ULTIM’ORA: L'eroina si riprende la scena

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Nel 2011 i consumatori di eroina in Italia saranno circa 135 mila, il 40% in più rispetto al 2008. Ma nella peggiore delle ipotesi potrebbero arrivare anche a 160 mila. L'allarme è stato lanciato oggi da Prevo.Lab, l'Osservatorio previsionale della Regione Lombardia e dell'Asl di Milano.
"Forse siamo alla vigilia di un cambiamento epocale, afferma Riccardo Gatti, direttore del dipartimento deipendenze dell'Asl di Milano, mentre per quanto riguarda il consumo di cocaina notiamo un rallentamento (la previsione è di un aumento del 5%) per l'eroina c'è un forte ritorno sul mercato. L'eroina oggi viene fumata, ma nulla esclude che con l'aumento dei consumi si ritorni al buco".
Nel 2011 i consumatori di cocaina saranno circa 700 mila, il 5% in più rispetto al numero di consumatori del 2008. Gatti: "Oggi sappiamo che il ritorno all'eroina è una certezza. Rappresenta un campo d'investimento sicuro per gli spacciatori perché crea forte dipendenza e un bacino di consumatori stabili nel tempo". Giovanardi: "Occorre aggredire il problema e dare messaggi positivi per arginare il fenomeno".
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=106946

Pubblico qui un capitolo del libro che con Mattea Fo stiamo preparando sulla canapa e le politiche proibizioniste.

La canapa conduce all’eroina?
L’esperienza olandese dimostra il contrario.
Nel 1920, come abbiamo detto, negli usa fu vietato il consumo di alcol. Durante i 13 anni del proibizionismo restò invece legale il consumo di canapa. E continuò a esserlo fino al 1935.
Poi la canapa venne messa fuori legge. Viene da chiedersi se sia stata una scelta ponderata o solo una rivincita concessa alla cultura del proibizionismo dopo lo smacco della liberalizzazione dell’alcol.
Il divieto di consumare canapa raggiunse i risultati che si prefiggeva, cioè ridurre il numero dei consumatori?
Assolutamente no. Questo è un fatto evidente. La canapa a quei tempi era poco utilizzata al di fuori della comunità sud americana e nera. Oggi il suo uso è diffuso in maniera massiccia tra le persone di ogni età e colore. Più del 36% degli statunitensi ha provato la marijuana e più del 5% sono consumatori abituali.
Tratto da:
Drugs policy in the Netherlands:
continuity and changeAdam drug policy.
Evidentemente qualche cosa non ha funzionato.
Tutti ammettono che la canapa ha effetti meno gravi dell’eroina, della cocaina, l’extasy o le anfetamine.
I sostenitori del divieto dell’uso di canapa sostengono però che si inizia consumando marijuana e poi si finisce per passare a droghe più pesanti.
L’erba, proprio perché è una droga con effetti più blandi diventerebbe quindi il veicolo per avvicinare i giovanissimi al consumo di sostanze psicotrope più forti. Una volta che un giovane ha varcato il limite non si ferma più.
E questo è il motivo essenziale per il quale si sostiene la necessità di vietare e punire severamente il consumo di canapa.
Se questa idea fosse giusta dovremmo osservare un sensibile aumento dei tossicodipendenti laddove la proibizione del consumo della marijuana non c’è o è meno rigida.
In particolare questo aumento lo dovremmo osservare in Olanda dove la legislazione sulla canapa è da sempre permissiva e dove dal 1972 esistono i coffee shop, locali dove è possibile consumare e acquistare marijuana e hashish in piccole quantità per uso personale.
Ma se andiamo a vedere i dati olandesi scopriamo che il consumo di droghe pesanti è invece molto inferiore a quello che rileviamo in stati dove la legge è particolarmente repressiva.
Il professor Joep Oomen, olandese, riassume così la situazione:
“Grazie ai dati annuali dell’Emcdaa (Centro Europeo per il Monitoraggio sulle Droghe e l’Abuso di Droga) è possibile paragonare l’impatto di queste politiche sull’uso delle sostanze stupefacenti.
conclusione sorprendente: non sussiste una connessione chiara tra le politiche sulle droghe ed il loro abuso. Nei paesi che hanno adottato politiche liberali non vi è consumo maggiore di quelli che hanno invece posto in essere politiche restrittive. Al contrario: in una rassegna dell’Emcdaa, svolta in 27 paesi europei nel 2003, è stato rilevato che la percezione di disponibilità della cannabis tra ragazzi di 15-16 anni (ad esempio se ritengono abbastanza semplice procurarsi cannabis nelle vicinanze della loro abitazione o scuola) in Olanda, dove agli adulti ne è consentito l’acquisto, è più bassa che in altri 9 paesi dell’Ue, in cui la vendita di cannabis è completamente vietata. In molte città europee la distribuzione di aghi sterili ha ridotto la diffusione del virus dell’Hiv, la distribuzione controllata di eroina ha aiutato i consumatori di sostanze stupefacenti a ristabilizzare le loro vite e l’esistenza di coffee shop (in 100 città olandesi) ha ridotto criminalità e disagio sociale associate ai luoghi in cui era possibile acquistare illegalmente cannabis.”
Fonte: Joep Oomen - Amsterdam - 3.7.2006 | Traduzione: Vega Iodice
FONTE HTTP://WWW.CHANVRE-INFO.CH/INFO/IT/UE-LA-LEGALIZZAZIONE-UNA-STRATEGIA.HTML

La legalizzazione che avvenne negli anni '70 non condusse all'aumento dell'uso delle droghe leggere tra i giovani. Soltanto una minima parte dei consumatori di droghe leggere � passata alle droghe pesanti.
“Nel 1995, una ricerca di Peter Cohen ad Amsterdam si è proposta di indagare più da vicino il fenomeno del passaggio dalle droge leggere a quelle pesanti. Dalla ricerca è emerso che tra coloro che hanno usato la Cannabis, l'eroina è stata provata dal 4,3%. Ma il dato più sorprendente è che soltanto una minima parte di questi soggetti ha usato l'eroina abitualmente (almeno una volta al mese): appena lo 0,2% (Cohen). Vale a dire che soltanto una persona su cinquecento, dopo aver provato l'eroina ha preso ad usarla con una certa continuità. L'uso di eroina con la frequenza di almeno una volta al mese è certamente indicativa di una certa situazione a rischio, ma non equivale alla tossicodipendenza: se fumi uno spinello hai due probalità su mille di usare eroina con una frequenza a rischio.” (nota fonte)
Fonte: http://isole.ecn.org/hemp/Legislazione/quattro.htm

I giovani olandesi che usano droghe leggere sono perfettamente consapevoli dei maggiori danni che procurano le droghe pesanti come l'eroina e non hanno un forte desiderio di provarla. Alla luce di queste ricerche, la teoria dello Stepping Stone (sballo graduale) dovrebbe essere ritenuta come uno dei molti miti in circolazione sull'uso delle droghe. Questa teoria rischia di divenire operativa solo quando si eguagliano i prodotti della Cannabis con droghe pesanti, quali l'eroina e la cocaina, in quanto viene minata la giusta credibilità dell'informazione sulle droghe per i giovani.

MANCA ANNO
Vari esperti sostengono che ci siano circa 25000 tossicodipendenti in Olanda, quindi lo 0.16 % della popolazione. Come constatato sopra, questa stima è particolarmente affidabile, in quanto le strutture sanitarie in Olanda sono in contatto con una buona parte di tossicodipendenti. Non è possibile fare un chiaro paragone con i numeri dei tossicodipendenti stimati dagli altri paesi europei, a causa delle incertezze metodologiche, ma è assolutamente certo che il numero sia più alto negli altri paesi, dove gli organismi di cura raggiungono meno tossicodipendenti. Le stime che abbiamo, comunque, ci dimostrano che il numero dei tossicodipendenti su 100000 abitanti, nei PB è relativamente basso, se paragonato alla media europea di 2.7 ed il numero è notevolmente più basso rispetto a Francia, Inghilterra, Italia, Spagna, Svizzera e USA.
Particolarmente piacevole è che in Olanda il numero dei dipendenti da eroina sotto i 21 anni è relativamente basso, anche tra i gruppi più a rishio ed ha continuato a diminuire negli anni recenti. La perdita di immagine dei tossicodipendenti più anziani, che sono in serio stato di degenerazione, costituisce un'efficiente propaganda contro l'uso di eroina. In questo contesto la mancanza di repressione contro i tossicodipendenti da parte della polizia, per quello che riguarda il consumo, unitamente alla semplicità con la quale essi riescono a procurarsi la sostituzione con il metadone, sono fattori atti a contenere il classico stile di vita dei tossicodipendenti. ((nota fonte))
Tratto da:
Drugs policy in the Netherlands:
continuity and changeAdam drug policy.

Seguendo il ragionamento dei proibizionisti dovremmo rilevare in Olanda un aumento del numero dei consumatori di canapa. Invece assistiamo proprio al fenomeno contrario. I consumatori abituali di canapa sono percentualmente di meno di quelli in Usa e Italia.

Anche se confrontiamo il numero complessivo delle persone che hanno fatto uso nel corso della loro vita di mariujuana in Olanda e negli Stati Uniti, scopriamo che il sistema olandese di riduzione del danno della droghe ha ottenuto una minor penetrazione del consumo nella popolazione.
Stesso discorso confrontando la situazione della criminalità in generale. Svilupperemo più avanti in questo capitolo il discorso sul rapporto tra politiche olandesi tolleranti verso le droghe e gli strumenti scelti dall’Olanda nel campo più generale della lotta alla criminalità. Infatti anche in questo settore l’Olanda ha seguito scelte molto diverse da quelle italiane o statunitensi, costruendo un diverso rapporto tra cittadino, legge e crimine che anche in questo caso hanno dato effetti positivi (anche il tasso degli omicidi è più basso rispetto a Italia e Usa) (((verificare Italia ??)).
Anticipiamo nello schema qi sotto che non solo la politica olandese ha ottenuto ottimi risultati contro la criminalità ma che anche i costi per abitante della lotta alla crimine è più basso. Osservando questi dati possiamo essere certi che non esiste rapporto tra libertà di uso personale delle droghe leggere e aumento della criminalità o degli omicidi, anzi al massimo è veroproprio il contrario. Ecco cosa ne dice il professor Abraham, Manja D., ricercatore dell’università di Amsterdam
Il raffronto tra i dati sui costi sostenuti da ogni cittadino olandese e statunitense per il problema della limitazione della diffusione della droga ci dice che negli Usa si spende molto di più (379 euro Usa 1998, 143 euro Olanda 2003). Il raffronto con l’Italia vede invece una spesa simile all’Olanda dove si spende di più per l’informazione e la prevenzione e l’assistenza ai tossicomani. I Italia si spende invece di più per la repressione, i processi e la carcerazione. Il dato italiano del 2006, di 166 euro pro-capite appare sostanzialmente simile a quello dell'Olanda del 2003, che individua una cifra pro-capite di 143 euro. Siamo quindi sicuri che dal punto di vista dei costi il proibizionismo non offre vantaggi.

OVERDOSE e AIDS in Olanda rispetto agli altri paesi.
Non solo la politica permissiva olandese ha provocato la diminuzione della tossicodipendenza e della diffusione delle droghe, ha anche avuto un effetto positivo sul numero dei decessi per over dose e della diffusioe dell’Aids.
Troviamo questi dati citati dal sito ufficiale olandese di monitoraggio delle droghe: “Anche il numero di morti derivanti da overdose è molto basso. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 1991 morirono per droga 42 persone nei Olanda, 82 nel Belgio, 188 in Danimarca, 411 in Francia, 2125 in Germania, 1382 in Italia, 307 in Inghilterra e 479 in Spagna. Negli USA ci furono 5830 decessi.
L'Olanda ha anche un numero relativamente basso di malati di AIDS tra i suoi drogati. Nei paesi del Sud Europa in particolare, la percentuale di tossicodipendenti malati di AIDS è molto più alta acessibilità degli organi di cura, i sistemi di cambio degli aghi e tutte le campagne di pubblica informazione che sono state condotte hanno limitato considerevolmente il rischio nascente dall'uso endovenoso della droga. La ricerca ha dimostrato che il 60 % di prostitute tossicodipendenti adesso usa il preservativo, contro il 20 % del 1986. Questo previene la diffusione di AIDS al di fuori da gruppi a rischio.”
In Italia possiamo verificare esattamente il contrario. I dati ufficiali ci dimostrano che dopo l’inasprimento delle pene per il consumo di tutte le droghe operata dal secondo governo Berlusconi non solo aumentano i consumatori di droghe pesanti ma pure i decessi per over dose. Secondo il rapporto del governo italiano del 2006 sulle tossicodipendenze in
Italia tra il 2006 e il 2007 le morti per uso di sostanze stupefacenti e psicotrope sono aumentate del 12 per cento. Da 39 i decessi sono passati a 44.
(fonte: La relazione annuale del governo, al Parlamento, sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2006. Tratto da
http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16764)


Commenti

Legalizzare le droghe leggere porterebbe inoltre ad un aumento del PIL, ad un maggiore gettito fiscale, creazione di posti di lavoro e diminuzione della criminalità..... hai detto poco!!!