A.A.A. Affittasi galline

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Con un capitale iniziale interamente versato di 12 euro Eduardo Otxoa Rodrigo, 35enne di Pamplona, ha avviato il primo servizio di noleggio galline.
Con 63 euro al mese si riceve direttamente a casa una gallina ovaiola certificata, mangime e acquaio. Dopo i primi 30 giorni di prova si puo' decidere di continuare con il noleggio, restituire l'animale o riscattarlo con 186 euro.
Il 90% dei clienti riscatta la gallina prima della fine del mese, Eduardo finora ne ha vendute 400 piu' altre 60 a noleggio.
Nei primi 6 mesi di attivita' ha fatturato 30mila euro.
http://www.alquilaunagallina.com/
(Fonte: Ecoblog)
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Alla voce “allevamento” troviamo tra gli animali da cortile, la gallina, che è nostrana, ovaiola e faraona. Come “insieme” appartiene al “pollame”; come “luogo”, al “pollaio”, quantunque si narri che fu portata una gallina al maneggio per la longhina in primavera. Ha a che fare con persone come “pollicoltore”, non conosce, pertanto, né il pastore, né il pecoraio, o il porcaio, mai visto in vita sua, a meno che non sia stata una gallina di mia nonna(si veda sotto).
Mia nonna, quella dello Zen, ebbe, nell’Orangerie Parrot, com’è nell’uso e nella tradizione Parrot-Steiner, un pollaio con annesso porcile; narrò una volta la grande Saggia del Saraceno che un tempo vi fu anche una capra, non ebbe asini, né oche, tacchini, mucche, o conigli, muli, pecore, ricordo che l’ultima volta che fu posto al macello il porco nell’Orangerie era la fine degli anni Cinquanta, poverino non vide il boom economico degli anni Sessanta.
Mia nonna non affittò mai una gallina, d’altronde come avrebbe potuto lei era nonna e padrona, se mi portate il foglio 222 della Carta d’Italia vi indico la designazione dei punti; e nemmeno mia suocera, poi, che ebbe anch’ella un pollaio, si tenevano questo pollaio per le uova e quando le galline non ne facevano più erano pronte per diventare carne bianca arrosto o da friggere se non da brodo: mai ne affittò una , anche se, al contrario, ebbe conigli.
Un modo assai pratico e crudele per uccidere la gallina da pasto fu quello ideato da mia madre: si tiene la gallina dai piedi e le si sbatte il capo contro un pancone o un grosso masso cubico.
Un altro modo per farsi promotori della zoofilia è quello ideato da chi dirigeva o vice dirigeva determinati periodici per ragazzi di una monopolistica casa editrice americana negli anni Ottanta e Novanta: dovevi inviare a non so chi in Spagna un telegramma perché smettessero di fare i combattimenti dei galli che tanto piacevano all’americano Hemingway, e tu lo facevi, anzi ne facevi due, tre, perché più ne arrivavano meglio stavano i galli destinati a soccombere, altrimenti questa lo viene a sapere e non mi fa più lavorare.
Per chiudere, tre interrogativi: 1) In Italia se uno vuole affittare galline come minimo deve essere autorizzato dall’ENPA e dalla LIPU, e avere il benestare della Walt Disney Company Italia? 2)Se uno affitta una gallina, quante uova pensa di poterle cavare in capo(stavo scrivendo:in culo) a un mese? Se ho comprato carciofi, cipolle, zucchini, o mi è rimasta un po’ di pastasciutta, vorrei farci una frittata, quanto cazzo mi costa ‘sta frittata? O l’omelette, al prosciutto, ai funghi, al formaggio, cu’a zazîzza, quanto mi viene? 3) Per quel che riguarda le faraone, or mi sovviene che quando si stava a Cervia in pieno centro, in via Mazzini, forse al civico 12, nel sottotetto c’erano delle faraone, di chi diavolo erano, forse vuoi vedere che quelle sì che erano a contratto di sóccida?
P.S. Nonna, nonna: chi cazzo glielo va a dire agli sfrattati dalla Confraternita dei Macellai a Roma che anche l’uovo, se non se lo cucinano subito, è a contratto di sóccida e la locazione è finita e ti arriva “Mustacchino” con l’avvocato della Confraternita e te lo sbatte sul selciato?