di Gabriella Canova
Non c’è un altro modo per definire il lavoro di Eleonora Albanese se non questa frase che ha scritto lei stessa e che meglio la rappresenta.
L’altro giorno Nora mi ha fatto vedere un quaderno dove tiene tutte le idee che le vengono in mente... no, calma, mica tutte, solo quelle relative al design: librerie, scaffali, oggetti d’arredo, schizzati sulle tovaglie di Alcatraz (ho sempre ritenuto geniale avere al ristorante tovaglie di carta bianca, è uno stimolo alla creatività), su foglietti a quadretti, su pezzi di cartoncino… ovunque si trovi e con qualsiasi cosa si trovi in mano, quando le viene un’idea eccola lì a disegnare con entusiasmo. Poi prende tutti 'sti foglietti e li mette in questo quaderno, con l’idea che magari, quando ha tempo, quando non avrà niente altro da fare li potrà riportare in bella copia.
Indovinate? Il quaderno è pieno zeppo di foglietti ma le sue pagine sono intonse perché Nora non ha mai il tempo di rimetterle in bella copia e non ha mai tempo perché in quel tempo lì di idee gliene sono venute altre diecimila.