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(Un articolo che spero leggano anche i visitatori di destra di questo blog)

Il dibattito su questo blog e’ intenso e molto interessante. E mi ha dato molto da pensare. E vorrei partire da quanto scritto da Tartufino (http://www.jacopofo.com/node/4585#comments).
Mi riferisco alla questione del fascino, dell’appeal.
La destra oggi e’ piu’ affascinante della sinistra. Per questo vince.
Magari a questo punto stai pensando: “Vai, anche Jacopo ha sclerato, si mette a parlare di estetica.”
No, in questo articolo voglio scrivere di cose centrali. A proposito di 2 idee essenziali per il Movimento e spero ardentemente che qualcuno raccogliera’ questa proposta di dibattito.
Perdonatemi quindi se parto da un discorso apparentemente secondario.
Un discorso che mi permette, usando gli attrezzi del marketing, di descrivere un pensiero che altrimenti sarebbe lunghissimo spiegare.
Infatti, dietro alla mancanza di fascino della sinistra c’e’ una mancanza di direzione di marcia, non si sa dove si va.
Ovviamente possiamo spiegare la sconfitta globale come il frutto di scelte di compromesso, dell’accettazione dei privilegi della Casta, della corruzione e la totale incapacita’ dei leader dei partiti di sinistra di capire il rinnovamento, diminuire la follia burocratica, gli sprechi, la razionalizzazione dell’amministrazione pubblica, la necessita’ di sveltire la giustizia. Ma tutta questa cacca non e’ da sola capace di spiegare la marcescenza della sinistra. Non e’ che a destra siano migliori, anzi… Ma la destra riesce a affascinare. La sinistra e’ noiosa.
E questo problema non riguarda soltanto la sinistra partitica. Credo che questa crisi della sinistra contenga anche una crisi di quello che noi chiamiamo Movimento Progressista, cioe’ la galassia di gruppi e associazioni impegnati nella ricerca della pace, del rispetto, della solidarieta’ e dell’ecologia. In questi anni c’e’ stata una diminuzione sensibile delle persone impegnate nel volontariato, e’ diminuito l’interesse per il biologico (in molti supermercati si tolgono alcuni prodotti dagli scaffali), e’ diminuita l’affluenza a tutta una serie di corsi tra controcultura e la new age e dopo l’esplosione del parto dolce degli anni ’90 anche li’ c’e’ un certo riflusso: vanno forte il cesareo e le anestesie parziali. Aumentano spaventosamente i lifting mentre i festival di yoga restano stazionari.

Capitolo secondo
La lotta per un mondo migliore DEVE apparire affascinante, perche’ E’ affascinante.

Credo che questo abbia a che fare col fatto che la maggioranza del Movimento sta seguendo una via MONASTICA a un Mondo Migliore: si parla di DECRESCITA FELICE.
Sono d’accordo con il concetto di fondo: se stai morendo perche’ mangi troppo la dieta ti da’ felicita’.
Ma il fatto che si sia scelta per la campagna centrale in questo momento di crisi ambientale, la parola DECRESCITA ci fa capire molto sullo stato d’animo del Movimento.
DECRESCITA fa schifo. Dietro c’e’ la cultura del MA ANCHE veltroniano. C’e’ un filo antropologico che unisce decrescita felice a ma anche.
Dietro c’e’ l’incapacita’ di vedere il nostro progetto esistenziale in modo globale.
Mi spiego: la destra ha i lustrini e le ballerine. Le ballerine piu’ belle del mondo. E soldi, un mare di soldi. E la tv di Berlusconi permette a qualunque giovane coi coglioni di andare ad Amici e diventare una star. E questo appare come un grande faro positivo.
E qui il Movimento Progressista storce il naso.
E dice: “Non e’ bello perche’ e’ mercificato.”
Che vuol dire non e’ bello perche’ e’ impuro, immorale, non etico.
E la gente risponde: “E chiccazzo se ne frega! Mi piace!”
Ma la verita’ e’ un’altra: Noi abbiamo le ballerine piu’ belle, piu’ brave e piu’ intelligenti!!!
Credo che su questa frase noi possiamo scegliere tra la via che ci portera’ al dimenticatoio della storia e quella che ci permettera’ di partecipare al tripudio di un futuro migliore.
Dentro questa frase c’e’ la linea rossa che separa il nostro modo di vedere da quello delle persone che, a destra e a sinistra, hanno scelto un altro modo di pensare.
Io non ho scelto di impegnare la mia vita nel progresso solo perche’ lo ritenevo giusto.
Sinceramente non sono un santo, non avrei resistito 40 anni solo perche’ volevo fare la cosa giusta. Io ho continuato a lottare perche’ le nostre ballerine erano le piu’ belle. E non solo le piu’ belle, erano quelle che a letto facevano le cose piu’ dolci. E qui dobbiamo metterci d’accordo. Quando si parla di scopare puoi scoprire alla svelta se sei dentro il Movimento Progressista o no. A te piace che lei te lo prenda e lo stantuffi come un’indemoniata come nei film porno di Rocco Siffredi, oppure che faccia tutto molto lentamente? Ti piace scopare con una donna nuda o preferisci che abbia addosso il reggicalze? Quelli che fanno sesso lentamente e preferiscono farlo nudi sono diversi. Quando scopi sei li’ con quella donna li’, vuoi le sensazioni del suo corpo. E siccome la velocita’ diminuisce le sensazioni, non la voglio. E siccome voglio toccarti la pelle e guardare te, ti voglio nuda.
Agli altri invece piace fare sesso immaginandosi dentro un film. Oppure cercano il punteggio. E attenzione c’e’ gente di destra che scopa come me e gente di sinistra (molta) che si scopa l’immagine di scopare.
Ma io non scopo cosi’ perche’ e’ piu’ giusto. Sinceramente credo che ognuno debba fare tutti i suoi esperimenti. E se sperimenti tutto cercando semplicemente di misurare cosa ti fa godere fisicamente di piu’, secondo me scopri che fare sesso lentamente con una donna nuda che ami e’ la cosa migliore. L’amore non e’ meglio perche’ e’ piu’ morale, e’ meglio e basta.
Intendiamoci, non ho niente contro chi fa sesso con tutti senza motivo. Anzi, credo che faccia molto bene alla salute e apra la mente.
Pero’ alla lunga amare sempre la stessa donna e’ molto piu’ divertente, perche’ lei ti conosce, tu la conosci, c’e’ comprensione.
E se, come a volte accade nella vita, hai affrontato insieme a lei momenti terribili, c’e’ anche qualche cosa d’altro: un cemento morale, una fiducia e un rispetto cementati nell’acciaio fuso dei vulcani. E’come dice Jovanotti nella sua ultima canzone, qualcosa tipo ti ho vista debole che potevo spezzarti stringendo un po’ la mano e poi risollevarti potente come un aeroplano.
Quando tu fai l’amore con una donna che hai visto cosi’, c’e’ una potenza e una liberta’ di sentimenti che non ha paragone con nessuna ballerina che ti fa un bocchino al volo in hotel.
Si’, perche’ l’altra faccia dei lustrini e delle ballerine e’ che per fare i soldi devi lottare, devi essere il piu’ forte, devi inculare tutti e poi non hai il tempo di scopare.
La tensione psicologica della lotta contro gli altri annichilisce le potenzialita’ amatorie.
Per godere veramente devi emozionarti, devi innamorarti, devi lasciarti andare, non ci sono alternative.
L’amore lo devi coltivare, devi amare molto e in molte direzioni per riuscirci.
L’amore e’ un muscolo che si allena.
E questo e’ il primo punto, abbiamo le ballerine migliori e queste ballerine conoscono l’amore, amano il mondo e non sono interessate alla competizione. E questa e’ la seconda cosa che il Movimento Progressista Felice ha: siamo liberi da tonnellate di condizionamenti. La liberta’ e’ bellissima: io sono fedele perche’ mi piace. Ma se smettesse di piacermi sarei libero da vincoli morali, potrei fare quel che voglio. Mia moglie forse non sarebbe d’accordo ma questa e’ un altro discorso. E’ una questione tra me e lei, non tra me e Dio o la mia coscienza.
Questa, appunto, e’ la seconda grande conquista che essere progressista mi ha permesso di vivere.
Mio padre e mia madre mi hanno sempre detto: fai quel che vuoi che campi di piu’. E io non ho ma smesso di ringraziarli per questo.
E, tra l’altro, sono libero anche dal concetto “belle ballerine”.
Per molti maschi fare sesso con donne che hanno le misure perfette e’ un obbligo. Io non ho neanche questo obbligo. L’estetica e’ un piacere ma ci sono ballerine che sono totalmente fuori dai canoni estetici, che vengono comunemente classificate brutte, che sarebbe un delitto non amare perche’ hanno dentro il fuoco del big bang.
I plasticoni competitivi si perdono anche questo: il piacere di amare le donne brutte.

Ma i vantaggi della scelta esistenziale progressista non finiscono qui.
Noi progressisti propugniamo un mondo dove le persone vivano gestendo autonomamente il loro lavoro. Berlusconi e’ un imperatore, ha bisogno di dipendenti, noi siamo liberi cittadini.
Finora questo era un grosso problema. Il movimento aveva gravi difficolta’ a organizzarsi, proprio perche’ aborrisce i capi… E sul campo di battaglia, da sempre, serve un capo. Ma negli ultimi anni la rete internet ha dimostrato che e’ possibile condurre immense battaglie vincenti usando il sistema a rete (e’ il caso di Linux, il programma operativo per pc alternativo a W indows di Bill Gates).
Oggi, oltre al sesso percettivo, romantico e lento e alla liberta’ mentale dai vincoli moralistici e competitivi, possiamo anche offrire la possibilita’ concreta di smettere di lavorare in posti noiosissimi, sotto padrone, per cercare di costruirsi un mestiere indipendente.
Un vero mestiere.
Oggi chi lavora per le banche, per le multinazionali, e’ costretto ad avvilire le proprie capacita’ professionali: il 50% del successo e’ infatti determinato dalle capacita’ di gestire i giochi di potere. E questa situazione, per un amante del professionismo vero, e’ una rottura di coglioni.
Quando la capacita’ di relazione interpersonale diventa guerriglia di sopraffazione e genuflessione psicologica, ti esaurisce l’estro.
E che palle infinite sedersi a un tavolo e dover trattare con gente che vuole solo tagliarti via una mano per rivenderla ai commercianti di mangimi per cani!
Esiste un altro mondo dove liberi professionisti, artigiani, lavoratori indipendenti, fanno affari utilizzando la logica tutti vincitori, la logica di Google che fa soldi regalando informazioni. La logica del collaborare per il vantaggio comune. Sono ormai anni che tratto solo con persone che si preoccupano di quanto guadagnano i partner e non solo di quanto incassano loro.
E devo dire che e’ una grande soddisfazione.
Oggi in Italia esiste una rete di autoimprenditori di questo tipo. Gente che ti presenta credenziali da paura: i lavori realizzati e le referenze entusiastiche di chi li ha commissionati.
Si tratta di una congregazione informale molto selettiva: i furbi e gli incapaci durano poco, soprattutto ora che e’ possibile usare internet.
Entrare in questo mondo dell’impresa alternativa non e’ facile perche’ ci si entra solo se si hanno vere qualita’. Abbiamo cancellato ogni forma di buonismo in questo settore. L’imprenditoria etica sopravvive perche’ le persone si fidano. Un solo pirla puo’ fare danni epocali. E’ il concetto di squadra, di progetto collettivo, di azione condivisa che ha dato il successo concreto a molte azioni del Movimento Progressista ma che non ha mai avuto un riconoscimento ufficiale, perche’ essere meritocratici e’ da borghesi.
Mai balla piu’ grossa fu detta. E mi cospargo il capo di cenere perche’ anch’io, piu’ di 35 anni fa, gridai a favore del 6 garantito a scuola.
Orrore e vergogna.
Noi dobbiamo sfidare gli esseri umani a violare il cielo dell’impossibile costruendo mirabili torri di solidarieta’. Noi vogliamo prendere in mano la bandiera della Torre di Babele, l’invenzione della comunicazione globale applicata alla vita quotidiana che ci rende simili a divinita’.
Questo e’ il sogno del progresso!
Non esiste ideale piu’ potente, non esiste nulla di meglio per cui vivere: vogliamo creare un mondo dove trionfi l’amore e il piacere dell’arte.
E siamo convinti, incredibile azzardo, che questo avverra’ non per nostra imposizione ma solo perche’  e’ insito nell’evoluzione stessa del mondo.
I Progressisti che hanno in stima la scienza dell’ottimismo non credono cioe’ che il mondo migliorera’ per la sopravvenuta bonta’ degli umani bensi’ per il potente moto della storia che dimostrera’ nei fatti che collaborare, amarsi, gioire e’ meglio, estremamente piu’ soddisfacente, da tutti i punti di vista, che depredare, combattere, uccidere.
E questa e’ la nostra ragion d’essere filosofica, quasi religiosa: ci fidiamo della storia, del progresso e ne vogliamo fare parte, convinti che nella natura dell’evoluzione vi sia la crescita e il miglioramento.
Far parte del Progresso non e’ cosa da poco.
Noi ci poniamo l’immane compito di studiare e interpretare il moto degli eventi e individuare cosa noi si possa fare per favorire lo sforzo dell’Universo verso il meglio, allo scopo, avido, di assaporarlo.
Questa e’ una sfida immane, appunto.
E ci puoi riuscire solo se ti alleni a capire la realta’. E per capirla DEVI misurarti con le sue asperita’.
Questo e’ il senso del lavoro indipendente per i Progressisti Felici.
Usare la propria capacita’ lavorativa per mantenersi e contemporaneamente per realizzare un pezzo di mondo nuovo e, nel corso dell’opera, verificare nella pratica le proprie idee, resettare il proprio modo di pensare, allo scopo di comprendere meglio l’evoluzione del miglioramento.
Solo se hai un grande senso pratico puoi giocare a svelare le intenzioni del progresso. A volte sembra arretrare, come in questi drammatici giorni, ma fa solo finta. Poi torna, magari di sguincio, da una direzione che non vedi. E solo la passione per il tuo lavoro puo’ darti la capacita’ di capire, misurandole a colpi di martello o di zappa o di sito web, l’effettiva misura e consistenza dei cambiamenti e delle distanze dal raggiungimento dei tuoi obiettivi.
E solo se vivi e lavori all’interno di un gruppo di amici che condividono con te la passione emotiva per il progresso puoi vivere certe cose e capirle.
Non e’ retorica. E’ una cosa che capisci quando muore un tuo amico fraterno.
Non sono bazzecole. Noi offriamo alle persone un livello di amicizia personale che nessun altra tribu’ offre.
Anche questa e’ una cosa che dovremmo dire forte.
Oggi in Italia esiste un popolo. Non ha nome, io lo chiamerei “Il Popolo degli Alberi”.
Sono tante tribu’ composte da circuiti amicali molto saldi, tante piccole tribu’ che sono poi collegate per tante strade tra loro. Le vedi nelle situazioni di emergenza. SERVE UN MEDICO! Oppure: IL TALE E’ STATO ARRESTATO INGIUSTAMENTE. E vedi sbucare fuori tante persone, a fare un lavoro come se fosse stato prestabilito. Cosi’ succede per i lutti. Tutti sanno che cosa si deve dire e fare anche se sono le prime volte che vediamo funerali cosi’ fuori di testa. E’ incredibile anche qui la liberta’ che la tribu’ ti lascia quando muori. Cosa ha detto il defunto? Tamburi iracheni e una stele di pietra con un cavallo? Dove? Ok, non c’e’ problema. Dice l’avvocato che e’ rischioso perche’ non si puo’ seppellire la gente fuori dai cimiteri?
Ok. Venite a dircelo. Siamo disposti a giurare in 200 che e’ venuta giu’ un’astronave e si e’ portata via Sergio. Voglio proprio vedere.
Nessuno e’ solo se fa parte della tribu’ dei claun degli alberi. Nessuno viene lasciato solo in nessuna delle tribu’ del popolo degli alberi.
E questo, voi del popolo dei lustrini e delle ballerine col tassametro, non potete averlo.
Non e’ previsto dagli spot.
E attenzione: nel popolo degli alberi c’e’ anche gente di destra.
Siamo un popolo, un modo di sentire, non un partito, non siamo l’Arci, non siamo neanche la P2.
Siamo amici, che se si reincontrano anche dopo dieci anni hanno seguito le stesse storie, la stessa direzione di pensiero e di vita.
Altre robe che non trovi nei supermarket.
La domanda alla fine e’: quanti amici ho?
Per quante persone darei la vita? Quanti la darebbero per me? Se tutti e due i numeri sono alti allora ragioni come me, vivi come me, sei del mio popolo.
Che tu lo sappia o no. E hai tanti amici.
E chi ha tanti amici non e’ mai uno che fa promesse che non mantiene e non e’ capace di portare a termine un lavoro.
Il mio popolo ha sofferto molto, vive da sempre nei territori di frontiera. Molti sembravano fratelli e ci hanno traditi. E quando sei aperto e sensibile il tradimento fa molto piu’ male.
E’ cosi’ che siamo diventati selettivi.
Devi superare la prova di iniziazione se vuoi diventare madre o guerriero. La prova e’ molto difficile: non fregare mai nessuno. Per tutta la tua vita. Solo i professionisti piu’ spietati ci riescono.
E quelli che ci riescono poi fanno i lavori migliori.

Cosa e’ affascinante

Ecco che sono arrivato a chiudere il discorso iniziale.
E forse ora si capisce nel suo insieme.
Oggi, al di la’ dei disastri dei partiti di sinistra, che NON sono il Movimento Progressista e che ci interessano relativamente (la politica parlamentare e’ solo una parte del vasto mondo), esiste per i progressisti un problema di identificazione collettiva, di dichiarazione di un progetto.
Oggi noi viviamo esperienze esistenziali e lavorative diverse, abbiamo altri valori, ben precisi e condivisi all’interno della nostra cerchia relazionale. Abbiamo una cultura diversa, siamo una sorta di minoranza etnica ed etica.
E questo e’ veramente affascinante perche’ e’ il meglio che tu possa vivere oggi su questo pianeta.
E’ qualcosa che se arrivi a vederlo ti viene spontaneamente voglia di imitarlo.
Poco tempo fa mi e’ arrivato un messaggio che diceva, mi chiamo Tizio, sono un agente di polizia in pensione volevo far sapere a te e ai tuoi genitori che ho cambiato modo di vedere il mondo a furia di ascoltare le vostre telefonate. Ero addetto al controllo del vostro telefono.
Cioe’, cazzo, questo si e’ ascoltato per anni tutte le storie, le litigate, i sogni, le confessioni. Tutti i giorni otto ore al giorno e alla fine ha deciso che il nostro modo di vivere era piu’ sensato.
Ecco, io credo che la propaganda politica progressista veramente possa funzionare solo cosi’. Le idee si trasmettono per osmosi, sulla base di comportamenti concreti. Lo stesso succede facendo la spesa collettiva: ti cambia la testa. Devi ragionare con il NOI e vedi che ti conviene proprio sui soldi e sulla qualita’ dei cibi. Il biologico vero e’ piu’ saporito.
Questo nostro vivere diversamente e’ la nostra vera forza, ma non ne facciamo la nostra bandiera perche’ siamo restati condizionati dall’idea ottocentesca che il progresso marci sulle gambe della politica dei partiti, delle elezioni e dei cortei. Balle.
La storia che avanza sono i nuovi modi di vivere che uomini e donne inventano.
Questo cambia il mondo: le persone che decidono che non vogliono piu’ vivere in un certo modo e se ne inventano uno nuovo e riescono a viverlo.

Seconda parte
Siamo un popolo che vuole il progresso perche’ gli piace ed e’ appassionante.
Esiste un Movimento che poi vota a destra ed esiste un Movimento che poi vota a sinistra
(e questo spiega in parte anche il grande travaso di voti tra partiti alle elezioni 2008)

Nella prima parte di questo libello ho cercato di definire cos’e’ per me il movimento-popolo progressista. Ho anche cercato di dimostrare che abbiamo spettacolari attrattive capaci di coinvolgere molti proprio perche’ essere progressisti aiuta a essere aperti, innovatori, generosi, amanti del piacere sublime e dell’amore, esaltati dall’arte e inebriati dal piacere del lavoro indipendente e della collaborazione solidale.
Ora vorrei parlare di questo movimento.
Si parla di rifondare la sinistra. A me interessa di piu’ battezzare questo movimento che c’e’ ma viene confuso con la sinistra, il comunismo sovietico eccetera.
La torre e’ crollata, le mummie della sinistra radicale, reincarnazione post leninista si sono vaporizzate. C’e’ un grande spazio vuoto. E visto che noi siamo qui, siamo ancora in piedi e costruiamo ogni giorno: e’ il momento di dirlo.
Ma e’ anche indispensabile farlo, dargli una consistenza formale di qualche tipo, simbolizzarlo. Perche’ e’ necessario che si sappia che questo movimento esiste.
Vorrei fare un esempio internazionale, perche’ uscendo dal panorama italiano, guardando le cose di lontano, forse vediamo meglio.
In Usa la Chiesa Evangelica e’ da sempre considerata un covo di reazionari, anti sesso anti aborto, anti divorzio, anti gay, anti tutto.
Per intendersi Bush e’ uno di loro.
Questi, da sempre, leggono avidamente il Vangelo. Fanno dei gruppi di discussione e lettura di 5 persone.
E nei decenni, a furia di leggere il Vangelo, che in fondo parla un sacco di amore, gli si e’ iniziata ad aprire qualche porticina nel cervello.
Ma nessuno ci aveva fatto caso. Esternamente erano sempre uguali. Dei musi duri reazionari.
Poi improvvisamente un paio di anni fa scoppia una specie di rivoluzione e questi gruppi di preghiera, riuniti in varie associazioni locali completamente autonome, hanno iniziato contemporaneamente a intraprendere iniziative pazzesche. Non si erano messi d’accordo. E’ stato come nel ’68, una specie di scossa elettrica che si diffonde di Stato in Stato. Ad esempio, hanno dichiarato guerra al consumismo. Hanno detto: “I centri commerciali sono il tempio del vacuo e dell’inutile! E sono anche una fregatura perche’ non vendono il meglio ma solo il piu’ facile da vendere. Quindi sono immorali. Chiudiamoli”.
Cavolo! Quando l’hanno detto a Bush gli e’ venuto un colpo!
Lo zoccolo duro dei reazionari che di punto in bianco, senza preavviso, si sveglia una mattina e ti inizia a demolire i centri commerciali potrebbe essere un trauma.
Comunque gli evangelici avevano il problema che non potevano devastare i supermarket come una qualunque banda di teppisti.
Quindi hanno dovuto studiare un po’ la questione.
E allora si sono resi conto che le banche finanziavano la guerra mentre Gesu’ parla d’amore e di pace, han fatto due conti e si sono accorti che potevano costruire gruppi di acquisto e fondi di investimento etici. E siccome sono cristiani di destra sono pure organizzati e disciplinati. Quindi nel giro di un anno hanno consociato i consumi di centinaia di migliaia di americani, duri onesti lavoratori dediti al risparmio, costituendo gruppi locali di acquisto di beni e servizi (sempre gruppi indipendenti locali).
Questi gruppi hanno messo insieme somme ingenti e un giro di affari notevole e hanno iniziato a comprare ipermercati e a chiuderli, riutilizzando gli spazi per organizzare attivita’ di sevizio per la comunita’ (asili, ambulatori), sportelli di consulenza fiscale e amministrativa, iniziative di solidarieta’ con gli emarginati, attivita’ culturali, artistiche, sportive, religiose, ecologiche. Lavorano per il risparmio energetico, la creazione di cooperative, la cultura della collaborazione.
Parlando con loro ti accorgi che sono meno rigidi di quel che si pensava sull’omosessualita’ e la liberta’ sessuale. La pratica della solidarieta’ li ha ammorbiditi. Solo sull’aborto sono ferrei.
La mia domanda e’: questi sono progressisti o no?
Ok, hanno gravi problemi sessuali, ma li vogliamo mettere sullo stesso piano di Bush?
Riconoscersi come popolo vuol dire capire che esistono persone che non la pensano come te ma delle quali ti potresti fidare ugualmente. Capire che hai bisogno di gente diversa da te.
Solo cosi’ nasce una societa’ che mette fine alle contrapposizioni.
Questo e’ il nostro progetto di pacificazione!
Non possiamo cambiare la testa a tutti. Possiamo collaborare con tutti quelli che vivono con valori positivi. In una societa’ dove tutti fossero come me, le automobili non funzionerebbero. E nessuno avrebbe il coraggio di fare un intervento chirurgico. Ho bisogno di quelli diversi da me.
Servono i portieri e gli attaccanti. Io sono un terzino di resistenza.

Dove voglio arrivare?
Ad esempio, a inserire nel mio quadro mentale una cosa che ho scoperto ieri grazie a Cristiano Bottoni, imparabile filosofo che vive in Emilia e mi ha detto “Ma lo sai che nel mio paese i gruppi di acquisto li fa la Lega?”
Ecco, la Lega oggi incarna, in una sua componente minoritaria, lo spirito civico dei cattolici che facevano le cooperative, le casse mutue e i gruppi di acquisto (tramite i mulini popolari) all’inizio del Novecento e dopo la seconda guerra mondiale.
Lo facevano contemporaneamente a comunisti e socialisti, a volte in concorrenza, a volte in alleanza. E ricordo ai giovani che le regioni dove queste iniziative ebbero maggiore successo, proprio per la crescita culturale che provocarono, sono ancora oggi le regioni culturalmente piu’ avanzate e possiamo usare il metro della cooperazione appaiato a quello dello sviluppo e dell’apertura culturale. E allora si capisce come mai queste zone oggi votino o per Veltroni o per la Lega.
E’ tutto qui il successo della Lega.
Oggi la frangia della Lega, che potremmo definire solidaristica, insieme alla nostra frangia del Movimento che si occupa dei gruppi di acquisto e del commercio equo, costituiscono le sole realta’ che sul territorio si muovono sui problemi della gente.
Amici che operano nel settore delle ecotecnolgie mi hanno confermato questa sensazione.
Mi dicono: ci sono tanti piccoli Comuni, in mano alla destra, alla Lega, che se becchi quello giusto poi ti fanno lavorare tutti. E non ti fanno perdere tempo come nei comuni di sinistra con infinte discussioni. In pochi mesi arrivi a fare le installazioni e nessuno ti chiede la tangente.
C’e’ Dell’Utri, a destra, ma c’e’ anche l’ex cattolico delle Acli, che fa volontariato con gli extracomunitari, l’ex comunista che ha sposato una siciliana (Bossi), l’ex socialista deluso dalla corruzione che ha marciato in difesa di Mani Pulite. La gente non e’ del tutto scema, se fossero solo xenofobi isterici non prenderebbero voti in zone dove i voti non si comprano e non si vendono. Il potere della Lega non e’ il consociativismo delle bustarelle. Anche loro hanno una minoranza di onesti coi coglioni.
Gente che sta li’ perche’ li’ combina qualche cosa di buono. Gente pragmatica in un modo che non possiamo condividere ma possiamo capire.
Sono le Schindler List di oggi.
Abbiamo bisogno anche di loro se vogliamo salvare tutti gli ebrei. E a volte loro ne salveranno piu’ di quanti ne salviamo noi.
L’indulto lo ha fatto gente di sinistra, e l’ha fatto mettendo in strada migliaia di carcerati che avevano solo la possibilita’ di tornare a delinquere. Li hanno messi in strada senza nessuna assistenza, nessun sostegno, neanche una brandina in un ricovero. Gli hanno dato qualche decina di euro e buonanotte stammi bene.
Che merde.
E’ chiaro che uno di destra si incazza. E lo capisco.

Comunque come ho detto, essere progressisti ha senso solo se quel che si dice trova riscontro in quel che sta succedendo.
E quindi cerco di portare dei segni di quel che vedo. Un segno del fatto che sia in atto il processo di auto-riconoscimento all’interno di un popolo “progressista” l’ho trovato proprio nei commenti a questo blog.
Nella pagina http://www.jacopofo.com/node/4584 c’e’ un commento di tale emmemauro intitolata, elegantemente: “Teste di c..... di comunisti.”
Ora, al di la’ della palese scortesia del titolo, visto che comunque, anche se a modo mio, sono ancora comunista, specie in certi giorni, ma comunque… questo giovane Mauro, mi dice che fa fatica a venire sul mio sito, gli interessano le proposte che facciamo e le notizie che forniamo, e’ un deciso fautore dell’ecologia concreta, ma gli rompiamo i coglioni quando vogliamo aggiungere dei pistolotti comunisti noiosi.
A prescindere dal suo discorso, che ho citato solo per creare un contesto, la cosa che mi interessa appurare e’ che questo Mauro lo hanno tutti lasciato stare. Un intervento simile un anno fa avrebbe provocato decine di contro lettere di insulti: “Come cazzo ti permetti tu doppia testa di cazzo fascista!”
Adesso niente. Ma non perche’ si sia scoglionati dalle elzioni. Anzi, pensavo che Mauro andasse a infilare il dito nel vespaio delle vespe incazzate.
Invece no.
Semplicemente perche’ lui ha usato le parole chiave. Insulta, si dichiara di destra ma il suo testo e’ interno alla nostra logica. E’ una sensazione di pelle. E’ uno stronzo maleducato ma e’ uno dei nostri e tocca tenercelo. Ha il marchio culturale del nostro modo di essere.
Il nostro Dna.
E questo dimostra che esiste un codice preciso, un’identita’ potente.
Insomma. Siamo un popolo. Diciamolo.
Ok, mi fermo qui.
A chi interessasse approfondire segnalo:

- Perche’ internet salvera’ il mondo.
http://www.jacopofo.it/internet/index.htm

- Pessimismo cosmico e gnocca globale http://www.jacopofo.it/pessimismo/index.htm

- La filosofia olistica e i problemi sociali, mentali, sessuali. Tao e rivoluzione. Amore e comicoterapia. Muscoli e zen. http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2366

- Da elettori a datori di lavoro. Da consumatori a appaltatori. La rivoluzione e’ commerciale! Sei pronto a combattere sulla via gloriosa dei soldi? Oggi mi si pone davanti un problema pratico che evidenzia la centralita’ della questione. Sostanzialmente uno dei nostri partner commerciali sta cercando di tirarci un pacco clamoroso. Eccheccazzo me ne frega a me! (dirai te) Invece te ne frega perche’ chi ci rimette come al solito sei tu. http://www.jacopofo.com/?q=node/916

- Oriana Fallaci ha ragione? L'islam puo' conquistarci? Si puo' fermare il terrorismo? Possiamo esportare la democrazia? Gli ultimi libri della Fallaci sono stati in testa a tutte le classifiche. Gli intellettuali di sinistra li hanno liquidati come l'ennesima opera razzista e guerrafondaia della giornalista. Si e' cercato di demolire il lavoro della giornalista con quattro frasi fatte senza capire perche' milioni di persone leggono i suoi libri e le danno ragione.
http://www.jacopofo.com/?q=node/878

- Eroi di sinistra e di destra e tortura.
http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2085


Commenti

-          comunisti: quelli che non imparano dalla realtà –

a cura di Paolo De Gregorio, 17 aprile 2008 

 

Certo cadono le braccia a leggere l’appello a pagamento sul “Corriere della Sera” di oggi 17 aprile (giornale che come è  noto è molto letto dagli operai), diretto a tutti i comunisti e le comuniste, ai dirigenti di partiti dell’arcobaleno, ai sindacalisti, ecc. ecc., che fa un appello alla unità dei comunisti per rifare il partito, con la firma dei soliti intellettuali, così intelligenti e preparati che in questi anni non hanno saputo capire perché gli operai votavano Berlusconi e la Lega.

L’unico appello serio era quello di chiedere a tutti i gruppi dirigenti ed intellettuali, responsabili storici della marginalizzazione della classe operaia e del conseguente trionfo della destra, di sparire per sempre dalla circolazione, di liberare il campo da un vecchio e perdente modo di intendere e fare politica, e non illudere le masse popolari che rimettere su un partitino del 5%,con i reduci  delle macerie e della sconfitta, serva a qualche cosa.

Quello di cui vi è assoluto bisogno  è creare una nuova classe dirigente che nasca da impegni concreti con obiettivi, magari parziali,ma urgenti e che riguardano i problemi reali dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, delle coppie di fatto, con strumenti nuovi che consentano di annullare la rappresentanza ormai venduta della CASTA dei sindacati, e lottare per il “sindacato unico dei lavoratori” con regole nuove.

Ricordo che il ’68 per prima cosa ottenne di mettere da parte le vecchie “commissioni interne”, composte da sindacalisti già a libro paga dei padroni, che vennero spazzate via dai “consigli di fabbrica”, con cui si ottenne lo “STATUTO DEI LAVORATORI”, che fu un epocale avanzamento degli operai, per la cui demolizione ci vollero 20 anni, gli avvocati dei padroni e la complicità di CGIL-CISL-UIL.

Senza questo obiettivo,la possibilità di ottenere adeguamenti salariali,sicurezza sul lavoro, uscita dal precariato, assegno di disoccupazione adeguato, sono pari a zero.

 

Un altro obiettivo indispensabile, per formare una nuova classe dirigente e per avere uno strumento essenziale per crescere, è la battaglia per sottrarre la RAI al dominio dei partiti, tenendo conto che la Rai è di nostra proprietà, nata come servizio pubblico, mantenuta dai cittadini che pagano il canone, e che deve diventare una “public company” con i cittadini azionisti, che ogni 5 anni, in coincidenza con le elezioni politiche, eleggono il presidente con poteri assoluti (io voterei per Beppe Grillo).

 

Un altro problema su cui è necessario confrontarsi subito è quello della immigrazione, non solo quella clandestina, che ha portato gravissime contraddizioni nel mercato del lavoro e nella vivibilità delle periferie urbane. Operazione voluta e sfruttata dalle classi dominanti, fatta passare per uno degli effetti collaterali della globalizzazione, di fatto uno dei fattori della vittoria della Lega che si è accorta che i problemi che porta l’immigrazione sono superiori ai benefici.

Qui bisogna finirla con la retorica  della sinistra sulla accoglienza dei “migranti”, che è una sovrapposizione ideologica su di un fenomeno che è chiaro che ha spostato a destra la classe operaia (anche in Francia), ha determinato condizioni di vita e di lavoro insopportabili, senza tener conto di una strategia islamica, per nulla nascosta, che vuole penetrare ovunque con una aggressiva espansione demografica legata ad una loro grande prolificità.

La vecchia sinistra, con la paura di essere tacciata di razzismo, ha piegato la testa di fronte ad un fenomeno pensato da capitalisti e preti, e voltosi evidentemente a loro favore.

Tra l’altro, qualunque discorso serio sulla sostenibilità ambientale e sulla “impronta ecologica” della nostra Italia, sarebbe frustrato dal perdurare della immigrazione, ricordando che il nostro territorio è piccolo, sovrappopolato  e fragile e che in caso di crisi economica o fine della globalizzazione, si troverebbe nella impossibilità di nutrire i suoi cittadini, mentre occorre andare verso una decrescita demografica e dei consumi.

 

Soltanto se si riesce a mettere in piedi un movimento di massa su questi obiettivi e solo se si ottengono risultati concreti, si potrà pensare ad un partito, con regole che impediscano il triste formarsi di gruppi dirigenti inamovibili e di professione.

Paolo De Gregorio

Io sono uno di quelli che ha votato Berlusconi.

Già sento i vostri commenti.

Idiota,

stronzo,

fascista,

provocatore,

ignorante,

servo dello psiconano,

E visto che siete persone inteligenti,dopo questa caterva di epiteti,mi aspetterei anche che qualcuno mi chiedesse

Perchè l'hai fatto?

I motivi sono molto semplici,basilari

Per paura e per speranza.

paura degli effetti della globalizzazione,

paura di una immigrazione incontrollabile che ci regali nel giro di qualche anno masse rabbiose e indottrinate dal fondamentalismo islamico.

paura di un Europa delle banche,a cui non importa assolutamente nulla della gente,ma solo che "i parametri vengano rispettati".

paura di una pressione fiscale sempre più pesante che ti obbliga a lavorare per lo stato per sei mesi su dodici,e a fronte della quale vengono forniti servizi pubblici scadenti.

E speranza,

Si,si speranza che le strade siano più sicure,

che si sia un pò meno schiacciati da una burocrazia elefantiaca ed opprimente,

che si abbiano un pò più di soldi in tasca per godersi la vita...

Le ballerine?

quali ballerine?

Io parlo di andare a mangiare la pizza fuori,come si faceva fino a qualche anno fa,di poter svagarsi con qualche bel week end,di comprarsi un paio di scarpe in più,

di dire al salumiere che ha abbondato nel tagliarti il prosciutto:

"LASCI".

Che cazzo c'entrano le ballerine?

Vi faccio schifo?

Ok,mi rotolerò per voi ancora di più nella mota raccontandovi uno dei motivi,dei VERI motivi per cui Berlusconi ha vinto.

Un tizio commentava la vittoria del PDL e della Lega dicendo:

"almeno ora saremo liberi di spostare un bidè nel bagno senza dover presentare la variante urbanistica".

Vedete,

Berlusconi è come quel compagno di scuola che durante la versione  ti passa il compito con una strizzata d'occhio.

La sinistra invece è il primo della classe,stronzo e con gli occhialetti che se copi ti denuncia al professore se e poi ti fa pure la morale.

Ciao, io ho votato pd, e mi sono anche iscritto al partito :)

sono convinto che fino a quando la sinistra italiana non saprà ascoltare le esigenze di tutti, non avremo mai un governo degno di questo nome. Ancora oggi, dopo la cosiddetta svolta, il PD è troppo autoreferenziale, troppo teorico e non sa comunicare (secondo me almeno). Partecipo ad un forum di discussione sul PD (www.pdobama.net); posso postare questo tuo commento, per discuterne?

Io ho una associazione culturale tirata sù cosi nel mio paesino in provincia di Bologna  a S.Matteo della Decima una piccola frazione che conta poco più di 6000 abitanti con 9 Bar e basta, colti da l'insoddisfazione provinciale io e altri sette otto affascinanti giovani abbiamo creato ETERNIT un luogo dove si fa teatro concerti cene e bivacco tentativi di corsi, si prova di promuovere ogni forma d'arte...è uno spazio bellissimo e finalmente abbiamo trovato il nostro abitat .Quello che ho notato però è che il volontariato è uno  mondo dove è strano a dirsi ma se non le fai per te stesso le cose non riescono, insomma per es. conosco gente che per partito preso è di sinistra e non sarà mai di destra e per questo si danno al volontariato cosi senza pensarci questo è deleterio per le associazioni in cui queste persone opererano ne sono certo.Perchè bisogna essere concreti e provare piacere in quello che si fà nella vita.Così giri l'italia e vedi un mucchio di persone impegnate nel progresso con i più nobili principi etici ma tristissime ,forse fanno l'amore male forse non fanno sesso orale, che ne sò? anche in internet voi di Alcatraz siete tra le eccezioni gli altri  che sono  impegnati  nel progresso sono tristi o almeno fanno trasparire ciò...Non puoi raccontare in giro che suonare è bellissimo che la musica è fantastica e poi sei sempre incazzato nero la gente mica e stupida la gente dice io non suonerò mai è semplice come concetto.. Va be Jacopo ho scritto un po' in fretta ma spero di aver reso l'idea ...bisogna sorridere come il gatto silvestro quando vede titti  non so fatevi leccare di più i capezzoli giovani pragressisti

ciao miche

 

Mi sveglio, accendo il pc, primo sito che apro beppe grillo.Il post odierno e' la lettera di una madre.Figlio operaio morto sul lavoro con la testa spappolata, scrive che era stato disattivato un sistema di sicurezza e la macchina non era conforme alle normative, risultato un buffetto ai colpevoli e tutti a casa. Apro repubblica, toh che novita' , un altro morto in bianco.

Ecco una delle ragioni per cui mi fa schifo la sx, parlate parlate, scrivete scrivete, scopate scopate, orale si pompino no, i salari, la scala mobile, il tao, lo zen, e tutti gli stracazzi che dicono i vostri leader di paglia poi quelle poche volte al governo pappa e ciccia.

La dx non la considero nemmeno tanto so che per loro il fatto non sussiste.

Mi scuso ( si fa per dire ) anchio per aver scritto in fretta pero' mi sono appena svegliato.

Oh, quasi dimenticavo: menomalecheDiPietroce'.

veramente io non sono di sx ,ho votato Di pietro e al governo non ci sono mai stato,scopo il giusto 

Ma credo che come dice Jacopo in italia ci sia  un movimento che fa politica al di fuori del parlamento che si impegna per migliorare il propio territorio con piccole iniziative ma efficaci e questo è bellissimo , io volevo solo incitare questi gruppi a procedere io modo concreto e gioioso  perchè la vita e fantastica se la vivi e lo so perchè a me è successo così , si me ne frega di chi c'è al governo ,ma tra D'alema e Berlusconi io non vedo tutte 'ste differenze , sono troppo simili anche Veltroni e Berlusconi ,ma una cosa la sò è che gruppi di persone che lavorano in fabbrica al supermercato con contratti che porca vacca mi vien da ridere quando li leggo nel loro tempo libero fanno attività di volontariato organnizzani corsi nelle scuole rassegne cinematografiche pulisono parchi  organizzano gruppi d'acquisto..certi poi fanno diventare  queste attività lavori e ce nè  bisogno di lavori utili alla  benessere del paese perchè con il volontariato si fa poco...questo non è destra o sinistra è un'altra cosa che ti fa viver bene ma la devi fare prima di tutto per te stesso .

A parole è difficile da spiegare perche è nell'azione che si capiscono certe cose , in italia si è perso il concetto di legalità molti pensano che sia da furbi rubare evadere e io nel mio paesino provo di portare Travaglio a presentare un suo libro questo è azione ...i rifiuti di Napoli e incito il mio paese alla raccolta differenziata magari andando nelle scuole...organizzo una rassegna di documentari  e spettacoli teatrali sulle morti bianche...organizzo cene dove ci si diverte e basta....sempre per me stesso , perchè mi fa stare bene, perchè non mi sento padre pio anzi sono molto egoista

Anche io confido in Dipietro ogni tanto gli scriverò una mail per fargli sentire il mio fiato sul collo

santa                 certe volte sei da randellate altre volte ti porterei in spalla a tipo santo.                     E non aggiungo altro se noon che nella regione in cui vivo la sinistra l'arcobaleno in un bel pò di comuni ha fatto lista insieme alla destra contro il partito democratico, quelli di sinistra che non sono riusciti a presentarsi nelle liste del partito di appartenenza dopo più di 30 anni se ne sono andati a destra........ e ne potrei raccontare tante altre ma non certo per ridere, credo che queste siano state le elezioni più dolorose, dove bisognava salvare lo schifo meno da schifo ma che nella regione in cui vivo è schifo uguale e a volte di più.                    E' come se tra quelli di sinistra  si fosse svegliata la destra dentro e a  quelli di destra la sinistra. Poi hanno shecherato (non credo si scriva così) il tutto ed eccoci ora in questa realtà. Poco male se è vero che per nascere il nuovo bisogna che il vecchio muoia, ma veramente muoia; eccoci in una terra dove, come in una grande piazza, la diversità può diventare valore aggiunto individuando finalità comuni.....ah, io vivo in campania........ma perchè pare che per  raggiungere la TERRA DI ATLANTIDE mi ci vuole ancora un pò,

Caro Jacopo, ti leggo sempre, ma commento raramente. Ti ringrazio intanto perché spesso le tue parole servono a sorridere in qualsiasi situazione e danno una gran forza. Non sto qui a sofisticare sui motivi, ma ti avverto solo che sto per saccheggiare il tuo libello, per postarlo come argomento di discussione all'interno di un circolo on line del PD. Spero tu voglia passare a dare un'occhiata e commentare..

Un abbraccio, Davide

www.pdobama.net

 

Il successo degli Stati Uniti (e anche del nostro caro Berlusconi) è pima di tutto un successo popolare, lo spettacolo è la parola chiave, hanno fatto dello spettacolo un’industria.
A sinistra o comunque in chi la pensa diversamente da Berlusconi in Italia c’è un patrimonio di arte, cultura, satira, divertimento, critica e informazione.
Sarebbe ora che riusciste a riunirvi (penso a te, i Guzzanti, Grillo, tua mamma e tuo papà, i giornalisti seri, gli artisti) tutti insieme a noi in una webtv, fate un palinsesto alternativo a quello della Rai e di Mediaset, mettetevi insieme a Giulietto Chiesa e Megachip per l’informazione, realizzate programmi di intrattenimento satirico, programmi di utilità su come fare raccolta differenziata, programmi di salute con la medicina alternativa, corsi di cucina, concerti, informazione per una spesa consapevole, un grande fratello che preveda che chi non usa un comportamento civile ed eco-sostenibile nella casa sia candidato non ad uscire ma a subire una pena del contrappasso, aprite spazi pubblicitari a pagamento (cifre ridimensionate) alle aziende bio che si vogliono fare pubblicità, insomma se è anche tramite la tv (e purtroppo per alcuni, solo con la tv) che la gente si informa, propongo una tv web (basta collegare il pc al televisore per vederlo dal divano) che faccia informazione, spettacolo, cultura alternativa a quella che c’è ora in tv. E' possibile tutto ciò?

Sarebbe bellissimo.

Ciao Jacopo, Per me la Chiave è in questa Tua:"Questo cambia il mondo: le persone che decidono che non vogliono piu’ vivere in un certo modo e se ne inventano uno nuovo e riescono a viverlo."

Siamo un sacco davvero, e tutti diversi...pensa io qui al nord (Crema Lodi) )sono un paio d'anni che d'estate invece di andare alle feste dell'unità vado alle feste della lega, se c'è un comizio mi incazzo, ma sò che troverò il cibo delle nostre cascine che fanno i contadini che conosco, vendono prodotti bio, c'è la raccolta differenziata, fanno canzoni popolari, se non si parla di immigrati e diritti civili si riesce ancora a fare un discorso di popolo nel senso di comunità che si deve sostenere, di pannelli solari di eolico, L'ultima vosta che sono andato ad una festa  dell'unità c'era una bancarella per le cascine che vendeva diserbanti chimici e c'erano solo pattumiere non differenziate...

Hai centrato l'obbiettivo. Io ancora spero, anche se a volte faccio una fatica bestia, che l'aver scelto di lavorare nel pubblico serva...lavoro in comune, ovviamente per far mangiare la mia famiglia, ma quando sono partito ho scelto il pubblico per fare qualcosa per tutti, al servizio dei cittadini della mia comunità...Non è facile e a volte fai davvero fatica, quando parlando anche con amici, i queali si dimenticano che anche tu sei un lavoratore pubblico partono con il pistolotto del "sono tutti fan cazzisti".

Nel mio piccolo cerco di regalare un sorriso a chi viene da me a pagare una tassa, lo tratto d'amico, l'accolgo con le magliette di Alcatraz, con musica. Alcuni si sfogano pure e quando capita è gratificante ti fa sentire parte integrante "Del Popolo degli Alberi".

Va bhe ho divagato , vado a mangiare visto che la pausa pranzo finisce tra 15 min... ;)

Grazie Jacopo, colpisci sempre il cedmtr del mio sentire, e lo smuovi dandomi sempre nuova forza...

Michele

 

 

 

Come ti scrissi tempo fa, appartengo  come la persona da te citata, a coloro che provengono da percorsi differenti e che stanno cercando di perlustrare vie nuove. Se per Voi, o Tu , risulta meno complicato che per altri seguire certe strade, vorrei che capiste che per questi altri si tratta di una fatica enorme in termini di energie da spendere e di resistenze da vincere. Ti dissi già in passato che che viene dalla vostra strada, e credimi che qui in emilia ce ne sono parecchi, non ha capito niente di quello che è successo e che ha solo cambiato modello di paraocchi negli ultimi 15 anni  per sembrare più figo nel raccontare le stesse cose, anzi colpevolmente tentando di  mistificare il suo passato simulando di avere le risposte a tutto e per tutti. Bene adesso che la tramvata èarrivata si iniziano a fare ( nei casi èpiù interessanti le domande ) molti scemi sono già alle risposte, ma non sanno quale sia la domanda...figurati. Ad ogni buon conto è bello leggerti in certe parti del tuo libello pur mantenendo una certa distanza rispetto ad alcuni passaggi. Spero di poter quanto prima mantenere la promessa di venirti a trovare ( non è un gran momento con il lavoro ) e approfondire vis à vis la discussione.

 

Caro Jacopo, vorrei proporre questo articolo di aspra critica sull'operato della sinistra in questo ultimo decennio. Premetto che non concordo con tutte le questioni sollevate dall'autore Carlo Bertani,  ma trovo che su molti punti mostri acume e capacità di penetrazione nel cuore delle problematiche che dilaniano la sinistra storica e che sono alla base dell'attuale smarrimento di identità. Credo che valga la pena di essere letto.

 

http://www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=13603

Ma tutto questo Fausto non lo sa

Old man look at my life,

I'm a lot like you were…

Vecchio uomo, guarda alla mia vita:

io, sono un po’ come tu eri…

 

Neil Young, Old Man, dall’album Harvest (1972)

 

Anch’io, caro Fausto, militavo nello PSIUP nel lontano 1972: allora, ero un giovane studentello, tu un piccolo bonzo sindacale. Già a quel tempo – ricordi? – ci fu la "batosta" elettorale che ci cacciò fuori dal Parlamento, ma la situazione era diversa. Pur con le dovute cautele, il PCI era ancora un partito di sinistra.

Francamente, osservandoti sulle poltrone di Vespa l’altra sera – io, che non sono andato a votare schifato proprio da voi – m’hai fatto gran pena. Dev’essere deprimente oltre misura, dopo una vita passata (a tuo dire) a credere in qualcosa, vederlo franare sotto le suole delle scarpe, avendo attorno un sedicente giornalista, leccapiedi ex-democristo, che recita il tuo de profundis.

Con garbo ammaliante al vetriolo, l’Insetto non ha esitato a tracimare nella pietas per chi giace nella polvere dell’arena: «Torni a trovarci quando vuole…troverà sempre la porta aperta…».

 

Tu, sai che così non è, non sarà più, ed è in gran parte colpa vostra. Mentre Vespa biascicava la sua litania da sacrestia, avevi lo sguardo perso. Perdonami, siamo torinesi, e nei tuoi occhi ho letto l’estratto sintetico di quel bon ton piemontese che entrambi abbiamo aborrito: «Un rosolio, ragioniere?», «C’am saluta madama Burel…(1)», «A sunu la marcia real? Alura ‘a pasa l’ Principe…(2).

Mamma mia, che desolazione: sentirsi l’artefice della scomparsa mediatica di quel poco che rimaneva della sinistra italiana.

 

Non è mio costume sparare sulla Croce Rossa: autorevoli colleghi stanno già correndo sulla via dello sciacallaggio, abusano dei "Io l’avevo detto!" per guadagnare – sperano, loro – un posto nel Limbo da qualche parte, pronti a leccare le suole dei nuovi padroni. Quanti ne abbiamo contati, in questi decenni.

Eppure, oggi, io non provo nei tuoi confronti acrimonia né desiderio di vendetta – e sì che ne avrei forse il diritto – per quel che ci avete fatto: la scomparsa della sinistra dalla politica italiana non è un fatterello senza importanza, come la Carfagna che forse diventerà ministra.

Intendiamoci: per quel che era diventata la sinistra italiana, forse meglio così. Non conta niente che le vostre facce scompaiano, conta invece molto che i veri valori della sinistra – per quel che fu – rimangano, perché senza quei valori non resta altro che un mondo globalizzato e potenzialmente suicida, incapace di comprendere il vicolo cieco nel quale sta correndo, che non ha sentore del muro che l’attende.

 

Penso che tu abbia bisogno di spiegazioni, perché non sei in grado di comprendere: d’altro canto – i sottufficiali del tuo partito e di quelli limitrofi – non mostrano d’aver compreso quel che è successo.

Non voglio tediarti oltremodo: rammenta solo che Diliberto attribuisce la sconfitta alla sparizione della falce e martello; sì, è lo stesso Diliberto che voleva portare in Italia la salma di Lenin. Oppure, un ricchissimo radical-chic campano, il quale non s’accorge che l’immondizia brucia nelle strade, che la diossina invade le mammelle delle bufale e continua a baloccarsi credendosi il ministro dell’Ambiente. Di balocchi, è morto anche quel tuo caporale – tal Ferrero da Cuneo – che doveva ripianare le ingiustizie sociali con un ministero della "Solidarietà sociale", qualcosa a metà fra la "solidarietà compassionevole" di Bush e le dame di San Vincenzo.

Oggi – mentre i grandi "innovatori" del PD riscoprono i "governi ombra" di berlingueriana memoria – dalle tue parti s’afferma che "bisogna tornare nelle piazze". Scusami la brutalità: continuate a non capire un cazzo.

 

Non vorrei partire da troppo lontano, ma è bene ricordare che tutta la logica marxiana non nasce da elucubrate affermazioni ideali, bensì dall’analisi dialettica della realtà. Non vado oltre.

Ebbene, quale realtà avete vissuto in questi anni?

L’ultimo "sussulto" da vera sinistra che ricordo fu la caduta di Prodi nel 1998: aveva promesso le 35 ore settimanali, non mantenne la promessa, lo faceste cadere. Non fa una grinza. Il bello (si fa per dire…) venne dopo.

 

Il primo strappo, lacerante, fra la sinistra italiana ed il suo elettorato fu il Kosovo: un insipiente ex segretario della FGCI – tal D’Alema da Gallipoli – per mostrare a Clinton che l’Italia era "alleato fedele", non ebbe remore nel comandare agli AMX italiani di bombardare la Serbia. Attenzione: non si trattò del (pur discutibile) uso delle basi americane in Italia, bensì della cosciente compartecipazione alla criminale impresa, che oggi sappiamo non finalizzata alla liberazione od alla protezione di nessuno. I "beneficiari" di tale impresa furono i clan mafiosi albanesi comandati da quel Hashim Tachi, che sarebbe (il condizionale è d’obbligo) ricercato (3) per crimini di guerra dal Tribunale dell’Aia, con un particolare insignificante: oggi, è diventato Primo Ministro di uno stato che esiste solo sulla carta, ed i primi ministri non s’arrestano.

Tutta quella guerra fu una profonda ferita per la sinistra italiana: sul ponte Branko – a Belgrado – Michele Santoro intervistò un ex appartenente alle organizzazioni comuniste giovanili jugoslave, che parlava un buon italiano e conosceva personalmente D’Alema. «Cosa stai facendo, Massimo?» chiedeva incredulo. Non ebbe mai risposta.

Dopo, scoprimmo che due brigate islamiche organizzate da Osama Bin Laden avevano combattuto in Bosnia – le brigate Handsar e Kama – le quali portavano lo stesso nome delle due divisioni islamiche, inquadrate nelle Waffen SS, che combatterono i partigiani durante la seconda guerra mondiale.

 

"La scimmia del Quarto Reich ballava la polka sopra il muro…" cantava De André in quegli anni e, a reggere la coda al Quarto Reich di Clinton e poi di Bush, c’era tutta la sinistra italiana schierata, in ordine di combattimento. Poco importa se qualcuno si chiamò fuori: Diliberto, Rizzo, Cossutta, Pecoraro, Mussi, Salvi e tutta la compagnia cantante oliarono – metaforicamente – le ruote dei nostri cacciabombardieri. I cosiddetti "pacifisti": ma andassero…

Quella guerra sancì una tale frattura – nell’intera Europa – che, per la prima volta, i socialdemocratici persero la maggioranza alle elezioni europee del 2000. L’anno dopo, le perse il centro-sinistra italiano, e ci furono i cinque anni di Berlusconi.

Era proprio necessaria quella guerra? A rivederla a posteriori – ma già nel 1999 molti lo denunciarono – non produsse che nuove disgrazie, ed altre ne arriveranno – purtroppo – in futuro. La scelta italiana era obbligata? La Grecia – paese NATO – non concesse agli USA nulla, nemmeno l’uso del porto di Patrasso. L’Italia era poco importante? No, perché – a detta d’alti ufficiali USA – senza la collaborazione italiana la guerra sarebbe stata fortemente improbabile, giacché le basi appena acquisite in Ungheria non erano ancora in grado di sopperire alla bisogna.

Non commentaste quella guerra – lo ricordo – la dimenticaste in fretta, soprattutto nei pressi degli appuntamenti elettorali: un oscuro funzionario DS torinese si sbilanciò nell’affermare che le elezioni europee del 2000 erano state perse "perché gli italiani non avevano capito la fine della guerra nel Kosovo". Probabilmente, a non capire, era qualcun altro.

 

Venne finalmente Berlusconi e trovaste un nemico da additare al "popolo di sinistra" il quale – bisogna purtroppo riconoscerlo – cascò in gran parte nell’inganno: c’è un "nemico", è "ricco", è "piduista", è "fascista" od alleato dei fascisti. Una vecchia logica da guerra partigiana – affossiamo prima il nemico e poi vediamo cosa fare – ebbe il sopravvento: cinque anni persi senza comprendere che il mondo stava cambiando, e in fretta.

Quando riprendeste il governo, nel 2006, il "popolo della sinistra" italiano vi concesse l’ultima cambiale.

 

Già le prime avvisaglie non furono confortanti. Al posto di Boselli – all’Istruzione – un socialista che avrebbe almeno garantito un minimo di laicità nella povera scuola italiana, imposero Fioroni, il quale trascorse più tempo a visitare scuole private che pubbliche. Inoltre, continuò scientemente il lavoro di smantellamento della scuola pubblica iniziato dalla Moratti. Prova ne sia, che gli organici continuano ad essere tagliati e, la scuola italiana, scende ogni anno di un "gradino" nelle graduatorie internazionali. Comprendere che era necessaria una riforma complessiva, che prendesse atto del mutare dei tempi? No, i soliti "ritocchi" qui e là e tira a campare.

La scuola, però, è lontana e non tutti ne avvertono l’importanza.

 

Tutti gli italiani, però, fanno rifornimento di carburante: le uniche cose che siete riusciti a biascicare…dunque, sono state…no, non mi viene in mente niente. Silenzio assoluto. Viaggi in Kazachistan per conto dell’ENI di Prodi, laute prebende incassate sul prezzo dei carburanti e dai dividendi azionari di ENEL ed ENI. Vi siete accorti che il petrolio è arrivato a 113 $/barile?

E tutto l’ambaradan che prometteste sulle energie rinnovabili? Sarebbero i 200 MW lautamente sovvenzionati per il fotovoltaico? Quante installazioni d’aerogeneratori avete bloccato, finendo prigionieri delle stupidaggini "estetiche" propagandate – immaginiamo non solo per ragioni ideali – da un personaggio squalificato come Sgarbi?

Perché avete bloccato il piano eolico proposto dal precedente ministro Matteoli, che prevedeva l’installazione di 13.000 MW di potenza eolica di picco?

Perché la Spagna ha già in funzione la prima centrale solare termodinamica da 10 MW e l’Italia – nella quale il termodinamico è stato progettato! – non c’è ancora nulla?

Perché il ministro Bianchi – un ministro "comunista"! – comunicò, alla nomina, che avrebbe lavorato per realizzare le cosiddette "autostrade del mare" ed una forte impronta intermodale nei trasporti, e non ha fatto niente?

Perché il trasporto merci su ferro (non parliamo della TAV, ma delle linee esistenti) non è stato incrementato?

 

Perché, nonostante l’UE finanziasse al 50% le spese di progettazione ed al 10% i lavori per rendere nuovamente navigabile il Po, non avete fatto niente?

E qui, caro Fausto, entra proprio in gioco il tuo partito, perché – come risposta ad un articolo nel quale argomentavo proprio sulla navigazione interna, come avviene nei principali paesi europei – mi pervenne una risposta che devi spiegare. Mi giunse da un certo Marco Boffini, che non conosco, il quale assegnava al tuo partito proprio il merito d’aver bloccato i lavori per il collegamento fluviale fra Milano ed il Po. Eccola:

 

"Purtroppo questo canale avrebbe attraversato la pianura padana tagliandola praticamente in due e distruggendo molte aree agricole penalizzando le comunità locali. Per fortuna la costruzione di questo obbrobrio è stata abbandonata (grazie anche alla battaglia fatta da Rifondazione Comunista in Regione). Spero che lei non sia intenzionato a proporre la riapertura del progetto. E' giusto sistemare e potenziare ciò che già esiste, ma è assolutamente improponibile la realizzazione di nuovi canali, soprattutto nel territorio della pianura padana, così intensamente abitato e nel quale le realtà economiche locali sono strettamente connesse al territorio che, in presenza di un canale, riceverebbe un danno notevole."

 

Mi chiedo se i solerti amministratori di Rifondazione Comunista siano altrettanto pronti nel bloccare "raddoppi" autostradali od altre opere del genere. Per quel che mi risulta, un canale non è proprio un "obbrobrio": in genere, è un luogo fresco, dove si può andare a pesca od a fare un pic-nic. Ti ricordo, inoltre, che una nave fluviale "toglie" dalla strada 80 autotreni e comporta l’impiego di circa un terzo del carburante, a parità di masse trasportate. In Provenza ne ho visto uno, in costruzione, nuovo di trinca, in Germania osservano una custodia maniacale per gli alvei dei fiumi. Meno male che in Italia abbiamo i solerti politici di Rifondazione, che s’oppongono a questi "obbrobri".

 

Tutta la politica ambientalista del governo Prodi (sbaglio o c’eravate anche voi?) è stata un nulla di fatto: la ciliegina sulla torta è stata la crisi dell’immondizia in Campania, ma era una spada di Damocle che pendeva da tempo.

Inceneritori sì, inceneritori no? A qualcuno è passato per la mente che esistono anche altri metodi (oltre, all’ovvia raccolta differenziata) per smaltire i rifiuti? Qualcuno è andato in Israele – non per la solita visita a Yad Yashem – per osservare l’impianto di Haditha, che usa tecnologie nuove (fermentazione anaerobica con produzione di metano) a bassissimo impatto ambientale? Oppure, qualcuno ha interpellato il CNR – più precisamente il dott. Paolo Plescia – che ha progettato e realizzato il THOR (un impianto già funzionante in Sicilia), un progetto innovativo tutto italiano?

Lo sai che esistono altre, importanti innovazioni nelle tecnologie per i rifiuti, che nessuno di voi si è mai preso la briga di conoscere?

In Polonia, addirittura, con gli scarti di materiali organici hanno brevettato un sistema che ricava idrocarburi!

Potrei continuare per pagine e pagine, ma la sostanza è una sola: sul piano ambientale, avete deluso proprio i vostri elettori, che s’attendevano uno "scatto di reni" che non fosse la solita, ritrita polemica sul nucleare o l’acquiescenza ai desiderata di ENI ed ENEL, ossia petrolio e carbone. Con il risultato, che proprio i ceti meno abbienti si trovano salassati dai più alti costi energetici europei. Fallimento totale.

 

E veniamo all’apoteosi, ossia al peggio che siete riusciti a fare in soli due anni.

La notte del 23 Luglio 2007, come novelli carbonari, si sono riuniti i "vertici" del governo, dei sindacati, degli imprenditori – le cosiddette "parti sociali", riedizione in salsa prodiana delle corporazioni di fascista memoria – le quali hanno steso una riforma del precariato che non ha migliorato di un’unghia la precedente stesura del centro destra. E sì che, in campagna elettorale, ne avevate detto peste e corna.

Poi siete riusciti a peggiorare la riforma Maroni sulle pensioni, perché la riforma Damiano richiede (dal 2012) un anno in più d’età e di contributi (62 anni e 37 di contributi) rispetto alla riforma del centro destra (61 e 36).

Molti lavoratori – paradossalmente – riceverebbero dei vantaggi se fosse ripristinata la riforma Maroni, il che è tutto dire. Dov’eravate?

 

Ecco, questo è il punto: non c’eravate, perché a quell’appuntamento – importantissimo per i lavoratori – non eravate stati invitati. Non c’era un solo rappresentante della cosiddetta "sinistra radicale". Avete protestato, minacciato di far cadere il governo, almeno detto la vostra? No, ve ne siete stati buoni buonini nei vostri cantucci parlamentari – a 19.000 euro il mese – mentre ci toccava ascoltare il terribile dilemma, ovvero se Vladimir Luxuria dovesse usare i cessi degli uomini o delle donne. Ma, veramente, avete ancora la faccia di parlare?

 

Bisognava salvare il governo "per arrestare le destre". Complimenti: risultato ampiamente raggiunto.

Non avete nemmeno compreso, poi, la ragione della caduta di Prodi.

Vi siete lasciati ipnotizzare dai richiami europei sulla necessità di rimettere a posto i conti pubblici, senza capire che i vostri voti servivano ai banchieri per salassare ancora di più i poveri italiani. Giunti ad un soddisfacente salasso, un tal Lamberto Dini – più che un "apprendista stregone" da Ceppaloni – ha tolto l’appoggio dei suoi tre senatori e Prodi è caduto come un piccione. "Piccionato" proprio da quei poteri bancari e dalle burocrazie finanziarie europee che sono l’espressione delle borghesie dominanti – uso per un attimo un linguaggio che dovrebbe esserti più familiare – e che vi hanno usato finché servivate, con le vostre boutade da palcoscenico di Luxuria e Caruso, con la pietosa messinscena di un Diliberto che consegna ad un cameraman sorpreso – ad una puntata di Ballarò – una proposta di legge per la riforma dei costi della politica. Perché non l’ha sbattuta sul tavolo di Prodi prima che il cosiddetto "risanamento" fosse giunto a conclusione?

 

Adesso vi lamentate del PD che vi ha "rubato" i voti: non considerate che avete perso circa due milioni di voti per pura e semplice astensione. Che fare?

Un piccolo consiglio – in qualche modo "leninista" – mi sentirei di darvelo, gratis.

 

Perché continuate a governare negli Enti Locali con il Partito Democratico? Se, per Veltroni & soci, avete "la rogna addosso", perché governare con loro?

Comprendiamo che nel piccolo comune ci siano ragioni di opportunità spicciola, ma nelle amministrazioni regionali, provinciali e nei grandi comuni non si capisce perché quella "rogna" sia, tutto sommato, accettata.

Se le proposte politiche sono così distanti, come si fa a prendere decisioni comuni con personaggi come i sindaci di Bologna e di Firenze, che attuano oramai – in sede locale – la stessa politica liberista di Veltroni?

Invece di "scendere nelle piazze" – che, mi spiace comunicarvelo, sono per lo più deserte perché abbiamo capito che si va in piazza solo quando conviene ai caporioni sindacali per le loro carriere personali – perché non mostrate loro che, senza di voi, perderebbero centinaia di "succose" amministrazioni?

Se avete compreso la lezione, dovreste trarne le conseguenze: appena potranno, cercheranno "sponda" da Casini piuttosto che da voi. E voi rimarrete con la solita pippa.

Invece, mi sa che – passata la buriana – tornerete a parlarci di "rinascita" proprio partendo dai governi locali, perché sono oramai gli unici posti dove dei politici falliti come voi possono sperare di trovare asilo. Non saranno più 19.000 euro il mese, ma ci si può accontentare anche di 3.000: quando non si sa fare un cazzo, sono tutti soldi regalati. Come dite? Vi mancano i "cosiddetti" per farlo? Non avevamo dubbi.

 

Più che nelle piazze, dovreste forse visitare un po’ di più Internet, ma la cosa non vi piace.

Il sottoscritto – caro Fausto – non ha mai chiesto a nessuno di pubblicare i suoi articoli: semplicemente, sono stati i gerenti di vari siti a chiedermelo. La stessa cosa avvenne con il portale Web del tuo partito – Piazza Liberazione – e per alcuni mesi inviai anche a loro i miei pezzi.

Poi, prima dello scorso Natale se ben ricordo, il sito fu improvvisamente chiuso, senza fornire spiegazioni: cose che capitano, pensai.

Invece, qualche mese dopo, riemerse "privato" di tutti quegli autori che s’erano mostrati critici sull’operato del governo Prodi: anche all’auto-censura siete giunti!

"Depurata" da tutti gli autori scomodi, la rinnovata Piazza Liberazione è tornata ad occuparsi delle magnificenze di Cuba, di politica internazionale, e poco di un governo del quale era – oggettivamente – espressione critica, ma pur sempre espressione.

 

Questo è un punto importante: cercare di plagiare il Web, per i propri scopi, è il peggior investimento possibile. Sul Web il dibattito ambientale, quello sulla finanza e sulla teoria del valore, sui costi della politica, sull’organizzazione dello Stato – praticamente su tutto – è avanti anni luce rispetto ai vostri miseri antri di sedicenti innovatori. Vorreste innovare osservando il mondo attraverso la lente delle risultanze teoriche del marxismo, senza comprendere che l’analisi marxiana parte sempre dall’osservazione della realtà.

Un errore madornale, imperdonabile, soprattutto perché c’è bisogno di un dibattito serio sul futuro dell’umanità: dovremo sempre lavorare di più, consumare di più, fino a che l’eutrofia si trasformerà inevitabilmente in distrofia? Avete mai sentito parlare di teorie sulla decrescita?

 

No, purtroppo se ne parla nei libri e sul Web: voi – troppo impegnati ad occupare l’agorà televisiva – leggete poco e v’informate poco. Questo, soprattutto, è ciò che vi ha fatto perdere di vista la realtà, lo "scollamento" oggettivamente inevitabile.

 

Potremmo chiudere semplicemente con la preghiera per i defunti, ma sarebbe rischioso pensare che domani ci sarà già qualcuno pronto a ricevere il testimone della sinistra scomparsa. Proprio oggi, sul blog di Grillo, un lettore magnificava presunte doti "taumaturgiche" del miliardario genovese, per aver "azzeccato" con esattezza i nomi degli eletti.

Ho osservato il file (ufficiale) con le previsioni di Grillo e non c’azzeccava nulla. Il grande "santone" prevedeva 14 senatori per la Sinistra Arcobaleno e 12 per la Lega Nord: una "preveggenza" politica encomiabile.

Siamo curiosi di sapere cosa intesserà questa volta Grillo per il 25 Aprile, dedicato all’informazione, perché non ci sembra che si possa passar oltre al terremoto politico che c’è stato.

Se Grillo vuol continuare ad essere quel che è – ovvero un Masaniello elettronico – liberissimo di farlo, ma chi s’illude che da quelle istanze possa nascere una proposta politica efficace, a mio modo d’intendere s’illude, e pesantemente.

 

Gli spazi di discussione politica non sono più le piazze – dove migreranno, solinghi in cerca di claque, i Luxuria ed i Caruso – ma l’agorà di Internet. Qui, a mio avviso, s’è formata la (positiva) disillusione politica che ha condotto la sinistra italiana a dover prender atto del suo fallimento.

Qui, dovrà rinascere una nuova proposta: il processo richiederà tempo e riflessione. L’esperienza delle piccole liste – alcune con proposte nobili e credibili – è fallita perché a monte del voto c’è il dibattito: questa è una legge incontrovertibile del vivere sociale. Cambiano i mezzi e gli scenari, ma l’uomo continua ad essere un animale sociale, che ha bisogno del confronto per crescere e progredire. Senza confronto e discussione, nessuno t’affida un mandato.

E, in questo dibattito, sarà importantissimo il contributo che potrà portare la sinistra – senza trascurare certo altre istanze e tradizioni – "depurata", però, del pessimo teatrino degli ignavi che ci ha mostrato nell’ultimo decennio. E’ morto il Re, viva il Re.

 

Carlo Bertani

carlobertani.blogspot.com

 

NOTE

 

[1] "Mi saluti la signora Borrello". E’ una battuta, diffusa, per tratteggiare il perbenismo piccolo borghese della città prealpina.

[2] "Suonano la marcia reale? Allora sta per passare il Principe!" Qui, invece, è l’anima sabauda della città a farsi viva.

[3] Si vedano, al riguardo, le dichiarazione del gen. Fabio Mini, che comandò la forza KFOR in Kosovo, reperibili facilmente sul Web.

20 aprile 2008

La premessa che sto per fare può sembrare fuori tema , ma non vuole esserlo, la ritengo necessaria per comprendere il senso del mio intervento.

Poiché spesso non scrivi articoli “consueti” ma un po’ (molto) “controcorrente”, la prima cosa che faccio quando leggo i tuoi articoli più impegnativi è di cercare di eliminare anche il più piccolo pregiudizio e di assumere un atteggiamento “possibilista”. Solo così riesco a comprenderli a fondo. La seconda cosa è stamparli su carta per rileggerli alla sera con calma e con il tempo necessario per rifletterci sopra.

 Faccio questo con tutte le cose che ritengo importanti; mi piace cercare di cogliere l’anima del discorso anche per capire  se chi scrive lo fa con onestà e lealtà interiore indipendentemente  dalla condivisione o meno su quanto scritto.

Quando non conosco direttamente incontrandola fisicamente una persona, ma solo attraverso ciò che dice, cerco di comprenderla il più possibile cercando di cogliere anche dai più piccoli particolari la sua vera essenza , per poterla “veramente” incontrare da anima ad anima, e per anima intendo la parte più pura e vera, l’essenza.

Certamente conoscendo una persona direttamente è più facile comprenderla, basta constatare la coerenza fra il dire e il fare . Conta la coerenza fra ciò che diciamo e ciò che facciamo; a parole possiamo dire di tutto, ma è nel fare che riveliamo il nostro pensare.

 Noi facciamo ciò che realmente pensiamo nel nostro intimo; è nel fare che si  evincono le nostre idee  non necessariamente nelle parole, tranne in alcuni casi in cui le parole rivelano il vero pensare che c’è dietro.

Sono quei casi in cui le parole diventano concrete, “si fanno corpo”.  Non so se riesco a spiegarmi, cerco di farlo con un esempio. Nel tuo articolo scrivi: “…..cosa noi possiamo fare per comprendere lo sforzo dell’Universo verso il meglio….”Penso che non si possa nemmeno lontanamente concepire una frase come questa se non la si è vissuta dentro, o meglio se non la si è elaborata, conquistata, in qualche modo “mangiata”.

Giorgio Gaber in una sua canzone diceva: “…. Un’idea,  un concetto un idea , finchè resta un’idea è soltanto un’astrazione, se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione….”

.Tutta questa premessa, per cercare di dire quanto sia importante proporre in modo leale, credibile, sincero, onesto e rispettoso le proprie idee. Si può non condividere il contenuto, ma ciò che conta è la percezione della sincerità.

 La sincerità nel proporre le proprie idee a mio parere consente all’interlocutore di   mettersi veramente in discussione anche in quelle che si ritengono “verità acquisite”e magari cambiare un’idea. Cambiare un’idea significa anche cambiare nel fare, nell’agire concreto.

L’agente di polizia di cui parli nell’articolo ne è un esempio, lui vi ha sentito solo parlare. Nell’ascoltare le vostre discussioni, le litigate, i sogni, le confessioni , alla fine ha deciso  che il vostro modo di vivere era più sensato. Ma cos’è che ha scardinato la porta del suo cuore e gli ha consentito di mettersi in discussione ? La sincerità  di fondo che sicuramente ha percepito.   

Il capo indiano degli Apache,  Cochise disse: “Devi parlare sinceramente. Così le tue parole raggiungeranno i nostri cuori come la luce del sole”.

Se la vita è l’arte dell’incontro, penso che si possa incontrare “veramente” l’altro solo se si è  realmente autentici e sinceri.

Questa è il mio invito e la mia proposta: Dobbiamo certamente proporre un’alternativa del vivere più affascinante,ma se come dici tu le idee si trasmettono per osmosi sulla base di comportamenti concreti , ricordiamoci sempre che si può essere veramente efficaci se oltre alla coerenza  sappiamo trasmettere anche la nostra autenticità e sincerità dal cuore.

Un abbraccio                

 

Io sono uno di quelli che ha votato Berlusconi.

Già sento i vostri commenti.

Idiota,

stronzo,

fascista,

provocatore,

ignorante,

servo dello psiconano,

E visto che siete persone intelligenti,dopo questa caterva di epiteti,mi aspetterei anche che qualcuno mi chiedesse

Perchè l'hai fatto?

I motivi sono molto semplici,basilari

Per paura e per speranza.

paura degli effetti della globalizzazione,

paura di una immigrazione incontrollabile che ci regali nel giro di qualche anno masse rabbiose e indottrinate dal fondamentalismo islamico.

paura di un Europa delle banche,a cui non importa assolutamente nulla della gente,ma solo che "i parametri vengano rispettati".

paura di una pressione fiscale sempre più pesante che ti obbliga a lavorare per lo stato per sei mesi su dodici,e a fronte della quale vengono forniti servizi pubblici scadenti.

E speranza,

Si,si speranza che le strade siano più sicure,

che si sia un pò meno schiacciati da una burocrazia elefantiaca ed opprimente,

che si abbiano un pò più di soldi in tasca per godersi la vita...

Le ballerine?

quali ballerine?

Io parlo di andare a mangiare la pizza fuori,come si faceva fino a qualche anno fa,di poter svagarsi con qualche bel week end,di comprarsi un paio di scarpe in più,

di dire al salumiere che ha abbondato nel tagliarti il prosciutto:

"LASCI".

Che cazzo c'entrano le ballerine?

Vi faccio schifo?

Ok,mi rotolerò per voi ancora di più nella mota raccontandovi uno dei motivi,dei VERI motivi per cui Berlusconi ha vinto.

Un tizio commentava la vittoria del PDL e della Lega dicendo:

"almeno ora saremo liberi di spostare un bidè nel bagno senza dover presentare la variante urbanistica".

Vedete,

Berlusconi è come quel compagno di scuola che durante la versione  ti passa il compito con una strizzata d'occhio.

La sinistra invece è il primo della classe,stronzo e con gli occhialetti che se copi ti denuncia al professore se e poi ti fa pure la morale.

Premetto che sinceramente non ho pensato nessuno dei commenti da te elencati forse un po' ignorante nel senso che ignori ma non più di me...E concordo parte delle tue paure ,anche se io a mangiare la pizza ci vado e che se ne dica la maggiorparte delle violenze in italia avvengono tra le mura domestiche quindi magari uscire è più sicuro, ma sono curioso e vorrei farti una domanda... Come la metti la questione della Mafia perchè anche quella non ti fa uscire la sera? O ignori il fatto che Berlusconi non farà mai nulla contro la malavita organnizzata? ...Mangano ecc...

p.s. io il compito in classe lo passavo sempre ma questi con i soldi che prendono devono fare i secchioni o almeno avere la fedina penale pulita poi perliamo di sicurezza, non faccio fare un piano di sicurezza a chi a rischiato troppe volte di finirci lui in galera

miche

La mafia è una puttana,va dove c'è il potere.

Lo stesso dicasi della camorra,della ndrangheta e della sacra corona unita.

Nella Campania di Bassolino la camorra è sparita?

Nella Calabria di Agazio Loiero la ndrangheta è stata distrutta?

E come sta la criminalità organizzata nella Puglia di Vendola?

Nei comuni della Sicilia governati dal centro sinistra non abbiamo avuto casi di collusione tra famiglie mafiosi ed esponenti delle amministrazioni locali?

Attenzione,io non sto dicendo che Bassolino o Loiero siano collusi,e nemmeno che i vertici del centrosinistra Siciliano abbiano chiuso gli occhi su quanto stava avvenendo in determinate località da loro governate.

Ma dico anche che l'equazione Berlusconi + centrodestra = mafia

è tutt'altro che dimostrata, per usare un eufemismo.

poi per carità,se vogliamo fare propaganda,prego.

A me non interessa.

Io ti ho semplicemente dato una chiave di lettura,dal mio limitato punto di vista,di un risultato elettorale di cui molti a sinistra sembrano non sapersi capacitare.

mi dispiace se ci vedi propaganda bella risposta anche se mi hai fatto 4 domande...

be io ho votato di pietro perchè anche se sembra (o è) dislessico mi da sicurezza ,poi penso che la mafia sia il potere al giorno d'oggi a dx e a sx, non ho mai creduto che la sinistra non ci fosse invischiata .

fra l'altro io non sono propio di sx

miche

..meravigliosa "confessione"!

 Ciao, io ho votato pd, e mi sono anche iscritto al partito :)

sono convinto che fino a quando la sinistra italiana non saprà ascoltare le esigenze di tutti, non avremo mai un governo degno di questo nome. Ancora oggi, dopo la cosiddetta svolta, il PD è troppo autoreferenziale, troppo teorico e non sa comunicare (secondo me almeno). Partecipo ad un forum di discussione sul PD (www.pdobama.net); posso postare questo tuo commento, per discuterne?

Mi scuso del titolo del mio precedente intervento da te citato: ho ritenuto di usare una inelegante espressione (c di cavolo, ops l'ho detto!) come se si trattasse di un dialogo fra amici, senza aver ancora superato la prova di iniziazione.

Ogni volta che pubblichi un articolo sul tuo sito io me lo stampo (dal computer del negozio) e lo porto a casa dove, di solito a fine pranzo, lo leggo a mia moglie tutto d'un fiato. Poi commentiamo per alcuni minuti prima che lei torni in ufficio dal suo capo, uno di quei leghisti cui non vorresti stare alle dipendenze, non perchè leghista ma perchè naturalmente stronzo.

Alla fine della mia lettura di oggi ho alzato gli occhi ed ho trovato mia moglie con gli occhi arrossati di commozione: il motivo è che si riconosce nel Popolo degli Alberi, si riconosce in quello che scrivi e in come lo scrivi.

Lei leghista, io pure (poi si chiedono da dove provengano tutti quei voti!), ci siamo trovati per la prima volta in disaccordo sul cosa fare alle ultime elezioni: io ho scelto di non recarmi alle urne. Mi sto ancora chiedendo cosa fosse meglio...

Il mio pensiero politico è per così dire "trasversale", qualcuno lo riterrebbe confuso, incoerente, troppo simile al "ma anche" veltroniano. Pur ritenendomi di destra e riconoscendomi nei valori della Lega e del federalismo, sostengo con passione il movimento di Grillo (il 25 sarò in piazza con la mia famiglia a firmare per una informazione libera); ho sempre stimato Di Pietro per le sue battaglie per la legalità e per Mani Pulite (che oggi, proprio dalla mia parte politica, qualcuno vorrebbe cancellare e delegittimare). Sono contro le centrali nucleari e gli inceneritori, a favore delle energie alternative e della raccolta differenziata. Vorrei si lavorasse per la sicurezza sul lavoro ma anche per la sicurezza nelle strade, nelle città, nelle abitazioni: tutte le morti hanno pari dignità. E potrei continuare.

La discussione interna che sta vivendo la sinistra mi coinvolge emotivamente perchè da una parte mi riempie di aspettative per il futuro, dall'altra mi racconta di uomini e di donne che non sono così diversi da me e per i quali provo affettuosa curiosità e voglia di confrontarmi.

Se tutto questo significa far parte del Popolo degli Alberi...

I problemi del "fascino" e della "direzione" sono strettamente collegati. Una "direzione" netta (sia essa la dittatura del proletariato o la conquista dell'Abissinia - fatte le solite dovute e necessarie differenze) è, per ampi strati della società civile, automaticamente carica di fascino. Quando manca l'ideologia (e non sono tra quelli che credono che ciò sia un male, per lo meno se intesa in senso "classico"), ad attrarre maggiormente sono 1) gli pseudo-valori tramandati (dio-patria-familgia), che il loro appeal ce l'hanno sempre, e 2) le cose "luccicanti", come l'abolizione dell'ICI o Ronaldinho al Milan. Dove manchino "valori" e "direzione", l'odierno "capitale" - permissivo e patinato, ben diverso da quello autoritario e cafone dei nostri nonni - ha gioco facile a ingurgitare ogni cosa. Che i "valori non svendibili" (cito da Casini) siano un interesse fittizio degli italiani lo dimostra il fatto che lo stesso Casini senza l'alleanza con l'impero della libertà sia, elettoralmente parlando, una nullità o poco più.

In sostanza, quindi, l'Italia è una bimba che ama le cose luccicanti. E direi che quanto a luccicanza Berlusconi è meglio di Mastro Lindo. Ora, se si è deciso di non emigrare, la questione è: competere formalmente con  Mastro Lindo sul suo terreno, restando sostanzialmente diversi da lui. Walter, per dirne una, ha fatto una campagna elettorale sostanzialmente luccicante, e formalmente antica. Ossia il peggio del peggio.

Ma tornando a noi, "far luccicare" - per esempio - il commercio etico è molto più difficile che far "luccicare" il capello tinto di Berlusconi. La vera sfida è capire far capire che cose apparentemente piccole - il risparmio energetico, il rispetto delle libertà civili, la meritocrazia, la raccolta differenziata, la trasparenza etica delle istituzioni, la separazione della sfera pubblica da quella privata non solo in politica - pur se non connesse di per sé da un'ideologia (sempre nel senso "classico" del termine") di fondo che le sorregga, rappresentano già una "direzione". Una "direzione" che non sbrilluccica perché mira a piccole concretezze positive, che rendano migliore la vita nostra e di chi ci cammina accanto per le strade.

La domanda che mi e vi pongo è: "Come si può tradurre tutto ciò in politica reale? Bisogna far passare questi temi all'interno delle trame di partito - quale che sia - o puntare sul piccolo e quotidiano?"

saluti, Sancio

http://www.sanciopenza.blogspot.com

Senti Jacopo per cortesia, sicuramente il nome "derescita" non è una scelta molto felice ma se hai letto qualcosa sai benissimo che non si tratta di una scelta monastica. Decrescita è scegliere una vita più sana, più sobria ma soprattutto più felice. Perchè meno alienata e più in contatto con l'universo circostante. L'idea è di costruire un nuovo modello di vita che si basa su un'altra scala di valori, che sono poi quelli che contano. Un'alternativa possibile alle gibigiane delle vetrine, agli sculettamenti televisivi e al rincoglionimento elettronico. Riprendere contatto con la vita vera, le persone vere, il contatto fisico cogli altri, il confronto sereno e amichevole, lo scambio di idee e beni, la convivialità. Tutto questo in armonia con il mondo circostante, l'ambiente che fa da scenario alle nostre vite. Non mi sembra che tutto questo sia molto diverso da quello che proponi tu. Rivoluzione personale, si parte dal qui ed ora. Rivoluzione dello stile di vita, nel rapporto con gli altri nelle relazioni informali e nel lavoro. Iniziare da oggi a costruire questo tanto agognato mondo migliore. E smettiamola di tirarci la zappa sui piedi facendo continue distinzioni, io sono diverso da lui, lui è diverso da me. Prendiamo consapevolezza che siamo in tanti a volere cose, se non uguali, simili, mettiamoci attorno ad un tavolo (o meglio, in cerchio su un prato) e parliamone poi torniamo nelle nostre case e lavoriamoci.

Caro Jacopo Fo

grazie per il tuo sforzo per creare uno spazio agibile.

Ti scrivo dalla Danimarca, dove alcuni di noi seguiamo con interesse ciò che sta accadendo dalle vostre parti.

Nella tua presa di posizione su Oriana Fallaci scrivi "(esagerando) che l'assenza del concetto della verginita' nella cultura danese fa si' che la destra di quel paese, quando e' stata al potere, abbia preso iniziative piu' di sinistra di quelle realizzate dalla sinistra italiana."

Fa conto che la Danimarca non è più grande della Lombardia con una distribuzione della ricchezza molto più equa che nel Milanese, che si riflette anche nella minore distanza tra il rappresentante politico e la cittadina. In altre parole c'è un forte consenso tra la gente su questioni sociali e di welfare (ospedali, scuole, trasporti) e persino su questioni di cambiamento: nessun politico eletto oserebbe dire che non appoggia uno sviluppo ecologico della società. Perciò le differenze di interessi tra diversi strati e gruppi non sono percepiti in modi drammatici, piuttosto è il "noi" contro gli "altri" con il suo necessario corollario xenofobo. Inoltre i danesi sanno che, non avendo materie prime altre che le teste della gente, l'unica via d'uscita dal rullo compressore della globalizzazione sono istruzione (innovation) e lavoro preciso e tecnicamente di punta. Poi, come si farà, è un'altro paio di maniche. Il governo (e in gran parte l'ooposizione) tende a privatizzare, indivualizzare, razionalizzare, attraverso una voluta, lenta e graduale sclerotizzazione del settore pubblico. Quanto al ruolo delle iniziative di base, anche queste vengono strumentalizzate tramite finanziamenti con mezzi pubblici. Così le iniziative di base ideali tramite la leva del rinnovo di stanziamenti vengono refunzionalizzate (girate come un calzino) e attraverso ciò che si chiamerebbe un dispositiv governamentlae riesce di caso in caso a gestirle e disciplinarle senza controllo democratico, come attori - per definizione autogestiti - che fanno la concorrenza alle istituzioni pubbliche. Con ciò voglio solo dire che se intendi per verginità della cultura danese un consenso dell'elite politica sull'approccio tecnocrate e pragmatico alle questioni di fondo, allora va bene. La nostra elite politica si identifica di fatto nella quasi totalità al progetto manageriale e tecnocratico di gestire in modo socialemente 'molleggiato' l'addattamento all'economia neoliberale. E in una prospettiva moderatissima mi pare sempre che la questione della democrazia sia legata appunto alla questione del finanziamento del pubblico: chi riduce le tasse sabota la democrazia.

Certo, il sistema politico democratico attuale lascia troppo a desiderare, ma ciò non toglie che la  dissoluzione  di organismi che formano mediando il modo di cambiare le istituzioni (in senso lato) puntando sul consociativismo di attori (morigerati quanto vuoi) che poi si misureranno sul mercato, mi pare essere un progetto simpaticissimo, ma un po' come la riinvenzione dell'alfabeto. Ma può essere che ciò sia appunto necessario.

Si, si vive meglio in Danimarca (e non intendo livello di guadagno, consumi) e persino i poveri sono più tranquilli, ma ciò non vuol dire, perché non puoi confrontare la situazione italiana con quella danese isolandone un aspetto. Mi viene per polemica voglia di sottolineare gli aspetti autoritari del nostro regime e la cosa più preoccupante è che il consenso della popolazione vale anche per le misure che infrangono massicciamente le privacy - cosa non nuova (le autorità danesi hanno dal 1890 in qua praticamente sempre saputo tutto sul/la cittadino/a) ma appunto sempre più xenofobe e intrusive dopo il 11 sett. 2001.

Se percontro intendi con "virginità culturale" colui/lei che agisce in modo razionale e solidale malgrado ideologie divergenti (desta/sinistra/ateo/credente) siamo d'accordo.

Caro Jacopo...
DECRESCITA FA SCHIFO non vuol dire un cazzo....... Ti apprezzo da anni e ti ringrazio per molte delle battaglie che conduci, ma credo che sia profondamente ingiusto mancare di rispetto a persone che ne conducono altre ugualmente meritevoli... 
Ti invito a riflettere sul fatto che anche queste persone, come te, promuovono le fonti rinnovabili, provano ad attuare strategie concrete per creare un’alternativa al sistema produttivo imperante.
Io credo che la parola SCHIFO la dovresti usare per altre cose... per le morti sul lavoro, per le nuove schiavitù moderne, per le famiglie sfrattate per morosità... non per la DECRESCITA…
Ritengo poi superficiale e ingeneroso definire la DECRESCITA CONVIVIALE una “via monastica per un mondo migliore”… Tanta gente crede che essa sia un’idea straordinariamente affascinante… ho visto fior fior di professionisti, avvocati rimanere senza parole alle domande: perché continuare ad assecondare questa idea che l’aumento della produzione deve essere l’obiettivo fondante della società? Perché cominciamo a produrre tempo libero, oltre che merci?
La DECRESCITA parla di valorizzazione dei rapporti umani, delle relazioni sociali, del tempo libero, tutte cose che so che condividi…
Quindi, ti chiedo di lasciar stare le polemiche sterili (peraltro non motivate) perché credo sia necessario che tutti coloro che portano avanti battaglie per la costruzione di un mondo migliore, debbano sostenersi, promuoversi a vicenda, certo non gettarsi fango vicendevolmente…
Io sostengo la Associazione per la Decrescita, ma voglio bene a te, voglio bene a Beppe Grillo, voglio bene a COOPI, ad Emergency, voglio bene a Nichi Vendola, ai COBAS, voglio bene a tutti coloro che si prodigano per costruire pezzi di Mondo Migliore… insomma, Jacopo… basta polemizzare con chi è dalla nostra parte, chi persegue i nostri stessi obiettivi…
Altrimenti ognuno sale sul pulpito, fa la predica, ma il Mondo non cambia…
Con affetto.
Leokomotiv

Ciao

ho scritto un post anch'io in cui dicevo le tue stesse cose. Si intitola "stile sobrio ma ebbro di felicità". Devo dire che leggere "decrescita fa schifo" mi fa venire un colpo al cuore ogni volta. Ma è mai possibile che noi italièni non siamo capaci di fare altro che dividerci e mandarci a 'fanculo a vicenda? In ogni modo ti ringrazio molto per aver scritto, mi sentivo l'unica cretina che si era offesa. Ti dirò di più: io credo che la sconfitta della sinistra sia dovuta alla mancanza di un progetto strutturato alternativo (un progetto integrato che comprenda economia, welfare, politica estera, diritti civili, politici e sociali, immigrazione...). Non è un caso che il programma del PD scimmiotti quello di Berlusconi. La caduta del muro di Berlino è stata una batosta di cui ancora risentimo gli effetti. Non ci siamo rinnovati. Non abbiamo un progetto alternativo alla crescita economica per fare funzionare i nostri stupidi sistemi. E se non cresciamo non c'è lavoro, non ci sono diritti, non ci sono pensioni, non c'è sanità, non c'è istruzione. Abbiamo bisogno di una nuova linea guida e secondo me personaggi come Latouche possono solo aiutarci con i loro contributi teorici e pratici. Un nuovo mondo è possibile ma siamo noi a doverlo costruire. E l'ideologia della decrescita può essere un contributo in questo senso. E poi come dicevi anche tu la decrescita non è solo un progetto economico ma anche una proposta di vita diversa, con valori diversi. E credo che in un periodo di recessione come quello che stiamo vivendo ora prendere consapevolezza di questo sia importante, per non piangere troppo forte quando certi beni che abbiamo oggi verranno a mancare.

Un abbraccio

Amelie

Ci dici Si intitola "stile sobrio ma ebbro di felicità" e non ci dici dove andarlo a leggere? Ma questa è cattiveria.
E' un titolo troppo bello.
Attendo con ansia e cupidigia.
baci

Carissimi,
mi dispiace di aver offeso la vostra sensibilità.
Ma mi sembrava chiaro che non ce l'ho con il concetto di decrescita ma con la PAROLA decrescita.
E che io sia daccordo con la decrescita lo dimostra quel che faccio da 30 anni. E che rispetti le persone che si impegnano su questo terreno idem.
Ciononostante scegliere di battezzare questo movimento con il termine decrescita è infelice dal punto di vista della comunicazione e sbagliato concettualmente.
Non dobbiamo decrescere, dobbiamo smettere di sprecare e dedicarci a razionalizzare e questo comporta aumentare lo sviluppo vero.
L'errore concettuale è proprio qui. Dobbiamo negare che la crescita capitalista sia oggi vera crescita.
Affermare la decrescita vuol dire implicitamente ammettere che la crescita caitalista, il mito del prodotto Interno Lordo, sia reale.
La nostra è crescita la loro è suicidio, miseria, caos e guerra.
Ecco perchè sostengo che la parola decrescita sia da cancellare dagli slogan del Movimento: ci danneggia e afferma il falso. In parole povere fa schifo.
E comunque mi sembra che tutto il discorso che ho fatto sia un po' più ampio. A voi la parola "fa schifo" non piace a me non piace la parola "decrescita". OK siamo pari. Ma delle prospettive del movimento di cui ho scritto che ne dite?

Sono d'accordo con te, la parola decrescita trovo che sia sbagliata, si rifà al concetto di crescita dove per crescita si intende il modello di sviluppo economico che ha fallito, ha fallito con la gente, per quanto riguarda le prospettive del movimento penso che ci sarebbe bisogno anche di una serie di punti fondamentali in sintesi, è un movimento dagli ampi orizzonti, non voglio certo chiederti di ridurlo ad un elenco ma c'è bisogno anche di sintesi.
Buon 25 aprile, io ci sarò a Roma, ciao.

Personalmente ho voluto puntualizzare questa cosa perchè nel tuo articolo non era ben spiegata e mi dispiace molto se passa un messaggio sabgliato su che cos'è la decrescita a tutti gli affezionati (come me) che leggono il tuo blog. Ovviamente mi è chiaro che su un bel po' di punti sei d'accordo con la decrescita, è evidente non solo da quel che dici ma anche da quel che fai. E io sono pienamente d'accordo sul fatto che se vogliamo che la sinistra e il movimento ritornino a riscuotere interesse debbano dimostrare che noi viviamo meglio di loro, facciamo l'amore meglio con più dolcezza e meno seghe mentali, mangiamo cibi più buoni spesso preparati da noi per tutta la filiera produttiva (per cui sappiamo anche cosa mangiamo senza doverlo chiedere a qualcun altro), abbiamo lavori più divertenti e creativi in cui esprimiamo la nostra identità, non sprechiamo un attimo della nostra vita senza godere dei frutti del cielo e della terra e i nostri sogni e ideali prospettano un mondo di uomini più felici e meno attaccati al denaro. E sappiamo comunicare tutto questo in un modo nuovo, attraverso il contagio del contatto diretto piuttosto che attraverso centinaia migliaia di volantini e megafoni urlanti. I nostri sogni sono più affascinanti, le nostre risate contagiose, il nostri discorsi più convincenti ma mento retorici.

Viva la rivoluzione

Amelie

Complimenti Cacao, hai colto nel segno.

Io che sono un lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato da 970 euro al mese,con 2 figli da mantenere,non sono riuscito nemmeno ad avere il rimborso dei libri di testo dei miei figli che vanno alla scuola dell'obbligo,e per la quale ho speso 600 euro.Ho sperato che avendo un governo di sinistra al potere questi miei bisogni primari per arrivare alla fine del mese fossero almeno presi in considerazione,ma non ho visto nemmeno quello.Ci siamo guardati attorno dalle mie parti,e ci siamo accorti che gli unici che parlavano di argomenti che interessavano la nostra quotidianità erano i leghisti,che io non avrei mai avuto il coraggio di votare fino a poco tempo fa,ma che invece alla fine ho fatto.Ho votato a sinistra per vent'anni ma stavolta mi hanno proprio rotto i coglioni,Spero che ora ci sia un bel Reset,ma purtroppo dalle opinioni che sento uscire dalla bocca di questi dirigenti di sinistra perdenti e moribondi sono solo tante cazzate ed ho l'impressione che non abbiano ancora capito cosa sia successo veramente in questo paese.

Spero di non dover morire leghista.......

Ciao Jacopo riguardo lo Zen ,io sono praticante di Karate e stavo leggendo un libro molto interessante di KIYOSHI ARAKAKI si intitola " la potenza segreta del karate di Okinawa" (principi e tecniche delle origini) lo volevo consigliare anche perché questo grandissimo karateka afferma che nel famoso esercizio zen di far finta di abbracciare un albero ,bisognerebbe abbracciare l albero per davvero,cioè abbracciare l albero per davvero ,entrando profondamente in contatto con la sua vita e facendosi trasmettere la sua energia!! caspita secondo me ha proprio ragione , è una forma di ascolto e di esercizio fenomenale .Ah ragazzi scusate non voglio farvi diventare tristi ma volevo che vi informaste su Giuseppe Gatì ,grazie .Ciao.