Carissimi,
questa settimana vi presentiamo un libro per ragazzi dal titolo “L'ecologia siamo noi”, scritto da Marco Paci (con illustrazioni di Andrea Mineo e Lavinia Casaletto) e pubblicato dalle edizioni Dedalo.
Racconta la natura e gli ecosistemi con un linguaggio semplice, raccontando la storia di due ragazzi curiosi.
Ve ne proponiamo un breve stralcio. Buona lettura!
Capitolo 3. La luce, il calore, l'acqua
Giorgio si e' preso una brutta influenza, ed e' a letto con la febbre. Silvia, invece , e' di nuovo a casa del professore: lo ha deciso dopo una festa in famiglia, durante la quale e' successa una cosa che non riesce a spiegarsi.
Silvia: Deve sapere, professore, che due sere fa abbiamo fatto una festa in famiglia, e a tavola era seduto anche il nonno. Lui e' molto anziano... pensi che si ricorda ancora della guerra. E il problema e' proprio questo, la ricorda fin troppo bene. Infatti, quando si sono sentiti gli scoppi dei fuochi d'artificio, tutti siamo andati in terrazza a guardarli, mentre lui ha preferito accendere il televisore a volume alto, in modo da non sentire il rumore. Prima di andare via, il nonno mi ha spiegato che tutto cio' che produce esplosioni lo mette a disagio: questo a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, cose di oltre sessanta anni fa, che a nessun costo vogliono uscire dalla sua memoria. Non capisco come un'esperienza, per quanto brutta, possa lasciare un'impressione cosi' duratura. Sessant'anni sono abbastanza, mi pare!
Professore: La memoria, Silvia, non e' facile da modificare. Ci sono cose che lasciano impressioni talmente forti che nemmeno cento anni sarebbero sufficienti a cancellarle. Funziona cosi' anche per le piante, lo sai?
Silvia: Questa non me la racconta giusta: lei mi prende in giro. Le piante hanno memoria?
Professore: Certo, e te lo dimostrero'. La reazione degli organismo all'ambiente dipende anche dalle esperienze che hanno fatto nel corso della vita. Vale per gli uomini come per gli animali e le piante. Vedi, se una pianta e' cresciuta per lungo tempo all'ombra, esporla d'improvviso alla luce piena puo' causare danni: le foglie ingialliscono perche' la clorofilla, non abituata alla luce, viene distrutta. La pianta riesce invece ad adattarsi se la si espone in modo graduale. Si tratta di una specie di “apprendimento”, e tu sai che s'impara meglio quando lo si fa in modo graduale.
Silvia: Le piante “imparano”?
Professore: E' proprio cosi'. Ora facciamo un paragone fra te e una pianta, e questo non deve offenderti ma solo stimolare la tua intelligenza. Piu' che l'esigenza di luce in se', per una pianta contano le condizioni in cui e' cresciuta. Qualcosa di analogo accade a te. Fin da piccola hai imparato ad associare le esplosioni dei fuochi d'artificio a una festa, a un evento felice: per cui, oggi, sei abituata ai lori rumori, che trovi gradevoli. Tuo nonno, invece, e' vissuto in periodo di guerra e dalle esplosioni e' stato traumatizzato: percio', di fronte ai fuochi, reagisce con evidente disagio, Capisci? L'esperienza della guerra, attraverso la memoria, ha compromesso in tuo nonno la capacita' di “assorbire” certi suoni, esattamente come una violenta e improvvisa vampata di luce danneggia le foglie delle piante cresciute in ombra, che da li' in poi perdono la capacita' di assorbire luce piena. Se invece fossero state abituate alla luce poco alla volta... E se tuo nonno fosse stato abituato alle esplosioni di fuochi pacifici poco alla volta... L'altra sera a cena non te ne sei resa conto, ma tuo nonno ti aveva appena fatto una lezione di ecologia...
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