Il dibattito si sta sviluppando: abbiamo bisogno di dare identità e rendere visibile l'insieme di chi lavora con le mai e gestisce imprese: dalle cooperative sociali, ai tecnici eco, alla finanza etica, autocostruzione di case, gruppi di acquisto, centri culturali, ecc. Vi segnalo anche un mio intervento a Deruta dove riassumo il problema e quelle che per me sono le possibili soluzioni per evitare il tracollo italiano. Mi sembra di aver fatto un gran discorso, l'ho lincato ma pochissimi gli hanno dato un'occhiata... Quindi insisto nel proporvelo. Inizio a parlare dopo 6 minuti e 40 secondi
(anche l'altro oratore, Covino, dice cose molto interessanti).
Commenti
ma dove sono finiti i
ma dove sono finiti i commenti???
ah, sei qua!!!!!
ah, sei qua!!!! mi ero perso questo post, avevo linkato direttamente quello precedente.....
hai ragione, bel discorso il tuo e anche quello di covino, specie nell'ultima parte quando parla del quarto stato.
sono due aspetti complementari del problema; c'è un obiettivo da raggiungere, in questo intervento tu ti poni il problema di identificare l'obiettivo e lui il problema di costruire la macchina su cui salire per arrivarci.
la tua perplessità sul fatto che azioni semplici e ovvie per migliorare la vita di tutti noi vengano sistematicamente ignorate perchè oscurate e/o rese impraticabili è proprio il nocciolo del problema: il fatto che siano oscurate e non vietate indica che la strada da percorrere è quella giusta e che il problema è quello di superare l'oscuramento.
per oscurarci e indebolirci il mezzo migliore e quello di frammentarci, ogni singolo sforzo individuale viene isolato in modo che non possa integrarsi con gli altri e indebolito progressivamente finchè la persona non si sfianca e rinuncia.
le parole chiave in questo caso sono sforzo individuale e persona, croce e delizia perchè sono il nostro punto forte ma anche la nostra debolezza perchè le conoscenze e le esperienze personali non si integrano ma si ammassano e oltre una certa massa diventano eccessive per gli altri individui che dovrebbero recepirle, utilizzarle e rielaborarle.
questo porta all'abbandono degli sforzi 'buoni' che vengono dispersi e apre la porta all'ingresso dei 'parassiti' e dei 'guastatori' che attaccando sia il lavoro svolto che la persona completano l'opera di oscuramento.
come si può quindi, superare il problema della mancanza di integrazione e costruire un sistema di accumulo della conoscenza che sia capace di non disperdere anche il più piccolo contributo e di trasformarlo in un puntello per gli altri in modo che che diventi un sistema logico talmente solido da essere impenetrabile ai 'parassiti' e ai 'guastatori' e contemporaneamente disponibile a tutti, facile da consultare e da mettere in pratica?
logica... amo questa arte e per concludere torno al concetto del mio post precedente sulla geometria euclidea: quello è il modello da raggiungere, bisogna trovare alcuni concetti elementari (in senso matematico, cioè non scomponibili in elementi più piccoli) e da li costruire, anteponendo sempre il rigore e la logica alle ideologie e ai personalismi, un sistema di conoscenze integrate sempre riconducibile ai principi elementari, per migliorare le nostre vite che chiunque possa consultare e mettere in pratica.
se hai ancora tempo e voglia di leggere mi permetto di consigliati un piccolo testo di cui ti basterà leggere le prime 4 pagine per capire cosa intendo.
http://www.evaristogalois.it/02_MATEMAT5ICA/MATEMATICA_BIENNIO/Unit%C3%A...