cacao della domenica

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Per favore soccorrerete i miliardari!!!

Per favore soccorrete i miliardari!!!

Per favore soccorrete i miliardari!!!
Hai mai provato a metterti nei panni di uno che sta avendo un immenso successo?
Ti propongo un piccolo esperimento mentale che potrebbe provocarti alcune idee nuove. Inoltre far finta per 5 minuti di essere più ricco di Rockefeller fa comunque bene alla salute…

Immagina di aver realizzato un grandissimo lavoro, di aver profuso impegno e dedizione senza risparmio, 7 giorni su 7 per anni e ora ti trovi che stai per concludere l’affare epocale della tua vita.
Diciamo che hai il 97% di probabilità di ottenere un risultato capace di cambiarti completamente la vita. Ma la situazione è molto particolare perché devi aspettare ancora alcune settimane per sapere se la cosa funziona o no. In questo tempo che ti separa dal fischio dell’arbitro (partita inizia quando arbitro fischia) non puoi fare più nulla. Assolutamente nulla. Tutto quello che potevi fare l’hai fatto e ti pare di averlo fatto bene. Qualunque altra attività che tu svolgessi ora sarebbe solo un danno.
Praticamente è fatta ma un colpo di sfortuna potrebbe far saltare tutto.
L’aspetto che mi affascina e mi inquieta in questa situazione ipotetica è che se poi va tutto a ramengo cosa dici?
Potresti solo dire “sono cose che succedono (porca patata!)” perché onestamente non potevi fare di meglio di quanto hai fatto.
Quindi se non funziona non puoi darti del cretino. Ti può dispiacere, e molto, ma non si tratta di una situazione difficile da affrontare dal punto di vista psicologico. Di fronte a una sconfitta esiste una sola possibilità sensata: rialzarsi e riprovare.
Ma se putacaso la cosa funziona e il successo ti arride come la mettiamo? Al contrario di quel che comunemente si pensa non è una situazione facile.
Vedi finalmente il risultato, assapori il trionfo e poi cosa dici? Dici: “Sono stato bravo!”
Ma come fai a dirlo? Sì, è vero che ci hai lavorato tanto… Ma fino a un attimo prima non sapevi se era vittoria o sconfitta e le mille possibili varianti che avrebbero potuto deviare il pallone non le controllavi mica tu!
Allora bene, ci hai messo la tua parte, ma è la fortuna l’elemento che ha determinato l’esito positivo. O no?
Questa è la domanda che vale un milione di dollari e forse la tua vita stessa…
Quando ancora non conoscevi il responso, ti rendevi conto che il tuo merito non sarebbe stato l’elemento determinante. Certo a uno che non è capace a far nulla certe occasioni difficilmente gli capitano. Ma è pur vero che grandi persone hanno perduto, sono state frullate degli ingranaggi spietati degli eventi… E a volte non vince né il più bravo né il più determinato.
Questa trappola mentale del merito ti colpisce anche in un altro modo: in effetti dopo il primo successo è mediamente più facile averne un secondo per la famosa legge del piove sul bagnato…
Se hai già vinto una volta probabilmente conosci anche le persone giuste e possiedi pure la credibilità giusta… E ti è cresciuta l’autostima pure…
E siccome vuoi spasmodicamente credere che tu non perderai mai il tuo posto al sole ti attacchi a ventosa a quest’idea: ogni nuovo successo dimostra ancora una volta che sei migliore del resto del mondo…

Sì certo, se pensi positivo rendi più probabile che le cose vadano bene, cuor contento il ciel l’aiuta e la fortuna aiuta gli audaci. Ma senza una buona dose di culo non vai da nessuna parte… E la sfiga cosmica, una volta o l’altra tocca a tutti… E questo è meglio che te lo scrivi a fuoco sul palmo delle mani…

Io credo che vincere sia veramente molto difficile e pericoloso. In effetti nella mia vita ho visto molte persone andar fuori di testa dopo un grande successo.
Credo che sia proprio la sensazione dell’imponderabilità del successo a far saltare l’equilibrio mentale. Diventano tossicomani del successo, gli si attaccano spasmodicamente proprio perché al culmine di una fase positiva si rendono conto che il successo non si può possedere. Non esiste nessuna caratteristica umana che ti dia la sicurezza che funzionerà anche la prossima volta… Non sei neanche sicuro di arrivarci alla prossima volta… Al di là del fatto che potresti defungere, sai pure che dalle stelle alle stalle c’è una via breve, come un tombino, che ti ci trovi subito.

Quando sei uno sfigato e improvvisamente vendi 10 milioni di dischi e tutte le ragazze ti si vogliono fare, entri nel panico duro.
Qualcuno starà pensando: “Cazzate, se tutte le donne volessero venire a letto con me sarei proprio contento…” Certo, ma per i primi tre mesi… Poi ti accorgi che se tutte le ragazze vogliono far l’amore con te da quando hai avuto successo mentre prima facevi loro schifo, ribrezzo e noia, vuol dire che non sono interessate a te come essere umano (che continua a far schifo), a loro interessa il ruolo che tu hai la fortuna di interpretare in quel momento… Tu, umanamente non esisti al di là del tuo ruolo sociale… E il bimbo interiore ne risente e soffre… Povera bestia!

Allora ti inventi che tu sei superiore, che tu non ritornerai mai più ai piani bassi del mondo, e desideri spasmodicamente dimostrare a te stesso che possiedi questa superiorità. Ti sforzi di convincerti che quelli che hanno fallito non erano come te, tu sei più determinato, più sicuro, più carismatico. E soprattutto non farai nessun errore fatale.
Ma la grandiosità del mondo, la drammaticità del mondo, il mistero, sono gli elementi sublimi e terribili che danno spessore alla vita. In questo mondo niente è scontato e l’imprevedibile è ovunque… E uno dei grandi misteri insondabili è proprio perché, a parità di capacità, uno ce la fa e quell’altro no… Capire che il nostro merito è solo un quarto della torta dovrebbe insegnare la modestia, la gratitudine, lo stupore, la mansuetudine e la solidarietà con chi ha avuto meno culo.
Ma come sappiamo è pieno di teste di ravanello che dopo che son stati dalla De Filippi due volte smettono di salutarti perché dirti ciao gli sporca la bocca.

A questo proposito mi sovviene una battuta: “Dietro a ogni uomo di successo c’è una donna stupita”.

E siccome questa dominanza della fortuna nel nostro destino è un’evidenza (siamo sotto il cielo, come dicono i napoletani) allora cercare di negarla costa carissimo in termini energetici; finisce che molte persone all’apice del successo hanno bisogno di incentivi psicologici… e giù con alcol, coca, donne e panfili.
Credo che faccia parte del pacchetto “sostanze stupefacenti” anche l’ostentazione del lusso, l’irrefrenabile desiderio di frequentare posti esclusivi, indossare vestiti di pelle di dinosauro vergine, circondarsi di servitori… Sono uno dei tanti modi che usa chi sta ai vertici della piramide per ammansire il bruciante ricordo del fatto che la loro posizione al mondo è infinitamente più comoda di quella del disperato di Calcutta ma solo un pelo meno provvisoria.
Sono disposti a fare qualunque cosa pur di avere la sensazione di essere veramente, intimamente diversi dalla MASSA PEZZENTE al di sopra della quale sono emersi. E siccome a parità di massa corporea non esiste differenza tra un disoccupato di Bari e un miliardario di Londra, questo tentativo di affermare la propria diversità va poco lontano.

Credo che questo discorso sia molto importante per comprendere la storia dell’umanità.
Molti generali si sono rovinati e ci hanno rimesso pure la testa perché erano afflitti da un’insana mania del rischio.
Il gioco d’azzardo infatti è un’altra forma che assume la paura che il momento magico finisca. Le persone sono travolte dall’impulso di mettere alla prova la loro fortuna. Proprio perché sono alla ricerca della prova della loro superiorità.
E credo che siano connessi a questa nevrosi tutta una serie di altri comportamenti che sono dominanti nell’ambiente dei potenti: insensibilità emotiva, egoismo, egocentrismo, paranoia, mania di persecuzione eccetera.
E c’è poi l’aggiunta che se tu sei superstar c’hai grossi problemi di relazioni umane. Sì perché la maggioranza delle persone quando hanno a che fare con qualcuno che emana successo da tutti i pori, vuoi per interesse vuoi per l’emozione, vuoi per l’imbarazzo, ha difficoltà a comportarsi naturalmente…
Senza contare che quando c’hai fama e potere automaticamente diventi il bersaglio di tutta una serie di bastardissimi che ti vogliono sfruttare… Chi è ricco ha sempre paura che qualcuno gli rubi qualche cosa. Il che è una paranoia ma c’è chi si impegna con grande sforzo a dimostrarti che realmente TUTTI vivono solo per fregare te… Ti scotti talmente tante volte che poi ti convinci che sia meglio frequentare solo persone ricche come te così è meno probabile che vogliano fregarti. Il che è un doppio errore: tra i ricchi i nevrotici ossessivi son più della media nazionale quindi è più probabile che sia un ricco a volerti fregare piuttosto che un povero.
Inoltre, se ti riduci a frequentare solo potenti ti impoverisci mentalmente e spiritualmente perché tra i ricchi è maggiore il numero delle persone sprovviste di umanità, cortesia e qualche cosa di divertente da raccontare.

Insomma se le persone che sfondano NON capiscono che è stata la fortuna a determinare il loro successo (che quindi va preso con filosofia, con distacco) rischiano una serie di disastri psicorelazionali di proporzioni astronomiche.
Probabilmente se si riuscisse a parlare a queste persone trionfanti, e ammesso che abbiano voglia di ascoltarti, si otterrebbe di cambiare molte cose in questo mondo… Perché se la gente che ha il potere riuscisse a non farsi travolgere dal successo potrebbe combinare un sacco di cose buone. Che non è poi così difficile capire che è più bello per tutti se si vive senza fame, senza guerra e senza distruggere il mondo! (Ovvìa!)
Forse converrebbe perfino creare un’associazione onlus per soccorrere psicologicamente e umanamente i miliardari, che soffron così tanto, porellini!
Ma credo che sarebbe un’impresa con scarse possibilità di successo. Le persone mediamente preferiscono far la carità ai bambini magri che ai miliardari grassi.
Comunque noi, come al solito, ce ne freghiamo degli ostacoli e seguiamo la via che la nostra coscienza ci indica.
Quindi abbiamo creato all’interno del Nuovo Comitato Il Nobel per i Disabili il settore “Aiuta un miliardario sclerato e abbandonato!”.
Ovviamente accettiamo solo donazioni consistenti.

Jacopo Fo