Alcuni giorni dopo aver compiuto i sessant'anni mi sono accorto che mi stavo muovendo più lentamente. Mi son detto: "Ma cosa sto facendo?"
Il problema è che la vecchiaia è un fatto fisico ma anche mentale. C'è una forma sadica di condizionamento che colpisce gravemente molti.
C'hai sessant'anni, e allora...
E allora che?
Io credo che sia importante dire che noi che abbiamo vissuto tante primavere non siamo vecchi. Siamo diversamente giovani.
Io ho la fortuna di vedere mio padre a 89 anni che è una furia umana... Lavora 8 ore al giorno 7 giorni su 7...
Chiaro che la mia idea della vecchiaia è particolare.
Ma io credo che mi aiuti anche il fatto che quando ero molto più giovane di adesso a un certo punto ho cambiato il modo di guardare quelli che fino ad allora consideravo vecchi.
È una cosa che consiglio di fare ai giovani. Dà benefici.
Perché nessuno resta giovanissimo per sempre.
Per diversamente giovani non intendo che uno deve scalare le Ande con uno zaino di 40 chili sulle spalle e andare poi a prendere a schiaffi i coccodrilli, che poi non sai neanche il coccodrillo come fa... Quella lì è un'altra cosa. In alcuni casi si arriva al negazionismo della maggiore età. Che è una cavolata pazzesca.
E poi è indiscutibile che con gli anni si diventa più tosti. C'hai meno tempo da perdere. Chi c'era alle Termopili? In 300 contro le orde imperiali persiane... I vecchiacci! Gente coriacea.
Perché diciamolo, arrivare oltre i 30 è già un bel risultato, per milioni di anni ci sono riusciti in pochissimi. È difficile, specie se la tua generazione sì è spiaccicata in massa contro il parabrezza della storia. È stata una strage...
Comunque una nota dolente c'è. Ho vissuto tutta la mia vita in un'Italia dominata dai Matusalemme e quando cavolo arrivo ad essere vecchio vanno di moda i quarantenni. Ma va fa un bagno, va!
Jacopo Fo