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10 LEGGI SEMPLICI PER CAMBIARE L'ITALIA: breve aggiornamento

Il Paese continua ad aver bisogno di un po’ di buon senso.

Il buon senso non era e non è né di sinistra né di destra.

Circa quattro mesi fa, abbiamo messo insieme dieci leggi semplici, sulle quali ci sembrava di poter essere tutti d’accordo.

Volevamo che i beni sequestrati alla mafia fossero finalmente disponibili, in tempi rapidi, per iniziative socialmente utili, che e il denaro confiscato ai delinquenti non restasse in eterno nelle casse delle banche ma che venisse invece usato per far funzionare meglio la giustizia.

E volevamo che anche in Italia, i cittadini potessero intentare cause per ottenere risarcimenti collettivi, le Class Action, che in molti Paesi civili sono già da molto tempo uno strumento formidabile di difesa dei consumatori.

Avevamo individuato dieci leggi riguardanti la responsabilità dei funzionari pubblici, la semplificazione dei meccanismi di convocazione degli imputati e le impugnazioni, la modifica del codice delle assicurazioni private, la responsabilità delle aziende in caso di incidenti sul lavoro o danni ambientali e misure di sostegno alle vittime di avvelenamento da amianto.

I parlamentari che hanno presentato i Disegni di Legge che prevedono questi ed altri cambiamenti essenziali avevano deciso di unire i loro sforzi con i nostri, affinché venissero tutti approvati in tempi ragionevolmente rapidi. E, a distanza di così poco tempo, possiamo affermare che le nostre aspettative non sono state disattese. Molte delle nostre 10 proposte sono divenute o stanno diventando Leggi dello Stato.

SICUREZZA SUL LAVORO:

IL DdL D'Ambrosio AS N. 816, sulla responsabilità delle aziende in caso di incidenti sul lavoro, è stato integrato nella legge n. 123 del 3 Agosto 2007, già in vigore dal 25 Agosto 2007.

Non solo il testo D'Ambrosio è stato integrato nella sua essenza, ma è stato addirittura rafforzato e le sanzioni pecuniarie nei confronti delle aziende che violano le norme antinfortunistiche, non potranno essere inferiori alle 1000 quote. Il limite max delle 500 proposto dal DdL D'Ambrosio, è stato addirittura surclassato. L'intento di questa iniziativa legislativa è quello  di creare un forte deterrente per chi non rispetta le norme anti infortunistiche e per coloro che sfruttano il lavoro nero lucrando sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

A questo link potrete valutare e comparare entrambi i testi.

FONDO PER LE VITTIME DELL'AMIANTO:

Sarà istituito il Fondo per le vittime dell'amianto, con contabilità separata presso l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), in favore di tutte le vittime che hanno contratto patologie asbestocorrelate per esposizione all'amianto e alla fibra “fiberfrax”, e in caso di premorte in favore degli eredi. A prevederlo è la Finanziaria con un emendamento approvato in commissione Bilancio, proposto dal Sen. Felice Casson e sostenuto da tutto il centrosinistra con la firma, tra gli altri, dei capigruppo Finocchiaro, Russo Spena, Barbato e Palermi, che specifica come “il Fondo eroga una prestazione economica, aggiuntiva alla rendita, diretta in favore di superstiti”.

“Il finanziamento del Fondo - spiega Casson - è a carico, per un quarto, delle imprese e, per tre quarti, del bilancio dello Stato. L'onere a carico dello Stato è determinato in 30 milioni di euro per gli anni 2008 e 2009 e 23 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010. Agli oneri a carico delle imprese si provvede con una addizionale sui premi assicurativi relativi ai settori delle attività lavorative comportanti esposizione all'amianto.”

L'emendamento approvato in Commissione Bilancio si basa sul DdL Casson AS 23 (una delle 10 Leggi da noi selezionate). A questo link potrete consultare entrambi i testi, in forma integrale, a fini comparativi.

SOMME DI DENARO SEQUESTRATE

E' stato presentato dal Sen. D'Ambrosio in sede di discussione della Finanziaria 2008, l'Ordine del Giorno G/1817/4/2 (testo 2). Questo OdG riprende il DdL D'Ambrosio AS N. 1343 link al testo integrale, vincolando il Governo ad assumere opportune iniziative affinché la somma stanziata per i giudizi civili e penali (di euro 200.108.931) sia aumentata promuovendo le seguenti modifiche degli articoli 262 e 676 del codice di procedura penale e destinando alla giustizia almeno il 50 per cento delle somme reperite grazie ad esse:

a) dopo il comma 3 dell'articolo 262 del codice di procedura penale è inserito il seguente:

«3-bis. Trascorsi cinque anni dalla data della sentenza non più soggetta ad impugnazione, le somme di denaro sequestrate, se non è stata disposta la confisca e nessuno ne ha chiesto la restituzione reclamando di averne diritto sono devolute allo Stato.»;

b) all'articolo 676 dopo le parole: «alla confisca ed alla restituzione delle cose sequestrate» sono inserite le seguenti: «o alla devoluzione allo Stato delle somme sequestrate ai sensi del comma 3-bis dell'articolo 262».

CLASS ACTION

Un altro tema di particolare importanza è al momento al centro di un forsennato dibattito al Senato. Parliamo ovviamente di Class Action, ovvero di “cause collettive risarcitorie”.

Alcuni Senatori della Maggioranza hanno tentato un colpo di mano per introdurre direttamente in Finanziaria un emendamento che stravolge nel merito e nella sostanza le Proposte di Legge che avevamo presentato in Commissione Giustizia alla Camera. (PdL Fabris, Grillini, Pedica, Poretti). L'emendamento proposto non conseguirebbe alcun risultato utile per la collettività, per i cittadini, per i consumatori e per i risparmiatori italiani.

Siamo riusciti ad ottenere direttamente dal Relatore di Maggioranza la modifica parziale di questo emendamento, in modo da estendere la platea dei legittimati attivi, ovvero coloro che potranno adire legalmente tramite class action.

Il fatto di eliminare l'incostituzionalissimo articolo che riserva esclusivamente al CNCU, alle associazioni di professionisti ed alle camere di commercio, industria, ecc. tale possibilità, è sicuramente un buon risultato, poiché evita di distruggere in un sol colpo l'associazionismo italiano.

Il fatto che, al momento, sia addirittura il Sen. Legnini, Relatore della Maggioranza in Finanziaria, ad occuparsi della modifica di tale emendamento, significa che la questione è attualmente vista, dal Governo, come cruciale e delicatissima.

Una questione, cioè, sulla quale, il Governo rischia di andare SOTTO.

In Senato gira voce che non si possa far cadere il Governo sulla class action... che il Governo sia troppo legato a certi interessi e che per conseguenza, andare contro tali interessi, sia del tutto improponibile.

Noi ci domandiamo quali altri interessi il Governo debba tutelare, oltre a quelli dei cittadini italiani. Evidentemente per il Governo questa pare una domanda retorica.

Per ottenere una class action vera, lotteremo con tutte le nostre forze, ad oltranza. Non accetteremo compromessi, perché noi abbiamo intrapreso questa battaglia per dotare tutti i cittadini italiani di un potente strumento di autodifesa collettiva. Ottenere un'ennesima legge inutile ed inservibile è un modo come un altro per truffare doppiamente gli Italiani.

Se passa una legge inutile, non solo continueremo ad esser truffati dai grandi oligopoli, dalle banche e dalle assicurazioni, ma, per l'ennesima volta, saremo stati truffati anche dal nostro Governo e dalla Maggioranza che attualmente ci rappresenta in Parlamento. E ciò è intollerabile.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa iniziativa. Nel frattempo, varrà la pena di far capire a tutti che siamo tanti e determinati. E per questo motivo che vi invitiamo a sostenere ancor più massicciamente la nostra comune lotta per una VERA CLASS ACTION. Vi invitiamo a sottoscrivere in massa la petizione durante i week end di Novembre, nelle vostre rispettive città, presso i banchetti allestiti dai meetup “Amici di Beppe Grillo”.

La petizione può anche esser scaricata, compilata ed inviata direttamente al SITI, promotore dell'iniziativa.

Inoltre è possibile firmare on line la nostra seconda petizione, promossa dal Gruppo Clienti delusi del MPS, Antonio Imperi e Alessandro Pedone (ADUC)

Per tutte le altre leggi non ancora approvate, sostienici sottoscrivendo  la petizione on-line:

"10 LEGGI PER CAMBIARE L'ITALIA"

Se vuoi saperne di più:     www.francarame.it .

Queste leggi sono state presentate e sostenute da:

Felice Belisario, Marco Boato, Mauro Bulgarelli, Felice Casson, Gerardo D'Ambrosio, Mauro Fabris, Franco Grillini, Stefano Pedica, Donatella Poretti e Franca Rame,

e da

Jacopo Fo (Libera Università di Alcatraz), Domenico Bacci (Segretario del SITI, Sindacato Italiano per la Tutela dell'Investimento e del Risparmio) e Lorenzo Carmassi (Coordinatore del Reset Class Action National Group)

La class action è inoltre sostenuta dal coordinamento nazionale dei meetup “Amici di Beppe Grillo” e dal “Coordinamento delle Associazioni Esponenziali di Tutela degli Interessi Collettivi Specifici non comprese nel DDL Bersani sulla Class Action” promosso dal SITI e composto dalle seguenti associazioni:

Greenpeace Italia , WWF Italia , LEGAMBIENTE ,Comitato Sopravvissuti del Vajont ,Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ,Comitato 8 Ottobre (Incidente di Linate) ,Associazione Disastro Aereo Capo Gallo 06/08/05 ,Telefono Blu Sos Consumatori ,Telefono Rosa ,Telefono Rosa Internazionale Telefono Antiplagio ,Comitato di Cittadinanza Attiva Ambiente Legalità ,Azionariato Diffuso/Federisparmiatori/Comitato Risparmiatori e piccoli azionisti Bipop-Carire ,Giovani dell'Italia dei Valori ,FALBI Federazione Autonoma Lavoratori Banca d'Italia-Consob-Antitrust-AGCOM-UIC(Ufficio Italiano Cambi) - SIAE ,Telefono Azzurro Onlus ,API Associazione Politrasfusi Italiani ,A.I.T.F. Associazione Italiana Trapiantati di fegato ONLUS ,USICONS Associazione USI, Unione Sindacale Italiana, per la tutela dei consumatori e degli utenti, Fai Federazione delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane