Franca Rame: l’incontro con Andreotti e un po’ di storia contemporanea
Inviato da Cacao Quotidiano il Sab, 07/21/2012 - 09:08Carissimi, continua la storia di Franca Rame al Senato nella XV legislatura con Presidente del consiglio Romano Prodi.
Nelle prossime settimane Franca pubblicherà il resoconto dei soldi guadagnati in quel periodo. A parte le spese vive per l’appartamento vedrete che tutti quei soldi (troppi, come dice lei stessa) sono stati spesi per le varie iniziative, dagli studi sugli sprechi dello Stato, all’associazione per le vittime dell’uranio impoverito, ecc.
Bella Franca, in tutti i sensi, che ha sempre tenuto i conti di tutto: nel suo archivio pubblicato on line di ogni spettacolo, ogni commedia, ogni iniziativa troverete i conteggi alla lira prima e all’euro poi, incredibile il lavoro di Franca, ci si potrebbe fare un saggio sull’economia degli ultimi 60 anni.
La prossima settimana, l’ultima di questo mese dedicato alla nostra Nobel preferita, pubblicheremo la sua lettera di dimissioni pochi giorni prima della caduta del governo Prodi per mano di Mastella, ed entro fine anno speriamo di riuscire a pubblicare l’intero lavoro di Franca di quei due anni come Senatrice. Se tutti i signori della Casta lavorassero la metà di quello che ha lavorato lei in quel periodo (e non solo in quello) l’Italia sarebbe un posto migliore dove vivere.
Terza puntata: l’incontro con Andreotti e un po’ di storia contemporanea.
Qualche giorno dopo l’inizio della XV legislatura, il 3 maggio (2006), siamo stati convocati per eleggere il Presidente del gruppo mistico, pardon misto, al Senato. Mi ha confuso la presenza di alcuni democristiani: presiede Giulio Andreotti. Oh! Eccolo il capo mistico! Sono entrata in una delle grandi aule di palazzo Carpegna, non ricordo a quale piano, con un certo imbarazzo all’idea di incontrarmi con il più enigmatico fra tutti i Senatori a vita. Sicuramente Andreotti aveva letto i giornali di qualche giorno fa quando interpellata dai giornalisti: “Che farà quando incontrerà Andreotti?” rispondevo: “Andreotti?... Grigio più grigio del grigio…”
In più, incontrare l’enigmatico, dopo tutto quello che Dario aveva detto di lui in scena, mi faceva sentire proprio a disagio.