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Quaderni di Naturopatia Complementare 1: Come compiere miracoli e altre cose facili da fare

Scuola di Naturopatia Complementare

Grazie alle più recenti scoperte della medicina e della scienza più in generale, abbiamo oggi un modello dei rapporti tra mente e corpo decisamente diverso da quello accademico degli anni ’70.
Quarant’anni fa si discuteva ancora sulla possibilità che emozioni e pensieri influenzassero la salute del corpo. Oggi nessuno ha più dubbi. LINK

Bruce H. Lipton, in “La biologia delle credenze”, riassume in modo chiaro e appassionante queste scoperte e spiega che perfino a livello cellulare, corpo e informazioni sono inscindibili. Lipton però non si limita a questo, cerca di descrivere anche alcune caratteristiche del rapporto tra mente umana e salute fisica. Egli racconta (a pagina 151) la storia di Albert Mason, un giovane dottore inglese che usa l’ipnosi. Un giorno l’ipnotista visita un uomo e compie un errore grossolano di diagnosi: scambia una malattia genetica mortale per una semplice epidemia di verruche. Siccome ha guarito con l’ipnosi molte persone dalle verruche è sicuro di riuscirci anche con questo nuovo paziente. E in effetti ci riesce. Poi il medico curante del paziente lo informa che è riuscito a guarire un malanno che si considerava inguaribile. L’evento ha un grande risalto nel mondo medico perché sulla diagnosi si erano espressi vari specialisti, quindi non c’erano dubbi sul fatto che il paziente fosse realmente affetto da quella malattia mortale. Forte di questo risultato stupefacente il medico inizia a curare con l’ipnosi altre persone colpite dalla stessa malattia ma con suo grande stupore non ottiene nessun’altra guarigione.

Una situazione analoga è mostrata, alla rovescia, da una serie di ricerche che raccolgono documentazioni ospedaliere su migliaia di casi di decorsi positivi e anormali di svariate malattie gravi.
In sostanza questi ricercatori vanno a caccia di guarigioni miracolose certificate da diagnosi affidabili.
Si sa che questi casi esistono, anche se hanno un’incidenza bassissima, ad esempio ho letto che le remissioni spontanee dei tumori sarebbero 1 ogni 10.000 casi (fonte Oddifreddi).

Dopo aver individuato le guarigioni improbabili questi ricercatori vanno a intervistare i miracolati e scoprono che hanno utilizzato centinaia di sistemi diversi per guarire.
Alcuni sistemi sono assolutamente assurdi, come buttarsi nell’acqua ghiacciata all’alba o frequentare imbroglioni conclamati. Altri ex malati non hanno fatto nulla di particolare, hanno seguito le cure standard che i medici avevano prescritto (pur sapendo che non avrebbero funzionato).
Ma tutti questi pazienti che per la medicina NON avevano nessuna speranza di guarigione, avevano però una caratteristica in comune: erano convinti di aver trovato il sistema perfetto per guarire.
Visto che i sistemi usati per guarire sono stati tantissimi e che nessun sistema ha guarito più di una manciata di casi, vuol dire che non importa tanto che cosa fai per curarti, quanto invece il tuo livello di convinzione di aver trovato la cura giusta, il medico giusto, il mago giusto.
L’importante è il livello e la qualità della convinzione. Incredibilmente la cura scelta è secondaria… Guarisce la medicina vera quanto un placebo (una medicina finta).
Ovviamente questo non vuol dire che se sei assolutamente convinto di non morire non morirai. Sarà certamente morta molta gente che era convintissima di farcela. Prima o poi si muore, finora nessuno dei grande maestri mistici che vendevano l’immortalità è sopravvissuto (questo è un fatto).
Però sappiamo che NESSUNA persona che pensava che non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere è poi sopravvissuta!
La convinzione di aver trovato la cura giusta non dà la certezza di guarire ma è una condizione indispensabile perché ci sia una possibilità di guarigione.

Entrambi gli esempi concorrono a buttare al cesso il Pensiero Positivo che sostiene che è sufficiente pensare che tutto vada bene perché non ti possa capitare niente di male.
Non solo pensare positivo non dà la certezza che le cose vadano bene, perché c’è sempre l’entropia e la sfiga statistica con le quali fare i conti, ma per giunta limitarsi a sorridere e a dire “tutto va bene” non serve a un cazzo se non impari a fare una cosa ben più complessa che pensare positivo.
Ed è interessante capire che nessuno è in grado di spiegare come sia esattamente questo qualche cosa che DEVI fare con la mente. Chi ha sperimentato questo stato forse è in grado di riconoscerlo ma appare difficilissimo spiegare a un altro essere umano cosa si fa.
È da notare poi che questo stato della mente, che influisce positivamente sulla salute, non è sovrapponibile automaticamente con l’estasi mistica, il nirvana, il satori, l’illuminazione…
Le persone che guariscono inaspettatamente sono di tutti i tipi e i religiosi non sono più numerosi rispetto al resto della popolazione.
Per indicare questo stato mentale che può far guarire possiamo dire che si tratta di focalizzare il tuo atteggiamento positivo in modo esatto. Ma non sappiamo spiegare cosa voglia dire di preciso questa definizione.
Questo è molto importante: nella nostra cultura mancano proprio le parole e i concetti per descrivere le particolarità di questo stato mentale (e qui potremmo aprire una grande parentesi filosofica, che non aprirò sennò ci perdiamo).

Possiamo solo cercare di tracciare i confini di questo stato mentale grazie a un gran numero di ricerche. Ad esempio alcuni scienziati cattivi hanno preso tre gruppi di topolini. Il primo gruppo viene lasciato vivere in pace.
Alla gabbia dove vive il secondo gruppo di topolini ogni tanto viene somministrata, a caso, una scossa elettrica.
Un terzo gruppo di topi subisce anch’esso scosse elettriche random ma ha la possibilità di bloccare le scosse elettriche salendo sopra un grosso pulsante.
Il fatto curioso è che questo terzo gruppo di topi, che sono sottoposti a ripetute esperienze traumatiche e dolorose, vivono più a lungo sia dei topi elettrificati senza possibilità di reagire che dei topi che vengono lasciati in pace a rosicchiare sementi e formaggio.
Quindi la possibilità di affrontare le difficoltà e superarle è un fattore determinante per il benessere. Ed è determinante per la salute il livello si successo che ottieni nella vita. Gli attori che vincono l’Oscar vivono mediamente 5 anni di più di quelli che non l’hanno vinto.
Ormai sono molte le ricerche che dimostrano che le persone socievoli, collaborative e ottimiste vivono mediamente più a lungo dei rissosi solitari.
E la categoria sociale che vive più a lungo non sono i miliardari ma gli artisti e gli scienziati, probabilmente perché hanno meno paura di essere derubati, sono meno competitivi e continuano a far lavorare il cervello e ad avere intense relazioni umane anche in tarda età.
Un'altra caratteristica di artisti e scienziati è che la loro esistenza, per quanto possa essere competitiva, non ha al centro scontri diretti con concorrenti e avversari ma la capacità di superare i propri limiti e sviluppare le proprie capacità, quindi si tratta di professioni meno stressanti degli imprenditori che hanno sfondato. Se faccio ridere ho successo e non sono danneggiato in nessun modo da un altro attore capace di far ridere.

Alcuni uomini hanno poi vissuto esperienze che sembrano smentire tutte le idee su come sia possibile vivere in buona salute.
E come hanno fatto Mandela e Pepe Mujica, il presidente uruguaiano, a sopravvivere a detenzioni lunghissime in condizioni spaventose?
Secondo i dettami della macrobiotica o del veganesimo dovevano morire alla svelta.
E non sono casi unici: i sopravvissuti dai campi di sterminio e dalle tante carceri inumane della storia ci testimoniano che il potere della mente è enorme.

È ovvio che se voglio mantenere in buona salute il mio corpo e la mia mente è molto importante che io respiri correttamente aria pura, mangi lentamente cibi equilibrati e naturali e tenga il mio corpo in movimento.
Ma è interessante osservare che una persona posta in una situazione estrema riesce a volte a sopravvivere mangiando schifezze e respirando aria fetida.
Ed è chiaro che respirare l’aria di Taranto fa malissimo ma è anche evidente che una parte considerevole della popolazione è ancora viva.
Ovviamente questa capacità di sopravvivere a condizioni disastrose dipende da molti fattori: costituzione fisica, predisposizione genetica, differenze comportamentali, alimentazione e altre concause. Se vivo a Taranto, mangio solo fast food, 3000 calorie al giorno, sono disoccupato, mia moglie m’ha lasciato, fumo 40 sigarette senza aprire mai la finestra e ho i mobili di casa che trasudano colla alla formaldeide le mie probabilità di sopravvivere sono inferiori.
Al momento la ricerca medica non è ancora stata in grado di tracciare identikit comportamentali, sociali e psicologici. Quando la ricerca sulla salute si libererà della dittatura chimica delle case farmaceutiche scopriremo molte cose. Ma, fin d’ora, possiamo osservare che il ruolo della mente è potente.

Come ho detto il discorso fin qui fatto è una mappa degli atteggiamenti mentali che sono indispensabili per focalizzare la propria mente in modo positivo. Ma è una mappa che indica solo i contorni di una foresta sconosciuta.
Molti ricercatori si sono spremuti le meningi per trovare il modo di portare le persone a far lavorare il proprio cervello nel modo migliore, ottenendo così vantaggi per la salute, le relazioni e la felicità della gente.
Ma è evidente che nessuno c’è ancora riuscito.
Se ci fosse un metodo che funziona veramente la notizia farebbe il giro del mondo in pochi giorni.
Invece tutti i percorsi di guarigione fisica, psicologica o spirituale hanno lo stesso limite: nel migliore dei casi offrono reali vantaggi solo a una microscopica minoranza di persone.
In sostanza oggi l’Umanità sta sperimentando migliaia di ipotesi diverse senza averne ancora trovata una che dia risultati consistenti. Comunque questo è già un risultato. Visto che oggi i percorsi possibili sono migliaia e visto che ogni diverso approccio qualche manciata di risultati li offre, nel complesso è grandemente cresciuto il numero di persone che riesce a trovare una strada che calza a pennello e che alla fine porta dove vogliono andare.
 
Ora ti invito a fare un sospiro di sollievo perché a questo punto non cercherò di venderti il mio super sistema, più intelligente di tutti gli altri, che guarirà il mondo.

Dopo molti anni di studio e di sperimentazione tutte le caratteristiche di questo Stato Positivo della Mente le ho potute descrivere in un breve testo: Come evitare rapine e fucilazioni e trovare l’amore
Sostanzialmente possiamo dire che esiste una non meglio identificata ATTITUDINE/INTENZIONE che riusciamo a sintetizzare in alcuni luminosi momenti della nostra vita e che ha molto a che fare con l’idea che ho di me, la disponibilità ad ascoltare le sensazioni che vivo, la passione per qualche forma d’arte, amicizia o amore e il modo che ho di raccontare a me stesso, nel segreto della mia mente, quello che mi succede e quello che faccio. Si tratta di un discorso utile e interessante culturalmente ma che non riesce a descrivere COME una persona possa arrivare a immedesimarsi in questo stato mentale.
Nessuno riesce a insegnare come ottenere una mente che irradia salute.
Decine di migliaia di persone ci si son provate, nessuno ci è riuscito. Gesù c’era quasi ma poi l’hanno crocifisso.
 

Vorrei quindi proporti un possibile diverso punto di vista sulla questione. Magari riusciamo ad aggirare il problema, che è sempre meglio che affrontarlo a testate.

Io credo che tutte le terapie che mirano a focalizzare in modo positivo la mente di un gran numero di persone riescano in concreto a farlo in pochissimi casi semplicemente perché sono poche le persone che hanno sufficiente determinazione, disponibilità al cambiamento, fiducia in sé stessi e strumenti culturali adatti a creare una visione di sé stessi fuori dagli schemi dominanti.

Allora perché non proviamo a rovesciare l’approccio?
Non proponiamo nessun sistema per cambiare la qualità dei pensieri perché ne sappiamo troppo poco e quel poco è pure difficile da comunicare. Cerchiamo piuttosto di informare le persone sulle potenzialità di questo cambiamento. E invece di dire cosa fare per ottenerlo potremmo dedicarci a un tema sul quale ne sappiamo di più: come NON RIUSCIRE a ottenerlo.
Infatti se ancora non siamo in grado di capire cosa esattamente fa una persona che riesce a mobilitare le proprie risorse mentali ed emotive, sappiamo di certo cosa fanno le persone che sicuramente NON ci riusciranno mai.
Sono anni che lavoro su questo argomento e nel libro Lo Yoga Demenziale racconto i pezzetti di atteggiamenti e modalità negative che sono riuscito a individuare.
Ma ora mi sono reso conto che tutti questi sistemi per ottenere di NON riuscire a mobilitare le proprie risorse mentali sono sostanzialmente 2.

Il primo trucco per fallire certamente è essere convinti che sia necessario fallire, soffrire e procurarsi esperienze veramente sgradevoli.
Se una persona desidera soffrire ininterrottamente ha vari modi di concretizzare la sua aspirazione. E la maggioranza dei sistemi per soffrire sono gratuiti e disponibili 24 ore su 24.
Inoltre soffrire è facile. Tutti sono capaci di sentire dolori anche di dimensioni enormi, senza sforzo.
Uno dei sistemi più semplici e che non sporca in giro, è dedicarsi a visualizzare intensamente tutte le cose orrende che accadono in questo mondo ogni minuto: guerre, fame, miseria, ingiustizia, criminalità, riduzione in schiavitù. Quando questa pratica ti viene a noia puoi dedicarti a immaginare tutti le malattie più disgustose e gli incidenti più dolorosi che possono sterminare da un momento all’altro tutte le persone che ami. Successivamente puoi dedicarti con passione a immaginare le malattie che posso aggredire il tuo corpo facendone scempio fino a portarti a un’agonia lunga e dolorosa.
Se ti applichi con costanza e impegno a queste 3 pratiche mentali ti posso garantire che avrai una vita dolorosa e triste. E probabilmente non sopravvivrai a lungo. E non ti verrà mai da ridere.

Se voglio migliorare il mio stato mentale in modo consistente posso innanzi tutto decidere che merito di vivere il meglio possibile e ho diritto di provare piacere.
Ma come ho detto la maggioranza delle persone vuole stare male e ci riesce. Anche qui non voglio dire che solo chi vuol soffrire soffre. Soffre a volte anche chi non vuole. Ma chi vuole soffrire comunque soffre in modo più soddisfatto, perché in fondo ha realizzato il suo sogno.
C’è chi sogna di far sesso con la Schiffer e chi sogna di avere una gamba maciullata.

Il secondo (e ultimo) essenziale e infallibile sistema per NON attivare mai la propria mente creativa e guaritrice è essere convinti di possedere un cervello straordinariamente intelligente e una memoria infallibile.
Quando finalmente sei pienamente convinto di aver ragione sempre, sei veramente nella merda.
Al contrario la verità è che la mente mente continuamente.
Se avesse detto la verità non si sarebbe chiamata mente, si sarebbe chiamata sincera.
È incredibile la misura delle ricadute negative di questo semplice errore percettivo. Potremmo dire che qualunque stupidaggine e qualunque abominio compiuto negli ultimi 10mila anni ha dietro questo errore di valutazione, questa presunzione sulle capacità di discernimento dell’Umanità in generale e dei singoli cervelli umani in particolare.
È un argomento che non si studia a scuola.
Anzi a scuola ci rimpinzano di bugie sulla storia umana.
È un fatto che moltissime grandi battaglie sono state vinte per sbaglio. E gran parte delle scoperte scientifiche sono frutto di un errore.

Prima di passare a descrivere come l’idea di essere intelligenti sia più micidiale degli spagnoli alla conquista delle Americhe, vorrei far notare un particolare che ci permette di comprendere meglio il rapporto mente/corpo.
Il pensiero positivo, così come viene oggi per lo più proposto, si basa proprio sulla presunzione di umana intelligenza. L’idea sostanziale è che noi si sia tanto intelligenti (e mentalmente potenti) che il semplice cambiamento di umore, da pessimista a ottimista, possa generare immediati cambiamenti metabolici. E chi sei? Mandrake?
È invece proprio questa presunzione di potere e intelligenza ad impedire a queste persone di entrare nello stato creativo e guaritore.
Se io continuo a ripetere: “Io posso determinare il mio futuro, io posso guarire il mio corpo” sono completamente fuori strada. In queste frasi c’è un’autoaffermazione stolida e fideistica sulle proprie capacità che non ha senso, e questo la mente positiva lo sente e non si fa vedere!
Per accendere la mente positiva devi dire qualche cosa che sia veramente vero e onesto. Non puoi mentire con te.
La verità, lo sappiamo tutti, è che siamo barchette di carta buttate nell’oceano. E non abbiamo nessun controllo su quel che ci succede.
Quindi affermare: “Io mi guarirò!” è stupido quanto inutile.
Mille e mille testimonianze ci raccontano che chi sperimenta guarigioni improbabili è innanzi tutto una persona che ha un atteggiamento di accettazione della realtà della vita, una persona che sa arrendersi all’inevitabilità della morte, ma che, nonostante questo, non punta il proprio sguardo verso la morte ma verso la vita e il desiderio.
È una persona che dice a sé stessa: “Io desidero con tutto me stesso di vivere pienamente”.
Spero che tu colga la sottile ma enorme differenza tra affermare: “Io guarirò” e affermare: “Io desidero vivere pienamente”.
La prima affermazione è una fumosa dichiarazione di potenza. Mentre io desidero vivere è una verità assoluta sulla quale possiamo mettere la forza di tutte le nostre identità, riuscendo a unire le diverse e contradditore “anime” che ci animano.

E ora occupiamoci dell’osso più grosso: la nostra mente è un falsario seriale.
Se hai dubbi te li metto subito in fuga: ti è capitato di cercare un libro che hai sotto il naso e non vederlo?
Hai mai cercato ripetutamente le chiavi di casa in tasca e ovunque in giro per la casa per poi scoprire che erano in tasca?
Hai mai verificato che un tuo ricordo a proposito di un fatto o di un posto fosse completamente sbagliato?
In libreria ci sono centinaia di libri divulgativi che trattano di falsi ricordi, illusioni percettive, qui pro quo.
Milioni di risse sanguinose sono nate perché qualcuno ha capito Roma per toma, oppure ha detto realmente Roma convinto di dire toma.
Milioni di morti, feriti, divorzi, amicizie spezzate, semplicemente perché non ci rendiamo conto con sufficiente precisione di cosa vediamo, sentiamo e diciamo.
E sono numerosi i casi di persone che hanno mandato in galera un aggressore, giurando e spergiurando di averlo riconosciuto senza la minima ombra di dubbio… E poi, anni dopo, queste stesse persone si rendono conto, di fronte a prove inequivocabili, di essersi sbagliate…
L’assurdo della convinzione umana di essere efficienti e mentalmente stabili è che resiste alla continua prova dei fatti… E quando ti fai male cosa dici: “Mi sono fatto male per sbaglio”… Come se esistesse qualcuno che abbia colpito volontariamente quanto violentemente con il gomito uno spigolo…
L’aspetto benevolo di questa dolorosa questione è che tutti gli errori umani vengono compiuti sempre per lo stesso identico motivo. In un universo di incertezze su questo punto possiamo scommetterci.
La madre di tutti gli sbagli si nasconde all’interno di un innocuo meccanismo operativo. Un cazzo di stringa di informazioni inscritta nel tuo programma operativo.
Il disastro sta proprio nel fatto che questo programma operativo è stato scritto, grazie a milioni di anni di esperienza, ai tempi in cui eravamo ricoperti di peli e i più alti non superavano i 20 centimetri. Cioè eravamo una specie di topi e vivevamo in mezzo a dinosauri immensi che se ti cagavano addosso eri morto.

Il problema essenziale del nostro cervello è che deve essere capace di riconoscere alla svelta quello che succede intorno a noi.
Per fare questo usiamo costantemente degli schemi di identificazione che non prendono in considerazione quello che vediamo ma solo quei particolari che possono essere utili a identificare quel che guardiamo.
In un solo millesimo di secondo siamo capaci di distinguere una grossa pietra da una tigre inferocita.
La capacità fondamentale della nostra mente è quella di selezionare le informazioni utili e buttare via le altre.
Se hai dubbi guardati qualche spettacolo di giochi di prestigio o un video sulle illusioni ottiche.
Questo difetto inoltre è tragicamente incentivato dal fatto che la nostra mente gode ogni volta che identifica qualche cosa.
Guardi una sedia e se capisci alla svelta che è una sedia entra in azione l’ufficio premi e onorificenze della tua mente che ti dà subito uno zuccherino, una piccola scarica di endorfine e dopamine, droghe che il nostro corpo produce in modo legale e che ci danno sensazioni molto gradevoli.
Così quando qualcuno ci chiede: “Come possiamo uscire dalla crisi economica?” Noi rispondiamo il più velocemente possibile. E poi ci godiamo la soddisfazione chimica di essere stati velocissimi. Ma un conto è distinguere una pietra da una tigre, un conto avere un progetto realistico su come far calare lo spread e aumentare gli investimenti.
La soluzione di questo problema (ho una mente stupida) è altrettanto semplice: renditi conto che il tuo cervello non è in grado di elaborare la complessità dei problemi.
Quindi ragiona con calma.

Spero di aver creato in te un briciolo di interesse. Entrerò nei dettagli di questo discorso la prossima settimana.

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