Avviso ai naviganti: fra 28 giorni, 2 ore e 27 minuti l’umanità raggiungerà la massa critica!

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(poi niente sarà più uguale)

Gennaio 2015: siamo arrivati a 28,8 milioni di italiani mensilmente collegati al Web.
Nel 2011 la Cisco Visual Networking Index  profetizzava che a livello planetario avremmo toccato i 3 miliardi di utenti entro la fine del 2015. Ma a gennaio avevamo già superato questa soglia.
Sta succedendo qualche cosa di pazzesco a velocità crescente.
Gli scambi commerciali in rete hanno superato i 2 miliardi 222 milioni 222 mila dollari all’anno.
L’americana Qmee ha calcolato che solo su Fb ogni 60 secondi si cliccano 1,8 milioni di “mi piace” e ogni secondo vengono pubblicati 41mila post, 3 miliardi 542 milioni 400mila al giorno. Solo su FB.
Il numero complessivo di post, commenti, immagini e fotogrammi presenti in rete raggiungerà esattamente i 100mila miliardi,  il 12 aprile 2015 alle ore 2 di notte. Si tratta del numero convenzionalmente riferito alla quantità di cellule che compongono mediamente un essere umano maschio adulto. Un numero fortemente simbolico. Grossomodo nelle stesse ore saranno disponibili in rete 111 milioni 111mila libri digitalizzati (nel 2010 Google calcolò che il patrimonio librario cartaceo globale dell’umanità ammontava a 129 milioni di titoli).
Ma una volta raggiunta la massa critica che cosa succederà?
Per spiegarlo ti devo raccontare una storia.
Da anni cercavo un disco che mi aveva molto appassionato durante la mia infanzia comunista. Un disco che ho ascoltato centinaia di volte e che un certo giorno è scomparso. Da anni ogni tanto provavo a cercarlo in rete. Ma non lo trovavo. Ho perfino telefonato ai due cantanti per chiedere loro se mi potevano mandare il file. Impossibile. Assolutamente scomparso. Perse le tracce, distrutti i master. Ho chiesto a cultori di musica, collezionisti ossessivi di vinili rivoluzionari, accatastatori di modernariato, vecchi discofili drogati. Niente.
Dieci giorni fa ho provato un’altra volta. Lo vendevano su E-Bay per 29 euro. Stamattina mi è arrivato via corriere e domani mattina Stefano me lo dovrebbe dare in formato digitale (da 15 anni non ho più un giradischi a puntina…).
Quello che voglio dire è che entro poco si completerà l’opera colossale di mettere in rete quasi qualunque cosa notevole abbia prodotto l’umanità ad eccezione del risotto e di altre delizie non digitalizzabili.
E quando questa opera immane avrà catalogato una quantità impressionante di tutto avremo libero accesso all’essenza della cultura umana. Un’opportunità colossale, incommensurabile. Una quota preponderante delle risorse culturali sarà indicizzata e accessibile.
Per capire la portata degli effetti di questo evento possiamo dare uno sguardo al passato dell’umanità: tutte le società primitive hanno avuto un salto quantico strutturale quando hanno acquisito la scrittura. La possibilità di scrivere cambio il modo stesso di pensare perché rese possibile annotare, quindi ricordare, i propri pensieri, renderli visivamente attraverso immagini e schemi, discuterli con persone che vivevano a grande distanza, tramandarli. La possibilità di scrivere ha moltiplicato per 100 la velocità dello sviluppo tecnologico. Prima della scrittura avevamo impiegato 1 milione di anni per passare dalle pietre sbozzate alle asce levigate… Un terremoto sociale e di costume che ha cambiato la vita e la mente delle persone.
Per osservare un salto qualitativo altrettanto potente dobbiamo aspettare più di 5mila anni con l’invenzione della stampa a caratteri mobili. Improvvisamente alcune migliaia di libri diventano disponibili ma non a tutti bensì a una ristretta élite di alfabetizzati probabilmente molto al di sotto dell’1%. La diffusione dell’alfabetizzazione si è sviluppata con grande lentezza nei 500 anni successivi. Nel 1820 si stima che solo il 20% dell’umanità sapesse leggere. Il successivo salto esponenziale arriva con la televisione e l’alfabetizzazione di massa che ci ha portato il rock, il femminismo, il romanticismo amoroso e la nascita del movimento pacifista, ecologista e solidale, la sindacalizzazione di massa, il 70% di alfabetizzati e l’80% dei bambini che vanno a scuola.
Dopo solo 50 anni dall’ultimo salto quantico siamo ora in mezzo all’esplosione del Web.
Cosa ci porterà?
Un altro grandissimo cambiamento.
Certamente ci saranno dei problemi e degli effetti negativi. La scrittura ha permesso a Hitler di scrivere un mare di stronzate. E anche altri vanno forte.
Ma è anche evidente che nessun imperatore del passato ha avuto accesso alla centomillesima parte di tutto quel che puoi trovare gratis in pochi minuti in rete. Riusciremo ben a tirarci fuori qualche cosa di buono!
I naviganti saranno più liberi di comunicare, di informarsi e avranno più possibilità di sperimentare, immaginare e inventare. E sono convinto che in molti milioni approfitteranno di questa chance.

Buon divertimento!

Jacopo Fo