A ciascuno i suoi miti
Inviato da Cacao Quotidiano il Sab, 01/28/2012 - 11:58Avrò avuto 8 anni quando Silvano, mio fratello, entrò trafelato in cucina con un libro in mano dicendo a mia madre che stava cucinando: “Senti qui!”
E si mise a leggere uno strano testo, in un assurdo dialetto lombardo-veneto, che parlava di un arcangelo e di un ubriaco, entrambi volevano raccontare la storia delle nozze di Cana. L’angelo era tutto impettito, rappresentava la storia ufficiale:
Angelo: (si rivolge al pubblico sollevando le braccia al cielo a imitazione degli oranti) Féite atensiòn, brava zèente, che mi vòi parlarve de una storia vera, una storia che l’è cominzàda…. (trad. Fate attenzione brava gente, che vi voglio parlare di una storia vera, una storia che è cominciata…)
Ubriaco (interrompendolo) Anco mi ve vòi ‘contare de una storia meravegiòsa… de ‘na ciùca belìsima che me son catàt! (trad. Anche io vi voglio raccontare una storia meravigliosa, di una sbronza bellissima che mi son preso!)
L’angelo si irritava e cercava di cacciare l’ubriaco, affermando che solo lui era l’oratore ufficiale e che solo lui poteva raccontare la storia.