La felicita' e' contagiosa

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James Fowler dell’Universita' della California di San Diego e Nicolas Christakis dell’Harvard Medical School, analizzando il comportamento di piu' di 5 mila persone per 20 anni hanno dimostrato che la felicita' si trasmette come l’influenza. Perché il contagio avvenga e' pero' necessario un contatto diretto, per telefono o per chat non funziona nello stesso modo. Interessante il particolare che (racconta Repubblica) un amico contento che abita vicino (e che si incontra spesso) puo' dare una probabilita' di essere di buon umore del 25% o piu'. Mentre la trasmissione della tristezza, che pur esiste, genera al massimo un aumento della probabilita' di piombare nella negativita' del 7%.
Esisterebbero, cioe', dei meccanismi naturali che rendono piu' probabile la diffusione della gioia e limitano quella del cattivo umore. L’universo contiene una matrice positiva!
L’indagine ci dice anche che la felicita' ha la capacita' di superare 3 gradi di separazione. Cioe', puoi sentirti meglio perché hai incontrato uno che aveva incontrato uno che aveva incontrato uno che era sorridente.
Ma non solo: l’esperimento dimostra anche che ci rende piu' felice veder felice una persona esterna alla famiglia. La felicita' di un familiare incide infatti aumentando le probabilita' di allegria in modo minore.
E’ come se vedessimo meno la felicita' delle persone con cui viviamo, ci facciamo insomma l’abitudine. L’allegria di chi vediamo invece saltuariamente ci stupisce e ha un effetto piu' potente. Ma in questo meccanismo e' insita anche una molla verso la generosita': non siamo interessati solo alla felicita' dei nostri familiari.
Altre ricerche confermano questa idea. Il lavoro di parecchi scienziati ha ormai dimostrato in modo inequivocabile che tramite apposite sinapsi si realizza un rapporto stretto tra stati d’animo e stato di salute. La gioia provoca reazioni chimiche all’interno del cervello che coinvolgono il midollo spinale e si trasformano quindi in segnali chimici che attraverso particolari sinapsi arrivano al sistema immunitario aumentando o diminuendo l’efficienza delle difese dell’organismo e quindi influenzando lo stato complessivo della salute di una persona. Una banalita' che per decenni e' stata negata dalla medicina ufficiale. Chi e' di buon umore sta meglio. Che poi e' la chiave di volta della Comicoterapia (vedi qui le lezioni di Patch Adams, il clown sciamano: http://www.jacopofo.com/yoga-demenziale).
Altre indagini hanno mostrato aspetti insospettati di questo meccanismo. Ad esempio, e' dimostrato che regalare qualche cosa ha un forte effetto benefico sul sistema immunitario, come del resto baciarsi con una persona amata. Ma nel caso del regalo il benessere che si trae e' piu' forte se si regala a qualcuno all’esterno della propria cerchia familiare. In qualche modo infatti un regalo a un parente “resta in famiglia”, e quindi da' una minor ebbrezza da generosita', mentre regalare a un estraneo viene vissuto con una maggiore soddisfazione. E’ come se il corpo possedesse un misuratore della generosita' insita in un regalo e premiasse il regalo piu' generoso con maggiore benessere.
Il meccanismo della trasmissione dell’umore e in particolare degli stati di coscienza positivi non e' comunque una novita'. I giornali si sono infatti dimenticati di raccontare che all’inizio degli anni ’90, Nittamo Montecucco inizio' una serie di esperimenti collegando con sensori delle onde cerebrali alcune persone intente a meditare, cantare o massaggiarsi nella stessa stanza. Si verifico' cosi' che dopo 31 minuti di attivita' corale le onde cerebrali dei partecipanti si omogeneizzavano. Questa geniale ricerca dimostro' l’esistenza di un meccanismo fisiologico, una reazione a catena, che coinvolge gli esseri umani che fanno la stessa cosa, procurando loro reazioni psicologiche, fisiologiche e percettive di benessere.
Questa sintonizzazione delle onde cerebrali avviene sempre in 31 minuti, qualunque cosa si faccia, purché sia gradevole e avvenga in uno stato di vicinanza fisica. Questa realta' fisiologica spiega il bisogno umano di ritrovarsi in tanti per fare sport, cantare, marciare, pregare, protestare, ballare, guardare uno spettacolo. Spiega perché e' piu' bello guardare la televisione o un film in tanti. E spiega perché, le statistiche del Corriere dello Sport che hanno analizzato migliaia di partite di calcio dimostrano che il trentatreesimo minuto e' quello nel quale e' piu' probabile che venga segnato un gol. 31 minuti di partita per sintonizzare le onde cerebrali dei giocatori, 1 minuto per dar vita all’azione, qualche secondo per andare a rete ed ecco il gol piu' probabile avviene al trentatreesimo minuto.
Ma gia' gli indiani, da almeno cento anni avevano determinato che nel sesso tantrico l’unione mistica avviene dopo 31 minuti (attenzione esistono tecniche di sesso tantrico pericolose e insensate, noi siamo per il tanta dolce vedi http://www.sessosublime.it/tantra/orgasmoannoia.html).

Tutto questo discorso ci porta a una serie di considerazioni essenziali per la nostra vita:

1) Esiste una molla positiva nell’universo.

2) Visto che la felicita' si trasmette piu' della tristezza e la sintonizzazione delle onde celebrali avviene nei momenti di benessere il mondo e' destinato a migliorare.

3) Stare con gli altri, compiere attivita' collettive e' un veicolo essenziale per il benessere psichico, crea una serie di reazioni nel cervello che agiscono direttamente, attraverso apposite sinapsi, sul  sistema immunitario. Quindi frequentare gli amici e immergersi in una folla allegra fa benissimo.

4) Se hai l’influenza, o la depressione, la cosa piu' intelligente che puoi fare e' limonare parecchio e poi  andare in giro a fare regali agli sconosciuti oppure dedicarti al volontariato che e' uguale.

5) L’avarizia e' una malattia del corpo oltre che dell’anima.

6) Dalle considerazioni precedenti potrebbe discendere unanuova strategia d’azione per migliorare il mondo. Visto che possiamo essere trasmettitori di gioia e visto che l’allegria, a differenza della tristezza, si espande fino a tre gradi di separazione, abbiamo uno strumento potente per agire sulla realta': essere di buon umore e frequentare tante persone, soprattutto sconosciute, limonare assatanatamente e occuparsi del benessere degli altri. Non e' un’idea nuova ma adesso sappiamo che si basa su una verita' scientifica. E questo conferma il potere di forme di attivismo sociale come il movimento degli abbracci per strada (http://www.jacopofo.com/node/2278).  

Quelli che molti ancora considerano atteggiamenti folcloristici sono in realta' forme di lotta poderose che dobbiamo ancora pienamente esplorare in tutta la loro potenzialita'. Flash Mob, happening, spettacoli di strada, guerriglia del sorriso (sorridere ovunque a ogni costo) ci sono sembrati da sempre modi eccellenti per diffondere un feeling diverso. Ora sappiamo che hanno un potere oggettivo, fisiologico. La comicoterapia, l’arteterapia, la giocoterapia, la solidarieta', l’amore, curano veramente il mondo. Non possiamo piu' separare la politica, la lotta sociale, i sentimenti e la creativita'. Sono un tutt’uno e non e' proprio detto che la lotta politica sia lo strumento piu' forte che abbiamo a disposizione anche se resta uno strumento utile. Cacceremo Berlusconi a suon di abbracci?
http://www.jacopofo.com/teatro-strada-jacopo-fo

di Jacopo Fo

PS: Visto che i dati forniti dalla stampa italiana sono pieni di banalizzazioni, errori e confusioni, pubblico i dati forniti dagli autori. L’indirizzo per leggere l’intera ricerca e' http://jhfowler.ucsd.edu/dynamic_spread_of_happiness.pdf

ABSTRACT
Objectives To evaluate whether happiness can spread from person to person and whether niches of happiness form within social networks.
Design Longitudinal social network analysis. Setting Framingham Heart Study social network. Participants 4739 individuals followed from 1983 to 2003.
Main outcome measures Happiness measured with validated four item scale; broad array of attributes of social networks and diverse social ties.
Results Clusters of happy and unhappy people are visible in the network, and the relationship between people’s happiness extends up to three degrees of separation (for example, to the friends of one’s friends’ friends). People who are surrounded by many happy people and those who are central in the network are more likely to become happy in the future. Longitudinal statistical models suggest that clusters of happiness result from the spread of happiness and not just a tendency for people to associate with similar individuals. A friend who lives within a mile (about
1.6 km)and who be comes happy increases the probability that a person is happy by 25% (95% confidence interval 1% to 57%). Similar effects are seen in coresident
spouses (8%, 0.2% to 16%), siblings who live within a mile (14%, 1% to 28%), and next door neighbours (34%, 7% to 70%). Effects are not seen between coworkers. The effect decays with time and with geographical separation. Conclusions People’s happiness depends on the happiness of others with whom they are connected. This
provides further justification for seeing happiness, like health, as a collective phenomenon.