta. Il testo originale era: "Attenzione: non si puo' dire, in questo momento, chi abbia armato la mano dei kamikaze. Estremisti islamici? Estremisti di destra americani?
Sionisti pazzi? Chi lo sa?... i mercanti di armi e i capi terroristi brindano ebbri di felicita' insieme ai generali e agli ammiragli, stanchi di questa pace strisciante."
Il nostro discorso si realizzava in forma paradossale e aveva il significato di indicare non questa o quella fazione come colpevole ma di far capire che, al di la' delle responsabilita' degli estremisti islamici, esiste un partito del terrore e della guerra che punta compatto verso scelte che mirano a portare il mondo nel caos. E ribadiamo che per resistere all'azione di questo partito della guerra, l'unica scelta possibile e' la pace.
Ecco come scatenare il linciaggio
Alleanza Nazionale ha addirittura presentato un'interpellanza parlamentare contro di noi, sempre citando il nostro discorso manipolato dal Corriere della Sera. Ci sono arrivate decine di messaggi di insulti e negli Usa, addirittura, si sottoscrivono petizioni contro di noi. Molti amici, anche dall'estero, prendendo per autentiche quelle false dichiarazioni ci hanno scritto esterefatti.
Tra loro, Robert Brustein direttore dell'American Repertory Theatre di Boston (dove avremmo dovuto debuttare con i nostri spettacoli che abbiamo, nonostante le numerose insistenze da parte degli organizzatori, annullato in segno di solidarieta' e rispetto del dolore e del lutto di tutta la
nazione) ci chiede "Dario, veramente hai scritto queste parole? Non posso crederci!" Infatti, non c'e' proprio da crederci. Purtroppo, per quanto ci si dia da fare a smentire, sara' difficile ristabilire per intero la verita'. La calunnia, come tutte le infamita', apre ferite che sono lente da sanare.
Kamikaze pazzi e Missili intelligenti
E' esploso un clima da caccia alle streghe. O stai da una parte o stai dall'altra. Guai se ti permetti di parlare di buon senso e di pace. I terroristi non stanno dalla parte degli oppressi. Essi sono dei parassiti dei poveri e dei diseredati. Ma se si vogliono battere i terroristi bisogna sanare la piaga della miseria e dell'ingiustizia perche' solo cosi' si puo' fermare la follia del terrorismo.
E abbiamo paura che per vendicarsi della orrenda strage si finisca per produrre altri disastri e vittime innocenti. Per fortuna non siamo soli a pensarla in questo modo. Il nostro discorso ci sembra semplice ed elementare, ed e' proprio incredibile che una moltitudine di sedicenti democratici trovi tanta difficolta' a comprenderlo.