Obama è un pazzo oppure, semplicemente, è più bravo in aritmetica della maggioranza dei politici italiani?
Ecologia e sinistra masochista. La rivoluzione delle ecotecnologie è iniziata e non se ne sono accorti.
Come spesso mi capita, me ne sto a bocca aperta ascoltando la radio e i telegiornali e mi chiedo: perché i leader della sinistra comprendono così poco l’efficienza energetica?
Fra poco si riaccenderà il dibattito a proposito del rifiuto di Berlusconi di adeguarsi agli accordi dell’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2). E assisteremo nuovamente all’incapacità di comunicazione della sinistra e alla sua inettitudine a ideare progetti di grande respiro. Schiere di politici e di giornalisti progressisti si affanneranno a dire che Berlusconi è cattivo perché non vuole rispettare i patti di difesa dell’ambiente e lui risponderà sorridente: se dovessimo tirare fuori tutti questi soldi le nostre aziende, soprattutto quelle piccole, andrebbero in fallimento. Lo scontro quindi è tra la sinistra virtuosa che vuole proteggere l’ambiente e la destra cinica che vuole salvare le imprese. Secondo voi in un momento di tracollo economico, quale è la posizione più popolare? Idee contro soldi… Il mitico italiano medio è istintivamente dalla parte di Berlusconi che ci difende dalle pretese dell’Unione Europea.
Ovviamente ha poca presa anche il discorso di Veltroni e di tanti altri secondo i quali i sacrifici economici di oggi sono indispensabili per rilanciare occupazione, competitività e sviluppo domani.
Nessuno accetta di mettersi un cappio al collo oggi sperando di mangiarsi una gallina dopodomani.
A volte sostenere scelte giuste anche se impopolari è comunque moralmente necessario e lungimirante, ma in questo caso è completamente inutile. Invece di parlare di ambiente e di riprese economiche future (bei discorsi!) si dovrebbe rovesciare il paradigma di Berlusconi. Berlusconi non è malvagio perché vuole continuare a inquinare. Berlusconi è un analfabeta economico.
Silvio afferma che le imprese italiane non possono sostenere il peso dei costi dovuti agli interventi di riduzione dello spreco energetico. Falso.
È vero esattamente il contrario: le imprese italiane sono destinate al tracollo se NON TAGLIANO LO SPRECO ENERGETICO ORA!
Le imprese possono trovare i soldi di cui hanno bisogno ORA, rilanciare la propria competitività e smettere anche di buttare via denaro! Il centro della questione, lo ripetiamo da decenni, è questo, che per gli italiani, e in particolare per le piccole imprese, continuare così è un suicidio ECONOMICO.
Non si può parlare di crisi economica mentre si sprecano miliardi di euro ogni giorno a causa della mancata adozione di sistemi energetici efficienti che già esistono da anni. Smettila di buttare i soldi dalla finestra e vedrai che la crisi ti passa.
E se mi dai 3 minuti del tuo tempo te lo dimostro. In questo momento non prendere provvedimenti contro l’inquinamento non sta facendo risparmiare denaro al Sistema Italia. In questo momento il Sistema Italia sta buttando soldi dalla finestra perché spreca una quantità enorme di energia e petrolio che in futuro costeranno sempre di più.
L’Unione Europea, in pratica, ci chiede di sostituire le lampadine antiquate che utilizziamo per l’illuminazione pubblica e privata con led (88% di energia risparmiata) e con lampadine ad alta resa e lunga durata (80% di energia risparmiata, 150 euro per ogni lampadina da 15 mila ore installata). Ci chiedono di utilizzare termostati che spengano i riscaldamenti quando si raggiunge la temperatura desiderata (taglio del 2% della bolletta energetica dello Stato), caldaie ad alto rendimento (diminuzione del 30% dei consumi).
E via di questo passo.
Sono tutte cose che ci fanno smettere di buttare soldi dalla finestra. Non si tratta di tirar fuori denaro ma di smettere di sprecarlo.
A questo punto scatta un’obiezione: per ottenere questi risparmi dobbiamo però tirar fuori adesso soldi che non abbiamo. Per alcuni anni saremo in perdita e solo nel tempo inizieremo a vedere i risparmi, una volta ripagati gli investimenti. Ma se spendiamo questi soldi adesso, a dopodomani non ci arriviamo perché saremo morti. E allora è meglio continuare a sprecare, ma restare vivi, piuttosto che suicidarsi per un futuro che non vedremo. Un ragionamento che sembra sensato. E che invece è privo di logica.
Dove li trova Obama i soldi per l’ecologia? Li trova dal risparmio energetico, che si ottiene immediatamente.
E che è in grado di ripagare la banca che finanzia l’efficienza energetica.
Il vantaggio è talmente sostanzioso che, pagate le rate del mutuo, ti resta un 25% di risparmio in tasca.
Soldi che non hai speso per sprecare energia. Di fatto soldi guadagnati.
La finanza capitalista, da due secoli, serve alle imprese proprio per ripagare a rate gli investimenti in modo tale che siano spalmati su più anni. Si chiama ammortamento. Non è una cosa nuova. È la base dell’economia reale. E di questa sana interazione finanziaria c’è bisogno soprattutto oggi che stiamo assistendo a un drammatico crollo finanziario.
Noi abbiamo bisogno di grandi investimenti per smettere di buttare dalla finestra energia e denaro e le banche hanno bisogno di prestare soldi per investimenti sensati, non rischiosi e produttivi.
Le due esigenze si sposano perfettamente.
A questo punto resta solo un’ultima domanda: il denaro che risparmiamo è sufficiente a ripagare le rate di restituzione dei soldi prestati dalla banca, interessi compresi? E qui la risposta è meravigliosa: spalmando la restituzione su 5, 10 oppure 20 anni (a seconda delle tipologie degli interventi e dei tempi di ammortamento dell’investimento) possiamo ripagare il debito con il 50-70% del risparmio ottenuto dalla diminuzione dello spreco energetico. Non è una chimera. Si tratta di una normale operazione di finanziamento alle imprese: quando compro una macchina utensile calcolo che una parte di quel che mi fa incassare la nuova macchina vada a pagare le rate dell’acquisto e un’altra mi venga in tasca sotto forma di guadagno. E il meccanismo funziona perfettamente anche se, invece di investire in macchine utensili per produrre oggetti, spendiamo per smettere di lasciare che il calore delle ciminiere se ne vada sprecato in cielo. Ma c’è una differenza.
Se prendo in prestito denaro per comprare una macchina che produce bottiglie mi assumo il rischio: potrei non riuscire poi a vendere tutte le bottiglie che riesco a produrre.
Se invece investo per smettere di sprecare denaro, ottengo sicuramente un vantaggio economico senza rischio. Risparmio denaro che comunque spenderei. Non ci sono di mezzo consumatori che possono comprare o non comprare le mie bottiglie.
Quindi per le banche si tratterebbe di un prestito estremamente sicuro.
Non tagliare la bolletta energetica vorrebbe dire spararsi in testa. Infatti, è fuori di dubbio che tra alti e bassi il costo dell’energia continuerà a salire ed è anche evidente che in molte nazioni il costo energetico dei prodotti e dei servizi è già oggi molto più basso di quello del Sistema Italia.
Possiamo rilanciare l’economia italiana subito, a costo zero, perché stiamo buttando via un mare di soldi.
Leggi tutto su:
http://www.jacopofo.com/investimenti-ambiente-unione-europea
Inserzione a pagamento sul Manifesto del 22 novembre 2008.
stiamo cercando di lanciare una campagna su questo tema. Riuscire a far passare l'idea della necessità economica del risparmio energetico ci sembra particolarmente urgente in questo momento di disastro economico.
La nostra speranza è che questo messaggio rimbalzi nella rete.
Grazie a tutti coloro che vorranno darci una mano.