Blog di Jacopo Fo

Cambiare è bello
Cambiare è snello
Lo puoi fare in cucina
Lo puoi fare nel tinello
Cambi la mattina
Se non sei cambiato
la sera prima

Come avevo previsto sedici anni fa, Berlusconi sta crollando.
In effetti non avevo previsto che sarebbe durato tanto.
Ma avevo previsto che non sarebbe durato in eterno.
Avevo scritto: si sono estinti i dinosauri, figuriamoci Berlusconi. Avete presente i dinosauri?
Facevano delle cacche che erano grandi come una tenda canadese.
E non voglio parlarvi della puzza, ché magari state mangiando.
La nostra grande fortuna è che i dinosauri non ci sono più, non corriamo neppure lontanamente il rischio di essere travolti da una scoreggia di dinosauro.
Il massimo che ti può capitare è di essere scoreggiato da una balena, ma basta non fare il baleniere e non iscriversi a Greenpeace per ridurre il pericolo quasi a zero.

Avere fede nel cambiamento è una grande medicina. Un balsamo che ha permesso a Mandela di sopravvivere per 27 anni, in carcere, restando sano di mente. Il cambiamento è sicuro come poche cose al mondo. Vedi un imbecille che è estremamente potente, ti procuri una sedia comoda e ti siedi a guardare, sgranocchi pop corn, fai figli, che poi crescono, e intanto ti godi in prima fila lo spettacolo del crollo del cretino. E’ un’esperienza. C’è gente disposta a nascere su questo fottutissimo pianeta pur di godersela.

E noi abbiamo avuto particolarmente culo, noi della classe 1955, grande annata per quelli che sono sopravvissuti allo smog di Milano negli anni sessanta.
Cazzo, quello sì che era inquinamento urbano, mica come oggi che la schifezza mortale la devi cercare nelle nanoparticelle. Allora era una roba seria, lasciavi aperte le finestre e dopo un’ora sul tavolo c’era una patina nera che ti restava sul dito e la sera scatarravi una specie di ferrocemento appiccicoso.
Quelli che dicono che si stava meglio allora sono degli sciocchini: si viveva dieci anni di meno!

Noi del '55 ci siamo goduti la rivolta giovanile, il femminismo, il sesso libero, l’avvento dei computer e ora ci sciroppiamo il Berlusconi che striscia di fronte a Obama, cercando di scippare l’idea che Barack sia solidale con lui. Molto Bunga Bunga, molto Mubarak.
Domani sapremo se De Magistris e Pisapia hanno vinto o no.
Ma se non dovessero vincere, non c’è da preoccuparsi. Vinceranno un’altra volta.
La storia mantiene le promesse (e sotto i vestiti è nuda!).