Per realizzare i propri sogni serve avere fortuna, scoprire la propria passione, buttarsi senza limiti, osservare la realtà, fare progetti sensati e non aver paura di sbagliare.
Ma poi serve un’ultima cosa: l’idea geniale.
Sì, perché siccome tu vuoi salvare il mondo, rispettare le persone, coltivare il buon umore, cooperare, allora succede che hai parecchi impedimenti sulla tua strada e un’idea semplicemente ottima non ti basta. Ti serve un’illuminazione cosmica al limone.
E non ti viene di certo se stai a casa a mangiarti i bruscolini (che sarebbero i semi di zucca tostati col sale…).
No, devi uscire per il mondo, trovare la tua passione, prenderla per la coda, usarla come cavalcatura, andare a sbattere contro il muro, fratturarti parti del corpo che non sapevi neanche di avere e solo allora, avendo raggiunto un livello superiore dal punto di vista emotivo (perché sei in uno stato emotivo leggermente incavolatissimevolmente fuori dai gangheri), allora, dicevo, ti può capitare di avere la Grande Pensata Abissale.
Riconoscerla non sempre è facile perché spesso assomiglia un po’ a una boiata pazzesca.
Dormici sopra.
Se il giorno dopo ti sembra ancora una paraculata superlativa FALLO!
A questo punto posso darti come kit da viaggio alcuni esempi di super idea, così se ne incontri una sai grosso modo di che si tratta.
Una caratteristica fondamentale è che si basa sulla coscienza della propria debolezza.
Alexander Nevsky era un russo che comandava un’esercito sfigatissimo che doveva affrontare le terribili armate dei Cavalieri Teutonici, che già solo il nome ti caghi sotto. Oltretutto i Teutonici avevano delle armature da spavento. I russi soltanto delle calzamaglie foderate di cuoio. Patetiche.
Allora Nevsky schiera il suo esercito sulla sponda di un lago ghiacciato, in primavera, e quando la cavalleria teutonica carica, i suoi buttano per terra scudi e spade e scappano sul ghiaccio. Loro sono leggeri e passano, i cavalieri sono pesanti, il ghiaccio si rompe e così: fine della Cavalleria Teutonica.
Questa è un’idea geniale.
Ma ce ne sono in tutti i campi.
Un’idea geniale è quella di costruire un computer assemblando microchip per lavatrici.
Oppure dare l’illuminazione a migliaia di studenti indiani con una latta da cinque litri di quelle della salsa di pomodoro, recuperata in discarica, riempita di cacca di vacca, una manciata di sale, acqua, una pila elettrica esaurita, due fili di rame e un led: luce per 45 giorni. Poi si cambia la merda.
La caratteristica fondamentale di un’idea geniale è che è STUPEFACENTE.
E dà stupore in primo luogo a te.
Ed è semplice.
E infine la puoi applicare da subito. Magari un passo per volta. (La strategia dei piccoli passi, ne parleremo…)
A questo punto sarà interessante sapere che esiste una teoria unanimemente condivisa, tra i facilitatori di creatività, su come incentivare le idee geniali.
Si tratta innanzi tutto di documentarsi e ragionare sulla realtà. Poi però è consigliabile abbandonarsi al fantasticare infantile, senza meta e senza preoccuparsi di avere idee intelligenti. Tutte le idee che passano per la mente sono interessanti…
Ci si dorme su e solo il giorno dopo le si riesanima andando a vedere non tanto se siano intelligenti, quanto se siano un buon trampolino per cambiare il punto di vista arrivando quindi all’idea geniale. E’ un percorso che richiede di appassionarsi al gioco di fantasticare senza porsi limiti.
Qui sta il difficile. La nostra identità censoria (una delle tante che ci abitano) ha la tendenza a interferire con il processo creativo cercando di instradare il pensiero, fin da subito, su binari effettivamente possibili.
Invece bisognerebbe, nella fase creativa, lasciar andare gli ormeggi e lasciarsi trasportare dalla corrente della fantasia senza chiedersi se si naviga in acque sicure o se ci stiamo perdendo nel grande mare.
Fantasticare non è pericoloso, non si rischia di annegare in un mare vero… E’ solo una questione di fantasia. Quindi perché aver paura? Perché non pensare in grande? Immaginare di scrivere un romanzo che venderà diecimila copie richiede la stessa fatica di immaginare di scrivere un romanzo che venderà un milione di copie.
Ognuno di noi ha una fertilissima mente creativa infantile che non sopporta che la si limiti o si manchi di fiducia in lei.
Scoprirlo è la prima delle illuminazioni. Se non ti fidi di te avvilisci la tua mente fantastica. E’ un reato federale.
Poi si tratta di riaccendere la mente analitica e valutare attentamente come realizzare l’idea geniale.
Perché ovviamente non basta l’idea, bisogna avere la costanza e la determinazione per portarla a termine. Ma di questo abbiamo già parlato.
Ti propongo una piccolo archivio di idee geniali:
La donna che credeva che l'abito fa il monaco e altre storie impossibili ma vere su come si può riuscire a cambiare il mondo.
L'incredibile assedio di Alessandria e la battaglia di Legnano
I seminole non si arresero mai!
INDICE DEGLI ARTICOLI PRECEDENTI (in ordine di lettura)
1 - Lo zen e l'arte di vincere
3 - Come fallire in maniera pazzesca
4 - Reprimere i desideri fa male, molto male
5 - Le vie della perfezione sono finite
6 - Il senso della realtà. Agire con passione, agire con metodo!
7 - Non ho potuto arrivare in orario perché c’è stato uno tsunami.
8 - Lo spirito di sacrificio o lo spirito del gioco?
9 - Che la grande Illuminazione sia con te
10 - Come fallire per troppo successo