Probabilmente nessuno ti ha mai detto che un gruppo di esseri umani e' dotato di un'intelligenza collettiva spaventosa.
Se in un numero abbastanza cospicuo scommettiamo sul peso di un vitello, sul numero di fagioli contenuti in un barattolo o su una corsa di cavalli, la media delle risposte si avvicina ai numeri esatti in modo strabiliante.
Se le quotazioni delle scommesse sull'esito di un'elezione politica danno per vincente il candidato A, sara' difficilissimo che questo candidato non vinca e questa previsione e' ben piu' precisa di quanto possano essere tutti i tipi di sondaggi.
Lo stesso vale per un'infinita' di settori.
Anche il prezzo delle azioni di un'azienda, che viene fissato in modo caotico sulla base di quanto e' disposto a pagare chi compra e quanto accetta come pagamento chi vende, e' generalmente molto vicino al valore reale dell'azienda, se non intervengono fattori esterni al mercato che possono falsare l'analisi creando bolle di super valutazione. Ad esempio, se i maggiori giornalisti economici e societa' di certificazione credibili coprono imbrogli spaventosi e falsificazioni dei bilanci, in questo caso la massa puo' perdere la sua capacita' di giudizio.
Il libro "La saggezza della folla" (Fuoriorario-Internazionale) porta decine di esempi e cita innumerevoli studi su questo fenomeno. E racconta come societa' che si occupano di ricerca o di sondaggi inizino ad affiancare ai metodi tradizionali di inchiesta l'analisi dei risultati di mercati delle scommesse creati appositamente. Si organizzano scommesse sugli argomenti sui quali si e' interessati a ottenere un sondaggio sulle aspettative del pubblico e si considerano le quotazioni delle scommesse come previsioni abbastanza affidabili.
Vuoi sapere se il pubblico correra' a comprare il prodotto A o il prodotto B? Organizzati con un gruppo di broker e avrai una risposta piu' vicina al vero di quella che possono offrirti i migliori specialisti o i migliori sondaggi di opinione e marketing test. Ottieni un risultato migliore spendendo molto meno.
Ma al di la' dell'utilita' pratica, la saggezza della folla implica riflessioni essenziali sul futuro dell'umanita'. Innanzi tutto l'esistenza di questa capacita' di buon senso delle masse, quando possono decidere in modo non condizionato, presuppone l'esistenza di un "senso positivo" insito nella mente umana.
Nel libro l'autore cita esperimenti compiuti presso varie popolazioni che mostrano la disposizione diffusa a rifiutare un piccolo guadagno quando non si giudica equo il comportamento di chi ci offre questo guadagno. Questo meccanismo funziona anche con le scimmie. Se si abitua un macaco a ricevere una fetta di cetriolo in cambio di un sassolino e poi si premia un altro macaco con un ricco grappolo d'uva, il primo macaco smette di accettare il baratto sassolino-cetriolo. Preferiscono non mangiare nulla piuttosto che accettare una transazione ingiusta.
Si tratta di un meccanismo comportamentale che contraddice frontalmente la credenza che gli esseri umani agiscano solo seguendo interessi immediati. Al contrario siamo in grado di sacrificarci per ottenere un miglioramento complessivo dei rapporti.
La capacita' di rifiutare un baratto non equo rinunciando a un vantaggio in nome di un principio e' la chiave del progresso umano. Ed e' questo senso della giustizia genetico che ci garantisce che la societa' umana continuera' a migliorare. Lentamente. Ci sono voluti millenni prima che si affermassero il concetto di valore dell'onesta' e la coscienza della sua convenienza a lungo termine.
"La saggezza della folla" cita altri esempi di comportamenti che hanno come scopo quello di sanzionare chi si approfitta troppo. E cita anche un buffo esperimento nel quale si e' dimostrato che il 50% dei viaggiatori sulla metropolitana di Londra sono disposti a cedere il posto a sedere a una persona che si limita a chiederlo gentilmente, senza neppure domandare spiegazioni. Una generosita' difficile da immaginare.
Queste osservazioni comportamentali, se messe in relazione con la capacita' della massa di essere (in date condizioni) piu' saggia di singoli specialisti super geni, ci aprono a ben piu' profonde riflessioni sull'esistenza dell'intelligenza collettiva che si manifesta nei formicai, come nei branchi di lattarini.
I lattarini sono piccoli pesci che vivono in branchi, capaci di difendersi dall'attacco di un predatore disponendosi in un istante in un modo tale da sembrare tutti insieme uno squalo. Come fanno a mettersi d'accordo visto che tutto avviene in un solo istante e che tutti i pesciolini trovano simultaneamente l'esatta posizione necessaria per formare un'immagine cosi' complessa?
Di questo il libro non parla ma mi sembra una grande domanda che fa capolino a ogni pagina.
Come fanno centinaia di persone tutte insieme a indovinare il numero di fagioli in un barattolo?
E, badate bene, il dato esatto si ottiene facendo la media delle risposte e non prendendo in considerazione il numero piu' votato, che sara' certamente sbagliato.
Si puo' parlare di capacita' di autoregolarsi dei sistemi a rete, ma questo fattore da solo non e' in grado di rispondere a tutti gli interrogativi sui meccanismi dell'intelligenza collettiva.
Non si puo' non ipotizzare l'esistenza di un "senso del giusto" in qualche modo simile alla capacita' di alcune persone affette dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo, di sapere quanti fiammiferi ci sono in un piatto senza contarli. E' come se potessimo estrarre dal contesto, inconsciamente, informazioni precise su elementi dei quali razionalmente non sappiamo niente. E qui potremmo sperticarci in ragionamenti sull'esistenza di misure che chiamiamo "massa critica", rapporti di grandezza naturali che fanno scattare un certo fenomeno in presenza di un rigido dato quantitativo che e' una grandezza costante dell'universo. Ad esempio, l'acqua si trasforma in ghiaccio a zero gradi. E quando in un quartiere il numero dei professionisti residenti (dal commerciante, all'idraulico, all'avvocato) scende dal 10% al 5% non cambia nulla, ma appena scende anche solo di un decimale al di sotto del 5% gli indicatori di benessere hanno un picco negativo e aumentano gli abbandoni scolastici, le gravidanze indesiderate di minorenni, le rapine. E questo accade anche se nessuno sa che e' andato sotto il 5% il numero dei professionisti residenti in quel quartiere (vedi il libro "Il punto critico").
Questo ragionamento apre la strada ad altre riflessioni: esiste un rapporto di grandezza costante nell'universo? Esiste una specie di frattale contenuto da ogni cosa a partire dalle particelle sub atomiche?
E che rapporto c'e' tra fenomeni come l'intelligenza della folla e la capacita' del pianeta di autoregolare la propria temperatura, minimizzando gli effetti delle tempeste solari, come sostengono i fautori della teoria di Gaia?
A chi interessasse il discorso ricordo su questo argomento "La dimostrazione chimica dell'esistenza di Dio", il mio libro che ha raccolto in assoluto il minor successo e al quale ho lavorato di piu'.
In questo testo ho cercato di dimostrare che fin dall'antichita' esisteva un modello numerico della realta' costituito dall'insieme della Cabala e dei I King. Con queste rappresentazioni che si contengono reciprocamente, gli antichi si proponevano esattamente lo scopo di leggere nella realta' le costanti frattali e di rappresentarle. E cerco di dimostrare, inoltre, che la medicina tradizionale cinese rappresenta un'applicazione coerente di questo modello teorico (su questo vedi in particolare "Come distinguere un agopuntore da uno sgozzatore di renne").
Il libro e' disponibile solo in rete su http://www.commercioetico.it/libri/jacopo-fo.html .
Commenti
La saggezza della folla
Mi dispiace disilluderti, ma non centra per niente la saggezza.
E' una legge della statistica riguardo alla teoria dell'errore. La media di misure, che naturalmente sono imprecise (anche di poco) è molto vicina alla misura reale per un errore finale minore di un valore (calcolabile e prefissabile) che tende a zero al tendere all'infinito (o meglio all'aumentare verso grandi valori) del numero delle misure effettuate, indipendentemente dalla grandezza iniziale dell'errore di ogni singola misura.
Vale anche per misure fatte da strumentazione automatica, senza interveto umano.
Non solo questo metodo è usato nei laboratori quando le misure devono essere estremamente precise, ma sono a fondamento di un sistema di conversione da un valore analogico a uno digitale , per poter essere elaborato da un computer (Fuzzy logic), per ridurre al minimo la circuitazione elettronica.
La folla è stupida, le sue valutazioni sono errate, una parte in errore per difetto, un'altra parte per errore in eccesso, quindi questi errori sommati tendono ad annullarsi l'un l'altro.
Se chi si occupa di statistiche se ne è accorto adesso, allora, come suol dirsi, stiamo freschi!
ora si che tutto quadra
Grazie Mauro,
ora si che tutto mi quadra, mi sembrava troppo paradossale questa cosa qui, la folla potrà pure avere delle caratteristiche positive, ma certamente non la saggezza.
;-)
saggezza?
Caro Jacopo,
io ho avuto sempre prove precise sulla scarsa intelligenza della folla, in tutte le situazioni ho verificato che il livello del comportamento della folla si uniforma verso il basso, comunque voglio capire meglio e se mi capita prenderò questo libro.