Bellissimo articolo del giornalista Vincenzo Giardina su Internazionale. Si racconta della nuova iniziativa del Green Belt Movement, la nota associazione fondata nel 1977 da Wangari Mathai e oggi portata avanti dalla figlia Wanjira, per sensibilizzare le donne dei Paesi in via di sviluppo sui danni dei fumi da cucina.
Si chiama “Partnership on women’s entrepreneurship in renewables” spiega Wanjira, “È un’alleanza delle donne per cambiare mentalità e abitudini. Nel mondo tre miliardi di persone cucinano con carbonella, cherosene o altri combustibili tossici. In Kenya lo fa addirittura il 90% della popolazione, perché solo un abitante su tre ha accesso all’energia elettrica”. Tutto questo con conseguenze per la salute e per l'ambiente.
La rete delle informatrici del Green Belt Movement gira per i villaggi mostrando cucine più efficienti, lampade e forni solari, carbonelle sostenibili e altre ecotecnologie che permettano di ridurre fumi e consumo di legna.
Scrive Giardina: “Una delle idee più popolari l’ha avuta un giovane keniano, Tom Osborn, che ha sperimentato mattonelle e carboncini ricavati da scarti agricoli. Ne è nata un’azienda, Green char, che ora produce fornelli ad alta efficienza, capaci di trattenere più calore riducendo costi ed emissioni nocive.”
Il Green Belt Movement conta più di 4.000 volontarie, negli anni hanno piantato in Africa 51 milioni di alberi, mica bruscolini!
La rivoluzione verde parte dai fornelli per cucinare
RESTIAMO IN CONTATTO!
PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK