Vuole suicidarsi perché ha commesso qualche cosa di grave. Che le dici?

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Ricevo questa lettera che vi giro. Sperando che qualcuno abbia qualche cosa di buono da dire a questa donna.

Ciao Jacopo, mi chiamo Xxxxx, ho 45 anni ti scrivo da Yyyyyy. Perchè ti scrivo ? Perchè ho combinato un sacco di guai, ho l'universo, il sindaco, l'assistente sociale e chi più ne ha più ne metta addosso, mi sento una merda e non ho più uno straccio di amico. Ti scrivo perchè adoro tuo padre, perchè ho bisogno di persone intelligenti che mi perdonino, perchè ho bisogno di essere perdonata ma qui sembra che nessuno sia disposto a farlo, sembra che io sia irrimediabilmente una delinquente e che la mia unica speranza sia il suicidio.
Non mi sto lamentando addosso, è la verità, se mi tagliassi le vene sarebbe finalmente la catarsi, la purificazione e allora tutti tornerebbero a sorridermi e verrebbero al mio funerale con il fazzoletto agli occhi, e direbbero, finalmente, "però, a pensarci bene era una brava ragazza....."
Mi ricordo adesso di cose pungenti e spassosissime che diceva (forse le dice ancora) tuo papà sui preti , sull'ipocrisia dei funerali, io ho sempre adorato l'intelligenza di tuo padre. La sua geniale, semplice, irripetibile intelligenza che ti fa ridere mentre piangi su questa maledetta razza, la razza umana che è la più bastarda di tutte perchè nessun animale è bastardo come l'uomo ma nessun animale raggiunge vette di spirito spettacolari come tuo padre e come pochi altri.
Ci penso spesso al suicidio, ci penso sempre più spesso e sempre meno diventa una cosa brutta, sempre meno mi spaventa e sempre di più mi attrae come un dolce, finalmente un dolcissimo sonno ristoratore senza un risveglio che diventa ogni giorno più doloroso.
Ti ricordi quella canzone di fabrizio de andrè dove lui dice che se dio esistesse, cioè il dio davvero buono e misericordioso, se esistesse davvero stringerebbe fra le sue braccia i suicidi e li colmerebbe d'amore e non li manderebbe all'inferno perchè avrebbe pietà di loro?
Invece i preti dicono che è peccato, ma se esiste, se la possibilità di restituire il regalo quando ti accorgi che ormai il regalo si è rotto, si è irrimediabilmente sciupato, se questa possibilità esiste non potrebbe essere che si può usufruirne senza che dio si arrabbi?
Sarebbe davvero comica la cosa, uno di qua si danna, deve affrontare un sacco di cose che lo travolgono, commette casini pazzeschi, soffre, piange, poi va di la e trova dio che lo aspetta per prenderlo a bastonate sul coppino.
Se non ci fosse da piangere sarebbe tutta da ridere.
Ho bisogno di perdono Jacopo, ho disperatamente bisogno di parlare con qualcuno che mi consideri ancora una persona con qualcosa di buono e non una merda, ci sono i miei cani, è vero, loro mi adorano, e si vede sulla loro faccia, si vede proprio che mi adorano, loro non sono soli come un cane perchè sono due cani e perchè hanno me , e poi hanno le mie due bambine, sono io che sono sola come un cane perchè non mi bastano i miei cani e non mi bastano nemmeno i miei bambini, anzi, tante di quelle volte penso, continuo a pensare che se mi togliessi dai piedi loro starebbero meglio, non dovrebbero reggere i casini di una mamma balorda.
Povere figlie, una mamma così e un padre che le ha abbandonate, si può nascere più sfigati?
Ho litigato spesso con un tizio che conosco e che mi parla del libero arbitrio, che minchiata pazzesca! E' una delle più grandi stronzate mai udite, come se non ci fosse mangiafuoco che muove i fili, sposta i burattini come cazzo gli pare e si diverte, si diverte, si diverte mentre i burattini non ce la fanno più e vorrebbero tanto chiudere per sempre gli occhi..........
Rivotril e Laroxil, li conosci? Basterebbe una buona dose di entrambi, un bel bicchiere invece delle solite gocce................
Ti abbraccio Jacopo, sei un bravissimo ragazzo e hai un papà meraviglioso,

ECCO LA MIA RISPOSTA

Cara Xxxxx
certo che a spedire una lettera così a uno lo metti nel panico...
Mi ha telefonato Manuela, che legge la mia posta perchè io non ce la faccio più...
Mi dice: C'è una lettera di una ragazza che vuole suicidarsi.
Minchia!
Sono a letto con un'influenza tosta e vari giramenti di scatole.
La prima reazione è: Le telefono così ci suicidiamo insieme.
Poi ci ripenso. Meglio salvarti. Mi collego a internet e CAZZO! E' saltato Google quindi niente casella di posta elettronica.
Belin spero tu sia ancora viva.

Che ti dico?
Mi vengono in mente solo cose che ti sarai già detta da sola... Tipo che ci sono brutti momenti, che hai dei figli e che per loro sei tutto, che la vita è una sola e buttarla è proprio uno spreco.

Poi penso al discorso sulla colpa.
Mi chiedo se mi ucciderei se avessi una grave colpa.
Poi bisognerebbe vedere di che colpa si tratta.
Colpe gravi ma non terribili: ti sei comportata da stronza, ti sei umiliata per denaro, hai detto bugie alla mamma, hai tradito gli amici, ti sei fatta di eroina.
Insomma hai fatto un mucchio di stronzate? Va beh. Hai già pagato. Sei restata sola. Adesso è il momento di capire quale tua identità ha preso il controllo e spiegarle che così non si ottengono grandi vantaggi... Dedicati agli altri, paga il tuo debito, ma la cosa migliore per farlo è riuscire a convertire la rabbia in positività. Provare a amare veramente la gente e sentire quanto è emozionante. Provare a dire la verità e sentire quanto ti libera, provare a regalare e sentire quanto è più piacevole che prendere. Provare a darsi piaceri naturali, la buona cucina, le passeggiate, sentire la tenerezza, le coccole, la comunicazione.
IPOTESI 2: hai realmente commesso atti gravissimi, hai ucciso, hai ferito, hai truffato, hai distrutto moralmente una persona conscia di quello che stavi facendo.
Beh qui la situazione è più complessa. Il crimine dà esaltazione e piacere fisico come l'eroina. E azzera la capacità di empatia. Non basta "essere pentiti", prima o poi ci ricaschi.
Si tratta di farsi un viaggio nel dolore che si ha provocato.
Riesci a immedesimarti con la persona che ha subito la tua violenza?
Riesci a sentirne il dolore?
Solo se ci riesci potrai pensare di aver chiuso con l'identità criminale.
Poi inizia la cura: verificare quanto l'empatia sia il sentimento essenziale per vivere.
Allenare l'empatia. Il modo migliore è quello di occuparsi degli altri.
Ogni volta che riesci a offrire qualche cosa di buono a un'altra persona questa emette una vibrazione meravigliosa che riempi il cuore e che vale molto di più di quanto tu hai regalato.
Ma per sentire questa vibrazione devi aver aperto i canali dell'ascolto degli altri.
Sennò non ci riesci. Chi ha commesso crimini gravi è completamente sordo alla sensazione che dà un senso alla vita.
Una volta ho incontrato uno che faceva il torturatore fascista durante la guerra.
Erano passati 30 anni e lui era diventato un anarchico dedito alla solidarietà internazionale. Mi sembrò diventato una brava persona. E mi parve di sentire quanto ancora fosse terribile per lui ricordare quel che aveva compiuto su altri esseri umani.
Comunque stava vivendo una vita degna.

Potrai dire che sono solo banalità. Ma a 53 anni è il poco che ho capito.
Prendilo se ti serve.
Comunque, doppiamente, se hai commesso delle colpe primarie suicidarti è troppo facile. Prima devi pagare il conto. Se non lo fai morendo avrai una sensazione orribile che vivrà con te per l'eternità. Altro che inferno.

Tu parli del fatto che il libero arbitrio non esiste.
Da un certo punto di vista è vero: siamo proiettili sparati in una direzione. Io sono nato in una famiglia dove tutti scrivono. Sono bravo perchè scrivo bene?
Se ero nato in Bangladesh e morivo a 2 mesi ero stupido?
Certo che no!
Però c'è una percentuale del 5% che sono i tuoi colpi di culo.
Le tue potenzialità, quei pezzettini di te che hai realmente fatto tu, con i tuoi pensieri, le tue fatiche, le parole. Quella piccola parte di te che sei tu. Cazzo. Ogni tanto puoi riuscire a scegliere un bivio...
Un tale disse che noi nella vita decidiamo solo il colore dei calzini. Io sono daccordo ma a volte il colore dei calzini è determinante.

Spero tu sopravviva, torni a cercare amicizie, amori, torni a sentire la magia con le tue figlie, torni a sentire che anche un solo cazzo di tramonto, con una tisana in mano, vale tutti i mal di denti di questa cazzo di esistenza.

E visto che in questo momento chiedi aiuto passo la tua lettera (omettendo il nome e modifico qualche dato) ai miei amici. La trovi su www.jacopofo.com, vedrai che un sacco di persone ti diranno il lor motivo per vivere e forse in mezzo ne trovi uno che potrebbe essere anche il tuo.

Sono convinto che la vita non ha nessun senso. Siamo noi che possiamo riuscire a darglielo.
E' il nostro scopo cosmico. Dio ha creato il mondo ma non sa perché, e allora crea degli esseri che abbiano una mente autonoma alla scopo di scoprirlo. Miliardi di tentativi. Per millenni. Ma prima o poi qualcuno ci riesce.
Anzi,ogni giorno ci riescono parecchi milioni di persone.
E' per questo che l'umanità riesce a sopravvivere perfino a sé stessa.

Un abbraccio
Jacopo

Fonte immagine http://fotostrane.superba.it/foto-strane/bimbi/foto%20strane%20(35).jpg


Commenti

 Ciao Xxxxx

secondo me fai male a suicidarti. Che cosa proveresti dall'aldilà se tra 10 anni una delle tue figlie decidesse di suicidarsi perchè nella vita ha combinato un sacco dei casini e questo le sembra un metodo facile per togliersi dai guai? Se finora sei stata una madre balorda dovresti rimetterti in carreggiata e dimostrare, soprattutto a te stessa e poi anche agli altri, che anche chi sbaglia può rinascere e diventare una persona migliore, o meglio, dimostrare di essere una persona in gamba che prima si era sbagliata. Toglierti di mezzo incasinerà solo la vita delle tua figlie, perchè ti vogliono bene. E non mi sembra il caso

Visto che sembri proprio a pezzi il mio consiglio è di trovare un posto tranquillo in cui leccarti le ferite e rifarti delle basi iniziando con un po' di sana autoanalisi per capire cosa c'è che non va.

Se questo può comportare di allontanarti per un po' dalle tue figlie, magari ci può anche stare, la cosa importante e che gli spieghi bene cosa stà succedendo, che hai intenzione di riprenderti e non di piantarle in asso ed è importante che mantieni i contatti, anche solo per telefono. La cosa fondamentale (per loro) è che non devono sentirsi abbandonate

invece, tanto per iniziare la ricostruzione: perchè combini un sacco di casini?

Prova ad analizzare tutte le volte che hai fatto un danno e chiediti perchè ti sei comportata in un modo sbagliato e prova a immaginare cosa avresti dovuto fare di diverso

trova tutti i nodi da sciogliere nella tua vita e slegali uno per uno. Magari sono nodi che hai ereditato dalla famiglia oppure che ti sei fatta da sola. Non importa, decidi adesso come vuoi essere Tu da oggi in poi, e cerca di capire come puoi rimediare ai danni fatti. Per esempio chiedendo scusa, tanto per iniziare, che sembra una cosa banale ma è un modo per iniziare a cambiare le cose

Non credere mai di non essere capace di far bene. Cerca di capire cosa è importante per te e impegnati per raggiungere quella meta. In che cosa sei portata? che cosa ti piace fare? che cosa ti da un po' di serenità? Prova con quello. Prova con l'arte, che è già di per se un'ottima terapia, esprimiti in tutti i modi

(ps: visto che non ti conosco... io parlo della serenità che può darti qualcosa come il giardinaggio o il ballo e non un qualsiasi tipo di droga, sonniferi compresi)

La parte filosofica te la risparmio

Auguri di tutto cuore

Roby

Xxxxx

Non ti conosco... ma solo quel che scrivi mi fa pensare che tu... sia una brava ragazza :) Sappi trarre insegnamento dai tuoi errori e dalle sfighe che il burattinaio ti propone, come dice il buon Jacopo. :P

caro Planetx, grazie  per le  gentili parole. Qualcuno ha scritto che amare significa essere percepiti. Se hai percepito qualcosa di buono nelle mie parole ti ringrazio di cuore.

Purtroppo la maggior parte delle persone non sono come te e jacopo- La maggior parte se vede un animale ferito fa come gli avvoltoi, gira intorno all'animale aspettandone la fine..............

Un affettuoso abbraccio e a risentirci,

Mirella

Anche a me capita di pensare spesso queste cose. Sono solo momenti di vittimismo e autocommiserazione. E' giusto ammetterli e accettarli, ma sappi che a livello pratico non valgono niente. Sai quante volte nei miei 22 anni di vita mi sono sentito di valere meno di niente? Sentivo la mia vita come un'enorme cacca gigante e puzzolente. Rendo l'idea?
Sai quante persone come me e te si sentono male? Pensano alla vita come una tortura, continua e infinita? Tante.
E da cosa dipende tutto questo? Sarà scioccante, ma da noi!
E' difficile da accettare, lo è per me in questo stesso momento, ma è la verità. Stiamo bene o stiamo male è sempre merito nostro.
Una frase splendida su tutte ci da una regola aurea: la vita ci da sempre quello di cui abbiamo bisogno nel momento in cui ne abbiamo bisogno, ma non è detto che ci dia quel che vogliamo nel momento che lo vogliamo e ne che quel che vogliamo sia quel di cui abbiamo bisogno.
Già, bella storia. Per me è dura da digerire, ma in un certo senso mi da una certezza in cui credere.
Ti dico chi sono: ho 22 anni, non ho mai avuto un ragazza in vita mia, sono vergine, non ho mai fatto l'amore, ho sofferto di depressione e di disturbo ossessivo compulsivo, l'università mi va lentamente, molto lentamente, ho perso un anno di università perdendo anche quattro esami fatti e superati, mi sono rimasti pochi amici, sono un disastro a livello relazionale, esco poco, ho pensato seriamente al suicidio in passato, ho scoperto da poco che alle scuole superiori non mi sopportava nessuno e a ragione, ero insopportabile, sono ingrassato 10 chili, prendo psicofarmaci (prescritti regolarmente dal mio medico), ho problemi di rapporto con mio padre, soffro periodicamente di stitichezza, ho il setto nasale deviato e conseguenti problemi alle mucose...Credo ci sia qualcos'altro...ma ora non mi ricordo...
...Mi va davvero così male?
Avrei alcuni motivi per pensarlo, ma ne ho molti di più per negarlo:
I miei genitori mi vogliono bene, gli amici che ho mi sono fedeli e mi vogliono bene, ho una buona cultura, la mia psicologa mi aiuta moltissimo, i miei nonni mi vogliono bene, leggo libri meravigliosi, ho tutti i sensi, ho visto cose meravigliose e ne ho pensate, mi sono innamorato tantissime volte, posso lavarmi le mani, posso curarmi quando sto male, bevo acqua pulita, ho qualche soldo nel portafogli, ho dei bei vestiti, ho una macchina con cui uscire, mangio le cose che più adoro e mangio spesso, faccio sport, nuoto, arti marziali, ho conosciuto delle persone su internet con cui si è stretta un'amicizia che non avrei mai pensato possibile, ho tante possibilità che mi aspettano, ho vissuto cose che altri non hanno vissuto, ho il cellulare che mi piace, leggo i libri che mi piacciono, ho una possibilità di scelta molto vasta, posso ascoltare musica, posso guardare quadri o una bella donna, posso leggere poesie, posso fare l'amore, posso ridere, sorridere, posso abbracciare chi amo, posso parlare, posso dialogare, posso curarmi la miopia, posso dimagrire, posso pensare, immaginare, creare, posso guardare il cielo stellato, i tramonti, posso guardare il cielo azzurro, posso viaggiare, posso vedere nuovi paesaggi, posso scattare foto, posso scrivere, posso navigare in internet, posso comunicare con l'altra parte del mondo in un istante, posso essere sincero, posso esprimere quello che sento, posso essere me stesso, posso divertirmi, posso assaporare, posso sentire i profumi, posso sentire il profumo dei fiori ed osservarli, posso studiare, posso....Sono talmente tante le possibilità che non posso scriverle tutte, credo che siano infinite...E scrivendo ora tutto questo rimango sbalordito, quante cose posso fare?

 

Scusami patch,

 

ma non ti ho letto subito perché sono stanca (uhm, guarda l'ora: mò scappo a dormire!) e volevo scrivere a Mirella.

Poi, scorrendo, l'occhio si è fermato su alcune parole...e il mio istinto materno ha iniziato a vibrare (abbi pazienza, sono poco più giovane di jacopo).

Quanta tenerezza nel leggere le prime righe! Me lo ricordo ancora sai, di come era dura a 20 anni! E per la vostra generazione lo è ancora di più.

Io ti faccio tanti cari auguri, caro Patch; ti auguro di diventare presto  "leggero" al punto di prendere il volo e alllora, chissà dove riuscirai a volare...

 

Grazie sofia, accetto volentieri i tuoi auguri e penso che sarà proprio come dici tu. Ti auguro anche io di avere una vita piena di gioia. Ancora grazie. :)

 

 

Cara xxx, non capisco il senso di 'farla finita'.
Ti voglio dare una notizia incredibbbile: "TU, NON SEI  ETERNA."
Forse la cosa ti sfugge: "TUU, SI TU, NON SEI  ETERNA."
Per quanto ti dia da fare sappi che sei destinata a morire. Dal momento che sei nata non hai altra possibilità che morire, prima o poi.
Ci sei? Ti risulta? Morirai, te lo posso assicurare già da adesso. Il fatto è che una volta accertato che anche i tuoi giorni finiranno, non ti sembra il caso di fare in modo che quelli che ti restano siano diciamo piacevoli, o perlomeno utili. Utili per esempio a cercare di rimediare a tutti i disastri che dici di aver commesso, oppure utili a far si che le tue figlie non debbano pagare il prezzo delle tue malefatte, oppure utili a farti vedere il mondo senza la maschera di kattiva che ti sei cucita addosso?
Ti dirò che a me i provetti suicidi mi stanno sulle balle, li trovo ripiegati su se stessi e sui loro mostruosi problemi(?). Eccheccazzo!!! Che cosa dovrebbero dire allora i milioni di bambini africani denutriti, malati di AIDS e divorati dalle mosche? Per non parlare di altre mille situazioni sicuramente molto più dure della tua. Mica esisti solo tu. Mica resisti solo tu. Smettila di pensare solo che a te stessa e vedrai che il mondo è pieno di gente che ha bisogno, anche del tuo aiuto, ma cazzo sta a te decidere se darglielo o meno.

già, e pensa un pò che uno degli scopi che mi prefiggevo era anche di fare qualcosa per gi altri............

è vero tutto quello che dici, soprattutto che ci sono molti altri che hanno casini di gran lunga più grossi dei miei..........ma quando vedi che nei tuoi casini ti sei tirata dietro le tue figlie che rischiano di perdere una madre sventata dopo aver perso un padre testa di cazzo...........bè, ti assicuro che i casini degli altri, per quanto gravi,  te li dimentichi..................

un abbraccio,

mirella

 

Cara Xxxx

Non per farla semplicistica, ma forse ti sfugge una  cosa: tu ti trovi in una posizione invidiabile. Perchè se ritieni desiderabile morire non hai (ritieni di non avere) niente da perdere. Da qui puoi ripartire, non da zero, hai molto da cui ricominciare, le tue figlie, te stessa. Puoi rimediare agli errori che hai commesso? Fallo, almeno in parte. Non puoi? Se è così, mettiti l'animo in pace e vedi almeno di commetterne d'ora in avanti il meno possibile (magari si potesse non farne più). Nessuno è più potente di un uomo che non ha motivi per vivere. Senza più calcoli di convenienza, pro o contro, puoi reinventare la tua vita e renderla il più possibile simile a quella che vorresti. Un'ultima cosa: nei momenti di sconforto è utile trovare incoraggiamento dove meno te lo aspetti. Ricordi Manolito (l'amico di Mafalda, quella dei cartoni animati)? davanti alla statua del condottiero argentino "Combattente Instancabile Dai Meriti Preclari" lui commenta: "Così sono capaci tutti. Il merito sta nell'essere stanchi e continuare a combattere". Oppure la sopracitata frase sull'uomo potente. Buddha? Confucio? Bertrand Russel? No: Steven Seagal (l'attore di tutti quei film d'azione demenziali). Una cosa giusta è riuscito a dirla.

 

 

 

 

grazie, un affettuoso abbraccio

Ciao Xxxx,
Per quanto può valere, e per quante cose terribili tu abbia fatto, sappi che io ti perdono.
Dirai: "e chi cazzo sei tu, che me ne fotte del perdono di uno che manco mi conosce e che manco sa perchè mi dovrebbe perdonare?"

Io sono il padrone del Cristo! (il Cristo, cioè l'unto, è il pavimento della mia cucina sul quale è appena caduto un bottiglione d'olio da due litri, olio buono... per infierire!) Oltertutto l'ho invocato spesso nell'ultima ora e mezza passata a pulire (hai idea di cosa significhi olio ovunque che se lo bagni si espande... penso che sia una delle cose peggiori che ci abbia riservato il creato!)

Torniamo ai miei deliri di onnipotenza.
Ti perdono semplicemente perchè non hai colpe.
Non hai colpe perchè hai fatto le cose che hai fatto perchè eri convinta fosse la cosa migliore da fare.
Seguiamo il ragionamento: Nessuno fa una cosa perchè crede che quello sia il suo male. Se no, non la farebbe. Anche adesso l'idea che tu hai di suicidarti scaturisce dal fatto che pensi che questo sia il tuo bene. Nessuno sceglie liberamente di farsi del male, anche chi pratica autolesionismo, ad esempio, lo fa per trasformare in fisico, un forte dolore che ha nell'animo.
Se quando tu hai scelto di fare le cose terribili che hai fatto avessi avuto la certezza che le cose sarebbero finite come sono finite, le avresti fatte comunque? Certo che no!
Male e bene sono concetti relativi, dipende dal punto di vista da cui li si guarda. La stessa azione può risultare un'azione benevola e malevola nello stesso momento questo semplicemente perchè più persone sono coinvolte dal gesto e più aumnetano i punti di vista.
Mettiamo, ad esempio, che tu decida di berti due flaconi dei medicinali che hai proposto prima. Per te, a detta tua, sarebbe una liberazione, una cosa positiva, un tentativo di andare dove volevi. Ma per le tue figlie, per i tuoi cani e per tutte le persone che comunque ti vogliono bene sarebbe una tragedia.
Il gesto è lo stesso ma se il punto di vista di chi vive le conseguenze del gesto è diverso, allora ognuno lo giudicherà in maniera differente. Ti chiedo dunque: se ti uccidi fai un gesto giusto o sbagliato?
La risposta è che può essere giusto o sbagliato contemporaneamente (per te giusto, pe le tue figlie sbagliato).
Mettiamo ancora che  questa notte tu ti addormenti e fai un sogno: Sogni un genio, con in mano un ragno, mentre fai il bagno.... un genio tipo quello di aladino che ti dice: Se domani vai nella tal tabaccheria alle ore 17.34 e compri un gratta e vinci ti assicuro che vincerai 10 milioni di euro. Poi aggiunge: ma  la gioia di averli vinti ti procurerà un infarto e tu morirai sul colpo. Passerà un nazista pedofilo che ti strapperà il biglietto dalle mani e andrà a fare baldoria con gli amici e poi creerà un movimento pedofilo nazzista al quale darà il tuo nome.
Ora ti chiedo: andresti a comprare quel biglietto? Ovviamente no.
Il problema è che solitamente i genii nei sogni scarseggiano e ogni giorno tu magari ti compri quel gratta e vinci e speri di vincere anche se questo potebbe significare far partire un'escalation terribile.
Perchè questi esempi strambi?
Per ribadire che se uno conoscesse in anticipo le conseguenze delle sue azioni allora non si pentirebbe mai della sua scelta ma purtroppo a noi è stato dato il dono della suspence... Tu scegli ma poi non sai come andrà a finire.
Se siamo daccordo su quanto detto fin'ora ti chiedo: Come fai a ritenerti responsabile di aver fatto delle cazzate? Per te era la cosa migliore da fare in quel momento! Di sicuro avevi messo in conto la possibilità di finire male... ma in quel momento ti sembrava che valesse la pena rischiarsela! Facile giudicare per chi non è in quel momento e in quella situazione. Nessuno fa il suo male per farlo, ricordalo. Siamo piccole cacchette nasali che si credono tanto importanti!
Se nessuno fa il male apposta, allora scusami, ma perchè e chi dovrebbe perdonarti?

 

Fai un bel respiro e chiediti: Ho bisogno di perdono?

 

Se la risposta è comunque si (perchè i ragionamenti razionali funzionano fino a un certo punto) allora che te ne frega, vai da quelli che dovrebbero perdonarti e chiedi scusa. Non dire che non hai coraggio di farlo perchè se pensi di ucciderti allora coraggio ne hai da vendere. Scoprirai che probabilmente non hai bisogno del loro perdono, ma semplicemente del fatto di chiedere loro scusa.
E' un meccanismo inquietante che, personalmente, ho scoperto quando ero un mezzo cattolico e un paio di volte l'anno mi confessavo. Quando mi confessavo ad un prete (che probabilmente aveva fatto più robe zozze di me) il momento in cui mi sentivo meglio non era quando ricevevo l'assoluzione, ma era l'istante dopo aver finito di elencare le mie "malefatte". Quello è il momento in cui mi liberavo del fardello della "colpa". Poi entravo in una sorta di trance estatica che in cui non capivo nulla fino a quando non uscivo dalla chiesa e respiravo aria pulita. 
Ok, ero solo un fanciulletto, ma penso che sia davvero importante chiedere perdono per le cose di cui ci riteniamo colpevoli (sempre che accettiamo il fatto che la colpa esista). Se poi il perdono arriva oppure no è meno importante.
Togliti sti sacchi pieni di zavorra che hai sulla schiena. Chiedi scusa a tutti quelli a cui pensi di aver fatto male. Ti sentirai rinata! Come un bruco striscinaante quando capisce di essere farfalla...
Ti verrà da correre da gioire, ti tornerà la voglia di innamorarti, di farti una bella mangiata di gusto e finalmente smetterai di giudicarti per quello che hai fatto! Sarai una nuova Xxxxx, e tutto questo periodo sarà un semplice ricordo!
Se il mio discorso non ti ha convinto vai in cucina, prendi una bottiglia di olio biologico spremuto a fretto ligure che ti ha regalato un contadino che lo fa col sudore della sua fronte e falla cadere.... poi aspetta qualche secondo in modo che possa espandersi raggiungendo ogni angloro della stanza, passare sotto la lavatrice, insinuarsi in ogni piccolo spazio dove tu non arriverai mai.

Poi ragiona che ora DEVI pulirlo...

Aspetta qualche secondo in piedi...

 

Ora dovresti percepire che la magia della vista sta anche, a volte, nel piacere di prendersela con Dio.

Lui è onniscente e quindi le sue colpe cel le ha!

Un abbraccio! Ci si vede presto!

Davide

ciao davide, ti riscrivo perchè ti ho scritto prima, non so se l'ho inviato o no perchè ho fatto un pò di casino, quindi nel dubbio ti ridico le cose di prima, se ti arrivano due volte pazienza, meglio due che nessuna.
Allora, ti dicevo grazie di cuore per il tuo perdono, forse un giorno riuscirò a raccontare cosa  ho combinato, per ora mi basta il tormento che mi do da sola ogni volta che apro gli occhi. Grazie anche per l'affettuosa lettera, che deve venire per forza da una brava persona se no certe cose non sei neanche in grado di pensarle, figuriamoci di scriverle ad una sconosciuta.  Avrei voluto davvero essere li con te e aiutarti a pulire l'olio, so che è pazzesco  da tirar su, l'unica è l'uso della segatura ma se uno non ce l'ha ovviamente si arrangia   con quello che c'è in casa.
Un affettuoso abbraccio e a risentirci,
Mirella
 

E brava mirellona!
Grazie mille per tutti i complimenti, e compilimenti a te! Ci vuole coraggio per condividere con altri il proprio dolore. Tu l'hai fatto! Ora goditi questo branco di gente che se ti ha risposto vuol dire che ti vuole bene, me compreso. Se vorrai farci complici delle tue malefatte noi siam qua... ma non per giudicarti, ma per comprenderti!

Per l'olio ho risolto dopo giorni finalmente... spero che il pavimento ne avesse bisogno, se no è andato tutto sprecato!
Un Grande abbraccio, col Cuuuuore.
Davide

ciao Mirella

sono contenta che tu sia ancora qui con noi

mi raccomando non mollare :)

... ogni tanto ho pensato a COME dev'essere suicidarsi, o, più precisamente, al DOPO-suicidio.

 

Tale pensiero viene subito bloccato da una considerazione su cui vorrei tu riflettessi:

"Un momento! Se io mi suicidio... do ragione a LORO!"

Nel momento in cui io mi autosopprimo, do ragione a chi non ne ha, a tutto quello che c'è di sbagliato e ingiusto nel mondo.

Eccomi, sono qui, per ora non mi sono suicidata e sto un pochino meglio. La strada per rialzarsi è lunga e faticosa ma non ci sono cavoli, va fatta.................. .Grazie a tutti di cuore per l'interessamento e l'affetto, forse se sapeste cosa ho fatto non riuscireste -giustamente- a trattarmi così bene, quindi per ora non lo dico. Magari un giorno, quando sarò riuscita io stessa a perdonarmi almeno un pò.
Siete tutti molto cari, d'altra parte chi frequenta casa Fo, non può non essere un pò speciale, un pò più umano, un pò più strano, un pò più...........
un abbraccio a tutti,
Mirella

stasera sono rimasto mezz'ora in macchina ad ascoltare una canzone melensa e fumare e pensare a te. Che paura scrivere di qualcosa così fragile come la vita in difficoltà. Ho dato e ricevuto baci, niente di più da molto tempo, eppure scopro una pace incredibile.

Riscopri il corpo, che è solo una stanzetta, ma ci mette in comunicazione con altri corpi, e soprattutto quello che c'è dietro ciascuno di essi; con l'aria, la luce, con le paure, le debolezze di chi ci circonda. Cose che valgono così poco prese ciascuna per sè (perchè spesso il tempo ci cambia tanto che non siamo quello eravamo, io non sono più io e tu non sarai mai piu tu, quella che voleva arrendersi) ma che sono tutto allo stesso tempo. Conseguenze e cause di cose inimmaginabili, parti di un unico fluire,

Uccidendo sè stessi si porta via un pezzo di mondo e del tempo. La sola ombra che portiamo in giro è un fenomeno unico di sollievo e pace per molte cose che non conosciamo. Uno diceva che se solo sapessimo, sempre, che dobbiamo morire avremmo molta meno paura della vita. Io muoio di paura, sono un vero codardo, ma quando mi ricordo che non ci sarò più, manifesto, rompipalle presente, mi sento un po' meno concreto e molto più partecipe. Un tempo, uno spazio che posso modificare anche senza alzare un dito, solo concentrandomi su di essi.

A pensarci bene non è il tempo a cambiarci, ma noi stessi che semplicemente ci conosciamo un `po' meglio ogni volta e capiamo cosa vogliamo essere. Invidio il tuo essere madre e allo stesso tempo son un po' donna anche io, un po' mamma. Esistono persone che hanno fatto cose inumane, eppure noi siamo loro. Per questo sei tu che devi perdonare gli altri, molti altri. Figurarsi sè stessi. Il solo giudizio su sè stessi è cambiamento, futuro.

Adesso comincio a vergognarmi di quello che scrivo. Devi perdonare anche me. Non sai quante ne ho fatte. Molto piu codardo di te penso qualche volta a un mese in ospedale, tranquillo. La giustificazione scolastica, non posso fare niente. Una vacanza dal mondo. Che paura di non farcela! Ma che paura anche di vincere, di risolvere le cose. E invece si risolvono, le risolvi tu, le risolverai. E allora riscopri il corpo, il tuo corpo di mamma, l'aria, l'amore. Non sai quanta gente ha paura di non essere mai amata, o di non amare mai. Che dono incredibile! Basta spogliarlo e resta nudo, bellssimo.

 

Cara Mirella,

solitamente capito qui tutti i giorni: il caso (beh, una piccola vacanza) ha voluto che ti leggessi in ritardo e mi dispiace.

Ti leggo e "sento" e non riesco ad evitare di chiedermi e rispondermi;  l'angoscia che avverto parla forse delle mie paure e probabilmente di quelle di  molte altre donne sposate;

perdonami la presunzione, ma io vedo una donna la cui grave colpa è stata quella di aver avuto un "momento di distrazione" così lungo da far decidere, a torto o a ragione, il proprio marito di andarsene o qualcosa di simile.

Allora vado oltre e mi chiedo se è davvero un fardello che dovrai imparare a portare o se c'è una speranza.

Io faccio il tifo per la seconda ipotesi.  Un caldo abbraccio, Sofia

 

 

Cara Mirella, ho letto tutte le bellissime attestazioni di solidarietà  e commenti sulla tua vicenda.

"Il popolo di Alcatraz" è composto di gente meravigliosa, rispettosa, attenta e sensibile, che non si ferma a giudicare ma cerca di comprendere.

Resta ben poco da aggiungere a quanto finora ti è stato detto !!

Ma oggi è l' 8 marzo, è la vostra festa, la festa del vostro riscatto,.......... e ti auguro che possa essere la festa  e l'inizio anche del tuo riscatto !!!

Pertanto dedico a te e a tutte le donne questa riflessione appartenente al grande popolo  degli Indiani d' America:

Ogni cosa che dà la vita è femminile.  Quando gli uomini cominceranno a capire la segreta armonia dell'universo, di cui le donne sono sempre state a conoscenza,  il mondo cambierà in meglio.

Ti abbraccio forte forte e lo estendo idealmente a tutte le donne