I Romanzi e le storie di Jacopo Fo

Facebook Instagram TikTok YouTube Twitter Jacopo fo english version blog

 

RESTIAMO IN CONTATTO!

PER CONOSCERE GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI VISITA LA MIA PAGINA FACEBOOK

 

Marziani arrapati ma comunisti.

Cosa fai quando un marziano, bello come un Dio greco, biondo, con i ricciolini morbidi e lucenti come seta ti guarda con gli occhi piu' innocenti che puoi immaginare e ti chiede: “Saresti disposta a dedicare le prossime ore a unire le nostre energie in senso fisico e riproduttivo?”
Cioe', non e' che mi abbia detto proprio: “Vuoi scopare?” ma il senso era quello.
Io sono sempre stata una brava ragazza. Cioe' relativamente. Ho 40 anni e qualche storia l’ho avuta. Mi e' anche capitato di andare a una festa, incontrare quello con l’odore giusto e trovarmici a fare sesso di notte ai giardinetti. Ma sono stati dei casi.
Il problema era che lui mi guardava si' angelico ma aveva completamente saltato ogni preliminare.
Il suo approccio era completamente a secco. Altro che “scopata senza cerniera”. Stavo entrando in un bar a San Donato, un paesino a una quindicina di chilometri da Poggibonsi, alle due del pomeriggio… Cioe' non New York alle 2 di notte.
Lui stava uscendo dal bar.
Mi guarda per un nanosecondo e mi dice se volevo unirmi sessualmente a lui. Neanche un: buon giorno, mi chiamo Pinco Pallino, che bel sole oggi. Niente.
Che la giornata era pure iniziata male, ero andata in Comune che non mi volevano far dipingere la mia casetta in mezzo al bosco di rosso veneziano perche' non e' un colore contemplato dalla tavola dei colori ammissibili nel Comune. Il rosso Tiziano si', il rosso veneziano no. Avevo deciso di rovesciare la scrivania dell’ingegnere comunale. Che e' vero che la delibera non l’ha decisa lui ma a un certo punto, se sei li' avrai pur sempre qualche responsabilita' se di lavoro fai applicare una norma idiota. Che poi non ero neanche riuscita ad arrivare alla rissa per via che quello in coda prima di me ha direttamente cercato di strozzarlo. Che alla fine e' arrivata la polizia.
Mi hanno detto che e' la terza volta questo mese che qualcuno da' in escandescenze nell’Ufficio Tecnico. Pare sia un’epidemia. I giornali non ne parlano, non ci sono statistiche ma credo che ci sia stato un grande cambiamento nella psiche degli italiani. Hanno iniziato a dar fuori di testa e prendersela fisicamente con la burocrazia. Non che io condivida la violenza fisica. Ma insomma, questa e' legittima difesa…
Comunque alla fine, dopo esattamente 9 secondi in cui sono restata immobile a guardare questo ragazzetto sui 20 anni che sprizzava salute e sorrisi da tutti i pori e mi guardava come se avesse visto la Madonna di Fatima, gli ho detto: “Va bene.”
Che li' per li' non sapevo neanche che fosse un marziano.
L’ho scoperto dopo. Cioe' non subito dopo.
Gli ho detto: “Si'. Ma prima devo prendere un caffe'.”
Intanto che lo bevevo continuava a guardarmi sognante. Al limite dell’imbarazzante.
“Come ti chiami?” Gli ho chiesto per rompere il silenzio.
“Antonio Baldissarri.”
“Paola Canale. Piacere.”
“Oh, il piacere e' tutto mio. Hai una vibrazione che pervade profondamente i meandri della mia anima.”
Cioe', praticamente stavo per far sesso con un poeta.
Devo dire che la situazione era strana, in quel bar anni cinquanta, 100% linoleum lucido, con un barista che sembrava Giuseppe Stalin in un giorno che era incazzato perche' i comunisti non si volevano far fucilare tutti.
Quando uscimmo mi disse: “Vieni a vedere il mio camper, e' futurista.”
Per un attimo ebbi paura. Come fa un camper a essere futurista? Passi il poeta ma il critico d’arte non lo reggo.
Quando siamo entrati nel camper ho capito che non era futurista ma futuristico.
Era come se fosse stato scavato nel legno. Polimere. Mi ha detto lui.
Ed era gia' nudo.
Che in effetti dopo un’ora che facevamo una cosa tutta movimenti sinusoidali tipo pitoni mi sono accorta che praticamente, restando assolutamente immobile, lui riusciva a far vibrare il creapopoli, sbatacchiava, si gonfiava e sgonfiava. Insomma una cosa futurista.
Gli ho detto: “Sei sicuro che sei normale? Non e' che ti sei sbagliato e stamattina ti sei montato un cellulare incrociato con un montapanna al posto del tuo coso regolamentare?”
“Non ti piace?” Chiese lui preoccupato.
Oddio. Dopo 17 orgasmi sconvolgenti non potevo proprio dire che non mi piacesse. Ma una cosa cosi' possiamo definirla inusuale. Come definireste un violento Parkinson sussultorio in un membro maschile? Una malattia? Un colpo di culo?
Che poi mi ha detto che se volevo poteva anche non farlo.
Li' ho capito che c’era sotto qualche cosa. E cosi' ha confessato di essere un marziano.
In realta' non e' proprio un marziano. E non si chiama proprio Baldissarri. Ma qualche cosa come Arahhamg Ghillignihhr. Se lo pronuncia lui suona bene.
E viene da un pianeta della Galassia di Kzek, che non sapevo neanche che esistesse. Proviene da un pianeta che loro chiamano Terra. Che nella loro lingua si dice Kmktnis. Sul fatto che venivamo tutti da un pianeta chiamato Terra abbiamo riso. Lo adoro quando ride.
Su una cosa siamo uguali. Anche lui e' comunista. Dice che da loro sono quasi tutti comunisti. Da millenni. E’ qui per fare uno studio sulle epoche dei Grandi Comunicatori del Dolore. Mi ha spiegato che si tratta di una fase che tutte le societa' devono passare durante la loro evoluzione. Il tempo in cui la forma della comunicazione sostituisce la verita' della comunicazione.
Questo volevo farvi sapere, soprattutto, con questo articolo: passera'. La storia di centinaia di pianeti, dice Arahhamg, dimostra che questa fase e' generalmente piuttosto breve. Una specie di sbronza collettiva che di regola porta a un rapido disastro economico. Poi dal bailamme delle mutazioni sociopolitiche emergono nuove entita' associative, nuovi leader capaci di unire gli innovatori.
E poi si arriva che finalmente i cittadini diventano coscienti del loro potere e non cercano piu' leader, si danno all’azione digitale diretta.
Insomma, care amiche: stringete i denti, bisogna solo resistere un altro po’.
Se incontrate un marziano di Kmktnis, comunque, e' meglio.