Gela Le Radici del Futuro
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Il nuovo documentario animato “Quando Gela si chiamava Terranova”
È in arrivo il nuovo documentario animato “La vita nel Medioevo: Quando Gela si chiamava Terranova”
Come si viveva nel Medioevo?
Lo racconteremo con un viaggio che comincia proprio a Gela, fondata dall’imperatore Federico II, nel 1200, un’occasione per vedere una città allora considerata modernissima e la vita dei suoi abitanti.
Dopo il successo dei primi due documentari animati sulla vita nell’antichità gelese e l’epoca greca e sulle leggende medioevali, affrontiamo con questo lavoro una questione molto importante per la didattica.
Molti fanno fatica a comprendere le enormi differenze tra la nostra quotidianità e quella di 800 anni fa.
E questo fatto impedisce di comprendere il grande cammino dell’umanità, la difficile avventura del progresso e perché, nonostante tutto, possiamo continuare a sperare in un futuro sempre migliore.
Non conoscere il passato porta a non comprendere il presente e temere il futuro.
Ci occuperemo quindi di confrontare una strada, una casa e i suoi abitanti, di oggi e di 800 anni fa, prendendo Gela come esempio migliore per quegli anni, visto che fu fondata da un regnante illuminato che la volle come esempio di città modello.
E ci occuperemo anche dell’immaginario di quegli anni, utilizzando nel racconto molte immagini medioevali.
Ma utilizzeremo pure immagini prodotte dall’intelligenza artificiale e disegni di Jacopo Fo e Dario Scaramuzza per giocare con il passato allo scopo di capire il presente.
Anche questo video oltre che nel web sui social e le tv sarà diffuso nelle scuole italiane grazie alla collaborazione con portali e associazioni di insegnanti e presidi.
Il documentario animato “La vita nel Medioevo: quando Gela si chiamava Terranova” sarà presentato in anteprima a Gela nel mese di ottobre. Stay Tuned!
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J’Essentia di Jennifer Puzzo: l’arte da indossare che veste la cultura
Dopo aver conquistato Tokyo, l’artista e stilista Gelese Jennifer Puzzo torna a Milano in occasione della Fashion Week e introduce una novità creativa degna di nota.
Puzzo ha catturato l’attenzione non solo nelle passerelle ma anche alla serata di gala sul tema “Black& White”, con rimando al mood delle sue collezioni: l’arte da indossare che veste la cultura. Ai partecipanti sono stati donati i segnalibri di J’Essentia.
Dalla passerella alla Libreria: i segnalibri di J’Essentia sono custodi di storie, un ponte tra passato e presente, tra la moda e l’arte, tra sostenibilità e artigianato.
Realizzati con gli scarti dei tessuti d’arte utilizzati nelle collezioni del brand, questi segnalibri non sono semplici strumenti per non perdere il segno. Essi sublimano il concetto di opera unica, rendendo ciascun pezzo una piccola creazione artistica, capace di raccontare storie non solo tra le pagine di un libro, ma anche attraverso il proprio tessuto.
Ogni segnalibro è cucito con cura, rifinito a mano, frutto del recupero e della valorizzazione di materiali pregiati, legati a collezioni che hanno attraversato passerelle e raccontato l’essenza del Made in Italy. La loro realizzazione non è solo un atto creativo, ma un gesto di responsabilità ambientale: recuperare ciò che rimarrebbe in ombra per dar vita a qualcosa di nuovo, che abbia un significato e un valore intrinseco.
Con un’anima profondamente radicata nell’artigianato artistico, J’Essentia veste ora anche i libri degli appassionati di cultura, arte e moda, accompagnando i lettori in un viaggio che va oltre le parole. Ogni volta che una mano sfiorerà la trama del segnalibro, sentirà la storia di chi l’ha creato, di un’opera passata che trova una nuova forma di esistenza. Indossare l’arte, viverla, e ora anche leggerla.
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Il Parco Archeologico di Gela parteciperà ad ”ArcheoExperience nell’isola dei tesori”
Anche il Parco Archeologico di Gela parteciperà ad “ArcheoExperience nell’Isola dei Tesori”, l’evento che si terrà ad Agrigento dal 26 al 29 settembre celebrando Agrigento 2025, Capitale Italiana della Cultura.
Promosso e organizzato dall’Assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana della Regione Siciliana, l’evento avrà luogo presso il Parco della Valle dei Templi, il Teatro Pirandello con l’Atrio del Comune e in dodici siti ecclesiastici e storici di Agrigento, con l’obiettivo di valorizzare le 14 aree dei Parchi Archeologici diffuse nell’intero territorio: Catania e Valle dell’Aci; Gela; Himera, Solunto e Iato; Isole Eolie; Kamarina e Cava d’Ispica; Leontinoi e Megara; Lilibeo-Marsala; Morgantina e Villa Romana del Casale di Piazza Armerina; Naxos e Taormina; Segesta; Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria; Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai; Tindari; Valle dei Templi.
L’iniziativa intende delineare un’attività di valorizzazione del patrimonio archeologico e di promozione dell’offerta culturale, tenendo conto non solo del contesto archeologico, culturale e paesaggistico, ma anche dell’attrattività turistica, dei prodotti locali, del patrimonio immateriale, degli eventi.
Il programma è volto anche a intercettare il target del turismo scolastico, del turismo associativo, del turismo leisure organizzato e non, con la consapevolezza di promuovere esperienzialità e sostenibilità, oltre che a determinare la partecipazione attiva del sistema regionale delle Organizzazioni datoriali dell’intermediazione viaggi, delle Associazioni Professionali e Culturali di promozione sociale e dei Club di servizio.
Il Parco Archeologico di Gela sarà coinvolto nelle attività di ArcheoVirtual, dove, attraverso esperienze immersive e narrazioni digitali, si esploreranno miti e leggende legate alla Sicilia antica.
Questo evento intende anche creare sinergie tra le istituzioni culturali e favorire il turismo archeologico nella regione. I visitatori avranno l’opportunità di partecipare a diverse attività didattiche e interattive che includono esperienze virtuali e visite guidate nei principali luoghi di interesse storico. La presenza del Parco di Gela a questo evento conferma l’importanza del suo patrimonio e il suo ruolo chiave nella valorizzazione della storia siciliana
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Don Giorgio Cilindrello: a 20 anni dal sacerdozio accetta la chiamata per la missione
Dopo 20 anni di servizio sacerdotale in città, Don Giorgio Cilindrello si appresta a lasciare Gela e a seguire la sua passione per l’aiuto umanitario e annunciare il suo amato vangelo in giro per il mondo.
Don Giorgio, infatti, partirà per la missione, un desiderio che aveva nel cuore da diverso tempo ma che ha rimandato per prendersi cura dei genitori anziani.
“Partire per una missione umanitaria è stato un desiderio che ho sempre conservato nel cuore. Il Signore mi ha fatto aspettare perché, magari, non ero pronto. Finalmente, dopo tanta attesa, sono pronto per partire. Non lascerò del tutto Gela, in quanto porterò con me la mia famiglia, tutti i volti dei miei cari, di amici e fratelli. Porto la mia città insieme a me. Quindi lascio ma non lascio.”, ha dichiarato Don Giorgio.
La notizia è stata accolta con gioia dalla famiglia del sacerdote che conta ben due sorelle, 4 fratelli, e 25 nipoti, da sempre abituati a questo pensiero.
Don Giorgio torna, così, alle sue radici, quando da frate minore rinnovato conduceva una vita da “nomade del vangelo”.
Dopo aver trascorso oltre 12 anni tra i frati minori rinnovati con il nome di Fra’ Michele, don Giorgio torna a Gela e completa gli studi di Teologia. Il 16 ottobre 2004 arriva l’ordinazione sacerdotale; da allora, Don Giorgio ha svolto il suo servizio prima come vice parroco nella chiesa San Giacomo Maggiore, e poi a San Sebastiano, accanto all’allora parroco don Franco Cavallo.
Il primo marzo 2012 è stato nominato parroco della chiesa San Francesco d’Assisi in cui è rimasto fino al primo ottobre 2017, quando è tornato nella parrocchia di Settefarine in veste di parroco.
“Non è mai troppo tardi. Per me è importante potermi mettere in discussione. Bisogna vivere tutto con distacco e abbandonare ogni attaccamento materiale. Partire per la missione è una palestra importante per lo spirito e per l’anima”, conclude don Giorgio.
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Le radici di Gela al centro di un convegno ai Giardini Naxos
L’assessore alla Cultura Viviana Altamore ha relazionato ieri al convegno/dibattito svoltosi a Giardini Naxos , presso il Museo Archeologico Naxos, dal titolo “Sulle rotte dei Greci e dei Fenici – rete delle città di origine greca nel Mediterraneo“, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Giardini Naxos, di docenti universitari di Archeologia ed esponenti del ministero della Cultura della Grecia. “È stata un’occasione – afferma l’Assessore – per parlare delle radici identitarie di Gela, finora esclusa dai circuiti e dai dibattiti culturali, anche da parte dei paesi limitrofi con cui si condividono origini e tratti caratterizzanti comuni. Ho avuto modo di ricordare gli eventi storici riferibili alla nostra città, come il congresso sulla pace svoltosi a Gela nel 424 a.c., e dunque, dell’importanza di una rete delle città di origine greca che includa anche Gela, allo scopo di affrontare, con resilienza, le sfide dell’oggi, guardando al mediterraneo come centro di uno spazio politico europeo fondato sui principi di solidarietà, accoglienza, primato dei diritti“
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Un tuffo nel gusto: un’estate di sapori
L’estate è la stagione perfetta per condividere esperienze di gusto con amici e familiari e assaporare il gusto del mare e della bella stagione, con ricette a base di pesce, accompagnate da freschi contorni per allietare le calde giornate della stagione più bella dell’anno.
Scopriamo insieme le ricette tipiche dell’estate gelese.
La pasta con il nero di seppia, una ricetta tipica della cucina siciliana. E’ un piatto che si prepara a casa, non spesso, in determinate occasioni. È un primo veramente squisito, dal gusto particolare e intenso di mare.
Merita veramente di essere gustato e appezzato!
Sarde a beccafico fritte: piatto che prende il nome da un uccello, il beccafico, che ama rimpinzarsi, nella stagione estiva, di fichi.
Tale volatile era considerato un cibo di lusso dai nobili siciliani che lo cacciavano e consumavano nei banchetti.
Chi nobile non era, si era ‘ingegnato’ a sostituire il beccafico con le sarde, un prodotto povero di cui c’era grande disponibilità e il cui aspetto, una volta cucinate, ricordava visivamente quello del beccafico.
Scopri come preparare questo piatto!
Insalata di arance: se avete voglia di qualcosa di leggero, veloce da preparare ma allo stesso tempo sfizioso, questa insalata va benissimo!
E’ una valida alternativa all’ insalata verde che porta colore, profumi, sapori e tanta salute sulle nostre tavole.
L’insalata di arance è un contorno originale, ottimo per accompagnare indifferentemente secondi di carne o pesce, o come intermezzo per rinfrescare il palato.
Gli spicchi di arance, abbinati al sapore pungente delle cipolle e delle olive nere, creano un piatto veramente fresco, appetitoso e piacevole anche alla vista.
Come ogni piatto della tradizione ne esistono molte varianti e ognuno tende a personalizzarla come meglio preferisce ma alla base non mancano mai arance, cipolle e olive nere.
Una variante, prevede l’aggiunta di finocchio, che si lega molto bene agli altri ingredienti, conferendo una nota più dolce e delicata al piatto.
Buon appetito a tutti!
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Ritorna il Festival Letterario del Riviera Village
Dopo il successo della prima edizione, promossa lo scorso anno, torna anche nell’estate 2024 il Festival Letterario al Riviera Village: la struttura, che si trova a Desusino, è pronta ad accogliere tutti gli innamorati del magico mondo dei libri.
Una seconda edizione di alto livello per l’iniziativa culturale nata da un’idea di Silvana Grasso, scrittrice siciliana di livello internazionale, che anche quest’anno “firma” la creazione di un palinsesto di spessore.
Cinque gli appuntamenti in programma, in altrettanti mercoledì d’estate, che saranno presentati dal giornalista Domenico Russello.
Tutti gli eventi avranno inizio alle 19, per essere vissuti nell’affascinante cornice del tramonto.
Iniziato lo scorso 24 luglio con la presentazione di “Propaganda Lampedusa” di Alessandro De Filippo, autore e docente dell’università di Catania.
Durante l’evento, è stata proposta una riflessione sul concetto di realtà e rappresentazione in un contesto informale ma ricco di spunti per analizzare la complessa società nella quale viviamo e alcune delle sue principali dinamiche comunicative.
Il 31 luglio spazio invece a “Il caso Martoglio”, opera del giornalista e saggista Luciano Mirone.
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“Un bel paesaggio non basta”: nuova esposizione artistica nel cuore di Gela
Nel cuore del centro storico di Gela, in particolare sul belvedere di via Morello, è stata inaugurata una nuova installazione permanente intitolata “Un bel paesaggio non basta“.
L’opera, donata dal Lions Club ITG Gela, si identifica come risultato finale di un laboratorio organizzato da Uè – Eventi Urbani a cura del Civico 111.
L’installazione, inaugurata lo scorso venerdì alla presenza di vari rappresentanti delle istituzioni locali e di coloro che hanno provveduto alla progettazione e realizzazione dell’opera, è stata realizzata dallo studio di architettura Puccio Collodoro che, grazie al supporto tecnico in cantiere dello Studio Dama Group, ha visto la realizzazione in circa 10 giorni grazie all’operato della SP Group Srl.
L’installazione, un salotto letterario che si affaccia su un panorama mozzafiato, è un esempio di rigenerazione volta ad abbellire il paesaggio urbano, che si incastona perfettamente con il blu del mare che si può osservare dal belvedere. La zona, già adornata da opere di street-art realizzate negli anni, va ad acquisire un nuovo valore e rinnovata bellezza.
Un’opera funzionale e non invasiva, ideale per chi ama ritagliarsi un momento di privacy lontano dal caos cittadino, magari per leggere un libro o ascoltare della musica contemplando l’infinità del mare.
“La nostra città è uno scrigno che contiene infinita bellezza per storia, natura, archeologia – hanno dichiarato gli organizzatori-. Riqualificare e rigenerare è l’obiettivo che ci siamo posti fin dall’inizio di questo percorso. Ecco perché siamo felici di presentarvi l’installazione”
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All’Architetto gelese Vincenzo Castellana il Premio internazionale Compasso d’Oro
Un nuovo prestigioso riconoscimento arriva per Vincenzo Castellana, architetto gelese, designer e docente.
Un premio che arriva a conferma di una attività professionale, nell’ambito di un progetto coraggioso e lungimirante, nella categoria “Ricerca ed Innovazione per le Imprese”
In particolare, riceve il premio nella qualità di art director per Orografie, brand design oriented fondato dall’imprenditrice Giorgia Bartolini che ritira il premio con Vincenzo Castellana.
Nella sezione Ricerca per le imprese il percorso progettuale ha puntato ad una innovazione di senso prima ancora che di prodotto. I nuovi riti di abitare che intercettano i bisogni latenti di un nuovo scenario dell’abitare tra analogico e digitale
Ed è proprio grazie alla condivisione di questa visione che in Orografie si è sviluppata quella cultura di innovazione che ha portato il prestigioso riconoscimento del Compasso d’Oro.
Il pensiero ibrido, focus su cui si fonda il brand, è stato avviato con lungimiranza prima del periodo Covid.
Già il primo briefing consegnato nel 2019 ai designer, insisteva sull’ibridazione dei comportamenti, che stavano trasformando le posture, le abitudini, l’utilizzo degli arredi.
Come dichiara lo stesso Castellana, «Il linguaggio degli oggetti si evolve e determina variazioni tipologiche e funzionali. I nuovi riti di abitare intercettano i bisogni latenti di un nuovo scenario dell’abitare, tra analogico e digitale.” Gli oggetti di Orografie si innestano in questo nuovo processo di significazione».
La riflessione del brand, come continua Vincenzo Castellana, professore in diverse prestigiose università italiane “è partita dalla ricerca scientifica e universitaria sul linguaggio delle cose, del modo cioè in cui vengono attribuiti significati agli oggetti che ci circondano e di come questi oggetti influenzano i nostri comportamenti”
Ecco, quindi, che gli oggetti arrivano ad essere la materializzazione di significati simbolici e contesti culturali, ovvero ciò mediante cui ci definiamo.
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“From the sea”: l’opera dell’artista gelese Maurizio Russo esposta al Civico 111
In occasione di “Abbiamo Tutto Manca il Resto”, quadriennale transdisciplinare diffusa dedicata alla Sicilia, l’artista gelese Maurizio Russo ha esposto l’opera intitolata “From the Sea” presso il Civico 111.
Maurizio Russo nasce a Vittoria il 11 maggio 1967, ma presto si traferisce a Gela dove, nel 1982, si diploma in elettronica con conseguimento di specializzazioni elettroniche. Ormai già da qualche anno si dedica attivamente all’attività artistica scultorie con il recupero di legni di mare spiaggiati, attività che gli ha permesso di partecipare ad eventi e mostre di carattere nazioni ed internazionali.
L’opera “From the Sea”, realizzata con legno di mare spiaggiato con base in marmo, canapa e luce di forma tonda, è stata pensata come punto di partenza per stimolare la riflessione sull’importanza del riciclo dei materiali naturali.
Fare arte con materiali riciclati naturali, infatti, è un modo ecologicamente responsabile per promuovere la sostenibilità e contrastare la produzione di rifiuti.
L’opera è stata realizzata con legni di mare, ritrovati nella foce del fiume Gela.
L’artista commenta così la sua opera: “La forma del legno che ho trovato assomiglia tanto ad un serpente marino che tende a mettersi in piedi; ho scelto di impreziosire la sua forma con una luce di forma tonda, pendolante nella parte alta della struttura, con base in marmo e corda in canapa. L’opera è stata creata con materiali naturali e forme che sono in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni ai fruitori dell’arte.
La ricerca dei materiali sulle spiagge di sabbia dorata del Mediterraneo dimostra la mia attenzione per l’ambiente e la mia sensibilità artistica, che cercano di creare un connubio perfetto tra natura e cultura.
Le opere da me realizzate rappresentano la ricchezza della cultura e dell’arte, che si fonde con la natura circostante e con la storia millenaria della nostra isola e l’attenzione per i materiali naturali e il rispetto per l’ambiente che sono i valori che porto avanti nella mia arte, creando opere che evocano emozioni e sensazioni uniche.”
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