Non lasciarti piegare dalla marea nera delle idee liofilizzate. Abbiamo un intero mondo da dipingere!
Inviato da Jacopo Fo il Dom, 01/13/2013 - 10:20Una sequenza di immagini:
Lo sciopero dell’acquisto del cotone tessuto in Inghilterra proposto da Gandhi, con milioni di indiani che si mettono a filare.
I pacifisti di Washington che infilano fiori nelle canne dei fucili della Guardia Nazionale puntati contro di loro.
Le femministe che organizzano gruppi di autocoscienza e verificano che i problemi individuali sono in realtà problemi collettivi.
Gli indiani metropolitani che a Milano, di fronte alla Scala, mettono in scena una partita a bandiera con lo schieramento di polizia in assetto di guerra.
John Lennon e Yoko Ono nudi sotto le lenzuola, a letto, che fanno una conferenza stampa per la pace.
Il Tribunale del Perdono in Sudafrica dopo la vittoria di Mandela, che processa i boia del regime razzista.
Il rettore della facoltà di filosofia di Bogotà, Mockus, che mostra il sedere agli studenti per ottenere attenzione e quando viene poi eletto sindaco mette i clown ai semafori, che piangono se gli automobilisti non si fermano col rosso. Questo allo scopo di ridurre il numero degli omicidi (e ci riesce pure, ottenendo una riduzione del 60%).
I pensionati inglesi che ottengono la riduzione del costo dei medicinali salvavita in Africa minacciando le banche, che investono in azioni delle farmaceutiche, di ritirare la loro adesione ai fondi pensione.
I performer svedesi che per far fare più movimento ai loro concittadini (che fa bene alla salute) trasformano una scala di cemento della metropolitana di Stoccolma in una tastiera di pianoforte, con i tasti bianchi e neri, che suona veramente.
200 ballerini che in una stazione ferroviaria, improvvisamente si mettono a danzare.
L’esercito zapatista che il 21-12-2012, il giorno della fine del mondo Maya organizza 4 cortei di 5 mila persone con i passamontagna, che sfilano tutte in silenzio, in fila per 4, nelle principali città del Chiapas. In ogni città viene montato un grande palco nella piazza principale. Tutti i 20mila zapatisti salgono in silenzio sul palco, in fila per 4, alzano il pugno e scendono dal palco. Nessun comizio.
Alla fine fine viene reso pubblico un brevissimo comunicato: “A chi di dovere:
Lo avete sentito?
E’ il suono del vostro mondo che crolla, ed è quello del nostro che risorge.
Il giorno in cui fece giorno, fu notte;
e sarà notte il giorno in cui farà giorno.
DEMOCRAZIA
LIBERTA’
GIUSTIZIA”.
Questi fatti sono collegati da un’uguale visione di come si può realmente migliorare la nostra vita e il mondo.
Una visione nella quale il mondo della politica e quello della vita quotidiana, le idee e le emozioni, i sentimenti, il piacere e il dolore, la felicità e la tristezza, non possono essere separati perché la nostra vita è un tutt’uno.
Un movimento che parla per immagini alla parte emotiva degli umani.
Questa visione della vita e della lotta sociale contiene un punto di vista globale ben lontano dall’ideologia del potere e della sopraffazione.
Per secoli la lotta dei popoli oppressi ha espresso forme di lotta e di pensiero che si opponevano all’abuso imitandone gli schemi.
I rivoluzionari erano per lo più maschi, autoritari, virili e duri. E separavano la vita privata da quella pubblica, la lotta dall’amore. Negli anni ’70 i militanti comunisti alle donne che chiedevano parità rispondevano che era necessario prima sconfiggere la borghesia e solo dopo avremmo affrontato i contrasti tra maschi e femmine.
È questo modo di vedere il progresso che genera leader politici che nei loro comizi non parlano mai d’amore, di sesso, della morte, della bellezza dell’alba e della felicità.
Ed è per questo che i leader politici nascondono l’insicurezza, il dubbio, la fragilità.
Essere leader politico richiede un atteggiamento forte, deciso, vincente.
Ed questo modo di pensare e di sentire che è all’origine del rapporto perverso tra classe politica e popolo. I politici hanno rinunciato al loro dovere di educare, cercano solo di sedurre gli elettori.
Martedì 8 gennaio sono andato a Roma per vedere Mockus. C’era un dibattito con De Magistris a proposito del libro di Sandro Bozzolo “Un sindaco fuori dal comune”, edito dalla Emi (CLICCA QUI)
Sono andato per vederlo fisicamente.
Credo che vedere di persona esseri umani straordinari faccia bene alla salute. Non è un discorso mistico… È che guardando gente come Mockus o come Yunus (il banchiere dei poveri) vedi che sono antropologicamente diversi dai leader classici. Non sono super eroi e non fingono di esserlo. Sono persone che stanno lì sedute sul palco senza nessuna rigidità o affettazione. Sono proprio fisicamente diversi, il loro linguaggio corporeo ti dice che si sentono persone normali che fanno cose normali e ci provano gusto a farle bene. Sono innamorati di quel che fanno. Non sono lì per convincerti di qualche cosa o per sedurti. Sono lì perché gli piace raccontare la loro esperienza, perché ci credono e pensano sia utile. Sono lì al tuo servizio, per offrirti fraternamente la loro storia, non vogliono diventare il tuo leader… Al massimo puoi collaborare con loro mettendoci il tuo.
A un certo punto, per raccontare un episodio della sua vita incredibile, Mockus si è sdraiato per terra e ha continuato a parlare sdraiato.
Ovviamente la gente rideva. Quando mai un nostro leader si abbassa al livello del pavimento? Non sarebbe decoroso.
In quel momento ho capito quanto sia profonda questa differenza antropologica.
E ho compreso anche che quest’idea dell’altra politica, della politica che sta da un’altra parte, che parla ad altre parti del corpo, dell’anima e della mente delle persone, è oggi più indispensabile che mai.
Proprio in questo momento di crisi vedo la necessità di rompere gli schemi e di proclamare in qualche modo la nostra altrità. Dobbiamo iniziare ad affermare e rendere visibile questa nostra diversità antropologica.
Sto ragionando sulla necessità di fondare un nuovo partito.
Il Partito dei Claun, il Partito Visionario. Un partito che non si presenta alle elezioni e invita a votare per altri partiti (da Bersani a Vendola, a Ingroia, a Grillo), perché ci siamo rotti i coglioni di queste divisioni fittizie tra progressisti. Abbiamo almeno 20 partiti a sinistra del PD!
Un partito che chieda ai leader progressisti di parlare d’amore.
Un partito che non è settario, non urla, non dice che gli altri sono cretini, non ha leader.
Un partito che organizza incontri tra esseri umani per conoscersi, non solo per protestare.
Un partito di gente che vuol vedere quanto è grande il potere di cento milioni di persone che smettono di comprare un prodotto fatto con il sangue umano.
Un partito di gente che mette insieme i suoi sogni e i suoi bisogni e dimostra quanto puoi risparmiare e vivere meglio se unisci il potere d’acquisto di tutto il popolo.
Un partito che ti telefona alla mattina per augurarti una buona giornata.
Un partito che ti aspetta sotto casa per regalarti una torta il giorno del tuo compleanno.
Un partito che si preoccupa se hai l’influenza.
Un partito fatto di persone convinte che mangiare bene, insieme, è meglio.
So che oggi è quasi impossibile riuscire a mettere insieme le persone a fare qualche cosa. C’è pessimismo. C’è carestia.
Ma proprio adesso mi sento una certa voglia di creare un diversivo.
Voglia di distribuire pillole oniriche contro la depressione.
Non so come fare ma sento che un’idea sta per arrivare. Forse due.
Percepisco il tipico formicolio emotivo che precede una grande, caotica, morbida, azione rivoluzionaria collettiva.
Chiedo quindi a te di consultare il tuo personale Oracolo della Montagna e poi di scrivere nello spazio ai commenti di questo articolo la tua idea, la tua visione.
È un’occasione unica per seguire i desideri della nostra anima rocambolesca.