PUNTATA 2: Partecipa da casa allo stage di Alcatraz! Segui le lezioni in video.
Inviato da Laboratorio Alcatraz il Mar, 09/25/2007 - 00:06Leggi i resoconti e i diari dei partecipanti, collabora alle iniziative e diventa una sezione distaccata dell’Università Creativa.
VUOI PARTECIPARE? In questa pagina (che è il luogo di contatto e l’indice per chi vorrà seguire il seminario e partecipare alle attività via web) pubblichiamo video di tutte le lezioni e le attività le foto, riassunti delle lezioni, apriremo pagine personali dei partecipanti e pagine collettive redatte da ognuno dei 4 gruppi di lavoro.
E speriamo che questo materiale venga sviluppato con altri contributi da chi seguirà il corso da casa. Intanto facci sapere se la proposta ti interessa e se vuoi perfino partecipare. A domani per gli aggiornamenti. SE VUOI LEGGERE TUTTO CLICCA SU "LEGGI TUTTO" scritto in rosso sotto questo articolo (se lo stai leggendo in home page).
Intanto se vuoi saperne di più:
Per vedere tutti i video delle lezioni di Jacopo clicca qui: http://www.jacopofo.com/videolab
Laboratorio promozione delle ecotecnologie
Laboratorio Autostrada Informatica Ribelle
Laboratorio di naturopatia olistica
Realizzazione di un libro sugli svizzeri
Qui trovi i primi articoli sul progetto http://www.jacopofo.com/node/3449 e http://www.jacopofo.com/node/3503
DIARIO DEL CORSO DI JACOPO PUNTATA 1 INIZIO ATTIVITà
Da alcuni giorni è iniziato a Alcatraz l’esperimento di Libera Università Autogestita. Siamo qui in una ventina, tra studenti e ospiti e tutto sta prendendo forma. Abbiamo tracciato le linee del progetto, lanciato un centinaio di quintali di legna giù per un dirupo, pianificato operazioni colossali che partono da decine di autoimprese individuali connesse a rete, dipinto decine di metri quadrati di quadri contenenti Vera Arte Visionaria Applicata, redatto piani di azione che partono da piccole iniziative che si possono realizzare in pochi giorni, abbiamo discusso di filosofia di impresa e sperimentato alcuni giochi di Yoga Demenziale che permettono di diventare estremamente forti e di lanciare i tronchi a distanze fantasmagoriche senza colpire in testa nessuno. E, cosa che spero ti procurerà un piacere bestiale, abbiamo pure organizzato il sistema per cui tu puoi partecipare a questo mese e mezzo di tempesta di cervelli creativi e impresionisti (nel senso che compiamo imprese).
PUNTATA 2 COME STIAMO IMPOSTANDO LE ATTIVITà VORREI FARVI SENTIRE L’ATMOSFERA CHE SI RESPIRA A ALCATRAZ Una ventina di persone che si impegnano in un progetto, elaborato e attuato collettivamente emettono una particolare vibrazione cellulare (o quel che è) che mi è particolarmente gradevole. La sensazione inebriante del lavoro collettivo è uno dei grandi piaceri della vita. Una vibra particolare (come si diceva una volta…). L’ho sperimentata a 17 anni, un giorno che la polizia fece irruzione nel teatro dove i miei stavano recitando. Una ventina di agenti in assetto di guerra. Nessuno mosse un dito mentre gli agenti salivano sul palco. Nessuno aveva intenzione di lasciar spazio alle risse. Ci fu un interminabile minuto di silenzio nel quale 1000 persone guardavano attoniti gli agenti che fronteggiavano gli attori sul palcoscenico. Una scena da colpo di stato. C’era un silenzio che non lo avresti aperto neanche con la scure. Poi, in un punto imprecisato della sala, partì un fischio. Fu necessario solo un centesimo di secondo perché tutti capissero che erano le note dell’Internazionale. E dopo un altro istante stavamo tutti fischiando insieme, una musica perfetta, non uno che stonasse. Neanche uno. Quando attaccammo la seconda strofa l’aria iniziò a vibrare e potrei giurarvi che avvenne una modificazione chimica, diventò una sorta di cristallo liquido impenetrabile, un campo di energia, uno scudo spaziale. Incredibile ma vero la polizia percepì l’impossibilità di scontrarsi con quella platea se ne andò lasciando continuare lo spetacolo. E tutti risero moltissimo quella sera. La stessa vibrazione la sentii anni dopo nella redazione del Male, con Pino Zac, Vincino, Angese, Vauro, Cinzia Leone (la disegnatrice) e tutti gli altri. E poi ancora a Alcatraz, quando iniziammo a ricostruire le case, scaricare cammion di cemento, fare la catena umana lungo le impalcature per portare le tegole sul tetto. E l’ho risentita spesso in questi 25 anni, durante un corso, una festa, un laboratorio di costruzione di mostri in cemento armato per il Parco Fantastico o per la realizzazione dei murales. E’ un sentimento grandioso. Un’emozione sublime. LO ZEN E L’ARTE DI LAVORARE IN MODO CREATIVO E’ qualche cosa che a scuola disgraziatamente non insegnano: è il piacere dell’impegno, della determinazione, del lavoro collettivo che affronta d’impeto tutte le difficoltà e ti riempie d’orgoglio e soddisfazione. E’ un sentimento legato a parole che si ha a volta paura a pronunciare: rigore, dedizione, senso dell’onore per gli impegni presi, tolleranza, modestia, amore per la cooperazione, reciprocità. Questa delle parole è una questione grossa. Ce n’è una che ci manca. In giapponese suona ZANSCIN, viene tradotta con “spirito di sacrificio”, ma ha un significato molteplice. Spirito di sacrificio sa di autopunizione e sofferenza. Invece nella filosofia zen nipponica esiste un’accezione di questa parola che è “dedizione all’azione, determinazione assoluta a compiere l’azione fino in fondo”. La si usa parlando del samurai che mentre attacca con la spada sguainata non può contemplare mentalmente la sconfitta. La si usa descrivendo l’impegno assoluto che il maestro del the mette nel versare il liquido ambrato dalla teiera nella tazzina. E la si impiega per raccontare della fluidità del gesto del maestro di calligrafia che espirando tocca con la punta del pennello il foglio di carta di riso tracciando un segno che si dovrà concludere nel tempo di un’unica espirazione e che nulla potrà interrompere neppure un terremoto capace di far crollare il tempio. Conoscere questo stato della mente è un privilegio. Un’esperienza difficile da trasmettere a chi non ha avuto la fortuna di frequentare un ambiente dove la pratica della propria professione non è considerata solo una fatica. E inizio a vedere questo spirito nei laboratori che ogni giorno progrediscono verso i primi risultati: i viedeo e i testi pubblicati sul blog, il comunicato stampa, dodici persone che lanciano contemporaneamente tronchi giù dal fianco di una collina o che dipingono animaletti medioevali. COME ABBIAMO ORGANIZZATO IL LAVORO In questi giorni abbiamo messo giù le basi dell’attività, creato un mansionario, piani di lavoro suddivisi in singole azioni semplici, cercato di comunicare il senso di ogni progetto. Abbiamo discusso le strategie e le modalità d’azione. Il gruppo è costituito da persone completamente diverse. E questo è molto interessante e porta ad avere punti di vista e risorse molteplici. Il primo passaggio è stato dare un obiettivo chiaro e condiviso a ogni gruppo di lavoro. Contemporaneamente abbiamo cercato di creare il gruppo stesso. Le lezioni di Tai Ci di Angelo Airaghi, le lezioni di massaggio a 5 di Eleonora (vedi “La Rivoluzione Pigra” nella colonnina di destra di www.jacopofo.com), quelle sulle mappe mentali di Silvio Lenares hanno aiutato ad andare in questa direzione. Ovviamente si è dovuto affrontare qualche nascente dissidio. Ne abbiamo discusso subito: per stare bene e lavorare bene insieme è necessario essere tolleranti e rifiutare da subito la logica del pettegolezzo, dei gruppetti e delle microfaide. Molto credo abbia ottenuto anche il lavoro nel bosco e il dipingere assieme. L’arte e l’attività fisica vigorosa hanno un grande potere positivo sull’umore. La seconda difficoltà è stata quella di buttarsi nel lavoro dei laboratori. Alle lezioni teoriche seguono attività pratiche organizzate per obiettivi semplici raggiungibili in 24 ore. Facciamo un COMUNICATO STAMPA, lo discutiamo e lo correggiamo, facciamo una ricerca di indirizzi di media, spediamo via web il comunicato stampa e poi telefoniamo a ogni destinatario per parlargliene. ATTIVARE QUESTO MECCANISMO DI FATTIVITà è un processo difficile, vuol dire diventare professionisti. E lo scopo di questo seminario è proprio quello di formare professionisti capaci di crearsi una micro impresa. Praticamente dopo una serie di esperimenti qui intorno i partecipanti allo stage inizieranno a creare azioni indipendenti in modo tale che alla fine possano tornare a casa avendo già impostato (lavorando qui) la loro impresa personale. E’ un obiettivo più che ambizioso. Ovviamente ogni tanto mi faccio prendere dal panico: e se non riusciamo? QUESTO NON è IL CLASSICO CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA (infatti ce lo siamo finanziati da soli!) D'altronde prima o poi nella mia vita dovevo provare a fare questo esperimento. E’ anni che ci penso: Cosa succede se si ha la possibilità di far lavorare insieme 20 persone per 45 giorni, in un bel posto, con cibo buono, ottima musica, aria pura e gente che non se la tira intorno e offrendo loro un supporto tecnico e materiale per lavorare alla realizzazione di un progetto realmente realizzabile? E’ una domanda che mi è venuta fuori a furia di essere ingaggiato come insegnante estemporaneo in corsi dell’Unione Europea. Corsi che per lo più sono frequentati da persone che non hanno motivazione, corsi che non hanno un obiettivo concreto ma mirano solo all’apprendimento astratto, corsi che vivacchiano chiedendo agli studenti un minimo di presenza scolastica e svogliata e che non trasmettono nessun sogno, nessuna fantasia. E non contengono neanche l’idea che da quegli allievi possano scaturire una forza e una creatività straordinarie. LAVORARE CON METODO è IL METODO. Ora che il lavoro è iniziato mi rendo conto di quanto sia difficile coinvolgere persone che non sono abituate al lavoro come passione smodata. Ne abbiamo discusso e molti hanno spiegato di essere confusi e di non capire bene cosa possono fare per ottenere il risultato. Qui sono stati provvidenziali gli interventi di Gabriella (Santa Subito!) che ha iniziato a tutorare i gruppi seguendo magistralmente il metodo PASSO PASSO. Quando un obiettivo è troppo complesso suddividilo in azioni singole, sempre più ristrette fino a che non arrivi a individuare un’azione che sei in grado di realizzare in 5 minuti. E quando hai portato a termine la prima azione gratificati: ditti quanto sei stato bravo a farcela, festeggia e poi, corroborato dal successo occupati della seconda azione (vincere fa bene e irrobustisce l’autostima e libera le risorse ancestrali!). Qualunque immensa iniziativa è sempre suddivisibile in sequenze di lavoro che puoi terminare in 5 minuti. Anche se tu dovessi sterminare tutti i marziani che hanno invaso la terra dovresti comunque parcellizzare il percorso che porta dal crollo delle difese umane travolte dalle armate extraterrestri fino alla redenzione finale dell’Umanità vittoriosa. Non so se mi rendo conto... I PRIMI RISULTATI E ormai credo che questa difficoltà iniziale cominci a sciogliersi. Il blog di Ennio, che racconta questa prima settimana, e i piani di lavoro del gruppo sulle ecotecnologie e di quello sull’autostrada web-etica, sono in linea e sono ottimi (trovi i link in testa a questo articolo). E ora vediamo se riusciamo a coinvolgere fattivamente chi sta a casa e ci segue via web. Questa è l’altra essenziale parte di questo progetto. PARTECIPA VIA WEB AI NOSTRI LABORATORI!!! COME SI FA? Innanzi tutto potrai vedere tutte le lezioni in video o seguirle in audio. Quindi ottenere tutte le informazioni e renderti conto di come funziona il lavoro. Potrai discutere con il gruppo di Alcatraz postando i tuoi contributi nello spazio sotto a ogni pagina e vorremmo anche dare appuntamento via chat. Come si svilupperà l’attività? Esattamente come se tu fossi qui. Parteciperai alla discussione via blog e svilupperai una parte del lavoro. Il massimo sarebbe che tu riuscissi a formare sotto gruppi di 3-5 persone della tua zona. Potresti mettere un messaggio qui sotto per cercarli. E poi? Chi parteciperà al laboratorio sulla diffusione delle eco tecnologie e i pannelli solari fotovoltaici (ad esempio) potrà poi rendersi conto del lavoro necessario per organizzare un’assemblea di zona. Seguendo le fasi del lavoro dalla preparazione alla gestione dei contatti successiva all’assemblea. Chi partecipa da casa potrà vedere come si trova la sala, il testo del volantino, come si distribuisce, avere un testo base di comunicato stampa, una scaletta su come procedere nel contattare i giornalisti eccetera. Potrà vedersi on line un’intera assemblea con famiglie e imprese e anche come funziona un sopralluogo. Quindi potrà passare a organizzare la sua prima assemblea, con l’intervento di un oratore già formato che potrà seguire i primi sopralluoghi. Insomma quello che proponiamo è un percorso graduale per diventare agente del gruppo d’acquisto. Lo stesso discorso vale per il gruppo sulla web autostrada etica. Insomma adesso vediamo chi ha voglia di partecipare a questa scatenata avventura. Ovviamente aspettatevi sudore, polvere e petali di rose. Cosa aspetti ad entrare nella più grande avventura web del millennio? PS Se il progetto ti sembra grandioso ma non hai voglia di partecipare puoi comunque darci un grande aiuto facendo sapere in giro che è in corso questa iniziativa. Conosci qualcuno che sarebbe la persona giusta per questo tipo di impresa?