In questi anni ho sempre letto i suoi interventi, ma non ne ricordo uno così schifosamente populista e demagogico, mi dispiace che abbia ceduto a quella deriva populistica teorizzata da Luttazzi col suo "rompete le righe".
Entrando nel merito delle argomentazioni del Beppe Nazionale (sempre più nazional-popolare, aimé), il suo è un processo alle intenzioni, un post molto di destra quando afferma: Se nei mesi successivi alla scarcerazione alcuni degli ex detenuti dovessero stuprare, rubare, uccidere. Strano...pensavo parlasse di reati finanziari, ve lo immaginate Ricucci stupratore e omicida?
Poi si mette a parlare del 1944 e delle truppe marocchine, soltanto per fare un parallelo semantico tra "marocchinato" e "ammastellato".
Bé, complimenti per la fine argomentazione, Beppe, su di un tema, quello dell'amnistia, molto delicato e che non merita un post del genere...sono sempre più deluso dai blog in generale, ma soprattutto da Grillo, che ormai, tra i lampi di genio e meriti che ha e sempre avrà, cede continuamente al populismo più becero.
Non sta a me ricordare la situazione delle carceri italiane, le percentuali di recidiva di alcuni reati minori, i suicidi compiuti da chi ha pochi anni da scontare ma non resiste all'impatto con le patrie galere (sempre più simili a lager), ecc.
Eppure sull'amnistia sembra sempre prevalere l'argomentazione demagogica, di chi crede ci sarà soltanto per i reati finanziari (per carità, è giusto vigilare) o chi non sa nemmeno cosa sia la recidiva e sintetizza tutto con la solita frasetta semplice - Se nei mesi successivi alla scarcerazione alcuni degli ex detenuti dovessero stuprare, rubare, uccidere - che non ti aspetti da un autore come Grillo, ma piuttosto da "un autore" come Calderoli!
Ma resta che mi sembra assurdo che si affronti la questione rischiando di liberare i furbi finanziari e che Grillo è l'unico in questo momento ad avere la forza di farsi sentire.
Per quanto riguarda il discorso in generale sulle carceri neanche questo si può affrontare con un'amnistia. Sono daccordo con un indulto (che non cancella i reati) per far uscire di galera poveracci e tossicomani. Ma bisogna affrontare la situazione globale delle carceri in modo radicale. Andrebbero costruite subito villaggi (vigilati) decenti, in campagna dove ospitare i detenuti non pericolosi e dove impiantare finalmente vere attività di recupero e di reinserimento. Così si potrebbe diminuire l'affollamento.
Un'altra operazione indispensabile sarebbe la depenalizzazione di tutte le droghe e la distribuzione controllata delle droghe pesanti (sul modello olandese) e il conseguente passaggio dei tossicodipendenti dai carceri all'assistenza delle Asl (e sparirebbe pure la microcriminalità legata all'esigenza di procurarsi una dose).
Bisognerebbe poi investire sulla prevenzione e sul recupero. Oggi troppo spesso gli psicologi e gli assistenti sociali fanno solo finta. Ci vogliono programmi motivazionali, ricerca di lavori creativi, formazione professionale, percorsi di presa ci coscienza degli orrori della violenza. Ma già con gli attuali pochi mezzi i detenuti che seguono percorsi di rieducazione delinquono nuovamente solo nel 4% dei casi. Quelli che non seguono nessuna attività nel 70% dei casi.
In questa prospettiva la possibilità per i detenuti di avere incontri sessuali in spazi appositi è essenziale per aiutare la riabilitazione emotiva.
Essenziale è anche che i reclusi possano lavorare in carcere cosa che oggi è non è possibile ovunque.
Calcolando i costi di nuovi penitenziari per detenuti non pericolosi, la diminuzione della popolazione carceraria, con la depenalizzazione delle droghe, la diminuzione dei reati con una vera politica di rieducazione si otterrebbe inoltre un taglio dei costi (oltre che delle sofferenze umane).
Condivido quello che hai scritto e le soluzioni da te proposte, però mi sembrano in contraddizione col tono usato da Grillo nel suo post.
Non riesco più a capire dove voglia andare a parare, lui ha comunque una forma di responsabilità sociale su quel che dice, ha tantissimi lettori cavolo! Può agilmente creare una massa critica di opinione, ed è uno dei pochi a poterlo fare.
Pensavo che il suo blog potesse in qualche modo fare un certo tipo di informazione ma soprattutto potesse aiutare a formare il pensiero di molti, cosa vuoi formare se invece di discutere di indulto e amnistia in maniera seria, lo fai in quel modo? Ti esponi ad una serie di commenti che definire forcaioli è un eufemismo. Come puoi nemmeno lontanamente pensare di creare un movimento di opinione con quel modo di comunicare? Certo è facile sparare a zero, usando il berlusconismo mediatico (paradossale, vero? Stesso tipo di comunicazione)...ma ciò porta come conseguenza un evitare di discutere il problema ed un cedimento al qualunquismo. Certo, è giusto vigilare affinché l'indulto/amnistia non sia un modo per i soliti noti di evitare il carcere, ma quello che ha scritto Grillo lo ritengo pericoloso e semplicistico e purtroppo sai meglio di me che ha un nutrito gruppo di fan che lo seguono, qualunque cosa dica o faccia o proponga accettano tutto da lui, senza spirito critico.
Mah, poi mi metto a pensare che forse sono io a sbagliare e che dovrei starmene zitto, ché lui è Grillo ed io nessuno...mi era successo già, criticando la tua famigerata petizione D'Alema-Bertinotti: sarà che non riesco a non dir nulla quando qualcuno che ammiro, in qualche modo, mi delude...comunque sia non disturbo più, lungi da me passare per il bastian contrario, uno che vuol sempre mettere il bastone tra le ruote.
Da adesso in poi cerco di evitare, altrimenti qualche "fan" (tuo o suo) si arrabbia :-)
Io non riesco ad esprimere un'opinione precisa, perchè ho tante domande e dubbi senza risposta. Le stesse di Grillo, anche se convengo con Nexus che il tono usato è stato un po' troppo secco e accusatorio.
Se mi posso permettere, lo ribadisco anche a me stesso che spesso me lo dimentico, i nostri 'miti'sono sempre e comunque esseri umani che per quanto intelligenti e capaci sbagliano e possono sparare str..ate come tutti.
RIcordo lo spettacolo in cui Grillo spaccava il computer..dopo anni ha ammesso che non aveva capito fino in fondo l'importanza che avrebbe avuto(che ha) questo strumento per la nostra cultura ed esistenza sociale odierna.
Comunque tornando alle mie domende:
Prima di tutto a chi è rivolta questa famigerata amnistia?
Ai vari Ricucci?
Agli stupro&C che indica anche Grillo?
A quelli a cui mancherebbe poco tempo per uscire e quindi meglio fuori subito?
Quali sono le regole, i limiti, le indicazioni (anche di massima) che dovrebbero definire quest'amnistia?
Tornati in libertà, verrebbero seguiti in qualche maniera?
Partendo dal presupposto, penso condivisibile da tutti, che il carcere DOVREBBE essere un momento rieducativo e riabilitativo per la persona in esso rinchiusa(e mi trovo daccordo su quanto scritto da Jacopo), e ammettendo che in pratica queste finalità vengono perseguite e sostenute dai soliti pochi eroi nell'ombra, ma che purtroppo la realtà è molto diversa, ci si è chiesti effettivamente cosa succederebbe rimettendo in libertà certe persone?
E se liberano il 'solito' poveraccio che per la 'solita' mancanza di prospettive continua a delinquere, a me(a noi) va bene di rischiare di diventarne in qualche modo vittima?
Dal rapporto annuale 2006 di Amnesty International cito soltanto il paragrafo relativo alle carceri italiane:
Maltrattamenti nelle carceri
Negli istituti di pena non è mutata la situazione di sovraffollamento cronico e insufficienza di personale, unita a un’alta incidenza di suicidi e atti di autolesionismo. Sono pervenute molte segnalazioni di condizioni sanitarie carenti e di assistenza medica inadeguata e non è diminuita l’incidenza di malattie infettive e problemi di salute mentale.
Nel corso dell’anno sono proseguiti procedimenti penali nei confronti di un gran numero di membri del personale carcerario, relativi a maltrattamenti di singoli detenuti o, talvolta, di gruppi di reclusi. Alcuni processi si sono contraddistinti per gli eccessivi ritardi. Le accuse si riferivano a presunti abusi psicologici e fisici ai danni di detenuti, in alcuni casi condotti in maniera sistematica e talvolta equivalenti a tortura.
--------------------- Le soluzioni possibili le ha ben proposte Jacopo, sul resto, max, credo che converrai con me che ciò che ha detto Grillo è soltanto un processo alle intenzioni, infatti non si ha un piano ben preciso su questo tema, ancora. E' un argomento impopolare che si presta benissimo ad una retorica da capopopolo, si avrà il coraggio di affrontare il problema seriamente stavolta? Che sia l'indulto o le tante proposte fatte da Jac, riusciranno finalmente a mettere mano a questa vergogna nazionale? Ho i miei dubbi purtroppo, prevarrà chi cavalca i sentimenti popolari o chi cercherà di risolvere i problemi in modo serio, prendendosi anche dei rischi in termini di consenso? Ai posteri l'ardua sentenza.
Anche a me sta sul caxxo Mastella ma le prime sue uscite mi sono piaciute (grazia a Bompressi, apertura iter per Sofri), poi leggo quello che ha scritto Grillo e mi cascano le braccia, soprattutto leggendo il tono dei commenti (alcuni molto molto beceri, uno ha parlato di predisposizione genetica a delinquere, pensa un po', un altro di pena di morte, un altro ancora di caccia stile farwest al recidivo). In mezzo a tanta gentaglia, pochi utenti rinfacciavano a Beppe il fatto che su certi temi un minimo di documentazione gli sarebbe stata utile, bè sono d'accordo con loro...stavolta però dovrebbe picchiare quella capoccia genovese al muro (altro che pc :-)), sempre secondo la mia modesta opinione.
Commenti
Vergogna?
Sì, una vergogna...il post di Beppe Grillo.
In questi anni ho sempre letto i suoi interventi, ma non ne ricordo uno così schifosamente populista e demagogico, mi dispiace che abbia ceduto a quella deriva populistica teorizzata da Luttazzi col suo "rompete le righe".
Entrando nel merito delle argomentazioni del Beppe Nazionale (sempre più nazional-popolare, aimé), il suo è un processo alle intenzioni, un post molto di destra quando afferma: Se nei mesi successivi alla scarcerazione alcuni degli ex detenuti dovessero stuprare, rubare, uccidere. Strano...pensavo parlasse di reati finanziari, ve lo immaginate Ricucci stupratore e omicida?
Poi si mette a parlare del 1944 e delle truppe marocchine, soltanto per fare un parallelo semantico tra "marocchinato" e "ammastellato".
Bé, complimenti per la fine argomentazione, Beppe, su di un tema, quello dell'amnistia, molto delicato e che non merita un post del genere...sono sempre più deluso dai blog in generale, ma soprattutto da Grillo, che ormai, tra i lampi di genio e meriti che ha e sempre avrà, cede continuamente al populismo più becero.
Non sta a me ricordare la situazione delle carceri italiane, le percentuali di recidiva di alcuni reati minori, i suicidi compiuti da chi ha pochi anni da scontare ma non resiste all'impatto con le patrie galere (sempre più simili a lager), ecc.
Eppure sull'amnistia sembra sempre prevalere l'argomentazione demagogica, di chi crede ci sarà soltanto per i reati finanziari (per carità, è giusto vigilare) o chi non sa nemmeno cosa sia la recidiva e sintetizza tutto con la solita frasetta semplice - Se nei mesi successivi alla scarcerazione alcuni degli ex detenuti dovessero stuprare, rubare, uccidere - che non ti aspetti da un autore come Grillo, ma piuttosto da "un autore" come Calderoli!
Deluso...molto.
Ps. La situazione nelle carceri italiane.
Nexus condivido le tue obiezioni
Ma resta che mi sembra assurdo che si affronti la questione rischiando di liberare i furbi finanziari e che Grillo è l'unico in questo momento ad avere la forza di farsi sentire.
Per quanto riguarda il discorso in generale sulle carceri neanche questo si può affrontare con un'amnistia. Sono daccordo con un indulto (che non cancella i reati) per far uscire di galera poveracci e tossicomani. Ma bisogna affrontare la situazione globale delle carceri in modo radicale. Andrebbero costruite subito villaggi (vigilati) decenti, in campagna dove ospitare i detenuti non pericolosi e dove impiantare finalmente vere attività di recupero e di reinserimento. Così si potrebbe diminuire l'affollamento.
Un'altra operazione indispensabile sarebbe la depenalizzazione di tutte le droghe e la distribuzione controllata delle droghe pesanti (sul modello olandese) e il conseguente passaggio dei tossicodipendenti dai carceri all'assistenza delle Asl (e sparirebbe pure la microcriminalità legata all'esigenza di procurarsi una dose).
Bisognerebbe poi investire sulla prevenzione e sul recupero. Oggi troppo spesso gli psicologi e gli assistenti sociali fanno solo finta. Ci vogliono programmi motivazionali, ricerca di lavori creativi, formazione professionale, percorsi di presa ci coscienza degli orrori della violenza. Ma già con gli attuali pochi mezzi i detenuti che seguono percorsi di rieducazione delinquono nuovamente solo nel 4% dei casi. Quelli che non seguono nessuna attività nel 70% dei casi.
In questa prospettiva la possibilità per i detenuti di avere incontri sessuali in spazi appositi è essenziale per aiutare la riabilitazione emotiva.
Essenziale è anche che i reclusi possano lavorare in carcere cosa che oggi è non è possibile ovunque.
Calcolando i costi di nuovi penitenziari per detenuti non pericolosi, la diminuzione della popolazione carceraria, con la depenalizzazione delle droghe, la diminuzione dei reati con una vera politica di rieducazione si otterrebbe inoltre un taglio dei costi (oltre che delle sofferenze umane).
Jacopo condivido le proposte
Condivido quello che hai scritto e le soluzioni da te proposte, però mi sembrano in contraddizione col tono usato da Grillo nel suo post.
Non riesco più a capire dove voglia andare a parare, lui ha comunque una forma di responsabilità sociale su quel che dice, ha tantissimi lettori cavolo! Può agilmente creare una massa critica di opinione, ed è uno dei pochi a poterlo fare.
Pensavo che il suo blog potesse in qualche modo fare un certo tipo di informazione ma soprattutto potesse aiutare a formare il pensiero di molti, cosa vuoi formare se invece di discutere di indulto e amnistia in maniera seria, lo fai in quel modo? Ti esponi ad una serie di commenti che definire forcaioli è un eufemismo. Come puoi nemmeno lontanamente pensare di creare un movimento di opinione con quel modo di comunicare? Certo è facile sparare a zero, usando il berlusconismo mediatico (paradossale, vero? Stesso tipo di comunicazione)...ma ciò porta come conseguenza un evitare di discutere il problema ed un cedimento al qualunquismo. Certo, è giusto vigilare affinché l'indulto/amnistia non sia un modo per i soliti noti di evitare il carcere, ma quello che ha scritto Grillo lo ritengo pericoloso e semplicistico e purtroppo sai meglio di me che ha un nutrito gruppo di fan che lo seguono, qualunque cosa dica o faccia o proponga accettano tutto da lui, senza spirito critico.
Mah, poi mi metto a pensare che forse sono io a sbagliare e che dovrei starmene zitto, ché lui è Grillo ed io nessuno...mi era successo già, criticando la tua famigerata petizione D'Alema-Bertinotti: sarà che non riesco a non dir nulla quando qualcuno che ammiro, in qualche modo, mi delude...comunque sia non disturbo più, lungi da me passare per il bastian contrario, uno che vuol sempre mettere il bastone tra le ruote.
Da adesso in poi cerco di evitare, altrimenti qualche "fan" (tuo o suo) si arrabbia :-)
Vittime o carnefici?
Io non riesco ad esprimere un'opinione precisa, perchè ho tante domande e dubbi senza risposta. Le stesse di Grillo, anche se convengo con Nexus che il tono usato è stato un po' troppo secco e accusatorio.
Se mi posso permettere, lo ribadisco anche a me stesso che spesso me lo dimentico, i nostri 'miti'sono sempre e comunque esseri umani che per quanto intelligenti e capaci sbagliano e possono sparare str..ate come tutti.
RIcordo lo spettacolo in cui Grillo spaccava il computer..dopo anni ha ammesso che non aveva capito fino in fondo l'importanza che avrebbe avuto(che ha) questo strumento per la nostra cultura ed esistenza sociale odierna.
Comunque tornando alle mie domende:
Prima di tutto a chi è rivolta questa famigerata amnistia?
Ai vari Ricucci?
Agli stupro&C che indica anche Grillo?
A quelli a cui mancherebbe poco tempo per uscire e quindi meglio fuori subito?
Quali sono le regole, i limiti, le indicazioni (anche di massima) che dovrebbero definire quest'amnistia?
Tornati in libertà, verrebbero seguiti in qualche maniera?
Partendo dal presupposto, penso condivisibile da tutti, che il carcere DOVREBBE essere un momento rieducativo e riabilitativo per la persona in esso rinchiusa(e mi trovo daccordo su quanto scritto da Jacopo), e ammettendo che in pratica queste finalità vengono perseguite e sostenute dai soliti pochi eroi nell'ombra, ma che purtroppo la realtà è molto diversa, ci si è chiesti effettivamente cosa succederebbe rimettendo in libertà certe persone?
E se liberano il 'solito' poveraccio che per la 'solita' mancanza di prospettive continua a delinquere, a me(a noi) va bene di rischiare di diventarne in qualche modo vittima?
www.orchestrazione.it
Molti carnefici...e molte vittime.
Dal rapporto annuale 2006 di Amnesty International cito soltanto il paragrafo relativo alle carceri italiane:
Maltrattamenti nelle carceri
Negli istituti di pena non è mutata la situazione di sovraffollamento cronico e insufficienza di personale, unita a un’alta incidenza di suicidi e atti di autolesionismo. Sono pervenute molte segnalazioni di condizioni sanitarie carenti e di assistenza medica inadeguata e non è diminuita l’incidenza di malattie infettive e problemi di salute mentale.
Nel corso dell’anno sono proseguiti procedimenti penali nei confronti di un gran numero di membri del personale carcerario, relativi a maltrattamenti di singoli detenuti o, talvolta, di gruppi di reclusi. Alcuni processi si sono contraddistinti per gli eccessivi ritardi. Le accuse si riferivano a presunti abusi psicologici e fisici ai danni di detenuti, in alcuni casi condotti in maniera sistematica e talvolta equivalenti a tortura.
---------------------
Le soluzioni possibili le ha ben proposte Jacopo, sul resto, max, credo che converrai con me che ciò che ha detto Grillo è soltanto un processo alle intenzioni, infatti non si ha un piano ben preciso su questo tema, ancora. E' un argomento impopolare che si presta benissimo ad una retorica da capopopolo, si avrà il coraggio di affrontare il problema seriamente stavolta? Che sia l'indulto o le tante proposte fatte da Jac, riusciranno finalmente a mettere mano a questa vergogna nazionale? Ho i miei dubbi purtroppo, prevarrà chi cavalca i sentimenti popolari o chi cercherà di risolvere i problemi in modo serio, prendendosi anche dei rischi in termini di consenso? Ai posteri l'ardua sentenza.
Anche a me sta sul caxxo Mastella ma le prime sue uscite mi sono piaciute (grazia a Bompressi, apertura iter per Sofri), poi leggo quello che ha scritto Grillo e mi cascano le braccia, soprattutto leggendo il tono dei commenti (alcuni molto molto beceri, uno ha parlato di predisposizione genetica a delinquere, pensa un po', un altro di pena di morte, un altro ancora di caccia stile farwest al recidivo). In mezzo a tanta gentaglia, pochi utenti rinfacciavano a Beppe il fatto che su certi temi un minimo di documentazione gli sarebbe stata utile, bè sono d'accordo con loro...stavolta però dovrebbe picchiare quella capoccia genovese al muro (altro che pc :-)), sempre secondo la mia modesta opinione.