La crisi italiana non sta solo nello spreco ma anche nelle occasioni mancate.
Finalmente molti si sono accorti di quel che in pochi ripetiamo da tempo: i soldi ci sono se si smette di buttarli dalla finestra.
Ora bisognerebbe che ci si rendesse conto dell’altra metà del problema: la distruzione di opportunità.
Non ci sono solo i soldi spesi male, c’è anche un vizio di inefficienza che brucia risorse potenziali.
Ma siccome a furia di parlarne in generale mi si è seccata la gola ho pensato di cambiare metodo di comunicazione e passare alle proposte concrete e fattibili.
Quindi, caro De Magistris, mi rivolgo a te visto che la nostra visione del mondo mi pare in sintonia, proponendoti un’idea modestamente geniale che servirebbe a dare l’esempio di come possiamo rovesciare una situazione di spreco e trasformarla in una fonte di lavoro, di guadagno e di pubblicità per Napoli.
Una delle grandi vergogne italiane sono 320 opere pubbliche incompiute; tra queste spicca un monumento alla demenzialità, di eccelse proporzioni, che si trova proprio a Napoli. Per tutta una serie di ragioni assurde, sulle quali varrebbe la pena di scrivere un romanzo dell’orrore, da decenni quest’opera se ne sta lì, in mezzo alle case. Parlo del ponte incompiuto di San Giacomo de’ Capri, quartiere Arenella.
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De Magistris risponde a Jacopo Fo
Napoli, un concorso di idee per il viadotto dell’Arenella
Caro Jacopo Fo, grazie per avermi segnalato l’incredibile storia del ponte sospeso dell’Arenella, a Napoli. E’ una storia che conosco bene e sulla quale già stiamo intervenendo. Con una proposta, come fra poco ti racconterò, molto simile alla tua. A riprova, come tu stesso dici nel post, che condividiamo una comune sensibilità: per una politica migliore e giusta. Senza se e senza ma.
Il viadotto dell’Arenella, costruito più di vent’anni fa, nel mezzo del nulla, era un monumento allo spreco. La metafora della burocrazia che si perde fra mille cavilli. Quando un fallimento amministrativo assume la forma plastica di un obbrobrioso pilone di cemento armato, che trafigge il verde di Napoli come una lama nel cuore. Oggi, come è anche nella tua proposta, là dove sorge un tetro scheletro di cemento armato, ci sarà uno spazio verde.
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