I Romanzi e le storie di Jacopo Fo

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Diario di una notte con il Presidente

Ecco, in esclusiva per Cacao, l’intervista ad A.S., ventiquattrenne di Busto Arsizio, studentessa di urologia alla Bocconi.
(E’ inutile che ci telefoniate per sapere il nome intero. Non lo diciamo. E forse anche la Bocconi non e' la sua vera universita' (anche perche' valla trovare la facolta' di urologia alla Bocconi). Non siamo mica nati ieri che ti diciamo l’universita' vera… E probabilmente anche le iniziali non sono vere. Potrebbe essere A.N. o P.T.L.  o B.D.S.C.N.V.W. NON LO SAPRAI MAI. Si chiama depistaggio.)

Come e' arrivata a conoscere il Presidente?
Tramite Tarantuzzi, di Taranto, un ottimo ballerino di tarantella un po’ tarantolato.

Ci racconti.
Tarantuzzi vende protesi cinesi fabbricate in Vietnam all’ospedale di Taranto. Li' ce n’e' molto bisogno perche' la gente casca a pezzi a causa dell’inquinamento.
L’ho conosciuto a una festa per la consegna della millesima gamba in plastica riciclata alla Asl.
Aveva vinto la gara d’appalto per altre mille protesi a Bari. Era molto contento. Io ero li' per via di una mia cugina che ha studiato veterinaria e adesso e' primario a ortopedia.
Mi ha presentato lei a Tarantuzzi. E lui mi ha detto che ero molto attraente e mi ha invitata a una festa a Roma, mi ha detto che si trattava di gente importante e che avrei avuto un gettone di mille euro per la serata, come rimborso spese per il viaggio. Salutandomi poi, mi ha gridato: “E se ti serve una gamba telefonami!”

E lei e' andata a questa festa?
Si'.

Vuole raccontare come sono andate le cose?
Sono arrivata in treno e sono andata all’albergo che mi avevano prenotato. Non mi ricordo il nome, era in via dei Satiri, vicino al teatro dei Satiri e al ristorante dei Satiri. Forse si chiamava Hotel dei Satiri ma non lo ricordo con precisione. Poi andai all’hotel dov’era Tarantuzzi che era insieme a 7 ragazze di cui non ricordo il nome. Una forse si chiamava Maria. Poi c’era la Nina, la Pinta, Cleopatra, Messalina, e una tipa strana che tutti chiamavano Rasputin, capelli corvini, occhi un po’ allucinati, forse russa. Solo li' scoprii che saremmo andate a casa del Presidente. Tarantuzzi mi disse: “Andiamo a casa del Presidente.” Io li' per li' non avevo capito e gli chiesi: “Quale Presidente?”
Tarantuzzi mi rispose: “Andiamo a casa del Presidente.” E io: “Quale Presidente?”
E lui: “Il Presidente!” E io: “Ahh, il Presidente.”
Cosi' andammo alla sua villa, prendemmo l’auto blu, l’elicottero blu, l’aereo blu, poi un sommergibile blu, un riscio' blu, due carrozze ognuna trainata da 8 cavalli blu, un taxi giallo. E io chiesi: “Perche' il taxi e' giallo?”.
Ma nessuno mi rispose. Comunque io sono una che dico quel che penso. Non sono capace di stare zitta. Quando siamo arrivate mi sono resa conto che tutte le ragazze erano vestite con quella che si puo' considerare una divisa d’ordinanza alle feste del Presidente: un abito nero. Io indossavo un tubino scollato davanti e di dietro. Me lo sono fatta da sola con un filo interdentale di Armani. Nero.
Ho chiesto a Tarantuzzi: “Non era meglio se venivamo tutte vestite di blu?” Tarantuzzi non mi ha risposto.
Quando incontrai il Presidente dissi: “Ma lei e' il Presidente!” E lui mi sorrise e mi disse: “Sei proprio una ragazza sensibile anche se usi troppo filo interdentale.”

E come si e' svolta la cena?
E’ stata molto raffinata. C’erano vulevan, vlan, involtini e tortelli, alla fine hanno servito anche un gelato al Puffo, blu. I camerieri pero' erano in guanti bianchi. Avevamo sette forchette a destra e sette a sinistra, 3 coltelli, due cucchiai e due cucchiaini, due bicchieri 3 sottopiatti, il sottobicchiere. Insomma una cosa raffinata, tutto argento e cristalli di Boemia.
Il Presidente si era messo troppo trucco in faccia e ogni tanto gli si sgretolava un po’ di cerone che gli cascava nel piatto e lui se lo mangiava e intanto raccontava barzellette su accoppiamenti tra giraffe e rinoceronti. Io non avevo mai pensato alle difficolta' di una giraffa che vuole contrarre un rapporto orale con un rinoceronte… Sono cosi' bassi…

E dopo cena?
Abbiamo guardato un filmino dell’incontro tra il Presidente e Bush. Poi abbiamo cantato canzoni napoletane, poi abbiamo ballato. Anche io ho ballato con lui. C’erano almeno venti donne, tutte bellissime, qualcuna anche famosa e 5 uomini, ma non posso dire chi. Ma erano importanti, molto importanti. Alcuni anche in tv. Ma gli uomini erano pochi per cui ballavano in poche, qualcuna non ha ballato per niente. Io ho ballato con tutti gli uomini presenti. Berlusconi e' stato molto formale. Non e' vero come dicono alcune che abbia 3 mani. E’ un bipede normale.

E poi?
Poi abbiamo guardato le foto delle ville del Presidente, poi abbiamo cantato l’inno di Forza Italia mentre sul megaschermo sfilavano le immagini della campagna elettorale, poi abbiamo riguardato il video dell’incontro con Bush. Poi abbiamo cantato, il Presidente ha raccontato la storia di quando un topolino voleva fare sesso anale con un’elefantessa e e' morto sul piu' bello per via che lei aveva mangiato troppi fagioli e lui e' stato scagliato contro un albero di cocco. E morendo dice: “Cocca mi ha fregato il cocco.” A quel punto abbiamo iniziato tutte a chiamarlo Papi. Non avevo mai pensato a quanto potesse essere pericoloso per un topolino sodomizzare un’elefantessa. Il Presidente mi e' sembrato veramente un uomo saggio e profondo. Abbiamo anche parlato di politica e di questioni di stato. Ci ha detto che doveva decidere quali carri armati comprare e ci ha fatto vedere delle foto. Alla fine si e' deciso di comprare quelli con il cannone piu' grosso.

E quindi si e' passati alla terza fase della serata…
No, a quel punto e' arrivato un signore napoletano, con una chitarra in mano. L’ho trovato simpatico perche' aveva una chitarra blu. Abbiamo cantato canzoni napoletane, abbiamo guardato le foto delle auto del Presidente, dei motoscafi del Presidente e dei suoi yachts. Un grande album di pelle di coccodrillo bianco. Una cosa preziosa. E lui ci ha raccontato la storia del coccodrillo bianco che vuole avere un incontro ravvicinato del quarto tipo con una pantera nera. Non le posso dire di piu'.
Poi abbiamo guardato le foto dell’incontro tra il Presidente e Putin. E il Presidente ci diceva: “Vedete? Sono io il Presidente, questo e' Putin, parla proprio con me, si vede che mi somiglia, guardate quanti capelli ho in testa qui. Adesso ne ho di piu'. Volete contarli? Sono piu' di mille. Li ho pagati duemilacinquecento euro l’uno. Volete vedere il filmino delle fatture?”
Ma poi non ce lo ha fatto vedere. Peccato. Poi e' passato a chiacchierare con noi. A ognuna diceva delle cose gentili. Sapeva tutto. Incredibile. Aveva un dossier su ognuna di noi. Vita morte e miracoli. Cosi' capii perche' Tarantuzzi mi aveva fatto tante domande. Su di me, mio padre, i miei fidanzati, il mio lavoro. E’ che il Presidente vuole sapere tutto delle sue ospiti. Gli piace dimostrare che possiede una memoria incredibile. E che ha delle belle ville.

E poi e' scattata la terza fase della festa?
No. Poi ci ha distribuito dei regalini. Sciocchezze: farfalle, tartarughine. Gli piacciono questi gioiellini e ne regala un paio a tutte, sono d’argento, ci ha regalato anche dei soldatini di piombo dipinti a mano dalle suore di clausura polacche. Soldatini di gladiatori romani. Mi e' sembrato che assomigliassero tutti al Presidente.
Poi ci ha fatto vedere il filmino di quando lui fa “cucu'” alla Merkel. E diceva “Guardate, faccio cucu' alla Merkel, sono proprio io questo qui! Vedete quanto mi somiglio? Non e' straordinario quanto mi somiglio? E guardate quanti capelli ho. E sono pure alto. Non altissimo ma alto si'. E comunque sapete cosa si dice dei nani? La Merkel non lo sapeva e' gliel’ho spiegato.”

Poi le altre ragazze sono andate via e lei e' restata?
Si'.

E cosa e' successo?
All’inizio voleva che gli contassi i capelli, ma io non ho voluto.
Poi mi ha detto: voglio farti vedere il letto che mi ha regalato Putin. Sai chi e' Putin? E’ il Presidente della Russia. Anche io sono Presidente. Lui mi conosce. Sono cose da presidenti. Mi ha regalato il letto perche' mi conosce. Siamo amici. Non e' che Putin regala letti a tutti. Figurati, poi lui e' stato anche un agente segreto del KGB. Sai quella banda di criminali comunisti? Ma lui era diverso, non e' mai stato comunista, lo faceva solo per soldi. Me lo ha detto lui. Lo conosco. Per questo mi e' simpatico. E poi mi regala dei letti, che e' un segno di amicizia. Perche' gli ho detto che dormo solo 3 ore per notte. Non riesco a dormire di piu'. Finisce sempre che mi sogno i capelli di Prodi e poi mi sveglio.”
Erano le 4 del mattino e lui mi disse: “Ti faccio vedere il filmino di quando ho fatto le corna al presidente spagnolo? Oppure preferisci il filmino di quando ho vinto le elezioni la prima volta? Ero proprio io sai?”
Poi si e' fatto una doccia fredda. E ha voluto che andassi anch’io sotto la doccia con lui. Poi abbiamo guardato un film di lui quando incontra il presidente giapponese. Poi abbiamo fatto una doccia fredda, poi mi ha chiesto di cantare “O sole mio” e lui diceva: “Dici a me?”.
Poi abbiamo fatto una doccia fredda. Mi ha fatto vedere le foto dei suoi studi televisivi. Poi mi ha invitato a fare una doccia fredda. Poi mi ha fatto vedere le foto dei suoi dipendenti dalla A alla C. E ha detto: “Li pago tutti io. Perche' non facciamo una doccia fredda?” Dopo mi ha fatto vedere le foto delle sue senatrici piu' belle e delle sue show girl. Poi abbiamo fatto una doccia fredda. E io gli ho chiesto: “Ma non c’e' un po’ d’acqua calda?”
E lui mi ha risposto: “Dai, facciamo una doccia fredda.”
E io: “Stiamo gia' facendo una doccia fredda.”
E lui: “Ti ho fatto vedere il mio filmino con Bush?”
Dopo il filmino si e' addormentato. E io ho detto: “Finalmente!” Stavo per addormentarmi anch’io quando lo sento che mi dice: “Perche' non facciamo una doccia fredda?”
Finalmente l’ho lasciato all’alba e sono tornata in albergo. Prima di lasciarmi mi ha regalato una foto di lui con Bush e mi ha detto: Questo sono io. Insieme a Bush. La prossima volta ti faccio vedere il filmino.”
E mi ha dato un bacio sulla fronte. E’ stato il contatto piu' intimo che ho avuto con lui.
Il giorno dopo mi ha telefonato. Avevo la raucedine, il mal di gola, il raffreddore e un po’ di influenza e sinusite. Mi ha detto: “Hai un abbassamento di voce, strano… L’altra notte non ti ho sentita urlare.”