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Cultura | Natura | Gusto
Aggiornato: 55 min 35 sec fa

Antonio Tisci: Nel 2025 il Parco Appennino Lucano comincerà ad esprimere le sue grandi potenzialità

Gio, 12/12/2024 - 19:24

Antonio Tisci ha rilasciato una intervista a Cuore Basilicata. Si parla della sua attività come Commissario del Parco nei primi mesi di incarico e delle prospettive del Parco per il 2025.

Cominciamo da una presentazione di Antonio Tisci:

Avvocato, Commissario del Parco Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese da fine Aprile 2024.

Napoletano di nascita ha vissuto sempre a Picerno dove si è formato come uomo e come amministratore, si definiscepartenopeo e parte picernese. Sposato, due figlie di 9 e 7 anni. Tifoso del Napoli e del Picerno.
Come avvocato si è dedicato lungamente al Diritto Penale, ora si occupa prevalentemente del Codice degli Appalti e di Diritto Ambientale.

È stato consigliere regionale e direttore generale dell’Arpa Basilicata.

Le prime cose che ha dovuto affrontare come Commissario del Parco:

Uno dei primi atti è stato sistemare l’assetto organizzativo del Parco. Il Parco non aveva mai avuto un Direttore a pieno titolo per fortuna il Ministero ha individuato Giuseppe Luzzi, persona capace e brillante per coprire tale ruolo, per la prima volta il PNAL ha avuto un direttore a tempo pieno e con i pieni poteri. Con la mia nomina ho iniziato a lavorare per il perseguimento di alcuni obiettivi strategici.
Una attività che abbiamo avviato subito e che aveva carattere di urgenza è stata la necessaria campagna di regolazione della popolazione dei cinghiali. Siamo partiti da zero, adesso siamo un caso di studio per efficienza da parte di altri territori per apprendere quello che noi stiamo realizzando in questo ambito.
Subito dopo abbiamo iniziato a lavorare sulla conoscibilità del parco che è sconosciuto al grande pubblico e per alcune attività anche dagli addetti ai lavori. Siccome non è possibile tutelare la biodiversità del Parco, una delle funzioni fondamentali del Parco ma non l’unica, senza coinvolgere i Comuni, gli operatori sociali, le organizzazioni, le associazioni del territorio ritengo che questo, il far conoscere il Parco, sia un percorso da portare avanti tutti assieme con energia e su cui ci siamo subito cominciati a muovere.
Altro obiettivo è rafforzare artigianato, agricoltura, turismo, tre settori da far crescere per trasformare il Parco in una grande occasione di sviluppo. Per questo ad esempio abbiamo ottenuto il primo Presidio Slow Food con il prosciutto di Marsicovetere; abbiamo iniziato a lavorare per la valorizzazione e il controllo di alcune specie protette e alla costruzione dei centri di

protezione della fauna selvatica.

Tutto questo in soli sette mesi di attività

Gli obiettivi del Parco per il 2025:

Innanzitutto obiettivi concreti e immediati: lavoriamo per realizzare due centri di recupero per la fauna selvatica; un centro studi di caratura internazionale sulle rive del lago Pertusillo; vogliamo costruire un canale di comunicazione con la costa per intercettare i flussi turistici; aprire dei tavoli di confronto permanenti con tutti gli attori sociali del territorio per garantire il loro pieno coinvolgimento. Ci proponiamo poi di individuare ulteriori fonti di finanziamento oltre a quelle ordinarie per poter organizzare programmi di attrazione turistica in particolare durante la stagione estiva.

Il messaggio per gli abitanti del Parco:

La tutela della fauna e della flora del Parco non deve rappresentare solo un vincolo per chi vive nel territorio ma è anzi un potenziale vettore di sviluppo per attrarre visitatori e incoraggiare le attività economiche ecocompatibili.

Un augurio per il 2025:

Che il 2025 possa essere l’anno in cui le straordinarie risorse del Parco e della Basilicata si possano esprimere in tutta la loro potenzialità.

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Speciale Tramutola

Mar, 10/29/2024 - 20:21

Prosegue senza sosta il nostro viaggio nel cuore della Basilicata, che oggi ci porta a scoprire Tramutola! Tramutola spicca su un’altura a circa 650 m sul livello del mare e il suo verde territorio è attraversato da diverse sorgenti, facendola rientrare in uno splendido scenario tra imponenti montagne alternate a colline e fertili pianure, ma soprattutto boschi, perlopiù castagneti, in cui potersi piacevolmente perdere in passeggiate ed escursioni. Il patrimonio ambientale del Comune di Tramutola  è ricco di boschi e di sentieri, tra cui non possiamo non segnalare la Pineta di Monticello, che ricopre l’altura del monte che si erge proprio davanti al paese. Da non perdere per chi ama le escursioni a piedi o in mountain bike, presenta inoltre alcuni sentieri del circuito FIDAL, consentendole così di ospitare competizioni sportive di natura podistica. Imperdibile e ineguagliabile il panorama dell’intera Valle una volta raggiunta la vetta!

Si ritiene che il nome “Tramutola” derivi dalla sua posizione: sappiamo infatti che si trova in un luogo che in passato costituiva il punto obbligato di passaggio (“trames” dal latino “via trasversale, scorciatoia”) che permetteva la lo scambio di merci e le comunicazioni tra le popolazioni delle valli di Diano e del Tanagro con quelle della Val d’Agri. La nascita di Tramutola viene indicata nell’anno 1144, da sempre legata a doppio filo al mondo del clero; basti pensare che attorno al 1850, su una popolazione di circa 4250 persone, si potevano contare ben 25 preti! Proprio in questo periodo i tramutolesi assistono ad un fatto miracoloso: la statua della Madonna del Rosario portata in processione il 17 maggio 1853, pone fine alla persistente siccità. Fu così che, a partire da quell’anno, ogni 17 di maggio viene festeggiata la “Madonna dei Miracoli” a cui l’intera popolazione è particolarmente devota.

Questa bellissima e venerata statua lignea della fine del XVII secolo, viene oggi custodita all’interno della Chiesa Madre della SS. Trinità. La Chiesa ad oggi non conserva nulla dell’originario impianto romanico,  purtroppo, ma possiamo ammirare i restauri avvenuti nel 1505, quando fu aggiunto anche il portale in pietra. L’interno è a tre navate con ricche decorazioni di stile barocco. Da ammirare certamente il crocifisso ligneo della prima metà dell’Ottocento, le tele ad olio del XVIII secolo nella navata destra, mentre nella cappella domina il polittico di Antonio Stabile, datato 1569, raffigurante la Deposizione con Sant’Agostino e San Giovanni Battista.

Di fronte alla chiesa della Trinità si trova la Chiesa del Rosario col suo imponente rosone marmoreo del 1577. L’interno è a navata unica, con un altare di legno del 1671 e ricche decorazioni barocche, tra cui si conserva un importante polittico dorato che si eleva sino al soffitto, formato da 15 formelle intagliate al suo interno che illustrano i misteri del Rosario. Al centro si apre una nicchia dove viene conservata la statua lignea della Madonna del Rosario con il Bambino in braccio. Nella Chiesa si conservava in precedenza anche l’altra statua nominata in precedenza, argentata, dipinta con diversi colori e con il diadema; sicuramente più maneggevole di quella collocata nella nicchia, per questo veniva preferita nelle processioni ed esposta ogni domenica nella Chiesa Madre.

Piccola ma caratteristica è invece la chiesa della Madonna di Loreto, nata come cappella gentilizia verso la metà del XV secolo, inserita tra due edifici privati. Nella sua unica navata pentagonale possiamo osservare tre affreschi ben conservati che rappresentano  S.Caterina,  S.Lucia e la Madonna del Latte. I dipinti murali della piccola Chiesa sono nuovamente fruibili dal 2010  grazie al restauro a cura della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici.

Da menzionare è anche la Cappella del Rosariello, attualmente detta di Chiesa di Santa Lucia per la tradizione di aprirla al pubblico il 13 dicembre. La facciata principale presenta un portale lavorato in pietra grigia, sormontato dalla scritta che ne ricorda i restauri del 1724. Proprio in questa occasione, la cappella fu dotata di un quadro a olio raffigurante la Madonna del Rosario con ai piedi S.Domenico, S.Caterina, S.Lucia e S.Appollonia, posto di fronte all’entrata, mentre sull’altare si trova la settecentesca statua lignea della Madonna del Soccorso.

Si fanno certamente notare anche le numerose case nobiliari, come il Palazzo Terzella e il Palazzo Rautiis, insieme a molti altri, tutti forniti di antichi ed imponenti portali. Palazzo Rautiis, è un edificio del XIX secolo appartenuto ad una famiglia d’origine spagnola, sorto come casino di campagna, dall’imponente sagoma e con due torrette laterali e robuste mura in pietra. Il senso di simmetria e di eleganza pervade tutto l’edificio! La concezione originaria era infatti improntata all’eleganza nel senso più puro del termine, che si può infatti ritrovare in ogni dettaglio della sua costruzione, come nella linea elaborata dei balconi in ferro battuto, nel paramento raffinato, o nel fregio che incide l’arco del portale d’ingresso. Di epoca poco precedente abbiamo invece Palazzo Terzella, un palazzo gentilizio risalente al XVII secolo appartenuto alla nobile famiglia da cui prende il nome. Situato nel centro storico, presenta una facciata decorata in stile ottocentesco e si sviluppa su quattro livelli. È presente, inoltre, un elegante cortile interno scoperto da cui una scalinata in pietra porta ai piani superiori.

Poco distante da qui, si può ancora toccare con mano e veder rivivere la memoria e la tradizione del paese, con l’Antico Lavatoio “Ngap l’acqua”, un caratteristico lavatoio del XVII secolo utilizzato ancora oggi dalle donne anziane per lavare il bucato. La stessa acqua alimentava un tempo anche l’adiacente mulino ormai in disuso e, sul lato destro dell’edificio, è possibile scorgere una fontana in pietra del 1800 con quattro cannelle. Questo luogo così identitario e carico di importanza storica e culturale,  è stato anche scelto come set di una delle scene di “Basilicata cost to cost” di Rocco Papaleo.

A pochi chilometri dal centro abitato, seguendo il filone che lega Tramutola all’acqua, troviamo la sorgente Caolo, immersa in una vasta area verde che può vantare un ricco patrimonio sia faunistico che vegetale.  L’acqua qui sgorga abbondante, ciò fa sì che la sorgente abbia il primato in tutto il comprensorio della Val d’Agri, con una portata di circa 900 litri di acqua al secondo, oltre ad avere la particolarità di essere alimentata da due bacini posti a quote diverse, collegati da inghiottitoi e percorsi di origine carsica.

Incastonata nella roccia è possibile poi notare la presenza di una centrale idroelettrica risalente al 1924 e tutt’oggi in pieno funzionamento, costruita appositamente per poter sfruttare la sorgente.

in contrada Caranna, a circa 3 km dal centro abitato, sorge invece l’Acquapark Val d’Agri, un complesso apprezzato e conosciuto da molti decenni, che si apre su una superficie di circa 25.000mq distinta tra area balneazione, area sport, area verde adibita a parco giochi per bambini e area food & relax, in una suggestiva cornice boschiva. Riserva così a grandi e piccini un’attenzione speciale, con attrazioni acquatiche che regalano forti emozioni e divertimento oppure una pura sensazione di benessere. L’Acqua Park Val d’Agri è aperto nei mesi estivi e rappresenta, da sempre, un punto di riferimento per i lucani e non solo: ogni anno, infatti, la struttura vanta diverse migliaia di presenze!

Per gli amanti dello sport troviamo poi in contrada Castiglione, non lontano dall’Acquapark, lo Stadio A. Terzella, teatro storico delle imprese sportive delle società di calcio Tramutolesi, che ora sta completando la sua fase di restyling. Il campo sportivo potrà contare su un nuovo manto in erba sintetica di ultima generazione e su una pista di atletica a quattro corsie. Grazie a questi interventi, la struttura è già riconosciuta tra le migliori della provincia!

Come abbiamo visto già negli altri “speciali”, sappiamo bene che ogni paese può vantare una tradizione gastronomica da far venire l’acquolina in bocca al solo pensiero ma, soprattutto, ognuno ha un prodotto principe che lo caratterizza: per Tramutola è senz’altro la Castagna Munnaredda, che nell’ultimo week-end di ottobre si rende protagonista della sagra dedicata, arrivata ormai alla XIIIesima edizione. L’evento mira ad  esaltare il gusto ed il sapore della castagna grazie alle tante ricette elaborate nel percorso, ma anche a rendere il paese punto di riferimento culturale oltre che culinario, in un perfetto connubio fra storia, gastronomia e tradizione. Sicuramente non si può perdere l’occasione per degustare queste chicche gastronomiche, ma anche per partecipare alle passeggiate ed escursioni nei castagneti organizzate dalla Pro Loco.

 

Fonte immagini: Comune di Tramutola e Pro Loco Tramutola

 

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