Quello che non avrei mai dovuto scrivere sui miei grandi disastri privati.
Piccole vergogne segrete. Facciamo l’outing dei momenti vergognosi.
Care lettrici, cari lettori,
c’e' crisi.
E quando le cose si fanno difficili la prima mossa da fare e' buttar via la zavorra.
La zavorra che ci resta nella testa e che fa attrito e ci impedisce di vedere con chiarezza, di essere elastici mentalmente e vedere le cose da un altro punto di vista.
Si tratta di una questione della quale il Movimento progressista Mondiale si e' occupato molto poco. Un errore. Rimedio subito.
Vi propongo questo spazio come luogo di esternazione dell’imbarazzante, dell’inconfessabile, di tutti quegli episodi che abbiamo nascosto sotto il tappeto della nostra anima.
E comincio io.
L’idea di questo articolo mi e' venuta fuori da se' guardando un film: “Mai stata baciata” con Drew Barrymore, molto bello, e ho avuto un’illuminazione. Lo so che a qualcuno gli si arricceranno sentendomi dire che “Mai stata baciata” e' un bel film. Ma questo fa parte dell’illuminazione. Questo film, che narra di una sfigata cronica che, da giornalista in incognito, torna a frequentare l’ultimo anno del liceo, mi ha riportato agli anni traumatici della scuola. In effetti anche io a scuola ero un disastro di sfighe. Ma questo lo sapevo gia'. L’illuminazione e' stata che queste figuracce adolescenziali continuiamo a farle per tutta la vita. Ma non se ne parla mai.
E ho pensato che parlarne farebbe proprio bene.
Io quando ero al liceo avevo proprio il complesso di essere uno sfigato. Uno di quelli che non sarebbe mai riuscito a fare naturalmente la cosa giusta. Uno che quando, dopo sforzi inenarrabili, ci va vicino riesce sempre a buttare via il risultato.
Mi ricordo invece di quei tipi che erano sempre a posto. Che non si starnutivano mai in mano mentre parlavano con la piu' bella della scuola. Ed e' vero che questa fauna scolastica (ed extrascolastica) ci prova gusto a prenderti per il culo. Mi ricordo che arrivavano a raccontare delle finte barzellette per le quali sghignazzavano tutti. Ma non ridevano per la barzelletta, ridevano guardando la faccia dello sfigatone di turno (io) che non sapeva se fingere di ridere per adeguarsi oppure restare li' con la faccia di quello che si accorge di essere di un altro pianeta.
Al Berchet c’era Ciri Della Porta che era il super strafigo cubico. Lo invidiavo ma dovevo ammettere che dava la birra a tutti.
Non solo era micidialmente bello, elegante, intelligente, atletico, eccetera. Era anche una brava persona e non mi prendeva mai per il culo. Anzi una volta prese le mie difese.
Ho passato gli anni della rivolta a inseguire come un pirla gli status symbol dei rivoluzionari belli. Quelli che quando parlavano in assemblea tutti ammutolivano.
Anch’io parlavo in assemblea ma mi fischiavano tutti, a prescindere da quel che dicevo. E io andavo avanti testardo. Pensavo che se mi fossi impegnato di piu' ce l’avrei fatta.
Quando riuscii a diventare capo di un microscopico servizio d’ordine, le ragazze non consideravano piu' dei fighi quelli del servizio d’ordine. Ce l’avevo fatta con due anni di ritardo sulla storia. Erano arrivate le femministe che consideravano i militaristi come me dei pirla. Lo capii mentre eravamo in un corteo duro, intruppati e pronti allo scontro di piazza. E la ragazza a cui facevo il filo mi fa uno sgambetto. Solo sei mesi prima le ragazze rispettavano i militari. Adesso lei mi aveva fatto lo sgambetto. Non c’era piu' religione. E io rischiai di cadere per terra con la borsa con dentro quattro molotov chimiche, che rischiavo di fare l’imitazione di Giordano Bruno.
Ma vaffanculo!
Dopo un po’ diventai pacifista. Ma a quel punto erano tutti pacifisti.
Merda.
Alla fine me ne sono andato a vivere in montagna, che gli alberi ti prendono raramente in giro.
Ho aspettato 30 anni e un bel mattino mi sono trovato che c’era la crisi ambientale e certe idee facevano figo.
Cosi' sono finito da Santoro a Anno Zero e ho avuto il grande colpo di culo. Trovarmi di fronte il vice primo ministro Rutelli. Bello come il sole. Un ragazzo che a scuola si innamoravano di lui anche le professoresse.
E Rutelli salta fuori a dire cavolate sulla legge approvata dal suo governo sul solare.
E io mi dico: ma non e' possibile! Ho un culo mostruoso! So tutto di questa legge e lui non sa un cazzo. Mi sono rivisto poi mentre parlo. E mi sono accorto che mi era successo un fenomeno allucinante. Mentre spiegavo a Rutelli che non era stato attento a niente mi successe semplicemente che mi uscirono i bulbi oculari dalle orbite. Proprio come nei cartoni animati. E io a bestemmiare: ma cavolo, una volta che ho un’occasione cosi'! Mi deve venire una malattia fulminate e sconosciuta che mi escono i bulbi oculari dalle orbite? Malattia che mi passa subito dopo la trasmissione. Che non posso neanche dire che sono malato!
Come quando a scuola mi sono starnutito sulla mano.
In realta' non ando' cosi'. Molto peggio. Non ero a scuola. Ero in un bar. E lei era la piu' bella dell’Autonomia Operaia. Aveva 4 anni piu' di me. Finalmente ero riuscito a agganciarla dopo una riunione nella quale avevamo progettato la rivolta armata.
Ero li' al bar. Appoggiato al bancone come un adulto. Avevo appena compiuto 18 anni. Lei era fantastica.
Bevevamo qualche cosa. Io un cappuccino. Non bevevo altro. E dico qualche cosa di spiritoso. E trak. Orribile. Mi esce una candela dal naso. Nariccio 100%. Di quello trasparente, elastico, resistente.
Avete presente morire li'?
Ma a quel punto il problema era che avevo una proboscidina lunga 30 centimetri che mi pendeva dal naso. Non si staccava. Resistente come la tela del ragno. Modestamente.
Non cade. Che fai?
Tiro su.
E poi sorrido. E vedo negli occhi di lei che non vorra' mai, in nessun caso, rotolarsi nuda con me sul tappeto indiano di casa sua.
Quando ero li', di fronte a Rutelli credo che sia stato il rele' liceale a scattare.
Sfiga stratificata.
Era tempo che non aprivo questo cassetto della mente. Ne rotolano fuori fatti incresciosi. Eventi epocali che ti segnano in modo devastante.
A scuola mi piaceva una ragazza. Un giorno lei, insieme a otto deficienti di successo decidono che non sanno cosa fare e che e' molto divertente l’idea di buttarmi per terra per togliermi le scarpe e le calze e lasciarmi a piedi nudi. Checcazzo di divertimento di merda!
E non si puo' dire che io non abbia lottato. Ma le forze nemiche erano preponderanti. Mi sono opposto con tutte le mie forze e anche di piu'. Semplicemente non potevo permetterlo. Per via che quelle erano delle merde di scarpe nuove che mi aveva comprato la mia mamma. E avevano un difetto tremendo. La suola scoloriva. E ti faceva le piante dei piedi viola. Viola. Quando alla fine mi strapparono le scarpe e le calze sentii urla di disgusto.
Una figura di merda a livello epocale? Una delle tante.
Ho studiato arti marziali, meditazione, medicina, storia, ecotecnologie per aver sempre qualche cosa di intelligente da dire alle ragazze, visto che se non so cosa dire resto muto. Ho imparato a parlare in pubblico e riesco anche a far ridere la gente se mi sono preparato per mesi. Non e' stato facile. La prima volta che ho recitato un pezzo era sul palco di un festival organizzato dal Male, rivista satirica e iconoclasta che avevamo fondato sotto la direzione di Pino Zac. Avevo in testa un cappello da vigile urbano. E addosso un cappottane di lana blu. Mi ero preparato un pezzo di 4 minuti sul fatto che la materia non esiste. Se metti i nuclei e i satellitini degli atomi uno sopra l’altro, togliendo lo spazio vuoto che c’e' in mezzo, allora tutto il Monte Bianco ti sta in una tazza da te'. C’erano duemila persone. Era uno spettacolo assurdo, avevamo invitato a esibirsi chiunque fosse disposto a farlo. Era arrivata gente incredibile. Tra l’altro c’era Ilona Staller che si voleva spogliare. La folla era una nube di esaltati. Nei primi dieci minuti del festival avevamo gia' un giornalista che sanguinava copiosamente dalla bocca. Aveva comprato un whisky da uno che vendeva superalcolici (!) in bicchierini di plastica. Le bottiglie erano esposte sopra un banchetto fatto con tre scatoloni uno sopra l’altro e alcuni fogli del Messaggero. Il giornalista aveva osservato che faceva schifo e il barista senza dire ne' A ne' BA gli aveva timbrato la faccia. Lo spettacolo inizia con qualche comico, poi una canzone. La gente si entusiasma solo quando annunciano Ilona Staller nuda. Urla e schiamazzi. Ma uscendo dal camerino Ilona Staller si strappa il vestito con un chiodino della porta. Allora, in sostituzione di Cicciolina vado su io. E inizio a spiegare che la materia non esiste. Cominciano a fischiarmi di brutto. Allora il presentatore, un tipo sconosciuto che avevamo ingaggiato e che io non conoscevo, viene li' e praticamente mi spinge fuori approfittando che era piu' grosso di me. Arrivo in quinta un po’ abbattuto e li' c’erano Angese e Vincino che mi dicono di non fare il pirla e di tornare sul palco che il presentatore non aveva nessun diritto di cacciarmi. Lo spettacolo era nostro! Allora torno su e il presentatore mi viene incontro per fronteggiarmi. Cazzo, voleva lo scontro fisico. Casualmente mi avevano appena regalato una spada da kendo. Me l’aveva regalata un ex fascista che si era convertito all’induismo. L’avevo salvato una notte a Milano, in piazza Vetra. Stavo fumandomi una canna in santa pace quando arriva un gruppo di compagni. Mi dicono che hanno preso un fascista e che devo decidere io se maciullarlo di botte o no. Una specie di risarcimento per via che mia madre era stata rapita dai fascisti. Insomma mi trovo con questo disperato a fargli il processo. Dico che gli voglio parlare da solo e tutti si allontanano. E intanto io penso a come salvargli le ossa. Comunque alla fine riesco a convincere i compagni a lasciar perdere la faida. E lui era arrivato quella sera e mi aveva portato una spada vera per ringraziarmi che lo avevo difeso. E cosi' casualmente quella sera sul palco, mentre il presentatore mi si fa sotto avevo ricevuto una spada in regalo e non sapendo dove metterla me l’ero appesa alla spalla, sotto il cappottone di lana non si vedeva. Cosi', visto che il presentatore si faceva avanti minaccioso, e io avevo 11 imputazioni per banda armata (che detto cosi' fa impressione ma erano solo cazzate e poi mi hanno assolto) mi son detto: ma che cazzo vuole sto’ stronzo. E ho slacciato il bottone del cappottane e ho sguainato la spada giapponese e l’ho anche impugnata bene perche' avevo fatto un corso di kendo che mi avevano massacrato di botte per quindici giorni.
Allorche' il presentatore ha capito che c’era qualche cosa di dissonante nel quadro che si era fatto della situazione e ha preferito non morire li', subito, di fronte a duemila persone che aspettavano di vedere Ilona Staller nuda e cruda.
Mentre mi accingevo a finire il mio pezzo e dare un po’ di dritte sulla fisica atomica alle masse della suburra, alcuni sotto il palco iniziano a rumoreggiare. Io agito la spada e gli faccio capire che ho perso il lume della ragione e anche se loro sono duemila accetto lo scontro. Cala un silenzio tipo: “C’e' un killer pazzo in mezzo a noi” e io finisco il mio pezzo. A quel punto la gente si e' sentita libera di fischiare e c’e' stata una cosa tipo tzunami sonoro.
Lo so che e' incredibile ma e' successo. Ho duemila testimoni, chiedete in giro.
Che probabilita' ha un attore di sinistra di dover salire sul palco in sostituzione di una porno modella che si deve spogliare? A quanti attori sara' successo nella storia del mondo?
Esiste una grandezza mistica la grandezza nelle coincidenze allucinatamente figuraccesche.
Una specie di attrattore dispettoso.
Una cosa che quando ti succede dici: ma e' mai possibile?
Passano gli anni. Io divento un attore, passando dai festival dell’Unita' e alle discoteche ai teatri, inizio ad avere un certo successo e riesco a fare interi spettacoli da solo…
Quindici anni dopo, mi ero appena fidanzato con Eleonora, e mi ingaggiano per uno spettacolo sul sesso all’interno di un festival dell’erotismo. Ci vado con la mia innamorata e scopriamo che non si tratta di un festival dell’erotismo ma di un festival della pornografia. Inoltre si sono persi il pullman con le ragazze che si dovevano spogliare e ci sono 800 maschi imbufaliti che hanno pagato 45 mila lire per vedere quelle pupe nude e aspettano da due ore.
Colpo di scena: annunciano lo strip tease di Lulu' la Bonazza Pazza. Ma siccome non c’e' mandano su me.
Avete mai provato a far ridere 800 maschi arrapati fin da piccoli che hanno subito una truffa passeresca? Cercate di evitarlo.
Una scena pietosa. Alla fine ho detto: “Gente, io non c’entro un cazzo, non ho neanche le tette. Andate a prendervela con gli organizzatori e lasciatemi fare il mio spettacolo.” Se ne sono andati in 600 a cercare sangue altrove. Ma poi non e' stata una grande esibizione lo stesso.
Ho sempre lavorato come un ciuccio, sono sempre stato corretto da far schifo, ho cercato sempre di mantenere la parola data e dire cose mediamente intelligenti. Che in certi giorni non e' facile. Ma ancora oggi quando mi scontro con i paraculi mi frana tutto addosso.
Pero' una cosa l’ho scoperta e magari potrebbe essere utile a qualche sfigato che in questo momento si trova in una scuola superiore a iniziare la sua vita costellata da figure pazzesche.
Chissenefrega!?! Se non hai la battuta facile e il sorriso devastante va bene lo stesso. Quelli di successo sempre, quelli che non sbagliano mai sono un’altra categoria. Non c’e' competizione. E secondo me uno che non fa una mega figura di merda ogni tanto non puo' capire veramente cos’e' la vita. E comunque anche i tipi come noi hanno i loro pregi. Fare figure di merda alla fine irrobustisce. E’ un allenamento. Poi i disastri dell’esistenza li affronti meglio. E siccome devi imparare a tenere gli occhi aperti, alla fine rischi di vedere cose che ai furbi sfuggono. Il martello lo ha inventato uno sfigato.
I paraculi piantavano i chiodi a mani nude.
PS
Qualcuno ha notizie di Della Porta?
Vorrei ringraziarlo per avermi difeso a scuola ma ho perso le sue tracce.
Commenti
E pensa che ad Anno Zero io credevo fosse andata così...
Parte un servizio su un trivellone che ha martoriato abusivamente il fiume Po, si passa sulle alpi dove ghiacciai che dovrebbero esser tali sono già sciolti e più similmente sembrano laghi, quelli che sono rimasti perché tanti non ci sono proprio più… Una voce fuori campo, l’acqua, se la prende con l’uomo e la sua non curanza. Insomma si parla d’ambiente, il discorso del momento.
In studio, parola a Rutelli. Discorso zeppo di numeri e nozioni direttamente tratto dal manuale del bravo politico. Un piccolo neo che sfugge ai più, anzi è proprio il concetto che fa la differenza, è su questo che ci giochiamo la partita! La chiusa del discorso di Rutelli è che ai cittadini viene richiesta attenzione e qualche sacrificio nel rispetto dell’ambiente.
Parola a Sgarbi, lo capirebbe anche un ciclope miope e bendato che è lì per caso e non ne sa una mazza. L’arte della paraculaggine di cui è maestro farcita con qualche idillio verbale denso di “figa” e pregno di “cazzo” lo fa uscire dall’imbarazzo di una scena muta tipicamente scolastica. Dice anche una cosa sensata, retorica ma sensata: alla base del problema c’è che da noi in Italia non c’è la cultura dell’ambiente ma quella del gossip che imperversa. Io correggerei il tiro: la base del problema è che da noi è così difficile vivere, tirare a campare, che dopo un’intera giornata di lavoro alienante il più delle persone ha solo voglia di staccare la spina ed il metodo ricreativo del nostro sistema economico è farci fare e leggere grandissime cazzate.
Parola a Dario Fo, discorso da grande vecchio, nel senso più positivo del termine, che sa benissimo ma non vuole e non può credere che per il mero, banale e becero lucro stiamo distruggendo il pianeta.
Dai adesso parla Jacopo Fo, io lo conosco e mi ci sento amico, adesso gliele canta! Pubblicità.
Ritorno in studio, dopo qualche consiglio per gli acquisti, consiglio per gli acquisti!!? Ma ne avevamo bisogno d’essere consigliati per acquistare? Dai che Jacopo gliele canta! Da capo parola a Rutelli. Mi vien da dir “Tessuti cavernosi (se dicessi cazzo mi eleverei al livello di Sgarbi e proprio non me ne sento degno), ma questo il manuale del politico provetto lo sa proprio a menadito!”. Passatina veloce da Sgarbi che racconta dell’abominio dei cazzi eolici, suppostone infilate su per il culo dell’arte e della bellezza. Ribatte veloce Rutelli, la camera stacca sul labiale di Marco Travaglio che coglie lo strafalcione del leader della Margherita. “Mulini a pale” ripete. Ma nemmeno “Pannello solare termico” gli riesce di dire tanto bene, pannelli solari per l’acqua calda va benissimo, l’importante è il concetto. E sembra esserci. Parola nuovamente a Dario che tutto il dolore che ha dentro per la scelleratezza di sto mondo proprio non riesce a tenerlo a freno.
Dai ora tocca a Jacopo e gliele canta. Nuovi consigli per gli acquisti: fate molta spesa, comprate tutto! Soprattutto quel che non vi serve, perché l’economia così gira! Lavorate, lavorate, lavorate e poi venite in crociera da noi! È così difficile fare uno più uno e capire che i ritmi di produzione di merci inutili sono una delle maggiori cause della situazione ambientale al collaso? Meglio non pensarci! Pubblicità!
Da capo in studio, non pensavo che Jacopo Fo riuscisse a stare così calmo e zitto per così tanto tempo, sarà una reminescenza delle lezioni di Kendo che lo rende impassibile. Mi stupisce l’imperturbabilità perché per quel poco che lo conosco credo di sapere che al contrario di Dario il suo impegno ed i suoi sforzi per preservare un mondo migliore nascono da una violenta incazzatura. Ha proprio il fuoco del giovane rivoluzionario che gli brucia ancora dentro. Quel sano fuoco per cui io che sono ancora giovane non m’arrendo ad accettare che le cose malfunzionino così e non si possa far niente per cambiarle. Quello stesso fuoco che però erge muri senza che me ne renda conto e blocca il dialogo, la propensione all’ascolto dei miei interlocutori. La passione è il motore che muove tutto! Va coltivata, plasmata, canalizzata e non sprecata pian piano sto imparando…
Interventi qua e là e finalmente la parola passa a Jacopo. “Conto energia” sono le parole magiche! Lo Stato finanzia chi installa “Pannelli solari Fotovoltaici” per la produzione di corrente elettrica. Sgomento, non dura che qualche istante. Rutelli ci si tuffa a pesce e non si rende conto della cazzata che sta per dire che suona più o meno così “Oh, e allora vedi non è vero che non facciamo niente!”. Sgarbi si esalta! “Cazzo, cazzo, figa, cazzo, figata ’sta storia malata del sole che fa corrente!” Rutelli parlamentare al governo dice “Oh, e allora vedi non è vero che non facciamo niente!” Rutelli, Rutelli ma tu dov’eri che l’avete fatta voi ’sta legge!!? Rutelli che hai dato sfoggio della tua arte oratoria per dar fiato alle trombe e soffriggere l’aria e quello che dovresti sapere lo ignori così bellamente!!? Un altro piccolo sacrificio richiesto ai cittadini Rutelli!!? Cazzo Rutelli!!? Che figura di merda Rutelli… Purtroppo Santoro non mi legge nel pensiero e non dice niente di tutto ciò a Rutelli ma passa oltre...
Se t'interessa e v'interessa quel che andavo dicendo con 'sta cosa, l'ho estrapolata da qua:
http://www.arcanopennazzi.net/2008/08/13/condividiamo-un-futuro-solare-3/
Se mi riesce, ma il tempo è tirannosaurus rex, parlerò anche io delle mie sfighe... Che per me hanno sempre conciso col passaggio di quei treni che dicono passare poche volte nella vita. Quando son passati i "miei vagoni" io per imbecillità, autolesionismo e soprattutto incondizionati attacchi di autismo ero lì ma non ero presente a me stesso ed ho sempre combinato le più improbabili cazzate pur di non avere a mio appannaggio la situazione. Sarò stronzo... minchia!
E con questa stilettata in punta di fioretto ti saluto e vi saluto!
Il 17 aprile si avvicina!
Andrea aka Arcano Pennazzi
PECCATO CHE NON C'ENTRI NIENTE
Inoltre cosa c'entra rutelli con il raccontare le sfighe. Vabbe che rutelli è una sfiga in se, ma questo non giustifica questa serie di proposizioni disgiunte logicamente fra loro, in cui sono presenti numerose invettive monosillabiche.
Ho 28 anni, quasi 29, e non
Ho 28 anni, quasi 29, e non so se è perchè sono relativamente giovane ma io di grosse sfighe non me ne ricordo. Eppure poteri dirvi che ho perso mio padre che avevo 10 anni e nel giro di 10 giorni la mia vita si è rimischiata completamente, in tutto. Devo però anche dire che ogni tanto mi viene anche da pensare che se lui non fosse morto forse io non sarei diventato la persona che mi piace tanto essere. Per cui sfiga si, però sto bene come sono ora. Per il resto, le sfighe che mi è capitato di beccarmi sono state alla fine divertenti:
Ricordo che una sera d'estate mi invitano, ad una cena a casa loro, i genitori di una mia ex fidanzata. La madre è di origine scozzese e, ai tempi, si confondeva ancora un po' con l'italiano. Era la prima volta che ero a cena con loro ma non mi sentivo nervoso. Arrivo a casa e scopro che ci sono anche altri due invitati, una coppia di amici dei genitori della mia ragazza. Tutto bene fino a che non mi viene offerto un bicchiere di Martini bianco prima di cena. Ora io non so se ci fosse dentro della droga potentissima, se il martini fosse avariato, o se la sfiga cosmica mi abbia guardato di getto (come l'occhio di Sauron) ma sta di fatto che io dopo due sorsi del suddetto martini mi trasformo in un'ebete incapace di articolare un discorso di senso compiuto.
Parte la cena e la coppia di amici mi rivolge qualche domanda...gentili, volevano portarmi nella conversazione. Il problema è che io in quel momento trovo più interessante fissare, con la faccia leggermente reclinata e la bocca semiaperta, una fetta di prosciutto che sta parlandomi dell'imperturbabilità dell'universo.
Non rispondo.
Gomitata della mia fidanzata che mi riporta alla realtà, d'improvviso so che mi hanno fatto una domanda e io non sto rispondendo. Mi prende il panico. Confusione. La mente non puoi produrre una frase di senso compiuto. Tutto sembra stupido o non consono. Balbetto qualcosa mischiando le parole che ho in mente sorridendo per impietosire. Silenzio tombale di tutti.
Parla la madre della mia fidanzata, quella scozzese, e dice per cambiare discorso: Sapete che fuori dalla mia agenzia di viaggi i topi si arrampicano sulle palme?
In effetti non è proprio questa la frase, visto il suo italiano non perfetto dice in accento inglese: "Sapete che dalla mia agenzia ci sono le tope sui palmi".
Risatina generale.
La mia mente produce l'immagine di sessi femminili su palmi di mano. Penso alla gente che si stringe la mani con più gusto, penso signore anziane che per salutarsi sono costrette a sventolarsi la Passera.
Rido,in quel momento è un'immagine biblica...
Rido ancora... mentre tutti già si stanno ricomponendo.
Non mi posso fermare, mi è presa la ridarola e ogni tentativo di pensare ad altro alimenta sempre più l'iimagine iniziale. Immagino guanti di pizzo vedo non vedo, donne nude che non si coprono il pube con la mano, ma la mano col pube, orge di perpetue impazzite al "scambiatevi un gesto di pace" della messa.
Non posso più resistere rido sempre più forte finchè non mi va in gola un po' di saliva e comincio a tossire come un eroinomane rischiando di vomitare sulla tavola gli antipasti. Dopo poco mi riprendo.
Giro la testa cercando la pietà della mia fidanzata che mi gela con lo sguardo mentre il padre boffonchia in dialetto antichi incantesimi mortali. Smetto completamente di ridere ma mi sento ancora perfettamente ubriaco.
Silenzio mio per tutta la cena e nessuno mi rivolge più una domanda, fortunatamente.
Appena possibile vengo trascinato fuori da quell'incubo dalla mia fidanzata che mi guarda esterefatta e e con rabbia mi dice: "Ma sei scemo!". Capii molto bene quando poco tempo dopo mi lasciò.
Un'altra volta scoreggiai rumorosamente durante il discorso di un prete a un campo estivo della parrocchia e oggi me ne vanto ma in quell'istante spravo nell'ascensione improvvisa.
Poi sono caduto di faccia durante un test alle medie sui 50 metri di corsa veloce strisciando per metri sulla ghiaietta furi dalla scuola.
Ah mi sono giocato diverse possibilità per aver aspettato troppo... ma chissà che non sia andata bene così...
Grazie Nuzzino, le tue figuracce sono meravigliose.
Quando ho scritto questo articolo mi son chiesto se qualcuno poi avrebbe risposto raccontando le sue scene pietose.
Grazie per averlo fatto.
Scrivi in modo esilarante.
Mi ero svegliato male perchè (una volta che potevo dormire oltre le 6,30 la mia piccola deliziosa figliola mi ha lasciato a fianco del letto il cellulare con la sveglia alle 8.
dopo aver bestemmiato per 15 minuti mi sono letto tutto della sconfitta di Soru in Sardegna.
Sono passato dall'umore grigio al nero.
Poi leggendo il tuo racconto mi sono fatto delle belle risate... Quella dell'ascensione dopo la scoreggia è superlativa....
Grazie.
(Il blog è uno strumento di riscatto esistenziale)
Cacchio, grazie a te!
Grazie a te per le belle parole, sono felice che ti sia divertito in un giorno così strambo com'è oggi. Sono ipernonplusultra lusingato dal fatto che ti sia piaciuto il mio modo di scrivere! Se devo essere sincero il modo di raccontare era ispirato un po' dalle varie letture che ho fatto delle tue figuraccie (memorabile quella della moneta sulla pizza dell'energumeno tedesco) e per questo volevo ringraziarti per avermi dato la possibilità di trovare un modo differente e migliore di affrontare le grandi sfighe colossali che prima o poi capitano a tutti... Certo tu hai il primato mondiale!
Un abbraccio!
Pessimismo
Leggendo questo post mi sono sentito un pò chiamato in causa.
Non racconterò qua le mie sfighe, perché sarebbe troppo lungo e penoso, però vorrei mostrare una poesia che forse rende l'idea.
Tenete conto che è una poesia scritta solo per me stesso, in quanto ovviamente non vado in giro a vantarmi di come sono sfigato, e quindi perdonatemi alcune cadute nella volgarità.
Inoltre non sono un poeta quindi perdonatemi anche la banalità della poesia stessa.
Un tempo accadeva, per qualche momento,
di essere preso da gioia e tormento,
il tempo sembrava passare più lento
e a volte pensavo di esser contento.
Adesso ogni giorno non scorre più piano
ma passa veloce, monotono, invano.
Lavoro o sto a casa, mai nulla di strano,
davanti a uno schermo o con l'uccello in mano.
Io penso, mi scuso del mio pessimismo,
che i treni li perdo, mi manca il tempismo.
Avrò un fazzoletto passato l'orgasmo
e sempre sarò il più sfigato del cosmo!
Una proposta, e una figuraccia "epocale"
Caro Jacopo, mi ero perso i tuoi racconti sulle figuracce e gli interventi dei lettori che risalgono ormai a una ventina di giorni fa. Li ho notati del tutto casualmente cercando un altro argomento che mi interessava.
Ti scrivo per dirti che a mio parere è un vero peccato che questa proposta finisca in sempre più in fondo al blog, perdendo sempre più visibilità.
Ho trovato estremamente divertente la stragrande maggioranza dei racconti. Ci sono poi delle vere e proprie chicche come quella di Nuzzino sull’ascensione dopo la scoreggia (te la ricorderai sicuramente), e altre che meritano di essere immortalate, ed è un autentico peccato che finiscano nel dimenticatoio.
Ti propongo pertanto un’idea che mi è venuta, se lo riterrai opportuno, di riportare in testa al blog tale invito a raccontare i propri vertici di sfiga, e di dedicargli un suo spazio (del tipo il gioco dei regali).
Penso che se gli riverrà data visibilità, è possibile che molti lettori intervengano, e immagino che possano venir fuori i racconti più impensabili e divertenti, in numero tale che magari in seguito si potesse farne un libro sarebbe una cosa da non sottovalutare, anzi !!!
Per il momento comunque ti propongo un racconto su quello che ritengo al momento il vertice di sfiga più alto mai raggiunto dal sottoscritto:
Estate inoltrata di qualche anno fa. Era una di quelle serate caldissime e afose, dove la sudorazione è tale che qualsiasi cosa ti si appiccica addosso. Avevo cenato da poco e mi stavo dirigendo con la mia Punto a far visita ad una persona che avevo da poco conosciuto ad una conferenza dove si trattavano argomenti filosofici. In una di quelle riunioni dove tutti dicono solo cose profonde ed intelligenti, dove tutti fanno solo interventi altrettanto profondi ed intelligenti e dove alla fine tutti fingono di aver capito tutto …..
L’avevo conosciuto durante una pausa di questo incontro, si era avvicinato incuriosito dalle mie riflessioni ”controcorrente” sulla conferenza che esternavo ad un conoscente. Eravamo diventati immediatamente amici, al punto tale che mi aveva appunto invitato a fargli visita.
Quella sera avevo mangiato abbondantemente, e già questa era una cosa per me anomala. In genere d’estate col caldo mangio pochissimo per non aver problemi di digestione, quella volta stranamente non l’ho fatto.
Avevo una sete da morire, perciò durante il tragitto mi sono fermato al primo bar incontrato, per bere qualcosa, e qui ha avuto la prima ”brillante idea” di prendere una bibita gassata e …. ghiacciata !!
Non lo faccio mai !! Le bibite ghiacciate d’estate per me sono qualcosa di micidiale, lo so benissimo.
Ma la prendo lo stesso. Stranezze della vita…..
Appena l’ho bevuta mi rendo conto della cazzata che ho fatto, ma immediatamente mi illudo che questa volta non mi succederà niente, anche perché al momento non ho sintomi premonitori ……e qualche volta, poche però, mi è capitato di farla franca.
Salgo in macchina, mancano pochissimi chilometri per arrivare a destinazione, il tempo di avviarmi …. ed ecco comparire i primi timidissimi borbotti del mio stomaco.
Mi preoccupo , ma per il momento mi passano subito, per cui mi rassicuro e continuo ad illudermi.
Nel frattempo arrivo a destinazione, mentre i borbottii riprendono questa volta più minacciosi, ma penso ancora di avere la situazione sotto controllo. Entro nel cortile dell’abitazione del mio nuovo amico, abitano in una bellissima e curatissima villetta. L’amico e la moglie sono seduti sotto il portico che mi aspettano. Il tempo di scendere dalla macchina e…. immediatamente, all’istante, fulmineo, parte il contrattacco.!!
Più che un attacco, è un’incursione denominata in gergo “Diarrea fulminante”!!!
La riconosco immediatamente, mi bastano frazioni di secondo per realizzare, mi è già capitato in passato, ora ricordo benissimo dalla volta precedente, che la posizione eretta mi frega.
Finchè ero seduto in macchina, se ne stava lì ferma, subdola, ora che ero in piedi era “esplosa”. Mi rendo conto di essere stato un coglione nel sottovalutarla !
Il mio amico e la moglie si avvicinano,fingo indifferenza, ma si nota il mio disagio. Sono agitato.
C’è poco da fare sono nell’anticamera del cagarmi addosso !!!
Incomincio a sudare freddo, che col caldo che fa è tutto dire, mi scuso, dando la colpa appunto al caldo. Spero che mi invitino a sedere, non riesco a tener duro stando in piedi.
Almeno da seduto ho una chance, potrei prendere tempo, d’altronde non posso subito chiedere di andare in bagno, non li conosco e mi pare poco carino come primo approccio !!
Ma loro continuano a stare in piedi, vogliono farmi visitare il giardino.
Mannaggia!! Lui sa che amo le piante, ma in quel momento, sai cosa me ne frega del giardino!!!
Sono gentilissimi , mi parlano, rispondo a monosillabi, di meglio non riesco a fare, ho tutta la muscolatura contratta per evitare l’irreparabile e proprio non riesco a pensare ad altro che esuli dal problema contingente. Mi muovo in continuazione, stare fermo è impossibile.
Li vedo un po’ attoniti e perplessi nei miei riguardi, mi rendo conto che sto facendo una vera figura di merda in tutti i sensi (mai termine fu più coerente con la situazione).
A questo punto perso per perso, penso che sia il caso di chiedergli di poter andare in bagno, così non posso andare assolutamente avanti, ma loro mi anticipano e mi invitano a sedere.
Meno male, penso che se sto seduto riesco a controllare la situazione, almeno per il tempo necessario per trovare una scusa plausibile, ma commetto ancora un errore di sottovalutazione del “nemico”. Da seduto le cose non migliorano, cerco invano la posizione che mi consenta di resistere, ma muovendomi in continuazione sembro una persona sulla soglia di una crisi di nervi.
Mentre loro sempre più allibiti dal mio stato agitativo continuano a parlarmi, io sto pensando a quanto imbecille sono stato ad andare a ficcarmi in una situazione del genere , alla figuraccia che sto facendo , e a come uscirne.
Vedo dalle loro facce che sto rispondendo con frasi sconnesse.
Non oso pensare che cosa stiano pensando, altrimenti mi sotterro lì sul posto, istantaneamente!
Intanto i minuti sono passati, quindi a questo punto dicendo che mi sento poco bene chiedo di andare in bagno !!! Li vedo annuire, comprensivi, sono imbarazzato al posto loro.
Mi indicano un corridoio antistante il salotto, in fondo c’è la mia salvezza!!!
Mi allontano fingendo una calma impossibile nei fatti, quasi non mi accorgo che sto correndo.
Apro e immediatamente richiudo la porta del bagno. Sono salvo !!! Niente di più falso.
Ennesimo errore di sottovalutazione. Non mi ricordavo che “liberarmi del nemico” può essere una cosa “rumorosa”. All’ultimo secondo prendo coscienza di tale pericolo.
Realizzo che il bagno è vicinissimo al salotto dove loro mi attendono, c’è un silenzio che più silenzio non si può. Dal salotto mi separano pochi metri e una misera porta, sicuramente mi possono sentire. Devo fare piano.
Ma un conto è l’intenzione, un altro conto è la realtà. So che sarà difficilissimo controllare la rumorosità. Sono superconcentratissimo ad attendere il momento opportuno, seduto sul water attendo l’attimo propizio !! Mi basta che parlino tra loro, o che scendano i figli da sopra, li ho sentiti in lontananza parlare, magari che accendano la televisione….mi va bene qualsiasi cosa purchè ci sia un rumore di “copertura”.
Niente !!! Silenzio assoluto!!!
Sono incazzato nero, mi sento il più sfigato del mondo, e nello stesso tempo un perfetto imbecille masochista, vorrei prendermi a schiaffi !!
Ma non ne ho il tempo, “il nemico” lancia l’attacco finale. Devastante !! Cerco di limitare i danni ma è tutto inutile, faccio un casino tale, che i petardi lanciati alla fiera del mio paese al confronto sono rose e fiori.
E’ un momento indimenticabile, sarà durato presumo pochi secondi, ma mi sono sembrati un’eternità.!
Ma ora è finita!!. Il ritorno al silenzio mi consola. Il sollievo di essermi “liberato” è però subito annichilito dalla constatazione che di là in salotto,……. avranno sicurissimamente sentito tutto !!
E adesso con che faccia esco dal bagno ?
Prendo tempo, per decidere cosa fare, ma sono talmente incazzato con me stesso e con il mondo che me la prendo anche con la diarrea.! Già beccarsi una diarrea fulminante è una piccola tragedia, beccarla in una situazione simile poi ……. e fra tutte le forme possibili proprio la peggiore !!!
Esiste anche quella silenziosa…… o quella a scoppio molto ritardato che ti concede il tempo di prendere provvedimenti….. ma è del tutto inutile il mio incazzamento, fuori in salotto, mi aspettano! In quei minuti credo di aver concentrato tutte le imprecazioni di una vita!!
Ma non esistono vie di fuga. Sono passati diversi minuti, devo uscire!!!
Sono i momenti in cui speri nei miracoli, e cerchi di convincerti dell’impossibile: non hanno sentito niente!!! Sai che ti stai mentendo spudoratamente, ma mi pare l’unico modo per trovare il coraggio di girare la maniglia di quella porta.
Cerco di darmi un minimo di contegno, nonostante tutto devo uscire con dignità!!
Apro la porta, esco con una certa noncuranza ma resisto un secondo, il secondo dopo mi sento “avvampare” di vergogna e divento talmente rosso in viso che credo di aver illuminato a giorno tutta la casa . Il mio viso si è magicamente trasformato in una lanterna rossa cinese.
Il mio imbarazzo raggiunge l’apice. Anche i nuovi amici, (sempre che ancora essi si ritenessero tali) sono imbarazzati, ma insperatamente mi vengono in soccorso, non so quanto volontariamente.
La moglie riesce a rimanere quasi impassibile, ma lui … scoppia a ridere!!
E’ una apoteosi , ridiamo tutti in un modo sguaiato,…. Io sinceramente un po’ meno!!!
Alla fine mancavano solo gli applausi. A questo punto non mi resta che raccontare loro tutto l’antefatto. In quel momento non si poteva certo parlare di filosofia !!
Il resto della serata è passato a ridere del misfatto, ma nonostante questo, tuttora sebbene siano passati diversi anni, quando li incontro…… penso sempre a quella figura …che più di merda di così, non si può !!!