Gela Le Radici del Futuro
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Gela, Piazza Armerina, Aidone, Enna: buona la prima al Salone Mondiale del Turismo con “La Via dell’Oro Giallo”
Il percorso turistico archeologico “la Via dell’Oro Giallo” ,selezionato per partecipare al World Tourism Event, l’annuale Salone Mondiale del Turismo legata ai “beni patrimonio dell’umanità” ha rappresentato la prima presenza assoluta di Gela, Piazza Armerina, Aidone a questa importantissima manifestazione. Ospite del padiglione della Regione Sicilia che ha scelto il percorso tra le eccellenze da proporre al turismo internazionale anche nel suo sito dedicato VisitSicily. L’edizione di quest’anno del WTE si è tenuta a Torino dal 21 al 23 settembre.
A rappresentare la Via dell’Oro Giallo a Torino anche Bruno Patierno, coordinatore del progetto, e Claudia Faverio, responsabile della comunicazione.
“E’ stata l’occasione per presentare il percorso, ha detto Claudia Faverio, oltre che ad agenzie e tour operator italiani, anche a tour operator provenienti da Cina, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Austria, Svizzera, Israele, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone, riscuotendo grande interesse per mete in parte poco conosciute e che si prestano ad un turismo archeologico di qualità”.
”La Via dell’Oro Giallo è stato realizzato nell’ambito del progetto GelaleRadicidelFuturo” ha detto Bruno Patierno, “grazie all’indispensabile collaborazione con i Comuni interessati e con il Parco Archeologico di Gela e con il sostegno di Eni. Un ringraziamento particolare va alla coordinatrice scientifica dell’itinerario, Serena Raffiotta. Il Salone è una tappa importante a cui altre ne seguiranno per dare sempre maggior valore ad un territorio che merita l’attenzione che ha ricevuto anche in questa sede.”
Tra gli ospiti del Salone anche Salvatore Collura del Parco Archeologico di Gela che ha illustrato le prossime aperture del Museo della Nave e del rinnovato Museo Archeologico di Gela.
La via dell’Oro Giallo propone una visita a punti d’interesse che si sviluppano nei territori di Gela, Piazza Armerina, Aidone ed Enna ripercorrendo la via del grano, dell’Oro Giallo appunto, le cui coltivazioni sin dall’epoca greca hanno ricoperto questo territorio caratterizzandone l’economia e la vita sociale. Da queste abitudini nacquero miti e credenze che ancora oggi vivono nelle tradizioni, attraverso celebrazioni dedicate.
La via dell’Oro Giallo mette in connessione alcuni dei siti storici e archeologi più noti e apprezzati della Sicilia con punti d’interesse di straordinario valore ancora poco conosciuti offrendo al visitatore un’esperienza unica.
L’itinerario parte dal mare per arrivare sulle colline dell’interno dell’isola, alternando un paesaggio caldo dai colori pastello a una fitta flora dal clima meno mite, un percorso che attraversa tesori archeologici e panorami di straordinaria bellezza.
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Gela, Piazza Armerina, Aidone, Enna alla Fiera Mondiale del Turismo con “La Via dell’Oro Giallo”
Il percorso turistico archeologico “la Via dell’Oro Giallo” è stato selezionato per partecipare al World Tourism Event, l’annuale importantissima Fiera Mondiale del Turismo legata ai “beni patrimonio dell’umanità”. Sarà ospite del padiglione della Regione Sicilia che ha scelto il percorso tra le eccellenze da proporre al turismo internazionale nel suo sito dedicato VisitSicily.
WTE – World Tourism Event
L’edizione di quest’anno del WTE si terrà a Torino dal 21 al 23 settembre. Per l’edizione 2023 sono stati selezionati e invitati, oltre ad agenzie e tour operator italiani, tour operator provenienti da Cina, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Austria, Svizzera, Israele, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone.
Nel corso delle presentazioni de “La Via dell’Oro Giallo” ad agenzie e tour operator saranno anche distribuiti dépliant dell’itinerario in italiano e in inglese, shopper personalizzati e pins che saranno successivamente messi anche a disposizione degli Enti dei Comuni partecipanti: Gela, Piazza Armerina, Aidone, Enna.
La Via dell’Oro Giallo è stato realizzato nell’ambito del progetto, coordinato da Jacopo Fo e Bruno Patierno, GelaleRadicidelFuturo, grazie alla collaborazione con i Comuni interessati e con il Parco Archeologico di Gela e con il sostegno di Eni.
La Via dell’Oro Giallo diventa anche un pacchetto turistico.
L’agenzia siciliana “Isolani per Caso” e il il Tour Operator “TripTop” lanceranno questo mese il pacchetto turistico “Sulle Orme dell’Oro Giallo”, realizzato sulla base dell’itinerario studiato da Gela Le Radici del Futuro. Attraverso questa offerta il viaggiatore, oltre che organizzare il suo tour lungo la via dell’Oro Giallo in autonomia, potrà anche scegliere di acquistare un pacchetto di 6 giorni e 5 notti, completo di tutti i servizi per vivere l’itinerario godendo di una assistenza professionale.
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L’e-commerce, una opportunità per le imprese di Gela.
Continuano ad aumentare gli acquisti on-line in Italia
Internet influenza sempre di più le attività economiche: siti e social di molte imprese sono dei negozi virtuali dove si possono prenotare e acquistare prodotti e servizi: è il cosiddetto e-commerce.
Oggi l’e-commerce è diffuso in tutti i settori: alimentari, sia prodotti confezionati sia freschi; bevande; formazione, con l’offerta di corsi on-line; alberghi e ristoranti; imprese no- profit con la raccolta fondi; farmaceutico e cosmetici; abbigliamento…
Sempre più sia grandi che piccole imprese utilizzano l’ e-commerce per ampliare il proprio mercato e raggiungere acquirenti lontani dai punti vendita dell’impresa.
L’e-commerce a Gela
A che punto è l’utilizzo dell’e-commerce da parte delle imprese di Gela? Abbiamo cercato di scoprirlo attraverso una indagine che ha coinvolto 21 imprese che hanno ricevuto il riconoscimento Qualità Siciliana 2023 (categorie Cibo, Esperienze, Corsi e Oggetti). Tra queste sono solo 6 quelle che offrono i loro prodotti alla vendita online tramite il loro sito, contro le 15 che invece non approfittano dell’e-commerce diretto.
Quali sono i vantaggi e le difficoltà per chi vuole intraprendere un e-commerce? L’abbiamo chiesto a Paolo Giordano, imprenditore gelese attivo con l’impresa Delhicious nel campo dell’abbigliamento che commercializza on line.
La testimonianza di Paolo Giordano, Delhiciuos.Delhicious è una giovane impresa che “ha aperto la via della seta tra India e Sicilia” offrendo sari indiani riciclati, come dice orgogliosamente il sito: “capi etnici e etici”.
Un’attività che sposa gli ideali della sostenibilità e della multietnicitá facendo realizzare da artigiani siciliani abiti alla moda a partire da sari indiani riciclati. Un’attività che va avanti esclusivamente online. “Ho deciso di intraprendere questo percorso con un e-commerce perché è il modo più logico e veloce per poter arrivare a più persone possibili, anche in città in cui i costi per una piccola impresa sono praticamente inavvicinabili per aprire un negozio fisico”, racconta Paolo Giordano.
Del resto, non ci si può aspettare che le persone si rechino in una località lontana per acquistare uno specifico prodotto. Conviene, piuttosto, crearsi un’identità online e valutare le strategie migliori per farsi conoscere e arrivare ai clienti. “Fino a non molto tempo fa, andare in una grande città poteva essere visto come un tentativo di dare una scossa alla propria vita, di provare a fare il grande salto, mettere in campo i propri sogni e farli diventare reali. – prosegue Paolo, – Oggi anche la provincia può rappresentare il punto di lancio di una qualsiasi attività online. Ha i suoi problemi (devi spostarti quasi per tutto, non hai un grande network, le persone intorno a te “non sono pronte” a capire ciò che fai) ma con dei piccoli sacrifici si può far bene!.”
“Anche on line è problematico emergere. Gli standard che Amazon ed altri colossi hanno ‘imposto’ al mercato sono i capisaldi che devi seguire anche tu: prezzi concorrenziali, spedizioni veloci, grande offerta di prodotti. Provo a fare lo stesso, aggiungendo un qualcosa che nessun colosso ha o può permettersi di avere: far emergere una personalità e una originalità propria, attraverso l’offerta di capi unici”.
Nell’attività di Delhicious è coinvolto un variegato team di persone. Oltre a chi realizza manualmente i capi vi sono modelle, influencer e un organico che fa in modo che ciò che viene acquistato arrivi ai cliente. “La chiave per i micro business on line è questa: dare al cliente una netta differenza di esperienza tra te e i colossi e-commerce, non di certo aperti ad un’assistenza clienti certosina, personalizzata e pronti perfino a scambiare due chiacchiere. Il cliente capta immediatamente che con te non ha a che fare con una macchina ma con persone, disponibili ad ascoltare e a confrontarsi. Anche i prodotti sono importanti: gestire prodotti unici, figli di artigianalità particolari è molto complicato ma fondamentale per distinguersi dalle produzioni di massa.”
Il rapporto con gli acquirenti va costruito nel tempo ed è proprio questo che determina la resa e il progredire del business. “Vedo all’orizzonte altri miglioramenti da apportare alla attività, conclude Paolo Giordano, che proprio la provincia mi permette di ipotizzare, grazie ad un costo della vita più sostenibile”.
Foto di Matthew Henry
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La Via dell’Oro Giallo online sulla vetrina di VisitSicily
La Via dell’Oro Giallo, l’originale percorso turistico archeologico realizzato da Gela le Radici del Futuro con la partecipazione dei Comuni di Gela, Piazza Armerina, Aidone, Enna è ora anche disponibile online su VisitSicily, la Pagina Ufficiale Assessorato Turismo Regione Siciliana.
VisitSicily è un ulteriore vetrina importante dove veicolare ad un pubblico mirato le bellezze della Sicilia ed in particolare dei territori interessati da La Via dell’Oro Giallo, promuovendo un turismo attento ai valori storici e archeologici presenti in questa specifica area.
Infatti, la proposta de La Via dell’Oro Giallo, nasce per mettere in connessione alcuni dei siti storici e archeologi più noti e apprezzati della Sicilia con punti d’interesse ancora poco conosciuti e visitati. Restituendo al visitatore un’esperienza ancora unica.
L’itinerario proposto parte dal mare per arrivare sulle colline site all’interno dell’isola, alternando un paesaggio caldo dai colori pastello a una fitta flora dal clima meno mite, un percorso che attraversa tesori archeologici e panorami di straordinaria bellezza.
La via dell’Oro Giallo propone una visita a punti d’interesse che si sviluppano sulla città di Gela, Piazza Armerina, Aidone ed Enna ripercorrendo la via del grano, dell’Oro Giallo appunto, le cui coltivazioni sin dall’epoca greca hanno ricoperto questo territorio caratterizzandone l’economia e la vita sociale.
Da queste abitudini nacquero mitologie e credo che ancora oggi vivano nelle tradizioni cittadine, attraverso celebrazioni dedicate.
La Via dell’Oro Giallo, progetto realizzato con la collaborazione di Serena Raffiotta come curatrice scientifica, si inquadra nel programma di valorizzazione del territorio gelaleradicidelfuturo.it prodotto da Jacopo Fo srl (Gruppo Atlantide) con il coordinamento di Jacopo Fo e Bruno Patierno, il sostegno di Eni e il patrocinio del comune di Gela.
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Via Francigena Fabaria, le tappe che passano per Gela e dintorni
Sono ormai numerosi i percorsi turistici che collegano Gela al resto della Sicilia e dell’Italia, ma ve n’è uno che è tra i più quotati al mondo: la via Francigena.
Storia del percorsoLa Via Francigena è un’antica rete di percorsi e vie che collegano diverse regioni d’Europa, dal Regno Unito all’Italia, passando per la Francia e la Svizzera. Questo itinerario storico ha avuto un’importanza significativa durante il Medioevo come via di pellegrinaggio per i devoti diretti a Roma e in particolare alla tomba di San Pietro. Il termine “Via Francigena” deriva dalla parola latina “francigena”, che significa “proveniente dai Franchi”, poiché era frequentata da pellegrini provenienti dalla Francia.
L’itinerario attraversa numerosi paesaggi, città storiche e luoghi di interesse culturale lungo il percorso. Nel corso degli ultimi decenni, c’è stato un crescente interesse nella sua riscoperta come itinerario di pellegrinaggio e percorso turistico.
Ad oggi si suddivide in varie sotto-reti di percorsi utili a far riscoprire la ricchezza dei patrimoni storici, ambientali e culturali dei vari territori. La sua popolarità è cresciuta al pari di percorsi come il Cammino di Santiago
Via Francigena Fabaria In cammino sulla Fabaria. Foto presa da Corriere di Gela.Gela rientra nella Via Francigena Fabaria, che comprende 20 comuni, 14 tappe e 110 siti di interesse. Il percorso risalirebbe all’anno 1105, quando la Sicilia era sotto dominazione normanna. Al tempo, il barone Achinus donò un terreno all’abate Ambrogio, vescovo della diocesi di Lipari-Patti, nel centro di Bizini, l’odierna Vizzini, in provincia di Catania. Nel testo del lascito, scritto in latino, si fa riferimento alla presenza di una Via Francigena denominata “Via Francigena Fabaria”. Questa via inizia nel territorio di Licodia e prosegue lungo un percorso che attraversa una cresta montuosa, vicino a un fico selvatico.
Il nome Fabaria deriva dall’arabo favara, che significa “fonte”, “sorgente”, “pozza d’acqua”.
La tappa di GelaIl percorso della Fabaria parte da Agrigento per arrivare a Maniace. Gela è una tappa ricca di lascito storico, che collega Licata e Niscemi. Dal castello di Falconara si arriva a Manfria e alla rinomata torre. A piedi dalla spiaggia è possibile dirigersi verso la città. Una volta entrati in città, si ha la possibilità di visitare il museo e i vari siti di interesse della città (grechi e medievali) e persino decidere di alloggiare. Il cammino prosegue dal museo verso la piana di Gela, all’insegna della natura tra fauna e vegetazione. In direzione verso Niscemi è possibile passare dal Castelluccio.
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Visita tra i bunker e le casematte di Gela
Con questo articolo vi portiamo in una vista tra i bunker e le casematte di Gela, sicuramente una delle principali mete in Sicilia per quanto riguarda il turismo storico-militare. Non solo, là dove possono essere visitati vi sono molti turisti che non sono altro che diretti discendenti dei soldati (americani e italiani) che sono passati dalle nostre parti.
Si è ormai perso il conto di quante siano le postazioni militari presenti adesso e di quante ne vennero installate in origine. Quello che sappiamo è che, aggirandoci all’interno del territorio, persino all’interno dell’area urbana, spesso capita di scorgerne qualcuno in bella vista.
Quante postazioni rimangono?Secondo lo storico Nuccio Mulè, vi erano in totale 186 postazioni militari nel nostro territorio. In zone extraurbane, quelle tutt’ora visibili si trovano nelle seguenti aree:
- Provinciale per Butera (24 fortini);
- Contrada Spadaro – Strada Statale 117 bis (15 fortini);
- Contrada Grotticelle (3 fortini);
- Poggio Campanella (9 fortini);
- Contrada Priolo (18 fortini);
- Contrada Monacella (5 fortini);
- Statale 115 direzione Licata-Vittoria (60 fortini).
Vi sarebbero altre fortificazioni che ad oggi non sarebbero state ancora individuate, mentre altre sarebbero state rimosse. Tuttavia, le strutture risultarono poco idonee allo scopo difensivo. La causa starebbe in vari fattori, quali l’arretratezza economica, i tempi di costruzione ristretti, la pianificazione difensiva carente. Vale anche la pena di dire che alcune di queste, poste in zone strategiche agli estremi della città, erano disposte a caposaldo e ben mascherate.
Sempre secondo lo storico, dei 31 bunker originariamente presenti in città ne rimarrebbero 6. Gran parte di questi erano a mitragliatrici, mentre le restanti erano dotate di pezzi anticarro. I bunker ad oggi visibili sono distribuiti tra le zone di Caposoprano (a ridosso delle Mura Timoleontee), Piano Notaro (visibili dalla statale sul rettilineo verso Macchitella), Carrubazza (a ridosso della scalinata in via Niscemi), sopra il porto rifugio e nell’area dell’Acropoli di Molino a Vento.
Vi è un complesso di casematte visitabile in Contrada Caricatore, a pochi metri dal complesso archeologico di Caposoprano. Poco più avanti vi sono i resti di una vecchia fabbrica di liquirizia. Si tratta perlopiù di resti che sono stati smembrati nel dopoguerra.
Oltre a ciò, sappiamo anche che nei pressi di Ponte Olivo vi erano dei rifugi antischegge.
Ponte DirilloUna menzione speciale va fatta all’area fortificata del Ponte Dirillo, in contrada Feudo Nobile. Anche lì vi è la presenza dei pillbox delle truppe italiane e naziste. Lì vi fu una delle battiglie più sanguinolente, tra l’82nd Airborne Division e le truppe italo-tedesche. Vi è una lapide commemorativa eretta negli anni ’90 dai militari della base americana di Sigonella in memoria dei compatrioti caduti in quel luogo durante la battaglia del 10 luglio 1943. Ciclicamente, i soldati americani tornano davanti alla lapide in occasione dell’anniversario dello sbarco.
Il signor Cristoforo Ventura, che da decenni si occupa di pulire l’area a titolo del tutto volontario, ha allestito un piccolo museo di reperti di guerra. Per questo suo contributo, ha ottenendo riconoscimenti dalle autorità locali e non. Grazie al signor Ventura è possibile fare un tour guidato nell’area e apprendere di più sugli avvenimenti di quell’epoca.
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L’articolo di Gente che parla anche del docufilm “Lo Sbarco” realizzato a Gela
Ottant’anni fa l’operazione che cambiò le sorti della guerra. L’articolo di Giorgio Caldonazzo per GENTE
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Il Film “Lo Sbarco” – In prima serata l’8 luglio su Retechiara
Il film “Lo Sbarco” (2023; durata 30′), è stato realizzato in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’Operazione Husky
“Lo Sbarco” è stato prodotto da Jacopo Fo srl (Gruppo Atlantide) con la regia di Iacopo Patierno, già autore tra l’altro della web serie “Italia Sicilia Gela”.
“Lo Sbarco”, un film destinato al circuito dei festival internazionali, sarà trasmesso:Gela Le Radici del Futuro e sempre l’8 luglio, alle 21,30, sull’emittente Retechiara che lo ritrasmetterà in replica il 10 giugno alle 18,00. La trasmissione sarà preceduta da una breve presentazione del regista Iacopo Patierno.
l’8 luglio sul sitoLe proiezioni proseguiranno il 14 luglio presso il Circolo Nautico in una serata organizzata dal Circolo per soci e invitati.
Poi, il 27 settembre, proiezione nell’aula magna dell’Istituto Morselli di Gela, l’Istituto da cui provengono studentesse e studenti che hanno contribuito alla sua realizzazione.
“Lo Sbarco” segue un gruppo di studentesse e studenti in veste di esploratori della memoria e ricercatori di messaggi di pace. Si immergono nella città di Gela, in Sicilia, alla ricerca della memoria che conserva il tessuto cittadino riguardo all’operazione Husky, lo sbarco delle truppe alleate a Gela avvenuto il 10 luglio 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, un passaggio decisivo per la caduta del fascismo prima e del nazismo poi.
Attraverso le interviste effettuate a cittadine e cittadini, a testimoni dell’epoca, a esperti storici il film indaga il rapporto di quell’evento con i temi di pace e guerra; approfondisce l’impatto che la guerra ha avuto sulla città e sulle persone, sia a livello individuale che collettivo; riprende e registra ricordi e memorie preziosi.
Visitando i luoghi simbolo dei combattimenti nella piana di Gela e sul lungomare, gli esploratori della memoria provano ad immaginare come doveva essere vivere in quel contesto di guerra, impersonificano gli abitanti dell’epoca ed esprimono cosa potessero provare al momento dello sbarco.
Il film esamina anche come la memoria storica possa influenzare il futuro di una città e dei suoi abitanti, stimolare una riflessione sul tema della pace e della guerra al giorno d’oggi.
Quello che “Lo Sbarco” propone è un viaggio tra memoria storica e vita contemporanea; le strade e i molti luoghi nel perimetro adiacente alla città portano ancora i segni dei combattimenti del 1943. Le persone di Gela lo vivono come un evento lontano e ormai superato, irripetibile? Quali insegnamenti è possibile trovare da quell’evento al giorno d’oggi? E’ possibile trasmettere l’emozione e il senso di urgenza riguardo alla necessità di preservare la memoria storica e di lavorare per la pace?
“Lo Sbarco” è un film realizzato nell’ambito del progetto Gela Le Radici del Futuro, coordinato da Jacopo Fo e Bruno Patierno, con il sostegno di Eni e il patrocinio della città di Gela.
Per info:info@gelaleradicidelfuturo.it
E’ possibile seguire il progetto anche su Facebook, Instagram, YouTube.
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L’artista gelese Maurizio Russo in mostra a Cracovia!
Altro traguardo gelese nel mondo. Termina domani l’evento “Viaggio in Sicilia – mostra sulla creatività Siciliana”, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia in collaborazione con Sicilian Artisan Foundation. Tra gli espositori dell’evento vi è anche l’artista Maurizio Russo.
Non è il primo traguardo estero per lo scultore gelese, noto per le sue opere realizzate a partire dai legnetti di mare. Già un anno e mezzo fa, era stato ospite al Premio Città d’Arte di Berlino con l’opera “Scultura dorata” che aveva già ottenuto un buon successo dalle nostre parti. Dallo scorso 12 giugno e fino a domani, nella città polacca sono presenti le nuove realizzazioni “Ricciolo” e “Fumo stromboliano”. Entrambe sono sculture d’arredo alte circa mezzo metro e realizzate a partire da legni spiaggiati e dipinti in acrilico. La prima, di color sabbia, poggia su una base metallica ed è rivestita con delle foglie d’oro. La seconda è invece di colore argento, poggia su un ciottolo e presenta degli inserti in ottone.
Dalle opere emerge la sensibilità dell’artista nei confronti della natura, messa in relazione con l’arte. Allo stesso modo, attraverso il riscatto della natura vi è un parallelismo con la fragilità umana e la condizione dell’uomo.
Inoltre, le opere di Maurizio Russo sono un tributo ai tesori naturali della Sicilia e del Mediterraneo e alla sua storia millenaria. Ciò si inserisce perfettamente all’interno della mostra di Cracovia, che punta proprio a promuovere la ricchezza artistica, sia nel senso di risorse umane dedite all’arte, sia riguardo le sue ambientazioni. Adesso, tra ciò che è già ampliamento conosciuto, vi è anche qualcosa che rimanda al nostro territorio.
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“Lo Sbarco”, un film a ottant’anni dell’operazione Husky
Agli inizi di luglio sarà presentato in anteprima assoluta a Gela, in una serata dedicata, il film “Lo Sbarco” (2023; durata 30’), prodotto da Jacopo Fo srl (Gruppo Atlantide) con il sostegno di Eni e il patrocinio della città di Gela. Regia di Iacopo Patierno, già autore tra l’altro della pluripremiata web serie “Italia Sicilia Gela”.
“Lo Sbarco”, un film destinato al circuito dei festival nazionali ed internazionali, sarà trasmesso sul sito e i social di Gela Le Radici del Futuro e in tv l’8 e il 10 luglio, in prima serata, sull’emittente Retechiara; poi, il 27 settembre, nell’aula magna dell’Istituto Morselli di Gela, l’Istituto da cui provengono studentesse e studenti che hanno contribuito alla sua realizzazione.
TRAMAIl film segue un gruppo di studentesse e studenti in veste di esploratori della memoria e ricercatori di messaggi di pace. Si immergono nella città di Gela, in Sicilia, alla ricerca della memoria che conserva il tessuto cittadino riguardo all’operazione Husky, lo sbarco delle truppe alleate a Gela avvenuto il 10 luglio 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, un passaggio decisivo per la caduta del fascismo prima e del nazismo poi.
Attraverso le interviste effettuate a cittadine e cittadini, a testimoni dell’epoca, a esperti storici il film indaga il rapporto di quell’evento con i temi di pace e guerra; approfondisce l’impatto che la guerra ha avuto sulla città e sulle persone, sia a livello individuale che collettivo; riprende e registra ricordi e memorie preziosi.
Visitando i luoghi simbolo dei combattimenti nella piana di Gela e sul lungomare, gli esploratori della memoria provano ad immaginare come doveva essere vivere in quel contesto di guerra, impersonificano gli abitanti dell’epoca ed esprimono cosa potessero provare al momento dello sbarco.
Il film esamina anche come la memoria storica possa influenzare il futuro di una città e dei suoi abitanti, stimolare una riflessione sul tema della pace e della guerra al giorno d’oggi.
Quello che “Lo Sbarco” propone è un viaggio tra memoria storica e vita contemporanea; le strade e i molti luoghi nel perimetro adiacente alla città portano ancora i segni dei combattimenti del 1943. Le persone di Gela lo vivono come un evento lontano e ormai superato, irripetibile? Quali insegnamenti è possibile trovare da quell’evento al giorno d’oggi? E’ possibile trasmettere l’emozione e il senso di urgenza riguardo alla necessità di preservare la memoria storica e di lavorare per la pace?
“Lo Sbarco” è un film realizzato nell’ambito del progetto Gela Le Radici del Futuro, coordinato da Jacopo Fo e Bruno Patierno, con il sostegno di Eni e il patrocinio della città di Gela.
Per info:info@gelaleradicidelfuturo.itE’ possibile seguire il progetto anche su Facebook, Instagram, YouTube.
Le foto:
Foto 1 Marco di Buono effettua delle riprese presso un bunker Foto 2 Il regista Iacopo Patierno assieme a Cristoforo Ventura, uno dei custodi delle memoria Foto 3 Giulio Messina, uno dei protagonisti del filmFoto di Erika Pelligra
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