Carissimi,
ogni volta che arriva un nuovo libro da promuovere sul ns. sito per farlo conoscere un po’ gli dedichiamo un Cacao del sabato. Allora prendo il libro, cerco un brano interessante e ne ricopio una parte. Mi piace questa modalità perché è un modo per far conoscere il libro “da dentro”.
La stessa cosa stamattina ho cercato di fare con questo nuovo testo di Joseph Farrell “Dario e Franca. La biografia della coppia Fo/Rame attraverso la storia italiana”.
Bene, di solito in mezz’ora è tutto pronto, il pezzo copiato, qualche riga di introduzione e via. Ma questo libro non me lo ha permesso. Farrel non si limita a raccontare la storia dei Fo ma li inserisce nel contesto, qualche volta critica, entra nei particolari, non fa semplice aneddotica.
Mi sono occupata personalmente della biografia dei Fo per l’archivio, posso dire di conoscerla bene ma qui ho anche trovato dell’altro, le lunghe chiacchierate con la coppia, la ricerca non solo nell’archivio così amorevolmente curato da Franca, ma anche dei giornali dell’epoca...
Il libro non è la glorificazione o la beatificazione della coppia Nobel, Farrel non risparmia le critiche, ma lo fa con attenzione e competenza.
Insomma, volete sapere come è andata a finire? In mezzo a mille cose da fare, come sempre e come tutti, mi sono bloccata due ore a leggere un po’ qui e un po’ là, con la voglia di continuare. Mi porto a casa il libro perché sono più di 400 pagine scritte fitte fitte.
Non esaustive come dice Farrell.
Buona lettura!
“Dario e Franca hanno fatto troppo, scritto troppo, parlato troppo, rilasciato troppe interviste, fatto troppi programmi televisivi, tenuto troppi laboratori, sono stati coinvolti in troppe polemiche, sono apparsi sul palco troppo spesso, hanno recitato in troppi Paesi, troppi dei loro spettacoli sono stati tradotti in troppe lingue e hanno viaggiato troppo perché un libro qualsiasi possa fornire una documentazione completa delle loro vite e opere. Nemmeno Dario Fo può aver letto tutto quelle che è stato scritto da Dario Fo (ma senz’altro Franca sì, NdR).
La conseguenza è che è stato prodotto troppo materiale su di loro in troppe lingue e il loro impatto è stato sentito in troppi paesi: nessun biografo sarà capace di rendere giustizia a tutto il loro lavoro, e finora mi riferivo solamente agli allestimenti teatrali. Dario non è stato solo attore, autore e scenografo, ma anche pittore e, più tardi nella vita, uno storico e critico di alcuni dei più grandi artisti in cui l’Italia abbia dato i natali.