Comprensibilmente è scoppiata la paura. E a ragione il governo ha imposto dure restrizioni ai contatti.
Ma nella foga di tenere le persone a casa si stanno diffondendo dati inutilmente allarmistici e spaventosi.
I dati ufficiali sono discordi, si parla di un 2-3 per cento di letalità, cioè muoiono 2 o 3 persone su 100 contagiati. Ma girano anche numeri più alti; in effetti 827 morti (a oggi 12 marzo) su 12.400 contagiati vorrebbe dire una letalità intorno al 6%, ma questo dato non ha nessun senso.
Infatti, come spiegano molti virologi, il numero delle persone contagiate ufficialmente è falsato in quanto NON vediamo tutti i contagiati reali! Si calcola che solo il 20% dei contagiati (1 su 5) sviluppi sintomi. Quindi moltissimi contagiati non se ne rendono conto. Soltanto se fanno il tampone si può sapere se hanno il virus. Ma il tampone viene effettuato solo su persone sospette di aver avuto contatti con malati (infermieri, medici, famigliari, amici).
È parere diffuso tra i medici che siano quindi MOLTI di più. Il tasso di letalità ufficiale è perciò più basso del semplice rapporto tra contagiati scoperti e decessi proprio perché si fa la tara sul numero dei contagiati che stanno benissimo e non sono entrati in contatto con ammalati e non sono stati scoperti.
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