Mi è capitato, girando per recitare, di visitare alcuni ristoranti paludati, di quelli che ti propongono vini da 500 euro (!!!) e poi scopri che l’olio per condire l’insalata è da due e cinquanta! Strachimico.
Mostri alimentari… Ma se tu cliente non ti accorgi neanche che l’olio fa schifo, cosa ti compri a fare una bottiglia che costa come un motorino usato, che tanto non ci capisci niente? Ma c’è gente, miserabile di spirito, che non compra la bottiglia per il vino che contiene ma per il gusto di esporre l’etichetta costosa sul tavolo.
L’aveva capito un mio amico che in gioventù era un vero criminale gastronomico. Aveva aperto un ristorantino prospiciente un porticciolo per panfili miliardari. Si era procurato una ventina di bottiglie vuote di champagne di grande griffatura, le riempiva con spumante gasato con l’anidride carbonica che pareva birra, spacciava le sardine per filetti di balena azzurra nana (quasi estinta) e si faceva pagare 20mila lire a cranio, che allora con mille lire ti facevi una pizza e una birra. E più gli avventori erano ricchi più eran contenti. Suppongo che tu abbia visto quella pubblicità con il venditore d’auto che propone una macchina superlativa a poco prezzo, e la signora ingioiellata che sbotta scandalizzata: “Ma noi volevamo spendere molto di più!”
Uguale.
Questi mammalucchi telelesi rappresentano il peggio della cultura speculativa, arrivista, vanesia, esteriore e formalista che si possa immaginare. E hanno i loro ideologi nelle trasmissioni televisive che magnificano i fasti della casa, del vestirsi e del cucinare alla moda.
Per diventare conduttore di una di queste trasmissioni devi passare selezioni severissime: devi dimostrare di essere sprovvisto di buon gusto, senso dell’armonia, capacità di sentire i profumi. Devi invece sapere tutto sulle Grandi Firme.
È gente che è felice quando si mangia il raro miele di calabrone cieco della Valsazia, tagliato a fette ovoidali, scottato con il napalm bergamasco e subissato a intermittenza con linee oniriche di cioccolato caraibico e mousse di caramello laminato in sottilissimi veli edibili di oro zecchino sudafricano. Che se Dio vuole ti stoppa il culo dopo averti vaporizzato il fegato. Poi i calcoli li fai dorati ma fan male lo stesso.
Li vedo ogni tanto questi strani tipi arrivare ad Alcatraz (raramente per fortuna) e restare scandalizzati perché abbiamo le tovaglie di carta e i bicchieri non sono in cristallo di Boemia firmato da Caliciotto De Caliciotti.
Non importa che quel che ti offro nel piatto contenga la conoscenza di millenni di cucina saggia e la fragranza dei bei sogni, non importa che il cibo sia biologico, biodinamico, biobenedetto, etico, equo, solidale, che il lavapiatti sia assunto regolarmente e che l’energia che illumina la sala sia 100% solare e comunista. Non importa che intorno a te ci sia una libera natura selvaggia per chilometri e che l’aria sia tanto pura che i licheni hanno le allucinazione e si credono aironi.
A loro interessa chi ha firmato il piatto.
Quando il saggio indica la luna lo scemo guarda il dito.
Diciamoglielo che sono dei miserabili.
Vampiri estetici.
Poveri sociolesi che si sforzano in modo raccapricciante per apparire simili al modello omologato sotto la dittatura dalla dell’apparenza.
Un’altra cosa che dà loro fastidio è che si mangi disposti attorno a grandi tavolate (cosa per altro non obbligatoria ad Alcatraz, abbiamo anche angoli appartati per innamorati...
Non capiscono proprio il lusso di mangiare facendo conversazione e nuove conoscenze.
Dimmi come mangi e ti dirò chi sei.
Le loro tavole imbandite, le loro case infiocchettate, la loro immagine omologata, sono il goffo tentativo di riprodurre un canone estetico e culturale dominante non perché sia migliore ma perché contiene il maggior numero possibile di status symbol.
Quando sei disposto ad affondare la Grecia per incassare future e bond, quando sei capace di licenziare padri di famiglia perché chiedono salute e diritti… Allora sei uno stronzo e, come effetto collaterale, perdi ogni sensibilità per la poesia del tramonto. E il tuo palato incartapecorisce di giorno in giorno.
Sarà un gran giorno quando la maggioranza dei progressisti capirà che sul terreno degli stili di vita vinciamo noi… Non c’è partita. Il capitalismo speculativo non è solo ingiusto, distruttivo, criminale e assassino. Puzza pure di merda. Ben confezionata ma comunque merda.
Commenti
francesco
salve, abito nel nord est "ricco e produttivo"....volente o nolente conosco ed a volte frequento quella tipologia di persone di cui si parla nell'articolo.
Condivido al 100% l'imbecillita' ed insensibilita'di tali persone!
A volte ho tentato di far comprendere certi comportamenti "stronzi", ma e'come scalare un ottomila. A proposito sono un alpinista.
Grazie per esistere, scrivere cosi' bene e soprattutto cose che incontrano il mio pensiero
Ciao
Lavoro in un ristorante molto frequentato soprattutto da gente capricciosa e....sola, direi. A tavola parlano di bisness e soldoni, politica e cose cosí. A volte gli propongo vini biologici o biodinamici e mi sorridono come a dirmi "poverino, il bambino" e prendono vini che hanno sentito nominare da qualcuno.( la moda funziona cosí) Mi piace sorridere a tutti, ho visto che quando qualcuno entra con il coltello in bocca e vuole litigare, un sorriso che lo accoglie lo fa come dire... perdere. Non mi sento umiliato se nemmeno mi guardano in faccia o non chiedono per favore. Ho capito che i clienti sono il riflesso del proprietario del ristorante. Sempre lamentandosi e piangendo. I cattivi sono sempre gli altri. Poi per fare un contratto, come dici te, al lavapiatti, ti fa i grandi discorsi filosofici per dirti che "di questi tempi" (la frase piú pronunciata dalle persone tristi) é giá una opportunitá che gli da, farlo lavorare. I miei colleghi mi guardano strano perché mi sono fatto abbassare lo stipendio,mance e ore nel contratto per poter lavorare di meno ( """solo""" 8 ore al giorno invece di 10 a volte 11 a volte 25 !!!(dai, forse ho esagerato ). Ho scelto di essere vegetariano sempre piú tendente al vegano. No c'é un giorno che a tavola, mangiando, qualche collega non mi chieda..." ma non mangi proprio nulla di carne ? e il pesce ? ma come fai ? e le proteine ? e tutte ste menate.A me questo cambio non é costato nulla, a loro a quanto pare si !!!! Ultimamente mangio da solo.
Le mie colleghe sempre seguendo diete drastiche e a mio avviso inutili e contraddittorie. Tutti si lamentano che i clienti sono pesanti. Sono uscito a mangiare tra colleghi e da clienti sono esattamente uguali !!!! A volte pure lo fanno apposta dicendo " stasera vado a cena io a rompere le scatole a qualcuno" !!! Bo? a me hanno rubato la bici ma non ho mai pensato "ora ne rubo una pure io". Caro Jacopo, perché scrivo tutto questo ? non lo so, peró le tue parole le ho sentite mie. Sai, credo che tutto sia collegato con la libertá .Tutti ne parlano ma appena vedono uno libero hanno paura. La libertá é una grande responsabilitá!!! Pure essere felici !!! Ho un amico, un tipo romantico e "rivoluzionario" direi. Una volta gli proposi di smettere di comprare una determinata marca di cibo per vari motivi e le mie parole sembravano gli dessero fastidio.Preferisce..."scendere in piazza" a fare la rivoluzione. Un altro, sempre in cerca delle grandi marche mi chiese dove comprare pasta di qualitá. Io gli risposi " in una erboristeria!!" tutto felice. E lui "si, ma di che marca?" .Continua comprando al supermercato la pasta che esce in tv e ne é orgoglioso. Una cliente, pochi giorni fa, venne "piangendo" per la crisi. Io gli dissi "signora, sempre ci resterá l'amore" e lei mi rispose "si, ma un amore piú triste". Mi ha fatto pena !!!!! Credo che la vita sia omeopatica. Tutto si cura con un simile. Tutti abbiamo bisogno si rispecchiarci negli altri. A me é servito davvero tanto e continua a servirmi.Sempre mi chiedo "cosa c'é in questa persona che non ti piace ti te stesso"? Non volevo giudicare nessuno con tutto il casino disordinato che ho scritto. Semplicemente dire che.... nel fondo ci sentiamo soli e abbiamo bisogno si sentirci parte di un gruppo, e come pecoroni facciamo quello che fanno tutti. é segno di debolezza, come ridere degli altri.... drogarsi......volere avere sempre ragione...... fare i duri (con i piú deboli).... mentire.... volere sempre e comunque castigare..... vedere la pagliuzza nell'occhio del vicino......pensare che i bambini siano stupidi e trattarli come tali e crescerli con ""disciplinaaaa, si si, ci vuole disciplinaaa"... parlare con frasi fatte.... . Ora smetto. Nel fondo la mia debolezza ora é stata quella di scrivere tutto sto ambaradam !!!! A volte ho bisogno di sentirmi capito, come quando guardo le stelle, il mare, ascolto il silenzio senza tempo, senza spazio, senza un perché, senza dovere delle spiegazioni, senza nessuno che mi chiede, senza dover tradurre cosa sento senza essere confrontato.... tutto é al suo posto, tutto é perfetto..... mentre sogno di vivere in un posto come Alcatraz !!! Ciao e grazie per lasciarmi serenamente sfogare.
Ti abbraccio !!!
Proprio vero, già dalla tavola si capisce tutto...
Ciao Jacopo, grazie per quanto hai scritto: un'altra utile foto della realtà... da mettersi in tasca per riconoscere al volo le fregature (sempre in agguato) e fidarsi invece delle genuinità meno urlate e più nascoste. Da quando mio figlio (ormai quasi 6 anni) ha i denti, mangia il mio pane fatto in casa con lievito madre e tempi umani e naturali di lievitazione... Guarda caso... ogni volta che una nuova persona fa la sua conoscenza mi dice: che bambino tranquillo!!! Per forza: ogni tre giorni si sveglia che gli sembra di essere dal panettiere :)) E vogliamo parlare dell'ultima marmellata di corbezzoli fatta da mamma?? Ecco: non so cosa si mangi abitualmente in casa Berlusconi & co., ma a volte mi sento davvero un privilegiato, anche solo per queste "piccole" cose :)) Saluti a tutti!!
Ciao, ecco il menu' del
Ciao, ecco il menu' del CLIP:
Antipasti
Fave di campo esposto a nord est con leggera pendenza a sud ovest con pecorino di pecore mancine
Julienne de Palma
Prosciutto di Cinta fettato a mano ( senza coltello )
Sinfonia di ottoni ( senza direttore d'orchestra )
Primo
Risotto al gambero rosso di scoglio nero pescato a sud est di Sciacca ( da Mario o' pescatore )
Secondi
Tagliata di chianina all'aceto balsamico con pachino su letto di rucola ( ortopedico )
Filetto di maiale in crosta ( di ginocchio di bambino che sta imparando ad andare in bicicletta )
Contorni
Cavoletti di Bruxelles e tante PHATHATHE…..
Dolci
Mousse di cioccolato italo cubano degli appennini toscocubani con aggiunta di farina 00 ( del Mulino ) e zucchero equosolidale q.b.
Caffe' di guantanamo messo in filtro e passato attraverso procedimento empirico innescato da fiamma prodotta da gas propano liquido ( MOKA)
P.S.
La cena sarà' servita a discrezione del cuoco ( de fame nse more ! )
Alessio Giottoli