I seminole sbaragliano le nubi nere della tristezza. Domani mattina ultima diretta alle 10,30/12 su alcatraz.it
Inviato da Jacopo Fo il Dom, 11/14/2010 - 01:55Sicuramente è stata una cavalcata nella fantasia.
50 persone impegnate a produrre "la qualunque", appassionati, sorridenti, ridanciani. Sono quelle situazioni che ti rendi conto che sei riuscito a costruire qualche cosa perché Alcatraz non è più un insieme di alberi e pietre e mattoni... E' un posto dove ci si trova bene insieme e c'è una cultura della collaborazione... Il piacere della sinergia.
grandissimo valore.
Un happenig volevamo fare e ci siamo riusciti. Fortuna e lavoro. Non era automatico che si creasse questa magia.
Stasera ho parlato con molti, tutti hanno detto: è successo qualche cosa di straordinario. Niente a che vedere con l'arte preconfezionata, premasticata, predigerita precagata.
Tutti vogliono usare questo incontro come punto di partenza.L'happening artistico come vortice vibrazionale. L'idea Seminole diventa una cifra della comunicazione di un insieme di artisti che la inseriscono in una serie di operazioni multimediali sinergiche.
I seminole non si arrendono (ne abbiamo bisogno in questo momento di crollo della fiducia nel movimento.
I seminole sono aperti a tutte le culture, accoglienti verso i neri, i bianchi reietti, i nativi amerivani di 50 tribù. La cultura dell'inclusione, la capacità di connettersi di creare una grande alleanza.
I seminole ascoltano gli stranieri che accolgono, grazie a loro possono capire i punti di forza e di debolezza del nemico. Non avrebbero potuto vincere e resistere se non avessero conosciuto molto bene i bianchi, le loro armi, le loro tattiche, le loro debolezze psicologiche. E queste cose le conoscono e le capiscono grazie agli europei che adottano e agli schiavi neri ai quali danno rifugio, che ben conoscono il modo di pensare e di agire dei bianchi.
I seminole continuano a trattare, a mediare, a cercare alleanze con una parte dei loro nemici. Accettano di essere pagati per emigrare in Oklaoma, dai 300 dollari (di allora!) per una donna ai 500 per un guerriero a 2000 per un capo. Incassano i soldi, vanno in Oklaoma ma poi scappano e tornano a combattere nelle paludi della Florida.
I seminole non smettono mai di combattere. Usano tutti i mezzi possibili per combattere e per trattare. Non fanno questioni formali di principio. O meglio il loro unico principio è ottenere la vittoria.
L'essenza della strategia che i seminole mettono in pratica è accogliere, conoscere, trattare e combattere in modo irriducibile.
Lanciamo una campagna d'arte seminole che metta in risalto che quelche ci serve oggi in Italia è usare la strategia seminole.
Entra anche tu nella Banda Seminole!
Siamo aognaotri che amano realizzare i sogni.
Ripubblico qui il programma di lotta e di governo che pubblicai sul mio blog qualche anno fa e al quale ci siamo attenuti preparando l'insurrrezione seminole happening.
Abbiamo dato vita a un nuovo movimento. Abbiamo scelto un nome grandioso: REALIZZATORI DI SOGNI.
Vuoi aderire?
Tu dirai: “Prima spiegami che cavolo di movimento e', come faccio ad aderire se non mi dici cos’e'?”
Ma come? (rispondo io) Che movimento vuoi che sia un movimento di realizzatori di sogni? Si cercano i sogni e poi si realizzano. Cosa non capisci? La parola REALIZZARE o la parola SOGNI?
A questo punto o stai pensando che sono scemo e non entrerai mai nei Realizzatori di Sogni, oppure la cosa inizia a insospettirti. Magari non e' una stronzata pazzesca.
In effetti si tratta di un’abnorme genialata.
Quante volte hai detto che ti hanno rotto i coglioni tutti 'sti politici che fanno duemila programmi e promesse e poi non fanno un cazzo?
Facciamo un movimento che ha un solo obiettivo, semplice.
Ed anche l’idea di movimento che ci sta dietro e' semplice.
Nel Movimento dei Realizzatori di Sogni possono entrare solo i Realizzatori di Sogni. Nella domanda di iscrizione c’e' scritto: “Per essere un Realizzatore di Sogni devi per forza aver realizzato dei sogni, quindi se vuoi entrare nel movimento dei Realizzatori di Sogni devi raccontarci due sogni che hai quantomeno contribuito a realizzare.
Questo significa che non mettiamo insieme la qualunque ma solo ed esclusivamente Realizzatori di Sogni, conclamati in quanto hanno realizzato almeno due sogni prima di entrare nel movimento.
A questo punto la strategia e la tattica, la linea politica e le alleanze vengono da se'.
Il nostro obiettivo e' creare una grande tempesta di cervelli, una fucina di idee, un conciliabolo di streghe e maghi della fantasia e individuare sogni realizzabili, e realizzarli.
Ovviamente in quanto sognatori aborriamo ogni forma di centralismo burocratico, siamo per lo sdoppiamento delle iniziative, l’accoglienza verso la minoranza, l’azione laterale, il ragionamento trasversale, le palle a effetto e la comunicazione subliminale.
Siamo i Beneandanti del 21° secolo.
Siamo una setta artistica, una massoneria letteraria, un’illusione ottica.
Se ti piace l’idea butta qui le tue proposte (commentando questo articolo; per farlo devi registrarti).
E preparati a venire a Alcatraz dal 13 al 15 novembre, realizzeremo un colossale laboratorio creativo. Affila le tue antenne emozionali (tariffa unificata per due giorni di pensione completa 100 euro).
ALTRE INFORMAZIONI SPARSE SUL PROGETTO
Dal punto di vista tecnico i Realizzatori di Sogni si configurano come un’unita' autonoma della Marina Militare della Libera Repubblica di Alcatraz.
Un’unita' scelta selezionata con l’intento di creare una force de frappe per le emergenze. Quando un attacco d’arte fa la differenza tra la sciagura e la salvezza ecco apparire dal cielo gli elicotteri gialli a pallini rosa dei Realizzatori di Sogni. E niente e' piu' uguale.
Tra i sogni dei Realizzatori di Sogni c’e' anche quello di guadagnare denaro facendo cose esilaranti e poetiche come un telegiornale che racconti eventi onirici, coprire una montagna di fazzoletti sporchi di lacrime perche' il sole le asciughi o danzare di notte dentro un torrente per agitare le acque.
Sinceramente il problema e' che questa situazione politica italiana ci ha cacciato in un tale grigiore da signori della guerra che sento impellente il desiderio di far saltare il tappo che hanno messo al mio campo visivo. Ho voglia di grida cromatiche oltre lo spettro dell’infrarosso.
Ne ho pieni i coglioni dei Biechi Blu. Voglio la policromia.
Voglio trovare i migliori artisti viventi in questo momento e metterli attorno a una tavola rotonda e voglio alzarmi e chiedere: “Come mai non siamo in otto?”
E qualcuno risponde: “E’ arrivato perfino Lancillotto!”
Ma Patata Albina!
C’e' qualcun altro che si rende conto che ci hanno affossato nella melma comatosa della fanta destra e della fanta sinistra e dei rapporti orali dei personaggi illustri e c’e' meno voglia di ballare, fare sesso e pronunciare discorsi futuristi e situazionisti, in boxer gialli a pallini rosa, in una via del centro cittadino? Questo e' il nocciolo della questione.
Rileggiamoci Do it! (Fallo!) di Jerry Rubin.
Ripartiamo da li'.
Avevo 18 anni, la mia vita era distrutta ed ero riuscito a fare l’amore pochissime volte.
Adesso ho 54 anni, ne ho viste e fatte di ogni e ho voglia di un grande urlo nella mia vita. Ho voglia di assaltare il Palazzo d’Inverno della mia tristezza, divellere le inferriate dei sotterranei e dei giardini pensili e tuffarmi nella fontana del gioco creativo.
Questo e' un appello ai diciottenni e ai cinquantaquattrenni, gli altri forse sono troppo giovani o troppo vecchi per capire.
Sarai insieme a noi nel fuoco fatuo della battaglia emozionale?
Inventerai la tua danza percettiva?
Insorgi, unisciti alle orde che tramano nella sub-rete scavando gallerie negli archetipi della comunicazione non verbale.
Apriremo i cieli con le nostre scoregge fiammeggianti?
Forse.
Sicuramente prenderemo a pernacchie le strutture mentali, distorceremo i punti di vista, cattureremo scorci ineluttabili, sonderemo abissi di piacere assoluto, bivaccheremo nel Nirvana, faremo sesso nel Satori, scaleremo scivolando sulle nostre slitte le vette dello Zen Bergamasco.
Siamo i Paul Klee, i Mozart, gli Stravinsky, siamo i claun sciamani di Bali, i monaci pazzi del Tibet, i maestri sufi della dissoluzione, siamo la reincarnazione delle schiere dei nostri antenati, quelli che sono stati bruciati perche' non credevano alle regole e ai dogmi. Siamo tornati.
Quando le idee sono morte i sogni iniziano a giocare.
Proclama rivoluzionario:
Appendi la tua visione ai pali della luce.
Arrivera' a casa mia in un momento
Cosi' sapro' che cosa pensi
E potro' cercare nel mio panorama mentale se c’e' un punto dove attaccare il tuo esagono in modo che ridica
L’obiettivo del gioco della Rete,
gia' noto come Gioco delle Perle di Vetro
e' di ricomporre il puzzle tridimensionale
far combaciare i sogni.