Raccontare le storie e i casi su cui sta lavorando il Nuovo Comitato Il Nobel per i disabili non è facile, un po’ perché si vuole rispettare la privacy di ognuno e un po’ perché in molti casi l’intervento è complesso e variegato. Sì, perché non si tratta solo di “assistenza”, molte volte devono essere coinvolti i servizi sociali, bisogna parlare con avvocati e parenti...
Questa crisi, o almeno la sensazione della crisi, ha portato a rendere drammatici casi che magari fino a ieri erano solo precari.
I due grossi problemi sono la casa e il lavoro.
Chi ha piccoli problemi di disabilità, invalidità che non va oltre il 60% e magari è solo, non ha figli minori e ha superato i 50 anni di età, è poco seguito dalle istituzioni (che hanno priorità maggiori) e si trova spesso in condizioni veramente difficili.
E’ il caso di Paola, romagnola, che ha una disabilità alle mani e quindi è impossibilitata a fare lavori pesanti e vive in una casa popolare del comune, ha un contributo sempre dal comune di 250 euro al mese. Contributo e sospensione dell’affitto scadranno a fine anno. E in questo caso il verso “del doman non v’è certezza” non è mai stato così vero.
Paola ha 56 anni e si è sentita dire che ormai è “fuori dal mercato del lavoro”.
Cosa sta facendo il Nuovo Comitato Nobel per i Disabili
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