Guardando lo scandalo della sporcizia negli ospedali dal mondo dei sogni.
Inviato da Jacopo Fo il Gio, 01/11/2007 - 22:33Per leggere tutto l'articolo clicca su "leggi tutto" scritto in rosso in fondo a questo testo. " Mentre ero qui, in questo bosco di querce con le foglie rosa e fuxia, di fronte a questo computer verde pisello, a manovella, con connessione wi-fi cattiva, che mi ha prestato un aborigeno di etnia San che ho incontrato al bar Dove Passano Tutti, un luogo mitico dei miei sogni, ho provato a pensare alla morbidezza dei seni delle donne. (Cazzo! Ho scritto la frase più lunga della mia vita!) Credo che il mondo sarebbe migliore se le persone pensassero di più alle cose veramente importanti. Ormai vivo in questo sogno da almeno 20 giorni. Momentaneamente la situazione è tranquilla. Mi sto scorgendo che vivere nei sogni è meglio da molti punti di vista. Uno di questi è che non puoi leggere i giornali. Prendi in mano i fogli ma non riesci a leggerci dentro. Per questo i quotidiani nei sogni hanno molte fotografie. E comunque, in qualche modo, in generale, riesci a capire cosa c’è scritto dentro. Lo senti a pelle. E’ così che ho intuito che è scoppiato lo scandalo degli ospedali sporchi. Si tratta di una pagina vergognosa del giornalismo. Ogni tanto decidono in modo misterioso che bisogna dare ai lettori l’idea che la stampa sia libera, indipendente e vigile sull’operato dei politici. Una cosa assolutamente ridicola anche nell’Italia dei sogni dove vivo io. Ora io voglio dire, benedetti giornalisti, ma come si fa a far passare la sporcizia degli ospedali per uno scoop? E’ uno scandalo da barzelletta, trito e ritrito. Lo tirano fuori ogni dieci anni. Una settimana di clamore e poi tutti se ne dimenticano e non succede niente. Lo tirano fuori quando è comodo, quando non ci sono pericoli e quando non c’è di meglio. Perché non ne hanno parlato un anno fa quando alla sanità laziale c’era Storace? Perché non ne hanno parlato quando D’Alema era capo del governo? Misteri. Adesso che c’è Prodi, che è un buono e riesce a malapena a restare a galla, fanno i capitani coraggiosi. Invece sono stati zitti zitti quando, poco tempo fa, Report sparò lo scandalo dei dipendenti degli ospedali romani, sottopagati da aziende private, metre la Asl, a queste aziende, paga il lavoro 3 milioni di euro in più di quanto costerebbe con regolari assunzioni. Parlare in certi casi è difficile. Perché le aziende furbe che riescono a spennare la Asl e i paramedici in un colpo solo, sono legate al mondo delle cooperative, di sinistra, di centro e di destra. E lì entri in un territorio dove vive gente irritabile e potente. Così dopo il servizio di Report (Gabanelli santa subito!) non scoppiò nessuno scandalo! Diecimila giornalisti italiani decisero che era meglio far fiinta di non aver visto quella puntata: “Non l’ho vista. Avevo un po’ di mal di testa e sono andato a dormire.” Ma vergognatevi! Clicca qui.