Ribellione spirituale

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Viviamo in un'allucinazione collettiva.
La gente non vive veramente

I colpevoli non solo i malvagi capitalisti!

I colpevoli non solo i malvagi capitalisti!
(Chi impedisce al mondo di progredire?)

Non credo di essere mai stato molto ottimista sulla situazione politica italiana.
Quando a sette anni la mafia manda alla tua famiglia una piccola bara con il tuo nome sopra e una lettera scritta col sangue con la descrizione di come ti strapperanno gli occhi prima di ucciderti non sei mai molto ottimista sul mondo. In particolare se minacciano di ammazzarti solo perché i tuoi genitori hanno detto in tv che la mafia ESISTE. E per questo poi vengono cacciati dalla tv per 18 anni. La situazione peggiora quando a 17 anni una banda di carabinieri deviati ti rapisce la madre. Se poi vedi con i tuoi occhi che effetto fa un candelotto in pieno petto, e sei a un metro dal punto dove il ferito sta morendo e poi sparacchiano a un po’ dei tuoi migliori amici non ti fai molte illusioni sul mondo.
Eppure nei decenni successivi il mio giudizio sul mondo ha continuato a peggiorare.
Cioè resto convinto dell’idea marxista che l’umanità stia, lentamente, migliorando (vedi www.jacopofo.it link a Pessimismo cosmico e gnocca globale) ma noto sempre di più che il male del pianeta non dipende solo da un gruppo di malvagi senz’anima.
((E il primo concetto, così faticoso da dire l’ho detto.))

Gli ultimi sette anni sono stati per me un’assillante percorso di verifica del fatto che, aimé, il gruppo di malvagi è nei fatti sostenuto da un’ampia schiera di complici, fanchieggiatori, omertosi e oppositori immaginari che in realtà sostengono ogni sorta di obrobri in virtù di una filosofia bislacca e interessata.
Quel che i fatti mi hanno mostrato in modo incontrovertibile è che “il Sistema” è sostenuto dagli oppositori e che le vittime sono generalmente complici dei coro carnefici.
La protervia dell’arretrato, bolso potere italiano non vive grazie alla forza militare ma si avvale di una diffusa rete di consenso. Milioni di italiani vivono grazie alle briciole della corruzione di uno stato degenerato.
Sono 4 milioni, secondo la Finanza, gli evasori totali o quasi, milioni i lavoratori abusivi, i piccoli imprenditori che ingrassano nelle irregolarità amministrative, nei sub appalti pelosi e traggono vantaggi dall’inefficenza.
Ricercatori universitari che conducono ricerche sull’aria fritta, organizzatori e docenti di corsi di formazione completamente inutili, detentori di pensioni finte, sussidi gonfiati, titoli di studio inesistenti, doppi lavori, lavori in nero. Tutta questa gente sarebbe rovinata se lo stato iniziasse improvvisamente a funzionare.
Perché la giustizia non funziona? Perché troppi italiani sarebbero danneggiati se succedesse.
E intorno a questo zoccolo duro di cacche di cane marcio c’è la gran massa di quelli che hanno paura. Paura che un sistema che funzioni li danneggi costringendoli a lavorare di più, paura del nuovo, del diverso. Mentalmente incancreniti su una vita insipida e faticata hanno il terrore che qualche cosa gli tolga il conosciuto gettandoli nell’orrido del nuovo.
In questi sette anni abbiamo lavorato su un unico punto, semplice e indiscutibile: è possibile risparmiare energia e così avere soldi a disposizione e contemporaneamente diminuire il numero di morti per inquinamento.
Ho parlato con centinaia di persone di sinistra: sindaci, politici, manager, giornalisti, dirigenti di associazioni e cooperative. Chiedevo semplicemente che utilizzassero sistemi di risparmio, guadagnassero denaro applicando o diffondendo nuove tecnologie ecologiche o semplicemente ci aiutassero a farne conosciere l’esistenza. I risultati si sono certamente ottenuti perché abbiamo trovato persone straordinarie che si sono battute come leoni. Padova sta tagliando il 50% dei consumi energetici della città (vedi l’inizio di questo forum) la Regione Emilia Romagna ha adottato i riduttori del flusso dell’acqua dei rubinetti (vedi articolo precedente), ottomila famiglie hanno comprato su www.commercioetico.it qualcuna delle nostre proposte e 1500 pazzi hanno tirato fuori 27 euro o più per permetterci di tenere aperti i nostri siti web e Cacao e continuare a rompere le palle a tutti.
Ma questi risultati si sono ottenuti andando a cercare le persone disponibili con il lanternino, la maggioranza di coloro che siamo riusciti a contattare ha rifiutato tutte le proposte. Gli ottomila fanatici che si sono comrpati una lampadina ecologica o un pannello isolante per i caloriferi sono il frutto di un milione di persone che sono entrate nei nostri siti a dare un’occhiata. Siamo all’8 per mille, che poi sarebbe meno dell’1 per cento.
Ora capite che è scioccante dover contattare 100 sindaci e assessori all’ambiente prima di trovare uno Zanonato e un Bicciato che desiderano rivoluzionare Padova o un Zanichelli per Bologna?

Sostanzialmente in Italia un terzo degli abitanti è agnostico, un terzo di destra, un terzo progressista. Togliete venti milioni di minorenni e vi restano 38 milioni di individui di cui poco più di 12 milioni e mezzo di progressisti. Di questi solo l’1% scarso ha voglia di fare qualche cosa.
125 mila persone che sono quelli che tengono vive associazioni molto particolari, imprese etiche, banche etiche, commercio solidale, gruppi di acquisto, boicottaggio degli acquisti delle multinazionali del dolore, banche del tempo ecc…
In più questi 125 mila pazzi sono stanchi, confusi, delusi, spaventati. Per la maggioranza sono persone che si scornano contro gli orrori del mondo da decenni. A volte parecchi decenni. E questa malerba, resistente a tutto sta guardando quel che succede e che aveva previsto con la lungimiranza della pratica: la guerra in Iraq sta tracimando verso una vera terza guerra mondiale degli opposti terrorismi, la società sta sgretolandosi con l’esplosione del consumo di ansiolitici, sonniferi, droghe pesanti, alcool, sparatorie di vecchi e innamorati che mirano ai passanti, mamme che ammazzano di botte i figli (è un’epidemia) stupratori, truffatori (un’altra epidemia) aziende illusionistiche quotate in borsa che crollano fragorosamente, criminali di ogni tipo che accumulano fortune indicibili e decidono di comprarsi uno stato o almeno un partito politico.
E come ho detto, milioni di complici di mezza tacca, piccoli evasori fiscali-imprenditori nullateneti orfani della partita iva, imboscati professionali, corridori paralitici e ciechi da strapazzo.
E’ una visione apocalittica quella che mi si staglia davanti agli agli occhi. E solo allenando le lenti della storia riesco a scorgere la possibilità che questa crisi, mentre sta azzannando la qualità della vita dei popoli, stia anche allenando gli anticorpi che potrebbero fermare la fine dell’Umanità.
Perché è questo di cui stiamo discutendo.
Ma la frase fa sorridere: “La fine dell’Umanità.”
Eppure E’ QUESTO che sostengono gli studi ecologisti da anni, confortati ora dal parere del Pentagono (vedi articolo su questo Blog). Ma il pensiero del cataclisma totale, l’avvento dell’Apocalisse energetica o quantomeno del Medio Evo prossimo venturo continuano a far sorridere i più.
Non si percepisce l’immanenza reale e concreta dell’impatto.
Questo mi getta nell’angoscia e mi spinge a buttarmi in nuovi tentativi come questo blog. La sensazione è quella di vedere un’immensa mandria di bovini che marciano verso il baratro. Se ti metti di mezzo e cerchi di fermarli ti travolgono. Ma come si fa a stare ai margini del flusso suicida a urlare sperimentando continuamente la sordità collettiva?
Ed è proprio misurando con l’azione il muro di censura che protegge la mandria impazzita che viene lo sconforto e si è presi dall’isterismo.
Da un mese continuo a rompere i coglioni alle redazioni dei maggiori quotidiani e settimanali italiani cercando semplicemente di far uscire sulla stampa la notizia (credo notevole) del risparmio ottenuto a Padova e in Emilia Romagna. Parlo con schiere di giornalisti, caporedattori, vicedirettori che si mostrano entusiasti (“E’ un vero scoop!!! Ma perché nessuno ha pubbblicato la notizia? Incredibile! Cosa sta succedendo al giornalismo italiano?”). Ma poi gli articoli si impantanano, le interviste languiscono, le inchieste si perdono.
Altri morti, altre bombe, altri scandali dal sapore più immediato, questioni di famiglia, l’amante che s’incazza, i figli bocciati, la nonna malata, sono sempre più importanti di un successo nel campo del risparmio energetico.

L’esperienza straziante dell’uccisione di Emilio Albanese mi ha messo di fronte, ancora una volta, all’ignavio disinteresse dei potenti di una città che affonda nel sangue, nella corruzione e nell’inefficenza.
Si nega addirittura che l’emergenza criminalità esista in questa città martire della bassezza umana dove vengono compiuti tanti crimini quanti a Milano, Roma e Torino messe assieme.
L’altra sera guardando l’eroico documentario di Ruotolo sull’immondizia (vedi in questo blog) ho sentito ancora una volta bruciante il divario tra quello che si potrebbe fare (e si fa a Treviso o in Germania) e quello che accade a Milano o Napoli e in gran parte d’Italia. E dopo una simile spietata denuncia di Ruotolo, che ha rovesciato il bidone delle truffe a catena sul terzo canale Rai, NON E’ SUCCESSO NIENTE!!!
Era una trasmissione da dimissioni immediate, da denunce, da popolo che furente assedia i Palazzi.
Addirittura si dimostrava una diffusione della diossina molto più alta di quella di Seveso in una valle Campana. Il giorno dopo ci dovevano essere i cammion bianchi con gli omini con le tute anti gas che sgombaravano la popolazione…
NIENTE!!!
Li lasciano morire. Si lasciano morire. Perché loro lo sanno. Vedono le pecore che ha mostrato Ruotolo che perdono il pelo, hanno il corpo piagato. Ne sono morte 1200 in un branco di duemila. E la gente guarda e continua a stare lì a morire, guardando quanto è bello il Grande Fratello. Perché anche se glielo dice la televisione che stanno morendo non ci credono. “Se fosse veramente vero lo Stato interverrebbe!!!”.
Poveri illusi. Che orrore vedere intervistate quelle persone. Sono loro che mostrano le analisi a Ruotolo: “Vede cosa c’è scritto qui? C’è più diossina che a Seveso.”
Mi sembrava di essere tornato bambino quando guardavo i film dell’orrore. E il buono non vedeva che dietro di lui il mostro aveva alzato l’ascia per tagliarlo in due. E tu urlavi: SCAPPA!
E vedi questi contadini che leggono le analisi ma non si rendono conto che li stanno VERAMENTE ammazzando.
Se gli sparassero addosso scapperebbero. La diossina è solo un poco più lenta dei proiettili e loro stanno fermi.
Come si fa?
Cosa possiamo fare per fermare subito l’orrore di questa carneficina planetaria che viene consumata da Napoli a Bagdad, alle bidonville piene di bambini affamati e violentati, all’orrore diffuso a piene mani sulla terra da una specie degenerata dal dolore.
Ellena, un’amica del forum della Città Segreta, mi ha scritto che devo piantarla di considerarmi responsabile per i mali del mondo e devo iniziare a accettare le cose così come sono, coltivando la speranza e l’azione ma senza farmi travolgere dalla rabbia.
Ha ragione. E cerco di trovare il punto nel quale il mio essere oppositore ansioso e astioso mi rende alleato inconsio dello spirito del tempo che ci porta al macello.
Certamente devo fare ancora molta strada e capire molto prima di trovare il modo giusto di connettermi a quei pochi che vogliono veramente andare altrove e sono disposti a impegnarsi per riuscirci.
Razionalmente capisco che la mia ansia provoca paura e altra ansia e rende più difficile la comunicazione e la condivisione. E non può essere una scusa il dire semplicemente che sto male. MALE MALE. Ogni giorno a vedere quello che succede e la mia incapacità di oppormi.
Bisogna essere zen. Molto più zen di quello che riesco a essere…
Ma comunque resta l’urgenza di trovare un’intesa, un contatto una condivisione, almeno con quei 125 mila (ipotetici) oppositori concreti. E forse solo insieme agli altri potremo stemperare la rabbia e la paura sublimandola in qualche cosa di meglio.
Si penso sia questo il punto: incontrare quelli che come me stanno smadonnando e a volte litigando, ma continuano a tentare di capire il modo per dar vita al nuovo inizio (quello scatto della storia nel quale percepisci che una nuova via è stata tracciata e compresa e finalmente si inizia a percorrerla collettivamente).
Perché questo ancora ci manca: la condivisione di un progetto oltre che di una filosofia generale.
Si perché la filosofia generale c’è, l’abbiamo letta a milioni sulle pagine del libro “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”. E i più tosti si sono letti anche “Lila”. Ma la filososfia non basta, qui serve un progetto condiviso.
Un progetto che si sta ancora elamborando in mille esperienze isolate.
Un progetto che contiene un modo “Linux” di organizzarsi senza capi e cooperare. Una filosofia del cambiamento improntata sulla logica del microcredito (“Il banchiere dei poveri” Yunus, Feltrinelli, GRANDE!).
Ancora riesco a mantenere salda la fede sul fatto che ce la faremo. Riusciremo a parlarci, a superare le logiche centrifughe e la paura di trovarci con le mani legate dai soliti animali da apparato, autoritari, ottusi e burocratici.
Certo faccio fatica a estraniarmi dall’immagine che il crollo della civiltà del dolore proietta esaltandosi nella minaccia suicida della fine del mondo.
Ma amiche, amici, vi prego, diamoci una mossa! Qui non stiamo giocando a racchettoni. Fermare la corrente del delirio delle anime malate di effimero richiederà una forza bestiale anche se abbiamo dalla nostra parte il maglio del ridere e del gioco.
Abbiamo bisogno di molta più intelligenza e amore di quanto se ne abbia a disposizione se vogliamo riuscire a massificare l’emozione del sogno di un mondo migliore e trasformarla in strategia collettiva.
Abbiamo bisogno di cambiare, a partire da noi, subito.
Prego Dio che ci dia la forza di farlo.
E non è facile quando non hai la più pallida idea di dove sia il tuo Dio in questo momento.

PS
Su questo argomento ho pubblicato 2 articoli su blog (vedi categoria "ribellione spirituale") e su cacao trovi

"Se l'opposizione pacifista e' cosi' stupida perche' il Pentagono dovrebbe essere intelligente?"
(A proposito dell'Intelligenza, di Linux e della fine del mondo)

http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2428 (dopo le filastrocche)

e http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2304

(Racconto di Lulù Lafittes sull'idea di un Social Network (con appendice sul gioco-esperimento della Città Segreta)