Blog di Jacopo Fo

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Checco Fantoli è stato ucciso

Stasera la radio manda Nada Malanima. Per caso la radio è sintonizzata sulla trasmissione di Cerquetti. Un amico un sacco zen.
La notizia mi arriva per cellulare. Peter che mi dice ho una cattiva notizia. Cazzo Checco Fantoli è morto. Una giornata strana questa. (Ve la racconterò Domenica...)
Hanno ammazzato Checco in mezzo alla strada in qualche città del Sud America, una rapina con un coltello, lui ha opposto resistenza (era una bestia, fisicamente) ed è finito all'ospedale con una ferita al ventre. E' morto perché non avevano sangue per una trasfusione. Puttana la miseria.
Abbiamo bevuto alla sua salute, a modo nostro, questa sera, con Peter, Paola e Irish. E' il secondo del nostro gruppo che muore in Sud America perché gli ospedali fanno schifo. Ci morì anche Leonarda De Muro, che Dio l'abbia in gloria. La più grande organizzatrice fricchettona che abbia mai conosciuto. Abbiamo ricordato tutti i nostri morti.
Di noi che eravamo qua, a fare le comuni agricole, trent'anni fa.
Checco fu insieme a Marina, Toscano e me cofondatore di Alcatraz. Lavorammo insieme noi quattro, come disgraziati, per quasi due anni.
Poi ci pigliammo a testate. Ma mi dispiace non averlo riabbracciato.
Fa parte del mio passato meraviglioso di avventura in questa valle, senza strada, acqua, luce, gas. E io credo facevo parte del suo ricordo meraviglioso. Dopo trent'anni non te ne frega un cazzo se da ragazzi abbiamo litigato. Lui era uno che poteva testimoniare quanto eravamo fuori di testa. Adesso non può più farlo.
Poi nella vita Checco ha fatto grandi cose. Era uno magico in ogni caso.
Ed è diventato uno che aiutava la gente.
E ieri sto stronzo lo ammazza con un coltello.
Ho telefonato a Benedetta, sua sorella, mio grande amore di allora, e le ho detto che sono basito. E non so lei come faccia a essere ancora in piedi che è il terzo fratello che le muore.
Ma come è possibile che la malasorte si accanisca così?
Pensa a mia madre... Mi ha detto lei. Non ci posso pensare.
Assurdo che siano morti. Che sia morto Francesco Froio, grande fratello, grande veterinario, che dormiva sopra un letto appeso alle travi del soffitto con delle corde, che dondolava.... Mitico. Amava starsene sospeso.
Aveva accettato un lavoro in un’azienda big della veterinaria. Era diventato un boss e aveva potuto permettersi il suo sogno. Volare sospeso ai fili di un deltaplano. Poi un vuoto d'aria l'ha catturato.
Angese che è morto pigliando per il culo tutti.
Andrea Pazienza che voleva costruire a Alcatraz una casa a forma di fungo con dentro un armadio pieno di vestiti da gnomo di tutte le taglie, dai 10 giorni per neonati alla xxxxxl. Poi invece si è fatto una pera di troppo.
Riguardando quegli anni furiosi di esperimenti, zen, macrobiotica, arti marziali, amori, tradimenti, vacche enormi che facevano cacche enormi, muri da intonacare, terra da dissodare e nessuno che sapeva come si faceva e leggevamo manuali sull'autosufficienza agricola ottimi per la pianura inglese. In Umbria l'argilla ti fotte e devi combattere con gli istrici pieni di aculei col forcone.
Tanti calci dai cavalli, tante galline isteriche che nascondevano le uova (le salvavamo dei pollifici fascisti ma erano ormai completamente pazze).
Mi ricordo 3 cammion che arrivano a Alcatraz e scaricano materassi, tavoli, sedie, armadi, attaccapanni, lavandini. Una distesa di manufatti tra i più disparati, l’arredamento per 25 stanze. Un mercato all’aperto. 50 materassi incelofanati uno sull'altro. Il più grande letto del mondo. Roba da principessa sul pisello. E Marina, che era la ragazza di Checco, più bella di Rita Hayworth, distesa sui materassi sotto un fantastico sole di inizio estate. E Checco che guardava e sorrideva soddisfatto. Di lì a pochi giorni sarebbero arrivati i primi studenti della Libera Università.
Un saluto a te. E a quei bei tempi. Si muore tutti prima o poi. Ma noi prima di morire abbiamo combattuto.