Vivo in Sardegna e possiedo un terreno di circa ottanta ettari sul monte Limbara. Purtroppo, nonostante faccia parte del comitato "A favore del Parco del Limbara" e quindi lotti per esso, l'amministrazione regionale non si adopera sufficientemente per l'istituzione di detto Parco. Tende, la Regione Sardegna, ad ascoltare soprattutto le ragioni (assurde) del Comitato Antiparco. Tutto ciò fa si che questa meravigliosa catena montuosa (Limbara) venga quotidianamente aggredita da tagliatori di legname legalmente autorizzati. Detti tagliatori si sono presentati anche da me: gli fanno gola ottanta ettari di lecci, sughere, frassini ed olivastri.
Naturalmente gli ho negato l'affitto della foresta; volevano darmi sei euro per ogni quintale di legname; legname da ardere che poi rivendono a venticinque euro al quintale. Inoltre è bene sapere che la maggior parte di questi tagliatori spesso abbattono indiscriminatamente tutte le specie di piante ed in quantità non consentite dai regolamenti forestali. Preferiscono eventualmente pagare qualche multa e continuare il saccheggio.
Mi hanno detto che il mio sottobosco è inutile e pericoloso in caso d'incendi. Gli ho ribattuto che grazie al sottobosco molte specie di animali, soprattutto uccelli, hanno trovato un ambiente indispensabile alla loro sopravvivenza. Per la lotta agli incendi occorrono fasce parafuoco e squadre forestali attrezzate e competenti, e inoltre un buon numero di vedette pronte a dare tempestivamente l'allarme. E poi tanta prevenzione tramite i media e molto preventivo insegnamento atto a sensibilizzare i ragazzi nelle scuole. Questo è lo stato delle cose. Combattere sempre contro il solito e malsano problema della resa economica indiscriminata a danno di tutto l'ambiente.
Anche se dolosamente il Limbara dovesse diventare un mezzo deserto, ripeto: "Col cazzo che accaparrano il bosco".
Cordiali saluti a Jacopo e tutti i bloggers,
Giuliano Marcia.
Sono solidale conte. Ed è quel cha anch'io faccio, conservando intatto il bosco di Alcatraz e convertendolo ad alto fusto (abbiamo ripulto leggermente il bosco per evitare incendi tagliando solo piante piccole laddove si stavano soffocando).
Vorrei anche farti sapere che stiamo cercando di trovare dei tecnici che gestiscano la consociazione di piccoli proprietari di boschi per poter vedere riconosciuti i certificati ecologici che derivno dalla preservazione e cura delle foreste (accordi di Kyoto e relativa compravendita dei certificati "di buona condotta". Sono un bel po' di soldi che ora come ora non si riesce (singolarmente) a ottenere perchè l'iter burocratico è troppo lento. Speriamo di riuscirci...
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Col cazzo che tagliano gli alberi.
Vivo in Sardegna e possiedo un terreno di circa ottanta ettari sul monte Limbara. Purtroppo, nonostante faccia parte del comitato "A favore del Parco del Limbara" e quindi lotti per esso, l'amministrazione regionale non si adopera sufficientemente per l'istituzione di detto Parco. Tende, la Regione Sardegna, ad ascoltare soprattutto le ragioni (assurde) del Comitato Antiparco. Tutto ciò fa si che questa meravigliosa catena montuosa (Limbara) venga quotidianamente aggredita da tagliatori di legname legalmente autorizzati. Detti tagliatori si sono presentati anche da me: gli fanno gola ottanta ettari di lecci, sughere, frassini ed olivastri.
Naturalmente gli ho negato l'affitto della foresta; volevano darmi sei euro per ogni quintale di legname; legname da ardere che poi rivendono a venticinque euro al quintale. Inoltre è bene sapere che la maggior parte di questi tagliatori spesso abbattono indiscriminatamente tutte le specie di piante ed in quantità non consentite dai regolamenti forestali. Preferiscono eventualmente pagare qualche multa e continuare il saccheggio.
Mi hanno detto che il mio sottobosco è inutile e pericoloso in caso d'incendi. Gli ho ribattuto che grazie al sottobosco molte specie di animali, soprattutto uccelli, hanno trovato un ambiente indispensabile alla loro sopravvivenza. Per la lotta agli incendi occorrono fasce parafuoco e squadre forestali attrezzate e competenti, e inoltre un buon numero di vedette pronte a dare tempestivamente l'allarme. E poi tanta prevenzione tramite i media e molto preventivo insegnamento atto a sensibilizzare i ragazzi nelle scuole. Questo è lo stato delle cose. Combattere sempre contro il solito e malsano problema della resa economica indiscriminata a danno di tutto l'ambiente.
Anche se dolosamente il Limbara dovesse diventare un mezzo deserto, ripeto: "Col cazzo che accaparrano il bosco".
Cordiali saluti a Jacopo e tutti i bloggers,
Giuliano Marcia.
Bravo! Salviamo le foreste!!!
Sono solidale conte. Ed è quel cha anch'io faccio, conservando intatto il bosco di Alcatraz e convertendolo ad alto fusto (abbiamo ripulto leggermente il bosco per evitare incendi tagliando solo piante piccole laddove si stavano soffocando).
Vorrei anche farti sapere che stiamo cercando di trovare dei tecnici che gestiscano la consociazione di piccoli proprietari di boschi per poter vedere riconosciuti i certificati ecologici che derivno dalla preservazione e cura delle foreste (accordi di Kyoto e relativa compravendita dei certificati "di buona condotta". Sono un bel po' di soldi che ora come ora non si riesce (singolarmente) a ottenere perchè l'iter burocratico è troppo lento. Speriamo di riuscirci...