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La storia della domenica: I mostri di Zanfatrax


I mostri di Zanfatrax di Jacopo Fo
L'esercito di Zanfatrax avanzava coprendo la pianura col frastuono dei tamburi e le grida degli uomini. Quanti erano? Giacomo Longozzi, il fornaio, aveva detto che erano almeno un milione. Aveva passato la notte a spiare i loro accampamenti. Avevano armi di ogni tipo. Dalle balestre ai bazooka. Cannoni, mitragliatrici, catapulte, alabarde, carabine e bottiglie incendiarie. Noi eravamo in 25, asserragliati nella chiesa di Santa Cristina Martire. Piu' che chiederci come avremmo potuto resistere ci domandavamo perche' quell'orda di demoni perdesse tempo a spazzarci via. "Non ha senso! Hanno deviato la loro marcia verso Roma, hanno percorso 50 chilometri in piu' solo per venirci a ammazzare?" Si lamento' Osiria Frazzetta, maestra elementare comunista. "Ci dev'essere qualcuno di noi che li ha fatti incazzare veramente..." Riflette' Paolo Mussi.
Giovanna Pali mi scocco' uno sguardo furente come al solito: "Sara' per via di Michele e della sua mania di scrivere stronzate su internet!" Michele sono io. Luca Pattini scosse la testa: "Ma secondo te dopo aver distrutto mezza Europa e massacrato trenta milioni di persone, questi si preoccupano se Michele scrive sul suo sito web, visitato ogni giorno da 6 persone, che sono stronzi? Non hai il senso della misura." Rocco usci' dalle sue riflessioni e riprese l'uso della parola dopo due giorni di mutismo: "C'e' una sola cosa che possono volere qui. E non e' la morte di noi venticinque poveracci. Vogliono la reliquia della Santa." Ci girammo a guardarlo come fosse una cavalletta gigante. Orso apri' bocca per primo: "Ma non dire stronzate!" Lui rispose calmo: "Ascoltate, non c'e' un'altra spiegazione. Questi bastardi sono apparsi dal nulla un mese fa. Non vengono da nessuna nazione. Nessuno sa chi siano. Mangiano i cadaveri delle loro vittime, puoi sparargli addosso ma si rialzano e continuano a combattere...Non capite? Sono spettri. Creature dell'altro mondo. Non vogliono ne' i soldi ne' il petrolio. Vogliono i simboli del potere spirituale dell'umanita'. Vogliono le nostre reliquie." "Stronzate" Concluse Orso. "Io uno di quei mostri l'ho ammazzato!" Disse Sandro. "E come hai fatto? - Chiese Rocco - Gli hai sparato? Lo hai accoltellato? No, ti e' venuta l'idea malsana e assurda di lanciargli addosso un crocifisso! E ci devi ancora spiegare perche' giravi di notte nell'uliveto con un crocefisso da 5 chili in mano..." "Avevo sentito dei rumori..." Laura interruppe la discussione: "Comunque non ce ne frega un cazzo perche' tra cinque minuti saremo tutti morti... Sono a cento metri..." "Io ho intenzione di sparargli e vedere che succede. Ho intinto i proiettili nell'acqua benedetta..." Ci informo' Adalberto Sessa che imbracciava un enorme carabina con cannocchiale di precisione e non vedeva l'ora di usarla. "Non capisco perche' dovrei sudare e assordarmi a sparare visto che fra cinque minuti saro' morto lo stesso!" Sbotto' Cosimo De Vecchi. "Vigliacco!" Mormoro' Adalberto. Intanto Giovanni si era avvicinato all'altare. Aveva tirato fuori dalla teca di vetro il cofanetto con dentro il dito indice sinistro della santa e si era diretto al portone della chiesa. Disse: "Vediamo se reagiscono in qualche modo a questo." Poi aveva aperto il portone. Nessuno tento' di fermarlo. Lo seguimmo sul sagrato. L'orda dei massacratori aveva raggiunto il selciato ai bordi della piazza. Una decina di scalini e trenta metri di lastricato ci separavano dalle loro facce orrende e zozze. Giovanni alzo' al cielo il cofanetto. I massacratori si immobilizzarono. "Visto?!?" Laura lo guardo': "Bravo, speriamo che sulla tua tomba abbiano la cortesia di scrivere: "Indovino' perche' lo mangiammo". Sarebbe carino da parte loro." Rocco le fece un gestaccio.
La situazione era sospesa. Giovanni grido': "Allora sub creature...E' questo che cercate?"
Apri' il cofanetto e tiro' fuori il dito mummificato: "E se me lo mangiassi?" Antonio Trabassi commento': "Bravo, falli incazzare cosi' ti mangiano senza condirti." Giovanni si avvicino' il dito alla bocca e la spalanco'. Un brusio di terrore striscio' tra le file dei demoni. Giovanni si infilo' in bocca il dito della Santa e inizio' a masticarlo. Un grido inumano usci' da un milione di bocche e l'orda si getto' su di noi. In prima fila alcuni soldati enormi roteavano mazze di legno. Sentii sparare piu' volte la carabina. Ma non ci furono effetti visibili. Li vidi circondarci, alzare le mazze e abbassarle sulle nostre teste. Seppi che la mia vita sarebbe finita al primo colpo. Mi avrebbero ridotto il cranio in poltiglia. Sentii lo spostamento d'aria del grosso bastone che calava su di me. Poi un suono che ci fece tremare le ossa cristallizzo' quell'istante. Tutti si fermarono e guardarono il cielo che si era aperto come un sipario squarciato. Da dietro le nuvole spunto' il faccione di un essere umano che urlo': "Fermi, orrendi mostri della ionosfera!" Ripresomi dallo shock di essere ancora vivo guardai quel viso enorme con speranza. Ci misi un istante a capire chi fosse. Adriano Celentano! Proprio lui!!! Dagli occhi del molleggiato uscirono lampi di luce che in pochi istanti incenerirono tutti quanti i mostri. "Li hai fatti fuori tutti!" Esclamai. "Si'!" Rispose lui con un sorriso. Si vedevano carcasse di sub creature a perdita d'occhio. "Ma come hai fatto?" Chiese Rocco. "I mostri sono lenti, l'umanita' e' rock!" Disse lui. Poi scomparve. In sottofondo sentimmo le note di "Zapatero! Zapatero!" e un delizioso profumo di spaghetti al pesto si diffuse nell'aria. Cavolo eravamo vivi. La minaccia dei mostri era sventata. "Che succede?" Grido' Paolo indicando un cadavere di mostro che iniziava a friggere e a cambiare forma e colore. Celentano guardo' con interesse. Poi ci spiego': "Le sub creature in realta' erano vallette, letterine, veline, ballerine e cubiste originarie della costellazione di Vega che un teorico delle televendite aveva trasformato in schifosi antropofagi. Ora stanno tornando alla loro forma originale dopo 5 anni passati nel modo piu' schifoso possibile in totale astinenza. Le sub creature non amano nessuno." Ok. La situazione era ottima e tendeva a migliorare. Circa un milione di giovani donne extraterrestri si aggiravano per la valle. Le guidammo verso il piu' vicino ipermercato abbandonato della zona e ci accampammo li', stappando migliaia di bottiglie di alcolici per festeggiare.
Fu una gran bella festa. Il rapporto donne-uomini era circa 80000 a 1. E non ci volle molto a capire che nella zona di Vega non sanno neanche cosa sia l'inibizione sessuale. Riusci' a fare sesso perfino Rocco. Insomma non era andata poi cosi' male. Non ci restava altro da fare che vincere le elezioni e ricostruire l'Italia. Ma questo forse avremmo dovuto farlo da soli. Celentano puo' fare molte cose impossibili per un essere umano normale ma non e' onnipotente...
Racconto della serie: "Allegria! Adriano ci ha vendicato almeno un po' di una destra ladrona e di una sinistra senza programmi. Non ti viene voglia di rimboccarti le maniche anche te?"
Jacopo Fo
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I prossimi spettacoli di Jacopo Fo:
Bologna 11 e 12 novembre 2005 Teatro delle Celebrazioni V. Saragoza 2-3-4 Per prenotazioni 051 6153370 Spettacolo "Se fai sesso con gli elefanti non stare mai sotto"
Milano dal 30/11 al 4/12 2005 Teatro delle Erbe V. Mercato 3 Per prenotazioni 02 86464986 Spettacolo "Anche la sogliola finge l'orgasmo, figuriamoci il resto"