Ecologia e Ambiente

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Notizie sull'Ecologia e sulla salvaguardia dell'Ambiente

Design like you give a damn - L'architettura umanitaria

"Progettate come se ci teneste davvero": e' questo il motto dell'architettura umanitaria, un movimento solidale "inventato" dalla coppia inglese Cameron Sinclair e Kate Stohr, lui architetto, lei invece esperta in edilizia sociale.
Guardando gli 800mila albanesi kosovari che dopo la guerra nei Balcani del 1999 rimpatriavano e trovavano le loro case completamente rase al suolo, Cameron si e' chiesto se ci fossero e dove fossero in quel caso gli architetti. Avrebbero potuto aiutare la popolazione a progettare alloggi temporanei, che certamente avrebbero accelerato la ricostruzione e la ripresa di una vita normale.
Cosi' hanno creato un'associazione (Architecture for humanity, AFH) e hanno lanciato un concorso in cui chiedevano ai colleghi di progettare alloggi economici, semplici ma funzionali, "come se ci teneste davvero" (una provocazione per esortare anche gli architetti che lavorano per ricchi clienti a partecipare).
Con sorpresa dei due benefattori, arrivarono 205 proposte, da 30 paesi del mondo.
Poi il 26 dicembre 2005 c'e' stato lo tsunami e, per usare un eufemismo, la "domanda" e' aumentata.
Sinclair e consorte hanno stretto una collaborazione con un sito internet, grazie al quale sono riusciti a raccogliere circa mezzo milione di dollari. Da allora hanno contribuito alla progettazione e alla costruzione di scuole, edifici comunali, un campo da calcio (per una squadra femminile del Sudafrica) e soprattutto alloggi di fortuna temporanei.
L'associazione ha anche partecipato a progetti nei Balcani, in Iran, a Grenada e ultimamente ha aiutato centinaia di senzatetto vittime dell'uragano Katrina.
Oggi Cameron e Kate hanno abbandonato le loro precedenti attivita' lavorative per dedicarsi completamente all'organizzazione e si "divertono" a costruire latrine pieghevoli, strutture con materiale residuo della guerra (filo spinato, sacchi di sabbia), riciclano macerie, fanno corsi per creare stuoie con l'erba e borse col bambu' e, se abbiamo ben capito, hanno anche messo a punto una specie di struttura gonfiabile in canapa.
Il tutto avviene in stretta collaborazione e partecipazione con le comunita' locali.
Attenzione: non si tratta pero' di costruire semplici scatole, prive di aerazione, luce, bagni, anzi l'organizzazione cura tutti gli aspetti e i particolari dell'edificio.
Secondo i dati resi noti dallo stesso Sinclair, nel mondo una persona su sette avrebbe bisogno del suo aiuto, tra vent'anni questo rapporto sara' di uno a tre.
"Perche' non possiamo progettare per queste persone? - si chiede - Dietro a tutto il nostro egocentrismo c'e' il semplice fatto che dobbiamo offrire un tetto."

(Fonte: Internazionale)