Ribellione spirituale

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Viviamo in un'allucinazione collettiva.
La gente non vive veramente

Come si fa a diventare Rasta? (E non essere accusati di spaccio se ti prendono con l'erba)


Vorrei saperne di più su questa religione?
Quali sono i riti?
Quali le preghiere?
Si viene battezzati? Iniziati?
Come si certifica l'adesione ai Rasta?
Esiste una gerarchia religiosa Rasta?
In Italia esiste una Chiesa Rasta Ufficiale?
Come fai a dimostrare che sei Rasta?
Basta o non basta dire solo che sei Rasta?

Ho fatto una ricerca in rete ma non ci ho capito molto.
Cito comunque un pezzetto da wikipedia interessante e un altro da www.cesnur.org

Rastafarianesimo
I RasTa e l'uso dell'erba Ganja [modifica]

I Rasta utilizzano la marijuana come erba medicinale, ma anche come erba meditativa, apportatrice di saggezza, ausilio alla preghiera. Viene sostenuto che l'erba Ganja sia cresciuta sulla tomba del re Salomone, chiamato il Re Saggio, e da esso ne tragga forza. La marijuana è anche associata all'Albero della Vita e della Saggezza che era presente nell'Eden a fianco dell'Albero della conoscenza del bene e del male.[2]

« Non puoi cambiare la natura umana, ma puoi cambiare te stesso mediante l'uso dell'Erba ...
In tal modo tu permetti che la tua luce risplenda, e quando ognuno di noi lascia risplendere la sua luce, ciò significa che stiamo creando una cultura divina[3] »
I rastafariani, comunque, predicano la disciplina morale ed il controllo di sé, e sono avversi ad ogni forma di ubriachezza.

Nel 2008 la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 28270 della Sesta sezione penale, accogliendo il ricorso di un imputato adepto di questa religione, ha dato per la prima volta rilievo all'appartenenza dell'imputato a tale religione.[4] L'imputato era stato trovato in possesso di una quantità pari a venti volte il limite, indicato dalle legge, oltre il quale si rischia l'incriminazione per spaccio di sostanze stupefacenti. Contrariamente a quanto riportato dai giornali, l'uomo non è stato "assolto"; la Cassazione ha però ritenuto non sufficientemente motivata la decisione di merito che aveva affermato la finalità di spaccio esclusivamente in base alla quantità di stupefacente detenuta, senza tenere in alcun conto le affermazioni dell'imputato, per cui la dose detenuta era "giustificata" dai precetti del rastafarianesimo. [5]

In http://www.cesnur.org/religioni_italia/m/movimenti_sviluppo_07.htm
ho trovato questo:

Nel 1966 Hailé Selassié visita la Giamaica, accolto da una straordinaria folla adorante: ma non esprime alcun desiderio di prendere la testa del movimento rastafariano. Detronizzato da una rivoluzione comunista, l’imperatore muore nel 1975. I rastafariani non credono alla notizia della sua morte, interpretata come un tentativo di disinformazione da parte dell’uomo bianco, ovvero come l’assunzione di una forma spirituale in cui Hailé Selassié può operare in modo più potente ancora che attraverso un corpo di carne. Un ruolo decisivo alla diffusione mondiale del movimento ha il cantante Bob Marley (1945-1981) attraverso la musica reggae.

La Bibbia è riletta facendo coincidere i salvati con i neri, Babilonia con il mondo degli uomini bianchi, e la nuova Gerusalemme con l’Etiopia. Il concetto di “neri” è peraltro piuttosto vasto perché comprende, per esempio, i surinamesi (lo stile rastafariano – non sempre la religione – è stato adottato da diversi calciatori olandesi famosi, che sono di origine surinamese), i maori della Nuova Zelanda, gli aborigeni australiani. Tutti questi “neri” sono insieme i discendenti delle “tribù perdute” di Israele e la reincarnazione degli antichi israeliti. Loro compito è riscoprire l’identità nera, frustrata e negata dai bianchi, attraverso una serie di pratiche culturali particolari: l’acconciatura, la musica, alcuni divieti alimentari di radice biblica (come quello della carne di maiale), l’uso della ganja (peraltro limitato agli allucinogeni naturali, con esclusione delle droghe sintetiche), l’adozione di una nuova “afro-lingua”, l’abbigliamento in colori particolari (nero, ma anche rosso, che rappresenta il sangue dei martiri; verde, il colore dell’Etiopia e della ganja; oro, il colore della Giamaica).
Parafrasando quanto Gesù diceva del “mondo”, molti rastafariani pensano che si può vivere in Babilonia (cioè nei paesi occidentali) senza essere di Babilonia, riconquistando l’identità attraverso le pratiche rastafariane. Queste ultime non comprendono una vera e propria liturgia, ma piuttosto momenti di festa e riunioni di “ragionamento” (reasoning) in cui si “ragiona” di teologia e di interpretazione dei testi biblici. Non c’è bisogno di chiese, cappelle o luoghi di culto perché Dio, anche se presente in modo eminente nel messia Hailé Selassié, “pervade” ogni persona umana e, da questo punto di vista, in ciascuno si “incarna”.

Nuove prospettive storico-teologiche sui rastafariani emergono peraltro dall’importante studio di William David Spencer Dread Jesus (1999). Spencer getta qualche luce sulle origini del movimento, notando che alcuni dei suoi primi pionieri erano membri di una organizzazione chiamata Grande Fraternità Antica del Silenzio, o Antico e Mistico Ordine dell’Etiopia. Questa organizzazione faceva parte del vasto movimento noto in tutta l’area di lingua inglese come “massoneria Prince Hall”, una massoneria “parallela”, riservata agli afro-americani.

Secondo Spencer, il movimento rastafariano si trova oggi a un bivio, e l’esito sarà probabilmente la separazione fra due branche diverse. La prima preciserà sempre di più la sua identità come movimento di carattere esoterico, gnostico, non cristiano, nella linea di certe sue origini di tipo massonico ovvero orientaleggiante. Una seconda branca – rappresentata oggi da un gruppo diffuso internazionalmente, le Dodici Tribù di Israele – potrà evolversi in direzione di un movimento pienamente cristiano, predicatore di un cristianesimo “selassiano” nel senso di considerare l’imperatore Hailé Selassié come un testimone e un profeta, non come una figura divina o messianica.

Fonte immagine: http://homepage.ntlworld.com/davebulow/wow/images/rastafarian_last_suppe...