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Intervista a Jacopo Fo: L'Italia, il paese in cui si umiliano le idee

Daniele Trovato intervista Jacopo Fo per il Magazine online Perolibero. Buona lettura!

Santa Cristina, provincia di Gubbio, nella verde cornice delle colline umbre incontriamo Jacopo Fo, presso la Libera Università di Alcatraz, da lui stesso fondata più di trent’anni fa. Alcatraz è un vasto agriturismo, dove si tengono corsi di tutti i tipi, si mangia sano e saporito, si praticano massaggi, si organizzano eventi musicali e teatrali e ci si gode la natura, tra riposo e piccole escursioni, lontani 7 Km dal centro abitato più vicino.

Nei pressi dell’agriturismo sta nascendo anche un Eco-Villaggio, progetto ambizioso inseguito con perseveranza da Jacopo e dai suoi collaboratori, in nome della sostenibilità ambientale. Qui, nella migliore tradizione della famiglia Fo, nascono idee e proposte rivolte anche alla politica e, più in generale, al rinnovamento civile della società italiana.

Parolibero - Subito dopo le elezioni tu, insieme a Fabio Faina e Fabio Roggiovani di SEL, oltre che all’avvocato Marchetti, avevate avanzato alcune proposte di sintesi su cui intavolare un dialogo possibile tra PD e 5 Stelle.

Jacopo Fo - Avevamo avanzato alcuni punti semplici e realizzabili subito su economia, burocrazia e giustizia, oltre a una proposta per la creazione di una piattaforma di partecipazione diretta dei cittadini che potesse rappresentare un passo verso M5S. Quest’ultimo punto è stato realizzato grazie all’interessamento della Puppato e a SEL, da meno di un mese c’è un sito in cui i cittadini possono partecipare con le loro proposte, si chiama “Tu parlamento” ed è basato su Liquid Feedback. Le altre proposte sono state elaborate studiando i problemi insieme a fior di professionisti dei vari settori: una di queste era ad esempio l’equiparazione delle procedure del processo civile, lentissimo in Italia, a quelle sugli arbitrati del lavoro, che avrebbe abbattuto drasticamente i tempi dei processi civili. Su queste proposte Bersani si rifiutò perfino di discutere. Dall’altro lato il M5S inizialmente si mostrarono possibilisti, poi anche loro si sono irrigiditi. La mia valutazione è che né l’uno né l’altro avessero la reale intenzione di aprire un dialogo. Bersani ha poi ammesso candidamente di non aver mai voluto un accordo con l’M5S. Noi lo dicemmo, il PD non sta trattando, fa finta di trattare, dall’altra parte c’era una posizione uguale e contraria. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità politiche.

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