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La liberazione dai dolori mestruali

In molti casi è possibile senza far ricorso a medicine, in pochi giorni.
(E lo stesso potremmo dire a proposito di buona parte dei mal di testa, mal di schiena, cistiti e parecchi altri malanni)

Insieme a Massimo Valente e a un nutrito gruppo di specialisti cercheremo di dimostrarlo proponendo un percorso di 7 giorni ad Alcatraz, la prima settimana di settembre (30 agosto-6 settembre).
So che con queste poche parole sono riuscito a far sobbalzare molte persone e a far esclamare: ecco il solito cretino che le spara grosse!
Cerco quindi di spiegarmi meglio.
Gran parte delle donne che soffrono ogni mese di questo disturbo non sono affette da una malattia o da una malformazione.
Non c’è niente che non funziona in loro. Il dolore deriva da una serie di fattori che rientrano nella categoria della mancanza di tonicità muscolare.
Ma attenzione, non sto esponendo una teoria “alternativa”. Di questo argomento si tratta diffusamente nei testi universitari, ma poi la pratica medica quotidiana non ha tempo…
E non è solo colpa della pigrizia di alcuni dottori. C’è anche il fatto che la maggioranza dei pazienti vuole soluzioni che non richiedano la loro partecipazione: una pillola e passa tutto.
Ma in caso di dolori mestruali le pillole possono togliere il dolore ma non curano il problema. E alla lunga ci sono effetti collaterali. Ormai si sa che il mal di schiena può derivare da posizioni innaturali ma raramente si dice che anche dolori mestruali, cistiti, emorroidi, gastriti e mal di testa possono avere concause legate a contrazioni.
Attenzione, non sto sostenendo che basta un po’ di ginnastica e qualche sbadiglio e passa tutto. La questione è un po’ più complessa.
Per questo abbiamo deciso di unire i metodi che hanno dato risultati positivi in modo da sperimentare un approccio multidisciplinare.
E vogliamo anche farlo in modo da ottenere una prova dell’efficienza di questo sistema.
Questo è il motivo principale per il quale abbiamo creato la Scuola di Naturopatia Complementare di Alcatraz: costituire un collettivo di sperimentatori.
A questo punto, per farmi capire meglio, devo fare un passo indietro nel tempo.

Circa 25 anni fa pubblicai su Tango, supplemento satirico dell’Unità, due articoli che scatenarono una rissa pazzesca.
Raccontavo che in Danimarca, grazie alla diffusione di massa della ginnastica dei muscoletti vaginali (pavimento pelvico), si ottenevano risultati straordinari nella cura dell’incontinenza urinaria nelle donne dopo la menopausa. Disturbo che creava problemi a più della metà delle donne italiane. L’efficacia di questa ginnastica è inoppugnabile: la media dell’incidenza di questo disturbo nei paesi industrializzati è intorno al 50% mentre in Francia e nei Paesi scandinavi, dove i ginecologi propongono sistematicamente questa ginnastica, l’incidenza scende al 18%.
Raccontare queste cose su quello che allora era l’organo del Partito Comunista provocò uno scandalo enorme e un’ondata di lettere di insulti e io mi trovai a subire processi polari in vari festival dell’Unità.
Mi trovai così a far parte di un piccolo gruppo di scalmanati che non perdevano occasione per parlare dell’argomento e mi guadagnai la fama di maniaco sessuale.
Ci vollero 20 anni prima che questa realtà scientifica si imponesse e io avessi la soddisfazione di parlare a un convegno con 600 ginecologi e ostetrici, quasi tutte donne, proprio su questo argomento.
Oggi in Italia ci sono alcune migliaia di medici che verificano quotidianamente l’efficacia del Metodo Kegel. E si sta riducendo il ricorso all’intervento chirurgico, doloroso, costoso e poco efficace. La sperimentazione in tutto il mondo ha portato a verificare che il metodo Kegel, nelle sue molteplici versioni moderne, può avere effetti positivi anche sulla frigidità e i dolori mestruali.
Ma è ovvio che si tratta di due questioni più complesse della semplice perdita di tono muscolare che origina in modo meccanico difficoltà nel controllo della vescica.
In particolare si è verificato che da sola la ginnastica del muscolo pubococcigeo spesso non basta a diminuire sensibilmente i dolori mestruali. Le contrazioni negli anni tendono a cronicizzarsi.
Una serie di esperienze ci hanno mostrato che per ottenere risultati veramente positivi e duraturi è necessaria un’azione globale. Sono molto utili la respirazione diaframmatica, manipolazioni osteopatiche, movimento rallentato e altre tecniche che hanno l’obiettivo di decontrarre profondamente la muscolatura.
Il limite di questo approccio è che richiede una forte partecipazione alla cura: si tratta di sviluppare la conoscenza di sé, l’autoascolto, diventare attori del processo di guarigione.
Non è una cura che si può affrontare passivamente e questo è il limite di questa rieducazione muscolare, posturale e respiratoria.
Nonostante questo siamo convinti che per migliaia di donne potrebbe essere una soluzione del problema.
Riuscire a dimostrarlo con una sperimentazione sistematica ci sembra un’azione che potrebbe avere un grande impatto sul modo di pensare la cura. Un’altra piccola riforma della sanità realizzata a partire dal basso.
L’obiettivo finale è quello di dimostrare che è possibile riportare una persona a modalità corporee naturali, proprio perché non si tratta di inventare un modo artefatto di respirare o muoversi ma semplicemente di usare il corpo per come la natura lo ha fatto.

 

Per partecipare alla settimana di liberazione dai dolori mestruali chiama Alcatraz allo 075.9229938 o scrivi a [email protected]