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Dò i numeri a Modena!

Jacopo Fo: L’idea dei numeri presso le popolazioni matriarcali dell’antichità
Conferenza (disponibile successivamente anche in video sul web)

Presentazione:
spero perdonerete se essendo l’unico non laureato che interviene a questo convegno mi permetto di sollevare una questione: secondo me la scienza moderna attirata da questione evidentemente più urgenti, non ha avuto tempo di occuparsi di un tema che trovo particolarmente interessante.
In questo momento le ricerche sono arrivate in parecchi campi a porsi questioni riguardanti le costanti presenti nel caos, la rugosità frattale di un cavolfiore, la capacità dei fotoni di disporsi spontaneamente secondo schemi ordinati.
Allora forse potrebbe essere di stimolo e forse addirittura di ispirazione, andare a rivedere i tentativi di riassumere le leggi naturali che gli umani primitivi hanno sviluppato qualche migliaio di anni fa.
Si tratta di antichi sistemi di interrelazioni tra numeri che sono sempre stati considerati paccottaglia magico sciamanica e quindi non osservati con occhio razionale.
Se invece li studiamo scopriamo innanzi tutto che non hanno nulla a che vedere con strane magie e poteri soprannaturali.
Partono da alcune semplici osservazioni concrete e su queste e solo su queste, si costruisce un sistema logico che usa i numeri per rappresentare concetti che sono contemporaneamente anche le qualità intrinseche di un numero. Frase oscura che spiego subito: il numero uno rappresenta l’unità, il due la coppia, il tre l’evoluzione: madre-padre-figlio, ieri-oggi-domani.
Il numero 4 non c’è perché la simbologia numerica considera solo 3 numeri-funzione-concetto. E solo su questi 3 numeri, in modo razionalmente ineccepibile per rigore di ragionamento, si costruisce una mappa della realtà così come partendo da un frattale io posso costruire la mappa dell’intero.
Studiando queste strutture ho poi scoperto che gli antichi sintetizzarono sostanzialmente solo due “mappe numeriche” entrambe gasate unicamente sulla relazione 1-2-3. E in effetti questi due sistemi sono complementari e ognuno contiene l’altro.
Le differenze sono solo apparenti. I popoli che scelgono di riassumere il loro sistema usando come base numerica il numero 64 sono quelli che poi usano gli ideogrammi, quelli che scelgono il modello basato sul numero 22 scelgono poi l’uso dell’alfabeto.
Il mio lavoro insomma potrebbe definirsi come archeologia del pensiero scientifico.
Comunque mi sembra interessante fare ipotesi sulla logica particolare che i nostri progenitori impiegarono per capire qualche cosa di questo pianeta quando le dita erano gli unici strumenti di misurazione a disposizione.
Dall’altra parte gente che almeno 4 mila anni fa inventò un sistema binario e un calcolatore a sassolini merita come minimo di essere considerata con un minimo di interesse e rispetto.
Sono loro che hanno insegnato ai faraoni la geometria e l’aritmetica.
Su questo argomento ho scritto “La dimostrazione chimica dell’esistenza di Dio”

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L’incontro si svolgerà all’interno del quarto convegno “L’astronomia in Italia” al Teatro del popolo di Concordia sulla Secchia Modena
Sabato 28 maggio
ore 15:50 - 16:40
Il convegno è organizzato da EAN - European Astrosky Network Web Community
Per vedere tutto il programma e poi il video: www.eanweb.com

Tag
scienza non ufficiale, numerologia kabalà cabala, magia scienza geometria sacra, alchimia scientifica mappa del mondo