Cambiamo il sistema dei finanziamenti europei?
Ho difficoltà a seguire i dibattiti televisivi sulla crisi perché mi vien mal di stomaco.
C’è un esercito di zombi che sono ancora lì a dire che se l’Europa non ci permette di sforare con le spese siamo rovinati. Non hanno letto i dati forniti dai centri studi della Corte dei Conti, della Confindustria, del Cna, dei sindacati, che ci dicono che in Italia si buttano via suppergiù 600 miliardi di euro l’hanno e si bruciano opportunità per un valore di Pil grossomodo corrispondente. Infatti dove lo Stato funziona offre un supporto positivo all’economia e il Pil cresce. Basta confrontare il Pil per persona della Svizzera col nostro per comprendere questo banale principio di economia (e di logica). Se lo stato funziona cittadini e imprese ne traggono vantaggio.
Molti hanno avanzato idee sensate su come potremmo risparmiare soldi e tagliare le unghie ai malvagi arraffatori. Ma c’è un settore di cui si parla poco, al cui confronto gli sprechi delle auto blu impallidiscono. Ora è giusto che ci siano cose che fanno incazzare i cittadini (tipo i privilegi della Casta) ma ci sono settori meno visibili dove le cifre che girano sono ben più grandi… Ad esempio, i finanziamenti europei. Dal 2007 al 2013 sono arrivati in Italia 49,5 miliardi di euro. Qualche cosina in più del costo di tutte le auto blu d’Europa.